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Giornata di studi storico culturali "L'Aquila – Amatrice" Dal 15-09-2007 al 15-09-2007 presso Polo Agroalimentare , comune di Amatrice (RI) Si svolgerà sabato 15 settembre, la giornata di studi storico culturali “L'Aquila – Amatrice"; la manifestazione è organizzata dal Comune di Amatrice e dall'Associazione Culturale Aternus e si svolgerà presso il Polo Agroalimentare del Parco Nazionale del Gran Sasso – Monti della Laga.. Di seguito il programma: Ore 10.30: Arrivo dei Relatori Visita guidata ai monumenti ed al Museo Civico “Cola Filotesio" di Amatrice Ore 13.00: Pausa Pranzo Ore 16.00: Apertura giornata di studi Saluto del Sindaco di Amatrice - Prof. Tersilio Leggio (storico e commissario dell'APT di Rieti): “Le terre sommatine tra Abati, Vescovi e Normanni". - Prof.ssa Maria Rita Berardi (docente di storia medievale all'Università dell'Aquila) “Per una coda de bacca alla Matrice gemmo. Aquila e Amatrice nel periodo angioino - aragonese". - Don Luigi Aquilini (esperto di storia locale) “La fondazione dell'Aquila e il feudo di Amatrice. L'arme delle due Città". - Prof. Adriano Ruggeri (esperto di storia locale) “Il territorio amatriciano tra VIII e XIII secolo. Una prima sintesi di topografia medievale". - Prof. Elpidio Valeri ( storico dell'arte) “Saturnino Gatti e Cola dell'Amatrice. Due protagonisti del Rinascimento italiano". - Dott. Simonluca Perfetto (perito numismatico del Tribunale di Pescara) “La monetazione di L'Aquila e Amatrice nella storia".
36) Cfr. ad esempio il passo del Gervasio indicato nella nota precedente. 37) FORTI, Cero Gnathia, pago 119. 38) Cfr. C.V.A. Villa Giulia III, IV Bq, 4, 1,2. 39) Cfr. J. et L. JEHASSE, La nécropole préromaine d'Aléria, pago 199, 379 e tav. 99. 40) Cfr. ad esempio A. D. TRENDALL, Vasi Antichi Dipinti del Vaticano -Vasi Italioti ed Etruschi a figure rosse, Città del Vaticano 1955, fase. II, pago 268.
Pubblicato in " Panorama Numismatico ", n.293, marzo 2014
in La storia della moneta, 21, in L’Arte della Moneta, 43, gennaio 2016, pp. 2-6
Uno degli aspetti più curiosi della religiosità fu certamente la venerazione per i Santi, cioè quei personaggi della storia della cristianità che, nel passato, avevano difeso la fede sacrificando la loro stessa vita, si erano posti come dei modelli viventi dei principi predicati da Gesù o avevano interceduto presso Dio per ottenere dei veri e propri miracoli. L'esasperazione di questa venerazione portò rapidamente a stravolgerne i valori e si diffuse l'usanza della commercializzazione delle reliquie dei santi, così come le guerre per il loro possesso; ovviamente la logica di fondo non poteva che essere quella del dio denaro, più che di quello ultraterreno, e dell'arricchimento che poteva derivare per le città con la gestione dei flussi di pellegrini.
2020
Nella presente opera viene analizzata sotto molteplici aspetti la monetazione imperiale a nome di Lucilla, trattando ogni specifica area tematica in un capitolo dedicato. Dopo una doverosa premessa di natura storica, ho presentato le caratteristiche peculiari delle monete a lei intitolate e descritto il sistema monetario vigente al suo tempo. Sono state quindi esaminate sia le tipologie di legende al diritto, che esprimono in modo differente la titolatura dell’Augusta, sia l’evoluzione iconografica dei ritratti, determinando un modello per la collocazione cronologica delle diverse coniazioni a suo nome. Ho proseguito con l’indagine di alcune immagini monetali necessarie a stabilire la sequenza dei figli da lei avuti con Lucio Vero conclidendo, infine, con la descrizione ed il commento dei diversi tipi al rovescio a lei associati. Gli argomenti trattati sono interconnessi tra loro ed ogni tematica è affrontata tenendo presente il contesto storico in cui essa è collocata. Nell’incedere dei capitoli è sempre presente un confronto con la monetazione di Faustina II, sottolineandone le analogie e le differenze. La comparazione tra le figure di Lucilla e Faustina II e le loro monete rappresenta una materia di primario interesse che contribuisce notevolmente a chiarire alcuni aspetti del tema trattato. Quest'opera è stata rilasciata con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale. Per leggere una copia della licenza visita il sito web https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/
