Journal articles by Salvatore Monni
Economiaepolitica, 2024
The aim of this paper is to provide a preliminary analysis of data from the 2021 census, recently... more The aim of this paper is to provide a preliminary analysis of data from the 2021 census, recently published by Istat, and comparing it with the four previous censuses. Following the previous article, published on economiaepolitica, dedicated to education, employment, and gender differences, this time we focus our attention on demographic dynamics. Data refer to all the censuses since the establishment of the districts in Rome in 1977, allowing us to compare the socio-economic changes in the city over the past 40 years. This analysis offers insights into the trends that have characterized the city over almost half a century.
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Obiettivo del presente saggio è fornire una prima analisi dei dati del censimento 2021 da poco pubblicati dall’Istat confrontandoli con i quattro censimenti precedenti. Dopo il precedente articolo, pubblicato sempre su economiaepolitica, dedicato a istruzione, occupazione e differenze di genere, questa volta focalizziamo la nostra attenzione sulle dinamiche demografiche. Insieme ai nuovi dati del censimento 2021, presentiamo anche i dati dei censimenti 1981, 1991, 2001 e 2011 per le 155 zone urbanistiche di Roma. Si tratta di tutti i censimenti da quando nel 1977 sono state istituite le zone urbanistiche di Roma, che ci consentono di confrontare negli ultimi 40 anni i cambiamenti socioeconomici della città. Non più quindi solo una fotografia dell’esistente, ma uno sguardo alle tendenze che hanno caratterizzato la città in quasi mezzo secolo.
Sustainability, 2024
This paper aims to assess the proximity of urban services through the lens of the 15 min city con... more This paper aims to assess the proximity of urban services through the lens of the 15 min city concept, using the Municipality of Rome as a case study. The question of whether Rome qualifies as a 15 min city is explored by examining proximity in terms of the "intensity" of urban services accessible within a 15 min walking or cycling distance. A simple model, based on GIS techniques, is implemented to measure proximity to urban services at the neighbourhood level. Furthermore, the proximity levels in urban areas characterised by similar socioeconomic conditions, referred to as the "seven cities" of Rome, are analysed to identify potential inequalities. Our analysis shows that the dense and walkable Rome known by tourists is not the place most Romans live in.
Conigliani, C., Iorio, M., Monni, S. (2024), Accesses to water, electricity, and sustainable development: evidence from the Amazonian State of Parà. Entrepreneurship and Sustainability Issues, 12(1), 179-194. Entrepreneurship and Sustainability Issues, 2024
According to the UN's Sustainable Development Agenda, to effectively achieve sustainable developm... more According to the UN's Sustainable Development Agenda, to effectively achieve sustainable development, strategies for building economic growth should also address social needs, including access to essential services. Sustainable integrated management of water resources for both primary use and energy production is crucial, especially in territories such as the Amazonian State of Pará, where a primary good like fresh water is also the main source of electricity. However, the territorial transformations occurring in Pará over installing new hydroelectric plants have jeopardised local development. This was mainly caused by the top-down approach underlying national strategic projects that have paid little attention to local needs, thus paving the way for detrimental conditions for implementing the UN's 2030 Agenda. This paper aims to analyse the relationship between a municipality's level of development and quality of life and the most relevant key determinants of sustainable development in Pará. To this end, we consider a spatial regression analysis, with particular attention devoted to the role of access to both energy and water. The presence of significant spillover effects implies that providing public services on a geographically broad basis could induce self-reinforcing benefits.
economiaepolitica, 2024
The aim of this paper is to provide a preliminary analysis of the data from the 2021 census recen... more The aim of this paper is to provide a preliminary analysis of the data from the 2021 census recently published by Istat and comparing it with the four previous censuses. For the first time, alongside the new data from the 2021 census, we also present the census data from 1981, 1991, 2001 and 2011 for the 155 Districts of Rome. The data refer to all the censuses since the created Districts of Rome in 1977, allowing us to compare the socioeconomic changes in the city over the last 40 years. This analysis offers insights into the trends that have characterized the city over almost half a century.
