Essays in collective Volumes by Federico Tomassi
Come votano le periferie. Comportamento elettorale e disagio sociale nelle città italiane (a cura di Marco Valbruzzi), 2021
Inchieste sulla casa in Italia. La condizione abitativa nelle città italiane nel secondo dopoguerra (a cura di D. Adorni e D. Tabor), 2019
Il numero delle persone che abitano in alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) a Roma è p... more Il numero delle persone che abitano in alloggi di Edilizia residenziale pubblica (Erp) a Roma è paragonabile alla popolazione di un intero municipio, circa 170mila persone. Se raffrontiamo questo dato numerico con alcuni capoluoghi di provincia italiani, all’interno delle case popolari romane potrebbero essere contenuti tutti gli abitanti di città come Modena, Reggio Emilia o Reggio Calabria: una città nella città che sottostà a sue regole amministrative e burocratiche. Determinare non solo il numero degli alloggi, ma anche la struttura patrimoniale e territoriale è fondamentale per futuri interventi.
"Italia 2013. Questo paese è anche nostro", edited by Cecilia D’Elia & Mattia Toaldo, Ediesse, 20... more "Italia 2013. Questo paese è anche nostro", edited by Cecilia D’Elia & Mattia Toaldo, Ediesse, 2013
Gianni Alemanno è sindaco di Roma da oltre quattro anni: da quando, il 28 aprile 2008, conquistò il Campidoglio contro le previsioni della vigilia. La poltrona di ministro nel governo Berlusconi, prevista in caso di sconfitta, sarebbe stata senz’altro più comoda per l’ex responsabile delle Politiche Agricole; una delle più vistose spinte autolesioniste dei vertici del centrosinistra, la candidatura di Rutelli (per la quale Veltroni, qualche anno dopo, si deciderà a chiedere scusa alla città), spianava invece la strada al candidato del PDL: una campagna elettorale aggressiva e la promessa di una forte discontinuità colpivano nel segno un elettorato ben consapevole dell’esaurimento reale del cosiddetto modello Roma ed emozionato da alcuni drammatici fatti di cronaca utilizzati strumentalmente per denunciare «l’emergenza sicurezza».
"Roma altrimenti. Le ragioni nuove dell’essere Capitale", edited by Giovanni Caudo, 2017
Per dare “un senso nuovo” alla Capitale, in particolare “la quarta Roma” a cavallo del GRA, dove ... more Per dare “un senso nuovo” alla Capitale, in particolare “la quarta Roma” a cavallo del GRA, dove vive ormai gran parte dei cittadini romani, bisogna capire le forme acute di esclusione sociale e polarizzazione tra le diverse aree, che danno luogo a differenti livelli di qualità urbana. Roma appare intrappolata in una sorta di sviluppo a più velocità in cui alcuni pezzi di territorio e di cittadinanza resistono alla crisi e trovano anzi nuove occasioni favorevoli, mentre i pezzi più svantaggiati e vulnerabili ne subiscono gli effetti maggiori e più deleteri. Non si tratta però (o quantomeno non solo) della tradizionale dicotomia tra centro e periferie. Questa caratterizza certamente le dinamiche demografiche, i livelli di istruzione, l’offerta di servizi e il consenso elettorale. Ma ad essa si accompagnano dinamiche più trasversali, come quella del disagio socio-economico e in particolare della disoccupazione, che caratterizzano soprattutto i quartieri di ceto medio-basso nel quadrante orientale della città, dentro e fuori il GRA, e si estendono verso il popoloso litorale di Ostia. O come anche la dislocazione degli stranieri, che non vivono concentrati in grandi banlieues ma piuttosto dispersi in vari schemi territoriali secondo le diverse nazionalità.
"Politiche urbane per Roma. Le sfide di una Capitale debole", edited by Ernesto d’Albergo & Danie... more "Politiche urbane per Roma. Le sfide di una Capitale debole", edited by Ernesto d’Albergo & Daniela De Leo, Sapienza Università Editrice, 2018
In questo contributo si confrontano tra loro le tre aree metropolitane italiane più popolose, analizzando le suddivisioni sub-comunali dei capoluoghi e gli altri comuni della città metropolitana: per Roma 155 zone urbanistiche e 120 comuni, per Milano 88 nuclei di identità locale e 133 comuni, per Napoli 30 quartieri e 91 comuni.
