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Covid-19 Coronavirus e comunicazione

2020

come il Governo Italiano sta comunicando in questa crisi e perché'

#coronavirus e comunicazione Il 27 gennaio 2020 il ministero della salute diramava una circolare che avvisava le regioni della pericolosità del Covid-19. Il 31 gennaio il Governo dichiarava lo stato di emergenza sanitaria fino a luglio. Ma allora perché a inizio febbraio il Ministero della Salute mandava in onda un Mirabella a dire “ma non è affatto facile il contagio”? Il ministero sapeva bene che non era così… Come dicevo il 25 febbraio 2020, "In ragione dell'esigenza di contenere l'allarme, verrà gestita la diffusione delle informazioni e dei dati" Bene. È acqua passata, direte voi. Vero. Un errore di gioventù. Ora, con queste premesse, non possiamo escludere che la comunicazione e la gestione dei dati sia sempre controllata e finalizzata. Se prima il fine era quello di non seminare il panico, e far sbocciare una campagna anti-cinese, ora il fine sembra essere triplice: 1. Tenere buona la gente a casa, 2. tenere buoni i nuclei famigliari in difficoltà economiche, non farli ribellare 3. Giustificare la riapertura (che sarà decisa sulla base di considerazioni di carattere economico e non di salute pubblica). Per il primo si ricorre allo stratagemma del decreto yo-yo (ossia allungabile e ritraibile) e alla diffusione di informazioni contrastanti sulla data di fine delle restrizioni. Per il secondo si ricorre alla concessione a pioggia di piccoli contributi che bastano per la settimana o il mese e che, in caso di cambiamento di situazione politica si potrebbero perdere (minaccia implicita nella non definizione di un piano di maggior portata anche temporale). Per il terzo, si sottostimano i dati dei positivi attraverso il sottocampionamento e il diniego di tampone a chi ha i sintomi ma non è ospedalizzato (anche a chi lo è, ogni tanto, si dice nei corridoi dei nostri nosocomi, ma non possiamo saperlo con certezza). Il sottocampionamento è da tempo denunciato da epidemiologi e matematici (oltre che dal sottoscritto). Lo scarso numero di tamponi inficia la validità del risultato della valutazione. Serve sapere altro? Ognuno di noi ha il dono del discernimento. Alcuni hanno basi diverse di altri, che gli consentono di cercare, raccogliere dati, associarli e trarne delle deduzioni logiche. Non è la prima epidemia in cui mi trovo. Né la prima guerra. Il copione è sempre questo. #andràtuttobene (forse) Marco Palombi 4 aprile 2020 Marco Palombi [email protected] - +39.3387999973