Obiettivo del presente saggio è fornire una prima analisi dei dati del censimento 2021 da poco pubblicati dall'Istat confrontandoli con i quattro censimenti precedenti. Per la prima volta, insieme ai nuovi dati del censimento 2021, presentiamo anche i dati dei censimenti 1981, 1991, 2001 e 2011 per le 155 zone urbanistiche di Roma. Si tratta di tutti i censimenti da quando nel 1977 sono state istituite le zone urbanistiche di Roma, che ci consentono di confrontare gli ultimi 40 anni dei cambiamenti socioeconomici della città. Non più quindi solo una fotografia dell'esistente, ma uno sguardo alle tendenze che hanno caratterizzato la città in quasi mezzo secolo. Con questo lavoro proponiamo una prima analisi dei dati del censimento 2021 da poco pubblicati dall'Istat [1] per sezione censuaria, dati che si aggiungono alle quattro precedenti osservazioni censuarie del 1981, 1991, 2002 e 2011, tornando così ai temi già oggetto delle nostre due prime pubblicazioni su economiaepolitica nel 2018: istruzione superiore ed occupazione [2] [3], e aggiungendo uno sguardo all'evoluzione delle differenze di genere. Il nuovo censimento permanente sostituisce quello tradizionale decennale e si basa sull'integrazione tra i dati di fonte amministrativa e quelli che vengono acquisiti attraverso le rilevazioni che ogni anno coinvolgono un campione rappresentativo di comuni e di famiglie. Per i comuni capoluogo delle Città metropolitane rimane possibile ricostruire gli indicatori relativi a demografia, istruzione, occupazione, composizione dei nuclei familiari e nazionalità anche per le aree sub comunali, come le zone urbanistiche di Roma. Per la prima volta, insieme ai nuovi dati del censimento 2021, presentiamo anche i dati dei censimenti 1981, 1991 e 2001 per le 155 zone urbanistiche di Roma, oltre ai dati del 2011 già presenti nelle nostre precedenti analisi [1]. Si tratta di tutti i censimenti da quando nel 1977 sono state istituite le zone urbanistiche di Roma *, che ci consentono di confrontare gli ultimi 40 anni dei cambiamenti socioeconomici della città. Non più quindi solo una fotografia dell'esistente, ma uno sguardo alle tendenze che hanno caratterizzato la città in quasi mezzo secolo.
Asdrubali, F., De Lieto Vollaro, R., Lelo, K., Monni, S., Roncone, M., Tomassi, F. (2023), “La povertà energetica a Roma: un’analisi dei consumi di energia elettrica nelle 155 Zone Urbanistiche” in economiaepolitica . Anno XV n. 25 sem. 2. economiaepolitica, 2023
In questo saggio affrontiamo il tema dei consumi energetici nelle 155 zone urbanistiche di Roma. ... more In questo saggio affrontiamo il tema dei consumi energetici nelle 155 zone urbanistiche di Roma. I consumi più elevati sono nella città ricca e nella città- campagna. I consumi più bassi sono invece nella città compatta (sia perché gli alloggi hanno mediamente dimensioni minori, sia perché l’edilizia di tipo intensivo riduce il fabbisogno energetico) e nella città del disagio. Il massimo risulta nelle ville dell’Appia Antica nord e di Grottarossa ovest mentre i consumi più bassi nelle zone popolari di Centocelle e Torpignattara. La fonte dei dati anno 2021 è Areti la Società di distribuzione dell’Acea e comprendono i consumi e le utenze sia domestiche che non, indipendentemente dal fornitore di energia con cui si è stipulato il contratto.
economiaepolitica, 2023
“A dystopian plan!” Migliaia di cittadini lo hanno gridato lo scorso 18 febbraio 2023 per le stra... more “A dystopian plan!” Migliaia di cittadini lo hanno gridato lo scorso 18 febbraio 2023 per le strade di Oxford, in Inghilterra, in una manifestazione contro il piano di mobilità proposto dal Consiglio Comunale che condivide l’idea di “città dei 15 minuti”. Ma cosa è davvero la città dei 15 minuti? Una distopia o piuttosto un modello di sviluppo urbano più eguale e sostenibile, volto a migliorare il benessere e la qualità della vita in ambito urbano? Insomma, realtà o leggenda?
Entrepreneurship and Sustainability Issues, 2023
Thanks to its enormous untapped water potential, Brazil provides its electricity matrix with more... more Thanks to its enormous untapped water potential, Brazil provides its electricity matrix with more than 60% hydroelectric power. This technology has had controversial impacts, which questioned its sustainability and stressed its likelihood to jeopardize the development of affected areas. We analyze here one of the main electricity producers: the state of Pará. By using a human development perspective, we integrate the Municipal Human Development Index (MHDI) with indicators of water and energy access through a principal components analysis. The comparison between the achievements of the municipalities affected and not affected by hydroelectric projects advocates policy makers to improve accesses in order to convey development, not just growth.