Gli indicatori utilizzati per il confronto derivano dal Censimento ISTAT 2011, e sono relativi alle principali variabili che caratterizzano lo status demografico, sociale ed economico dei residenti.
Lelo, K, Monni, S.,Tomassi, F. (2018) “Disuguaglianze metropolitane: un confronto con Milano e Napoli” in d’Albergo, E., De Leo, D. (2018), Politiche urbane per Roma: le sfide di una capitale debole. Sapienza Università Editrice, Roma:17-35. Nel territorio di Roma Capitale le disuguaglianze socio-economiche e gli indicatori di sviluppo u... more Nel territorio di Roma Capitale le disuguaglianze socio-economiche e gli indicatori di sviluppo umano mostrano una forte connotazione territoriale, essendo concentrati geograficamente e sensibili al variare della distanza dal centro della città . Le analisi di MappaRoma per zona urbanistica 1 evidenziano i molti indicatori sottostanti ai grandi cambiamenti demografici, sociali ed economici che hanno interessato Roma negli ultimi anni, insieme e spesso a causa dell'espansione edilizia.
Journal articles by Federico Tomassi
Quaderni di scienza politica, 2021
The weakening of traditional parties and of their territorial rooting which has occurred over the... more The weakening of traditional parties and of their territorial rooting which has occurred over the last decades has brought back the scholarly interest on the local dynamics, namely, on the social and political transformations involving local areas. An increasing number of scholars has therefore focused on the «peripheries», those urban areas that are traditionally associated with a high level of socio-economic distress, wherein inhab- itants feel themselves as economically disadvantaged, socially marginalized and politi- cally excluded. This paper is part of such research strand by investigating the variation in the electoral results in three Italian cities – Bologna, Florence, and Rome – in rela- tion to the spatial distance from the urban centre and to the socio-economic distress. More notably, the paper answers two main questions: a) are the most distant areas from the historical centre also those with a higher level of socio-economic distress? b) what kind of relationship is there between voting and socio-economic distress, and how does such relation change over the post-crisis years? To answer these questions, we consider the results of four elections (parliamentary elections 2008, 2013, 2018; European elections 2019) in the three cities investigated, which are similarly charac- terized by an electoral decline of the Pd (but also of the Pdl/FI) to the benefit of M5s and League (and in part also of FdI), besides being located in central Italy. By using an original dataset combining socio-economic and electoral variables at the level, the article analyzes the variation in the electoral support for the main Italian political parties, with a particular focus on both mainstream (Pd and Pdl/FI) and anti- establishment parties (M5s and League).
The Covid-19 pandemic amplified our dependence on the internet and, consequently, also the digita... more The Covid-19 pandemic amplified our dependence on the internet and, consequently, also the digital divide between those who were able in the recent months to easily organize their online activities (smart working or distance learning), those who have done this with difficulty, and those that were excluded because of the lack of digital skills, digital devices or an adequate internet connection. This paper focuses on the capacity of the internet connection in the metropolitan city of Rome, with a detailed look at each of its municipalities and neighborhoods.
Quaderni dell'Osservatorio Elettorale, 2018
Social and economic inequalities between the city centre and peripheral belts persist for many ye... more Social and economic inequalities between the city centre and peripheral belts persist for many years in Rome districts, in parallel to the on-going suburban sprawl. That yields political effects too, since electoral results from 2000 to 2018 highlight sharp political polarization: votes for left-wing (right-wing or Five Star Movement) candidates are inversely (directly) proportional to distance from Capitoline Hill. Notably, in 2018 general election, the left-wing coalition prevailed in central districts only, where education levels and personal income are very high, and (even if only slightly) in historical periphery, where it keeps consensus on progressive, inclusive and liberal policies. The opposite holds for the new populist Five Star Movement, that prevailed in low-density periphery inside the Orbital, in far-off sprawled districts and in Ostia coastal area. However, the right-wing coalition won in Rome as a whole, by more homogeneous and even inter-classist consensus, and prevailed outside the Orbital thanks to the League, that had for the very first time many votes in the Roman peripheries. As a matter of facts, both right-wing and populist policies seem easier to the extent that suburban citizens feel deprived since harmed by economic crisis, unsafe and worried about immigrants, far from elected bodies, scarcely endowed with public services.