Un tema di grande interesse nella numismatica è costituito dalle imitazioni 1 monetali. Durante l'epoca medievale tale fenomeno era assai frequente e interessava maggiormente le emissioni accettate su larga scala e coniate in gran numero da zecche ufficiali. Riguardava essenzialmente la parte iconografica della moneta che riproduceva, secondo gli stili locali, l'immagine posta al centro di dritto e rovescio del prototipo preso in origine. L'espansione politico-economica e la necessità di rendersi indipendenti dai flussi di monete provenienti da altre zecche imponevano ai centri emergenti l'impellente necessità di avere un sistema monetario autonomo ed emissioni specifiche. In qualche occasione, perlomeno durante le fasi iniziali, si preferiva avvalersi di un circolante di largo corso e già attestato nel territorio creando un numerario che il pubblico avrebbe riconosciuto a vista d'occhio tramite un disegno già memorizzato in precedenza. E' questo il caso della nuova zecca dell'Aquila 2 , aperta in piena lotta dinastica (tempore belli) angioina nel 1382 3 , sotto l'egida di Luigi I d'Angiò 4 (1382-1384), pretendente. Il denaro provisino romano 5 e la c.d. cinquina 6 (quattrino) 7 , entrambi in mistura, e il bolognino 8 in argento erano i numerali senatoriali imitati e liberati dalla zecca aquilana durante le fasi di dominazione angioina 9. Come documentano i ritrovamenti numismatici 10 e alcune fonti scritte 11 , i denari provisini romani erano ampiamente diffusi e utilizzati nel comitatus aquilano 12 già molto prima dell'apertura della zecca locale. Ebbe luogo, per quanto riguarda la moneta, una "scollatura" dell'Abruzzo dal resto del Regno, frutto di relazioni extra Regnum 13 e posizioni politiche divergenti, che limitò il potere di 1 Emblematici sono i casi dei quarti di dinar arabi che i Normanni continuarono a battere con i versetti originali del Corano impressi oppure i denari tornesi della Grecia franca copiati anche in Abruzzo. Numerosi sono altri esempi di modelli imitativi nel panorama numismatico italiano. 2 Dopo la zecca di Napoli quella dell'Aquila era l'officina più attiva del Regno di Napoli. Oltre alle imitazioni del Senato in mistura, per altro secondarie al sistema, le monete di vertice erano il bolognino nel tipo romano e soprattutto la cella, ambedue in argento. 3 L'apertura della zecca aquilana si fa risalire al 1382, anno in cui la città abbracciava la causa del pretendente Luigi I d'Angiò (1382-1384), rivale al trono di Carlo III d'Angiò-Durazzo (1381-1386).
in La storia della moneta, 25, in L’Arte della Moneta, 47, maggio 2016, pp. 2-6
Storia della moneta del vecchio conio sostituita dall'euro il 1° gennaio 2002, con seri problemi per i consumatori, e cenni sull'evoluzione dell'Europa unita Origine della lira L'etimo lira ha un'origine duplice e con significati distinti. Dal greco antico la lýra è uno strumento musicale a corde, con una cassa armonica, a/di guscio di testuggine, e due bracci fissati ad essa e collegati da una traversa. Dal latino la libra, bilancia, è il nome di un'unità monetaria variabile a seconda delle epoche e dei paesi che l'hanno adottata: lira italiana, turca, egiziana e sterlina inglese. La lira, in francese livre, era stata introdotta da Carlo Magno nel IX sec. e il sistema monetario carolingio si basava sulla libbra ponderale d'argento. Essa rimase in uso come moneta di conto per tutto il Medioevo e, solo a partire dalla seconda metà del XV sec., divenne una moneta vera e propria, ma con valori differenti secondo l'epoca e il luogo. Nel 1472 fu coniata la lira veneta, nel 1474 quella milanese, nel 1498 quella genovese, nel 1539 quella toscana, nel 1561 quella di Savoia, nel 1611 quella di Modena, nel 1631 quella ducale di Vittorio Amedeo I duca di Savoia e nel 1655 la lira bolognese.
Presentare un panorama archeologico esauriente della Peucezia è impresa ardua e questo lavoro si propone di offrire essenzialmente il quadro dell'evoluzione del sistema insediativo attraverso l'analisi di alcuni abitati, cercando di ricostruire il lento processo di urbanizzazione che in questa area sembra realizzarsi progressivamente tra l'età arcaica e l'ellenismo 1 .
Polis, urbs, civitas: moneta e identità. Atti del convegno di studio del Lexicon Iconographicum Numismaticae (Milano 25 ottobre 2012), 2013
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2018
S/D, 2024
Conference Proceeding (Oral Presentation), 2023
https://www.contributors.ro/rachetele-militare-din-orientul-mijlociu-1990-1991/, 2023
X Congreso Internacional de Estudios Fenicios y Púnicos (X CIEFP, Ibiza), 2022
Bulletin d'Etudes Indiennes, vol. 19, 2001
Journal of High Energy Physics, 2018
Sustainability, 2020
BMJ (Clinical research ed.), 2016
Environmental Impact Assessment Review, 2020
International Journal of Industrial Ergonomics, 2004
Turkish neurosurgery, 2007
Public Understanding of Science, 2010
Pediatric Blood & Cancer, 2014