economiaepolitica, 2022
La vita nelle grandi metropoli è diventata sempre più difficile e frenetica. La complessità fisic... more La vita nelle grandi metropoli è diventata sempre più difficile e frenetica. La complessità fisica e funzionale dello spazio urbano, le distanze spesso enormi tra luoghi della residenza e luoghi del lavoro, dello studio, dello svago, e così via, incidono profondamente sulla nostra qualità della vita. In senno a questa semplice riflessione possiamo collocare la proposta di Carlos Moreno, professore all'Università Paris1 Panthéon-Sorbonne che, ispirato dall'academica e attivista americano-canadese Jane Jacobs, autrice del classico del 1961 The Death and Life of Great American Cities (Jacobs, 1961), ha elaborato l'idea della "ville du quart d'heure" la città dei 15 minuti. Cosa è esattamente la città dei 15 minuti? Riprendendo le parole di un recente scritto di Carlos Moreno, "la Città dei 15 minuti cavalca il concetto del "crono-urbanismo", che contrappone il livello di qualità della vita al tempo speso ogni giorno negli spostamenti, specie quelli con l'automobile" (Moreno, C. et al., 2021). Questo concetto, che evoca un assetto urbano in cui i
Bernardi, A., Cori, A., Granata, M., Lelo, K., Monni, S., (2022) “Rescuing Firms in a co-operative way: worker buyout in Italy”, in Entrepreneurship and Sustainability Issues“, Volume 10 (1): 242-260. Entrepreneurship and Sustainability Issues, 2022
We have carried out an empirical study of WBOs in Italy since 1985, describing the role of two ke... more We have carried out an empirical study of WBOs in Italy since 1985, describing the role of two key institutions-the legal framework and the cooperative associations. WBO operations were officially recognized in 1985 by the Italian policy-maker. The research has led to establishing a sample, wider than any previously done in Italy, resulting from the analysis of data collected by the Legacoop's Area Studi and provided by the main actors in the promotion and financing of WBOs (Cooperazione Finanza Impresa, COOPFOND, Federazione Trentina della Cooperazione) and the data published by Banca Etica and the Italian Network of Recovered Companies. This has led to being able to closely study the effectiveness and features of WBOs in Italy. We found that longer lifespans and higher rates of activity are associated with the membership of a cooperative association. The sectoral and geographic analysis confirms the c onclusions of previous studies, highlighting a clear concentration of WBOs in the Central and NorthEastern regions of Italy and in the manufacturing sector. The average lifespan of the cooperatives , as well as the survival rate, proves the positive economic and social impact of WBOs in times of crisis. The findings have implications that go beyond Italy. We conclude discussing the importance of an appropriate legal framework supporting WBOs and the importance of cooperative associations, including their financial branches.
Economia e Politica, 2022, 2022
Il 30 gennaio 2020 a Roma due turisti provenienti dalla Cina risultano positivi al virus SARS-CoV... more Il 30 gennaio 2020 a Roma due turisti provenienti dalla Cina risultano positivi al virus SARS-CoV-2: è l'inizio della pandemia anche in Italia. I primi vaccini saranno disponibili solo alla fine del 2020, i dati sono drammatici: l'ISTAT stima in Italia nel 2020 i decessi come conseguenza del virus pari a 75.891, l'ufficio statistico di Roma Capitale ne stima a Roma 1847. Viene dichiarato lo stato di emergenza che blocca il paese, e con l'eccezione delle attività essenziali l'economia si ferma. L'impatto sull'economia italiana e anche su quella romana è drammatico, come pure sul reddito dei romani: il PIL nazionale si è ridotto del-7,8% in termini nominali e-9% in termini reali. Per questo motivo i dati sul reddito, pur non sufficienti da soli a spiegare la complessità del fenomeno, assumono un'importanza particolare per meglio comprendere cosa è successo in quest'anno drammatico e imprevedibile che è stato il 2020.
Sustainability, 2022
This paper aims to highlight the role of solidarity funds in the development and support of natio... more This paper aims to highlight the role of solidarity funds in the development and support of national co-operative movements. Those are financial institutions specialized in supporting the start-up and growth of co-operatives. By adopting a case study approach, our analysis shows that solidarity funds emerged globally with similar objectives. Our international comparison focuses on Italy but includes France, the United Kingdom and Québec as a specific Canadian province with a French institutional environment. Despite their crucial importance, there is limited available research on this subject. To this end, our paper has policy implications; we need to consider establishing such institutions in countries where co-operatives are lagging behind as traditional financial institutions are often unable to finance co-operatives because of their property rights regime
Asdrubali, F., Lelo, K., Monni, S., Roncone, M., Tomassi, F. (2022), "Le isole di calore nei quartieri di Roma" in economiaepolitica (30 March 2022). Anno XIV n. 23 sem. 1. Economia e Politica, 2022
Ma cosa è esattamente un'isola di calore urbana (Urban Heat Island, UHI) [1]? Si tratta della for... more Ma cosa è esattamente un'isola di calore urbana (Urban Heat Island, UHI) [1]? Si tratta della formazione di microclimi all'interno delle aree urbane in grado di generare l'aumento delle temperature rispetto alle zone rurali limitrofe. Questo incremento avviene con maggiore intensità in settori urbani più densamente edificati. L'isola di calore urbano è un fenomeno in
EconomiaePolitica, 2021
In this paper we present an empirical study on the perception of the cooperative firm among enter... more In this paper we present an empirical study on the perception of the cooperative firm among entertainment and performing arts workers. In particular, the study is based on workers belonging to associations established during the first pandemic emergency from Covid-19 in 2020. Our study reveals a perception of deterioration of the cooperative model. At the same time, the participants in our research demonstrate a confidence in the ideal cooperative firm and look with interest at new cooperatives in other working sectors. The data was collected through semi-structured interviews and focus groups with cooperative and non-cooperative associated workers.