Socio-Economic Planning Sciences, 2019
Over the past thirty years, public policy in Rome has failed to effectively address a rising leve... more Over the past thirty years, public policy in Rome has failed to effectively address a rising level of socio-economic inequality. Indicators such as level of education or number of household members appear to be geographically concentrated and sensitive to the distance from the city centre. The hypothesis that socio-spatial inequalities strongly influence economic performance and foster political instability has been subject to numerous empirical investigations. Nevertheless, studies of specific urban contexts are not common. The absence of empirical applications at this scale is probably due to the fact that variables used for analysing the economic and social performance of regions are difficult to quantify or inapplicable at the micro level. The purpose of this paper is to examine the spatial distribution of socioeconomic inequalities in the municipal territory of Rome and to explore the conditions that account for them. We will analyse the spatial distribution of urban quality indicators and socio-economic profiles with data from different sources, aggregated at the neighbourhood level.
Rivista di Economia e Politica dei Trasporti (REPoT), 2018
Nel sistema della mobilità urbana sono in corso da alcuni anni cambiamenti profondi nella domanda... more Nel sistema della mobilità urbana sono in corso da alcuni anni cambiamenti profondi nella domanda e nell’offerta che non possono essere lasciati alle dinamiche spontanee del mercato, ma anzi richiedono una grande capacità di pianificazione, regolazione e integrazione delle politiche, in un’ottica di lungo periodo rispetto al ciclo elettorale. Negli anni della crisi economica, il TPL non ha aumentato la propria quota modale, a dimostrazione da un lato di una perdurante centralità dei mezzi privati nelle principali aree metropolitane del paese, e dall’altro lato di scarsi investimenti pubblici. Per analizzare la mobilità nelle grandi città italiane, viene utilizzato il dataset dell’Istat sui trasporti urbani, annualmente aggiornato, con le serie storiche dal 2000 al 2016 di numerosi indicatori di TPL, veicoli privati e mobilità sostenibile in tutti i capoluoghi di provincia. Dal confronto dello stato attuale e delle dinamiche di medio periodo del TPL nelle quattro principali città italiane – Roma, Milano, Napoli e Torino – emergono alcuni elementi di similarità e altri di differenziazione, sulla cui base vengono proposte alcune indicazioni di policy specifiche. Le quote modali delle singole città possono differire riguardo sia alla storia e alla geografia dell’area urbana, sia alle azioni concrete dei loro amministratori per cambiare lo stato di cose preesistente e modificare i comportamenti dei cittadini. Su alcuni dei fattori della domanda e dell’offerta di mobilità urbana è possibile incidere solo nel medio-lungo periodo e avendo a disposizione finanziamenti adeguati (tipicamente le infrastrutture su ferro), oppure tramite scelte urbanistiche e dinamiche economiche che trascendono le sole politiche della mobilità. Su altri fattori, al contrario, si può intervenire più rapidamente grazie ad azioni amministrative decise e consapevoli, persino senza necessità di risorse aggiuntive (in particolare il disegno della rete di superficie, l’intensità di utilizzo della rete sia di bus e tram sia di metropolitana o l’integrazione tra mezzi diversi a livello sovracomunale).
Entrepreneurship and Sustainability Issues, 2018
The aim of this paper is to examine the spatial distribution of socioeconomic inequalities in the... more The aim of this paper is to examine the spatial distribution of socioeconomic inequalities in the municipal territories of Italy’s three most populous metropolitan cities, Roma, Milan and Napoli, by means of economic and social indicators and with data aggregated at the sub-municipal subdivisions of the cities and the municipalities in their provinces. These metropolitan areas are coming out of the worst crisis Italy has ever experienced, with a new class of poor people found not only in the outskirts and in the less well-off social groups but also among the middle class. Local and national governments cannot ignore this situation; the weakest sections of society have been unable to reap the benefits of the growth in the quaternary sector that has characterized Milan, Rome and Naples after the last decade, albeit to differing degrees.
