Gliozzo, E., Lepri, B., Saguì, L., Turbanti Memmi, I., 2015
A collection of 21 glass samples (18 colourless and 3 light aqua blue) found in recent excavation... more A collection of 21 glass samples (18 colourless and 3 light aqua blue) found in recent excavations performed at the Palatine and Esquiline hills in Rome has been investigated by means of SEM-EDS, EMPA and LA-ICP-MS. The glass was recovered in the “Baths of Helagabalus” and the Horti Lamiani. The collection included cups and bowls widely attested in Rome and Ostia from the late second to the first half of the third century AD. The analyses assigned this collection to the RC/LAC-MnSb groups (Roman and Late Antique colourless glass with both antimony and manganese) which seemed closely related to the Levantine area.
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Papers by lucia saguì
The opening paper by A. Schatzmann, building on his admirable report on the ‘small finds’ from older excavations which can be used to reconstruct ritual action (to be published in the BAR International Series), calls attention to the fundamental issue of norm versus local peculiarity, and sketches the variety of different ways in which ‘small finds’ can add to our understanding of Mithraic ritual. This approach is picked up by L. Allason-Jones in her paper on the mithraea of Hadrian’s Wall. There follows a group of papers mainly devoted to the taphonomy and/or the ceramics of particular temples, and the inferences concerning ritual practice that can be drawn from them: Tienen (M. Martens, A. Lentacker et al.), Bornheim-Sechtem (J.-C. Wulfmeier), Orbe-Boscéaz (J. Monnier, Y. Mühlemann), Martigny (F. Wiblé, C. Olive), Crypta Balbi (J. de Grossi Mazzorin). A second group concentrates on different aspects of specialised Mithraic ceramics: incense-burners (J. Bird), the waste from the Rheinzabern potteries (M. Thomas), the reconstruction of the now well-known Wetterau-ware Schlangengefäß from the Ballplatz-Mainz (I. Huld-Zetsche), and the issue of the specific character of these snake-decorated vessels as represented by older finds from Carnuntum (V. Gassner). A final paper in this group tackles the finds from an analogous, non-Mithraic, complex in Apulum (C. Höpken). A third group can only be described as ‘miscellaneous’, since the papers approach the issue of small finds in unrelated, though defensible, ways (R. Gordon, G. Dorin Sicoe, M. Marquart, M. Weiß, E. Sauer, K. Sas). Finally, it was felt that it would be useful to add a fairly complete bibliography of publications on Mithraism since Roger Beck’s ‘Mithraism since Franz Cumont’ (1984), a list which itself indicates something of the shifts of interest which have occurred within the field over the past vicennium. (from Introduction of R. Gordon)
Nelle giornate di studio sono confluiti gli esiti di una ricerca condotta per alcuni anni da un gruppo di giovani archeologi delle Università di Roma Tor Vergata, di Roma Tre e del Pontificio Istituto di Archeologia cristiana, coordinati da Alessandra Molinari, Riccardo Santangeli Valenzani e Lucrezia Spera, ricerca rivolta alla raccolta complessiva dei markers di produzione emersi dalle indagini archeologiche negli spazi intra muros e nell’area suburbana entro i limiti del quarto-quinto miglio; le schede analitiche dei contesti e degli indicatori compongono una Banca Dati, resa fruibile nella versione del CD-Rom allegato e correlata ad un GIS, ma sono anche alla base di alcuni studi che propongono quadri di insieme storico-interpretativi elaborati su base temporale progressiva.
I contributi sono raggruppati in tre prevalenti ambiti di approfondimento, non prescindendo, come base di partenza, dalle sintesi sugli assetti produttivi di Roma antica: I) Le evidenze di attività produttive dai grandi cantieri di scavo degli anni recenti (Crypta Balbi, Fori imperiali, Athaeneum e complessi sulla via Flaminia nell’area di piazza Venezia – scavi metro C, Basilica hilariana del Celio, villa dei Quintili); II) Relazioni riepilogative sugli specifici settori della produzione (produzione monetaria, vetraria, tessile, metallurgica e orafa, edilizia e dei cantieri di pittori, musivari e marmorarii, epigrafica, anche con l’apporto dell’archeolozoologia e dell’antropologia fisica); III) Quadri di insieme regionali e sub-regionali della penisola italiana (Italia settentrionale, centrale e meridionale) e europei (Francia, Inghilterra, Svizzera, Spagna), utili per riflessioni comparative, sia nelle restituzioni degli apparati economici e sociali, sia per valutazioni di ordine metodologico.
Lezioni • Il corso, in lingua italiana, avrà inizio lunedì 7 marzo e terminerà venerdì 11 marzo. Venerdì 11 marzo, nel pomeriggio, sarà previsto un esame per verificare quanto appreso in aula.
Attestato • Al termine del ciclo di lezioni verrà rilasciato un attestato di partecipazione per il numero delle ore effettivamente frequentate: nel caso di frequentazione di tutto il corso e di passaggio dell’esame, l’attestato sarà equivalente ad un totale di 6 crediti universitari. Per ulteriori informazioni sullo svolgimento del corso ci si può rivolgere al dott. Gabriele Castiglia nella sede dell’Istituto, previo appuntamento, o via e- mail all’indirizzo [email protected].
Iscrizioni • Le iscrizioni sono aperte fino ad esaurimento dei 40 posti disponibili. Il corso è riservato agli studenti ordinari e dottorandi del P.I.A.C. e ad esterni, per i quali è richiesta la laurea o l’iscrizione a corsi di laurea in materie archeologiche o umanistiche. È possibile concordare l’iscrizione a singole lezioni del corso, con rilascio di relativo attestato. L’iscrizione deve avvenire entro il 7 febbraio, con relativo pagamento della quota e si effettua presso la Segreteria dell’istituto ([email protected]) dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12,30.
Quota d’iscrizione
Dottorandi P.I.A.C................................................................€ 50
Partecipanti esterni.............................................................€ 150
Singola lezione/giornata.....................................................€ 40