EconomiaePolitica, 2021
Dopo aver mostrato nei nostri precedenti articoli su economiaepolitica l'esclusione sociale a Rom... more Dopo aver mostrato nei nostri precedenti articoli su economiaepolitica l'esclusione sociale a Roma, le disuguaglianze sociali tra le tre più popolose città metropolitane italiane: Roma, Milano e Napoli, l'esclusione sociale nelle case popolari a Roma,
Cori, A., Granata, M., Lelo, K., Monni, S.,(2021) ” Mapping cooperatives in Italy“, in Entrepreneurship and Sustainability Issues“, Volume 8 (3): 136-163 Entrepreneurship and Sustainability Issues, 2021
The purpose of this contribution is to photograph and describe, with reasonable accuracy and begi... more The purpose of this contribution is to photograph and describe, with reasonable accuracy and beginning from the territorial, time and sectoral distribution, the Italian cooperative universe in all its main economic, size and qualitative variables. In the light of the economic crisis triggered by the present epidemic, the mapping work also takes on a further importance in outlining a perspective of analyses on the future impacts of the recession, on the resilience of the cooperative movement and on the role it will be able to play in counteracting the decline in industry and employment.
The Covid-19 pandemic amplified our dependence on the internet and, consequently, also the digita... more The Covid-19 pandemic amplified our dependence on the internet and, consequently, also the digital divide between those who were able in the recent months to easily organize their online activities (smart working or distance learning), those who have done this with difficulty, and those that were excluded because of the lack of digital skills, digital devices or an adequate internet connection. This paper focuses on the capacity of the internet connection in the metropolitan city of Rome, with a detailed look at each of its municipalities and neighborhoods.
Insights into Regional Development, 2020
The paper takes place in the research field of the European project “Cluster Development Med” (Ho... more The paper takes place in the research field of the European project “Cluster Development Med” (Horizon 2020) focusing on the innovation and technology in the sustainable development area. Authors suggest a comparative study, which allows selecting the most innovative clusters in Morocco and Italy, and making comparisons between and within them. The analysis defines the weaknesses and strengths in the both examined clusters and embrace three dimensions of cluster activity, so called, “Humain and Material Resources, Activities, Processes and strategies”. In this paper, we start by giving a global presentation of Moroccan clusters, their history and geolocation. As a first case of study, we focused on the “Maroc Numeric Cluster” (MNC) manely on its limitations and weaknesses. Thus, in the second case study, we present a cluster that is the beating heart of Italian excellence in the energy sector (Lombardy Energy Cleantech Cluster LE2C). The aim of this paper is to present the LE2C strengths and successful strategies in order to adapt them to the MNC cluster so that it can promote and accelerate again with a successfull proccess.
Development, 2019
This article investigates the evolution of social inclusion among indigenous peoples in Ecuador. ... more This article investigates the evolution of social inclusion among indigenous peoples in Ecuador. It highlights how some policies have deepened social problems like poverty and inequality and reviews the literature on social inclusion to define the reference framework of the investigation, also considering some qualitative aspects, like cultural and linguistic barriers that are crucial for the effectiveness of the policies and essential to understand the indigenous social system. The article compares the actual indigenous condition with the period prior to the Revolución Ciudadana to highlight if notable changes occurred in the quality of life of the Ecuadorian indigenous peoples.
Insights into Regional Development, 2019
In this study, the authors have investigated the determination of the most suitable legal form fo... more In this study, the authors have investigated the determination of the most suitable legal form for the development of the cluster management activities. In each particular case the developers of the cluster have to assess the objectives of the cluster, the principal aspects of the mutual partnership, the risks that could be provoked, and in accordance with the derived decisions. The choice of the cluster legal activity form depends on the objectives and on the branch in which the cluster is operating, on the number of the cluster participants, on the type of the activities of the cluster, on the openness or closeness to new members, type of the contributions of the partners and the other factors. The most reliable solution regarding the choice of the model of the functioning and management of the cluster has to be derived as well legal regulation of the legal form of the activity discussed. The advantages and disadvantages of two models of the cluster formation discussed. During experimental evaluation, the significance of criteria was determined and the expert evaluation on legal form for the 245 development of clusters activities was performed. Foundation and management of the clusters are determined firstly by the fact that in one case a new established legal person performs the functions of the cluster coordinator while in another case one of the cluster participants performs the functions and partners legal cooperation determined by Agreement on Partnership. Article analyses the multi-criteria decisions-making to establish the cluster with the certain type of juridical form of legal person or to develop cluster management activities by the Partnership Agreement. The recommendations presented by application of MCDM calculus methods with aspect of percentage.
Insights into Regional Development , 2019
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Journal articles by Salvatore Monni
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Obiettivo del presente saggio è fornire una prima analisi dei dati del censimento 2021 da poco pubblicati dall’Istat confrontandoli con i quattro censimenti precedenti. Dopo il precedente articolo, pubblicato sempre su economiaepolitica, dedicato a istruzione, occupazione e differenze di genere, questa volta focalizziamo la nostra attenzione sulle dinamiche demografiche. Insieme ai nuovi dati del censimento 2021, presentiamo anche i dati dei censimenti 1981, 1991, 2001 e 2011 per le 155 zone urbanistiche di Roma. Si tratta di tutti i censimenti da quando nel 1977 sono state istituite le zone urbanistiche di Roma, che ci consentono di confrontare negli ultimi 40 anni i cambiamenti socioeconomici della città. Non più quindi solo una fotografia dell’esistente, ma uno sguardo alle tendenze che hanno caratterizzato la città in quasi mezzo secolo.