Economia & Lavoro, Sep 2005
Stato e Mercato, Dec 2009
There is no conclusive empirical evidence about the relationships between social expenditure and ... more There is no conclusive empirical evidence about the relationships between social expenditure and economic outcomes, notwithstanding a theoretical framework characterized by the equality-efficiency trade-off. Some statistical problems arise from wide differences in the design of the social protection schemes and in the sources of financing. New Oecd data about net total social expenditure referred to 2005 help us to prevent such problems, sketching a new system of social accounting focused on the sum of public net social expenditure and private out-of-pocket spending. In the Oecd countries, a low public social expenditure implies an high private spending, so that the shares of national product devoted to social purposes are similar in Continental Europe and in Anglo-Saxon countries. However, such differences in the public-private mix of social spending have an impact on effective protection from social needs and on the distribution of social well-being.
Economia della Cultura, Mar 2012
Satisfaction about quality of life and 18 local public services in Rome is surveyed every year by... more Satisfaction about quality of life and 18 local public services in Rome is surveyed every year by a random sample of 2,000 citizens. From the principal component analysis two components result, i.e. 'material wellness' and 'cultural wellness'. Some excellent cultural municipal services ('Palaexpo', 'Auditorium', museums and libraries) are strongly associated among them but scarcely with quality of life. On the contrary, public transportation and hygiene services are very close to quality of life, so that their poor satisfaction strongly undermines overall wellness. That appears to be in contrast with economic theory and empirical surveys, according to which cultural consumption should be more and more important when income in- creases, especially in Rome where average income and education are higher than in Italy. In cities where 'material wellness' is not adequately satisfied, it is likely that the 'addictive goods' theory is not sufficient to explain the effects of cultural consumption on quality of life.
Economia dei Servizi, Sep 2012
Rivista di Politica Economica, Mar 2013
In the city of Rome economic and territorial polarizations increased between centre and periphera... more In the city of Rome economic and territorial polarizations increased between centre and peripheral belts, paralleling suburban sprawl. Electoral data 2005-2011 highlight sharp political polarization, too. Left-wing candidates prevail where social centrality exists, i.e. in dense zones with widespread social relationships and many public or collective places. On the contrary, right-wing parties prevail in far-off sprawled zones, with less opportunities to meet each other, where relational goods are less diffused. Since such goods, according to civil economics, are key factor in the individual well-being, economic and territorial differences lead to different political choices.
Il governo della mobilità a Roma richiede una grande capacità di pianificazione, regolazione e in... more Il governo della mobilità a Roma richiede una grande capacità di pianificazione, regolazione e integrazione delle politiche, con un’ottica di lungo periodo rispetto al ciclo elettorale e di area vasta, in grado di indirizzare e cambiare gli spostamenti dei romani. Sono tre gli obiettivi principali da perseguire: limitare il transito e la sosta delle automobili nel centro, rilanciare tram e ferrovie per recuperare il deficit di infrastrutture, favorire la mobilità “dolce” a piedi e in bicicletta.
Europa e scelte sono le due parole chiave emerse nel corso del convegno organizzato da «La Rivist... more Europa e scelte sono le due parole chiave emerse nel corso del convegno organizzato da «La Rivista delle Politiche Sociali» il 22 marzo scorso presso la Cgil Nazionale, incentrato sulla presentazione dell’ultimo paper di Atkinson sul futuro delle politiche sociali europee, dove sono esposte e respinte le critiche al welfare relative alle distorsioni fiscali, ai disincentivi e alle differenze tra Europa e Usa. Il supposto trade-off tra equità sociale ed efficienza economica non sembra valere né sul piano teorico né su quello empirico, e sono numerose le analisi che al contrario mostrano come il sistema di welfare, se ben disegnato, possa rappresentare un fattore produttivo per l’economia globale. Ma per realizzare ciò serve sia che l’Europa cresca come entità politica e come soggetto attivo del nuovo welfare, al contrario di quanto sta accadendo con il ridimensionamento della strategia di Lisbona, sia che convergano in tale direzione gli sforzi dei governi e le aspirazioni dei cittadini.