Obiettivo del presente saggio è fornire una prima analisi dei dati del censimento 2021 da poco pubblicati dall'Istat confrontandoli con i quattro censimenti precedenti. Per la prima volta, insieme ai nuovi dati del censimento 2021, presentiamo anche i dati dei censimenti 1981, 1991, 2001 e 2011 per le 155 zone urbanistiche di Roma. Si tratta di tutti i censimenti da quando nel 1977 sono state istituite le zone urbanistiche di Roma, che ci consentono di confrontare gli ultimi 40 anni dei cambiamenti socioeconomici della città. Non più quindi solo una fotografia dell'esistente, ma uno sguardo alle tendenze che hanno caratterizzato la città in quasi mezzo secolo. Con questo lavoro proponiamo una prima analisi dei dati del censimento 2021 da poco pubblicati dall'Istat [1] per sezione censuaria, dati che si aggiungono alle quattro precedenti osservazioni censuarie del 1981, 1991, 2002 e 2011, tornando così ai temi già oggetto delle nostre due prime pubblicazioni su economiaepolitica nel 2018: istruzione superiore ed occupazione [2] [3], e aggiungendo uno sguardo all'evoluzione delle differenze di genere. Il nuovo censimento permanente sostituisce quello tradizionale decennale e si basa sull'integrazione tra i dati di fonte amministrativa e quelli che vengono acquisiti attraverso le rilevazioni che ogni anno coinvolgono un campione rappresentativo di comuni e di famiglie. Per i comuni capoluogo delle Città metropolitane rimane possibile ricostruire gli indicatori relativi a demografia, istruzione, occupazione, composizione dei nuclei familiari e nazionalità anche per le aree sub comunali, come le zone urbanistiche di Roma. Per la prima volta, insieme ai nuovi dati del censimento 2021, presentiamo anche i dati dei censimenti 1981, 1991 e 2001 per le 155 zone urbanistiche di Roma, oltre ai dati del 2011 già presenti nelle nostre precedenti analisi [1]. Si tratta di tutti i censimenti da quando nel 1977 sono state istituite le zone urbanistiche di Roma *, che ci consentono di confrontare gli ultimi 40 anni dei cambiamenti socioeconomici della città. Non più quindi solo una fotografia dell'esistente, ma uno sguardo alle tendenze che hanno caratterizzato la città in quasi mezzo secolo.
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Obiettivo del presente saggio è fornire una prima analisi dei dati del censimento 2021 da poco pubblicati dall’Istat confrontandoli con i quattro censimenti precedenti. Dopo il precedente articolo, pubblicato sempre su economiaepolitica, dedicato a istruzione, occupazione e differenze di genere, questa volta focalizziamo la nostra attenzione sulle dinamiche demografiche. Insieme ai nuovi dati del censimento 2021, presentiamo anche i dati dei censimenti 1981, 1991, 2001 e 2011 per le 155 zone urbanistiche di Roma. Si tratta di tutti i censimenti da quando nel 1977 sono state istituite le zone urbanistiche di Roma, che ci consentono di confrontare negli ultimi 40 anni i cambiamenti socioeconomici della città. Non più quindi solo una fotografia dell’esistente, ma uno sguardo alle tendenze che hanno caratterizzato la città in quasi mezzo secolo.
Obiettivo del presente saggio è fornire una prima analisi dei dati del censimento 2021 da poco pubblicati dall'Istat confrontandoli con i quattro censimenti precedenti. Per la prima volta, insieme ai nuovi dati del censimento 2021, presentiamo anche i dati dei censimenti 1981, 1991, 2001 e 2011 per le 155 zone urbanistiche di Roma. Si tratta di tutti i censimenti da quando nel 1977 sono state istituite le zone urbanistiche di Roma, che ci consentono di confrontare gli ultimi 40 anni dei cambiamenti socioeconomici della città. Non più quindi solo una fotografia dell'esistente, ma uno sguardo alle tendenze che hanno caratterizzato la città in quasi mezzo secolo. Con questo lavoro proponiamo una prima analisi dei dati del censimento 2021 da poco pubblicati dall'Istat [1] per sezione censuaria, dati che si aggiungono alle quattro precedenti osservazioni censuarie del 1981, 1991, 2002 e 2011, tornando così ai temi già oggetto delle nostre due prime pubblicazioni su economiaepolitica nel 2018: istruzione superiore ed occupazione [2] [3], e aggiungendo uno sguardo all'evoluzione delle differenze di genere. Il nuovo censimento permanente sostituisce quello tradizionale decennale e si basa sull'integrazione tra i dati di fonte amministrativa e quelli che vengono acquisiti attraverso le rilevazioni che ogni anno coinvolgono un campione rappresentativo di comuni e di famiglie. Per i comuni capoluogo delle Città metropolitane rimane possibile ricostruire gli indicatori relativi a demografia, istruzione, occupazione, composizione dei nuclei familiari e nazionalità anche per le aree sub comunali, come le zone urbanistiche di Roma. Per la prima volta, insieme ai nuovi dati del censimento 2021, presentiamo anche i dati dei censimenti 1981, 1991 e 2001 per le 155 zone urbanistiche di Roma, oltre ai dati del 2011 già presenti nelle nostre precedenti analisi [1]. Si tratta di tutti i censimenti da quando nel 1977 sono state istituite le zone urbanistiche di Roma *, che ci consentono di confrontare gli ultimi 40 anni dei cambiamenti socioeconomici della città. Non più quindi solo una fotografia dell'esistente, ma uno sguardo alle tendenze che hanno caratterizzato la città in quasi mezzo secolo.
Roma è una capitale con un modesto peso demografico, ma al suo interno racchiude un grande «caleidoscopio urbano»: può capitare che una strada divida mondi diversi per estetica, composizione sociale, qualità della vita. Questa diversità è frutto della sua impetuosa crescita negli ultimi 150 anni, una crescita che non poteva generare un territorio urbano omogeneo e uniforme: quella che continuiamo a chiamare Roma è divenuta ormai una grande area metropolitana, dalla costa del Tirreno fino ai primi rilievi appenninici, e al suo interno ha visto svilupparsi e prendere forma altre città. Sulla base di dati aggiornati – economici, urbanistici, demografici, e relativi a infrastrutture e servizi – gli autori proseguono il lavoro di ricerca e mappatura della capitale che ha preso avvio con Le mappe della disuguaglianza: una ricognizione accurata della realtà romana, che ha consentito di delineare sette «città nella città», con caratteristiche simili, per composizione dei nuclei familiari, livelli di istruzione, tipologie occupazionali, dotazioni urbane, preferenze politiche. Nelle 29 carte a colori le sette città emergono in tutta la loro evidenza, e accanto ad esse, in maniera pressoché analoga, la geografia delle imprese, che si dispongono nel tessuto urbano seguendo una specifica frammentazione, a seconda del settore di interesse, e quella linea centrifuga che da tempo contraddistingue la crescita della capitale. Una capitale delle disuguaglianze, perché le sette città mappate nel libro non fanno che portare alla luce in maniera ancora più marcata una realtà fatta di disparità economiche e sociali fortissime, sulle quali la pandemia ha inciso pesantemente, esasperando il disagio delle aree più fragili: non è un caso che il virus si diffonda maggiormente nelle zone popolari del quadrante est della città, intorno e soprattutto fuori dal Gra, dove i residenti crescono e le difficoltà socio-economiche sono maggiori, o che l’impatto più devastante sia quello sulla «città degli invisibili», a causa delle difficili condizioni igieniche, della mancanza di spazi adeguati al distanziamento, di tipologie occupazionali spesso manuali e poco adatte al lavoro agile, della necessità di muoversi col trasporto pubblico. Una vera e propria radiografia della capitale è quella proposta nel volume, che offre utili strumenti di lavoro nella prospettiva di introdurre un cambio di rotta di fronte ai tanti cambiamenti in corso e a una crisi, quella che ha investito da tempo la città, che va ben oltre le dinamiche economiche, e sempre di più somiglia a una crisi identitaria.
Il volume – costruito come un percorso che si snoda attraverso una dettagliata serie di mappe a colori – traccia una geografia delle di- suguaglianze tra i quartieri della capitale in un confronto inedito e prezioso con le altre tre principali città metropolitane italiane: Milano, Napoli e Torino. Gli autori, mossi da un gran- de rigore scientifico e da una forte passione ci- vile, ci restituiscono la complessità sociale e spaziale della capitale, mostrandone le tante sfaccettature e le disuguaglianze che la attra- versano. Una complessità con cui occorre fa- re i conti e da cui ripartire. Come osserva Walter Tocci nel denso saggio a chiusura del volume, Roma offre di sé facce mutevoli, co- me un caleidoscopio, «dando la percezione dell’inesorabile disorganicità, ma anche del- l’immagine stupefacente. Eppure, alle cangian- ti visioni di Roma sono legate le speranze per la sua rinascita».
istituzione e sulle parole chiave dell’impresa cooperativa del futuro. Le cooperative hanno una storia molto lunga alle spalle, eppure sono sempre presenti in quasi tutti i settori economici, in quasi tutti i paesi del mondo, avanzati e in via di sviluppo. Pur seguendo dei principi di funzionamento tanto semplici quanto rivoluzionari, competono con concorrenti statali o capitalisti nelle nostre economie di mercato. Seguendo i loro valori ispiratori, ma restando competitive, forniscono credito, lavoro, beni e servizi a centinaia di milioni di soci in ogni angolo del pianeta. Con i suoi 23 capitoli, il volume è anche un sussidio per aspiranti imprenditori che stanno cercando un modo alternativo per produrre beni e servizi per la propria comunità, che sognano un mercato diverso, un’impresa diversa, un modo diverso di lavorare insieme: una rivoluzione di idee, di governance e di regole che dovrebbe
essere abbracciata da tutti coloro che aspirano a costruire un nuovo paradigma di sviluppo.