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Essays in collective Volumes by Federico Tomassi
Gianni Alemanno è sindaco di Roma da oltre quattro anni: da quando, il 28 aprile 2008, conquistò il Campidoglio contro le previsioni della vigilia. La poltrona di ministro nel governo Berlusconi, prevista in caso di sconfitta, sarebbe stata senz’altro più comoda per l’ex responsabile delle Politiche Agricole; una delle più vistose spinte autolesioniste dei vertici del centrosinistra, la candidatura di Rutelli (per la quale Veltroni, qualche anno dopo, si deciderà a chiedere scusa alla città), spianava invece la strada al candidato del PDL: una campagna elettorale aggressiva e la promessa di una forte discontinuità colpivano nel segno un elettorato ben consapevole dell’esaurimento reale del cosiddetto modello Roma ed emozionato da alcuni drammatici fatti di cronaca utilizzati strumentalmente per denunciare «l’emergenza sicurezza».
In questo contributo si confrontano tra loro le tre aree metropolitane italiane più popolose, analizzando le suddivisioni sub-comunali dei capoluoghi e gli altri comuni della città metropolitana: per Roma 155 zone urbanistiche e 120 comuni, per Milano 88 nuclei di identità locale e 133 comuni, per Napoli 30 quartieri e 91 comuni.
Gli indicatori utilizzati per il confronto derivano dal Censimento ISTAT 2011, e sono relativi alle principali variabili che caratterizzano lo status demografico, sociale ed economico dei residenti.
Journal articles by Federico Tomassi
Gianni Alemanno è sindaco di Roma da oltre quattro anni: da quando, il 28 aprile 2008, conquistò il Campidoglio contro le previsioni della vigilia. La poltrona di ministro nel governo Berlusconi, prevista in caso di sconfitta, sarebbe stata senz’altro più comoda per l’ex responsabile delle Politiche Agricole; una delle più vistose spinte autolesioniste dei vertici del centrosinistra, la candidatura di Rutelli (per la quale Veltroni, qualche anno dopo, si deciderà a chiedere scusa alla città), spianava invece la strada al candidato del PDL: una campagna elettorale aggressiva e la promessa di una forte discontinuità colpivano nel segno un elettorato ben consapevole dell’esaurimento reale del cosiddetto modello Roma ed emozionato da alcuni drammatici fatti di cronaca utilizzati strumentalmente per denunciare «l’emergenza sicurezza».
In questo contributo si confrontano tra loro le tre aree metropolitane italiane più popolose, analizzando le suddivisioni sub-comunali dei capoluoghi e gli altri comuni della città metropolitana: per Roma 155 zone urbanistiche e 120 comuni, per Milano 88 nuclei di identità locale e 133 comuni, per Napoli 30 quartieri e 91 comuni.
Gli indicatori utilizzati per il confronto derivano dal Censimento ISTAT 2011, e sono relativi alle principali variabili che caratterizzano lo status demografico, sociale ed economico dei residenti.
Il volume – costruito come un percorso che si snoda attraverso una dettagliata serie di mappe a colori – traccia una geografia delle di- suguaglianze tra i quartieri della capitale in un confronto inedito e prezioso con le altre tre principali città metropolitane italiane: Milano, Napoli e Torino. Gli autori, mossi da un gran- de rigore scientifico e da una forte passione ci- vile, ci restituiscono la complessità sociale e spaziale della capitale, mostrandone le tante sfaccettature e le disuguaglianze che la attra- versano. Una complessità con cui occorre fa- re i conti e da cui ripartire. Come osserva Walter Tocci nel denso saggio a chiusura del volume, Roma offre di sé facce mutevoli, co- me un caleidoscopio, «dando la percezione dell’inesorabile disorganicità, ma anche del- l’immagine stupefacente. Eppure, alle cangian- ti visioni di Roma sono legate le speranze per la sua rinascita».