Questo libro è strutturato come un dizionario e come tale presenta 23 brevi contributi, ciascuno con un diverso argomento, scritto da autori con un background differente e una diversa prospettiva disciplinare. Tutti i capitoli ambiscono a descrivere quanto sia antico, ricco e diverso il settore cooperativo a livello mondiale. Tutti i capitoli descrivono esplicitamente o meno il peso del settore cooperativo sulla crescita e lo sviluppo. Presi insieme, i capitoli offrono una spiegazione multidisciplinare del contributo offerto alle nostre vite dal settore cooperativo, illustrano come così è stato da molto tempo e come potrebbe essere ancora a lungo attraverso il reinventarsi del ruolo delle cooperative nella nostra società. Tutti i capitoli descrivono le cooperative con riferimento alle imprese tradizionali ma fanno ciò in maniera critica, piuttosto che retorica o polemica.
Ciudadana.
particularly development and growth policies. Natural resources are considered
necessary production inputs and environmental quality is considered a welfare
determinant. The integration of environmental issues into economic growth and
development theories and empirics is currently widely analyzed in the literature. The
effects of natural resources endowment on economic growth are mainly analyzed
through the so-called Resource Curse Hypothesis (RCH) whereas the effects of
economic growth on environmental quality are part of the Environmental Kuznets
Curve (EKC). Furthermore, recent contributions on RCH and EKC have shown the
important role of institutions and human development dimensions in building a sustainable development path. In this paper, we attempt to analyze the causal relationships between economic growth, human development and sustainability
combining the RCH and EKC models and adopting a human development perspective.
as the practice of International Development Cooperation, failed until now to address in a convincing and eective way. The Buen Vivir ("good life") Latin America's new concept for
collective well being, as emerging during recent years, is a blend of rather diverse elements: a concept of ethno-development rooted in the experience of the indigenous peoples; a relational understanding of the ways the dierent societies would enter into a process of transformation;
a form of humanistic socialism guiding a concept of local development. These elements have been translated into a variety of debates, ranging from institutional/constitutional
arrangements, to the formulation of development related public policies, to the mobilisation of global social movements; the outcomes of these reections have raised much interest, particularly as traditional concepts and tools do not seem to identify viable solutions for addressing current world crisis. The Buen Vivir can oer a contribution to the reframing of
the way the `well being' is conceived within current development setting. Yet, its philosophy and cosmovision refer to a substantially alternative understanding of the associated life and of the relation between human and nature, that nds little connection to the most established theories. In the conclusions, we will try to show that some of the issues highlighted by the Buen Vivir may also demonstrate relevance for the International Development Cooperation, although perhaps urging for a more radical transformation that that acceptable by most of the actors playing a role in this eld.
The ClusDevMed Project – Clusters Development–aims tocreate the condition for the reinforcement of the existing clusters in the Mediterranean Area, with the support of other EU expertise and policies, and with the aim to bridge the distance among different stakeholders with the same objectives, and to find a way to create a common approach to solve the food-water-energy nexus.
The project is funded by the European Union under Horizon 2020 Programme, MarieSkłodowska-Curie Actions under the Research and Innovation Staff Exchange scheme (RISE).
ClusDevMed priority topics are: Agribusiness, agro food, food security – Energy – Water Core.
ClusDev areas of Interest: e-Learning, Educational Technology, Green Technology, affordable and healthy food, energy efficiency and renewable energy, water reuse and wastewater treatment.
Partners: Roma Tre University (Italy), Istanbul Teknokent Anonim Sirketi, Universiteit Utrecht, Distretto agroalimentare Regionale SCRL, Vilnius Gediminas Technical University (Lithuania), REDINN SRL.
https://www.clusdev.eg.net
https://cordis.europa.eu/project/rcn/196630_en.html
https://www.facebook.com/clusdevmed?ref=hl
https://twitter.com/ClusDevMed_EU
Partners: Roma Tre University (Italy), Istanbul Teknokent Anonim Sirketi, Universiteit Utrecht, Distretto agroalimentare Regionale SCRL, Vilnius Gediminas Technical University (Lithuania), REDINN SRL.
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This action will promote research between Europe and Brazilian Partners for research and research training in the field of Social Innovation and Water.
This multidisciplinary exchange programme aims at propose a Identify existing and potential water treatment, reuse, recycling and sanitation technologies that are socially accepted and community owned. Social Innovation approach should enable the linkage of scientific and traditional local knowledge, while simultaneously supporting a co-learning process towards sustainable development.
Partners: Roma Tre University (Italy), Leeds Beckett University (UK), Universitat Autònoma de Barcelona (Spain), The Federal University of Pará -UFPA- (Brazil), The Amazonas State University - UEA - (Brazil).
https://cordis.europa.eu/projects/rcn/111055_en.html
https://www.facebook.com/Aguasocial
https://twitter.com/Aguasocial_EU
https://www.linkedin.com/in/aguasocial
The programme has 5 Work Packages. WP1 ( management ) will define the management structure of the project. WP 2 ( methodologies ), through the expected 4 Training Activities in the 4 target MCP Countries, will develop the Sustainable Human Development Index (SHDI). In this work package, starting from the SHDI macroeconomic model and thanks to the research and to the knowledge transfer coming from the training sessions in MCP, processes of joint learning and coevolution will be analysed. WP 3 ( case studies on human development ), strictly connected with WP2, will analyse some case studies in Europe, thanks to the numerous visits foreseen in Italy and Spain. These case studies will support the analysis of processes that could affect research practices in the area of sustainable human development and corporate social responsibility. Associated partners that will support the project in EU Countries will be the target users of this SHDI (not only using but also contributing in enhancing the index). The WP4, with its reporting activities, will contribute to analyse the dynamic capabilities of SMEs within networks and clusters in order to develop a tool for enhancing and monitoring them. The final WP 5 (communication and dissemination ) will define the communication and dissemination strategy of the project.
Partners: Roma Tre University (Italy), University of Pisa (Italy), Vilnius Gediminas Technical University (Lithuania), Higher Institute of Management and Planning (Algeria), USMBA - Faculty of Law Economics and Social sciences (Morocco), University of Jordan (Jordan), Helwan University Faculty of Social Science and Law (Egypt), Academy of Scientific Research and Technology (Egypt).
https://cordis.europa.eu/projects/rcn/105836_en.html
https://www.facebook.com/Shumed2/info
https://twitter.com/shumed_EU
https://www.linkedin.com/in/shumed
This research area welcomes scholars interested in the co-operative sector, an important component of the
economy in Europe, in the Americas and in the Asia Pacific, and of developing significance in Africa. The cooperative
firm is a very old institution, as is the interest that economics, sociology, history and management have
shown in its study. Nevertheless, the attention given to the co-operative economy, in both research and teaching, is
limited, if compared to its actual dimension and potential, especially in times of crisis. This research area is
interested in all forms of co-operative businesses: workers’ cooperatives; consumer cooperatives; credit unions and
banks; users’ co-operatives; mutuals and insurances. We are also interested in community-level forms of collective
ownership of services and public goods. Co-operatives operate in the most diverse industries, markets and
societies. An interdisciplinary research approach is most welcome given the multi-faceted nature of the cooperative
movement, whose symbolic birth is held to be in Manchester in 1844, though much older and more
primitive forms of co-operatives have existed in Europe (back to the Roman period), Asia (during early Chinese
dynasties) and in the Americas (in Pre-Columbian societies). Some of the recent interest in co-operation has been
prompted by the financial crisis and the debate on the failures of capitalism. But even in growth periods, the cooperative
model has been praised as an option for very contemporary needs such as workers’ participation and
involvement, ownership of standards and systems in the digital economy and in creative industries, alternative
currencies and peer to peer banking, and self management of community level services and facilities.
The rise of awareness about the economic significance of creativity in a globalized world has gone hand in hand with the affirmation of the term ‘creative industries’, often used interchangeably to the term ‘cultural industries’.
Culture and creativity are considered key competitiveness drivers in the knowledge-based economy. They account for substantial shares of income and employment in developed countries and offer important opportunities to policy makers to raise local levels of urban quality and social well-being. These strengths
are the basis for important potential contributions of cultural and creative industries to the ‘smart’, ‘inclusive’ and ‘sustainable’ growth that are placed at the core of Europe 2020 economic strategy.
The conference aims to promote the debate and the sharing of knowledge and experiences on research, policy and projects focusing on Cultural and Creative Industries.
https://creativeindustries.uniroma3.it
Thursday, 25 June 2015
9.00 – 10.45 PARALLEL SESSIONS “A”
10.45 – 11.15 coffee break
11.15 – 13.00 PARALLEL SESSIONS “B”
13.00 – 14.15 lunch break
14.15 – 14.30 PLENARY OPENING OF THE WORLD CONGRESS
14.30 – 16.15 KEYNOTE SPEAKER PROFESSOR AVNER GRIEF: The social organization of cooperation and comparative economics (chaired by J.C. Brada)
16.15 – 16.45 coffee break
16.45 – 18.30 PARALLEL SESSIONS “C”
18.30 – 20.00 Cocktails
Friday, 26 June 2015
9.00 – 10.45 PARALLEL SESSIONS “D”
10.45 – 11.15 coffee break
11.15 – 13.00 PARALLEL SESSIONS “E”
13.00 – 14.15 lunch break
14.15 – 16.00 ROUND TABLE 1: If institutions are so important, why do we talk so much about economic policies? (chaired by M. Signorelli)
16.00 – 16.30 coffee break
16.30 – 18.15 PARALLEL SESSIONS “F”
18.30 Departure for the Congress dinner venue (by walking and by metro)
19.00 – 22.30 Congress dinner
Saturday, 27 June 2015
9.00 - 10.45 PARALLEL SESSIONS “G”
10.45 - 11.15 coffee break
11.15 - 12.45 ROUND TABLE 2: Growing role of emerging markets and economies in the global economy: is it sustainable? (chaired by P.Tridico)
If you know little but want to know more, read some or all of the 23 stories of co-operative theory, history, and practice, written by world-leading experts. If you are already a co-operative member, an academic, or a practitioner with experience in the field, this straight-talking and jargon-free book will present new and exciting perspectives on a field you (think you) already know.
If you are looking for a different way to produce goods and deliver services to your community and if you aspire to a a different market, a different firm, or form of work, this book is for you. A succinct but provocative guide to the on-going, pragmatic revolution that is the co-operative sector, a revolution in ownership that we should all embrace after the failure of the Occupy Wall Street protests.