Federico Alpi
Progetto di ricerca-Research project-Projet de recherche.
Il progetto del mio dottorato di ricerca si occupa della traduzione dell'epistolario di Grigor Magistros, un intellettuale e politico armeno, vissuto nell'undicesimo secolo. Egli diede un enorme contributo alla filosofia e alla cultura armena, studiò a Costantinopoli nell'epoca in cui Psello diveniva "console dei filosofi", e ricoprì un ruolo militare nell'Impero Bizantino prima come "doux" della Mesopotamia e poi del Vaspurakan e del Taron, ricevendo da Costantino IX Monomaco il titolo di "magistros" con cui è noto.
Grigor ha lasciato un ricco epistolario (88 lettere), che testimonia la sua corrispondenza con numerosi personaggi del suo tempo, alcuni noti e importanti, altri meno. Nelle sue lettere, egli fa sfoggio di tutta la sua erudizione, sia per quanto riguarda la cultura e la scienza classica greca, che per quella armena; dimostra inoltre di non essere alieno alla letteratura araba e persiana (quest'ultima sia prima che dopo la conquista islamica). Infine, oltre che per la sua attività filosofica (fondò una vera e propria scuola), egli è noto nella letteratura armena anche come finissimo teologo (secondo Matteo di Edessa), pur essendo laico. Per la sua provenienza, la sua formazione e la sua vita, Grigor Magistros può essere considerato un "uomo della frontiera", in grado di avere un dialogo consapevole con tutti i mondi che si incontravano sul confine orientale di Bisanzio nell'XI secolo; inoltre, grazie alla sua conoscenza del patrimonio della Grecia classica, Grigor si trovava anche ad essere una sorta di "cerniera" su quella frontiera "temporale" che divide l'epoca classica da quella "medievale" e Cristiana: basti ricordare che, secondo alcuni, egli fu il traduttore del "Timeo" di Platone in armeno.
Attualmente, il mio progetto si sta concentrando su un gruppo di 15-20 lettere che testimoniano il dialogo di Grigor con i mondi con cui era in contatto, principalmente quello Musulmano, quello Siriaco, quello degli eretici con cui egli ebbe a che fare, e quello dell'eredità classica.
Research project
My Ph.D. research project is about the translation of the letters by Grigor Magistros, an Armenian intellectual and politician who lived in the 11th century. He greatly contributed to the Armenian philosophy and culture, studying in Constantinople just when Psellus was becoming "consul of the philosophers"; Grigor also played a military role within the Byzantine Empire, becoming "doux" of Mesopotamia and later of Vaspurakan and Taron, after recieving from Constantine IX Monomachus the title of "magistros" by which he is known.
Grigor has left us a rich letter book (88 letters), that documents his corrispondence with several characters of his time, some of them important and well-known, others more obscure. In his letters, he shows all his vast knowledge of both Greek and Armenian science and culture; he also appears to be not unaware of Arab and Perisan literature (the latter both before and after islamic conquest). Furthermore, apart from his philosophical activity (he founded a school of philosophy in Armenia), he is known in the Armenian literature for being the finest theologian of his time (according to Matthew of Edessa), even though he was a layman. For his origin, his education and his life, Grigor Magistros can be seen as a "man of the frontier", capable of having a conscious dialogue with all the worlds that came across the eastern border of Byzantium in the 11th century. To these worlds contemporary to Grigor, one should add the heritage of Classical Greece, which makes him a sort of "link" on the "time-border" that separates the Classical epoch from the "medieval" and Christian age: it will be sufficient to recall that according to some scholars he was the translator of Plato's "Timaeus" in Armenian.
Currently, my project is focusing on a group of 15-20 letters that witness the dialogue of Grigor with these worlds he was in contact with, mainly the Muslim and the Syriac worlds, that of the heretics he dealt with - namely the Tondrakians, for the most -, and that of the Classical heritage.
Projet de recherche
Version provisoire, je m'en excuse, ma connaissance du français est très superficielle
Mon projet de recherche doctorale est sur la traduction des lettres de Grigor Magistros, qui fut un intellectuel et un politicien arménien vécu dans l'XIme siècle. Il fut très important pour la culture et la philosophie arméniennes, étant à Constantinople dans l’époque de Psellos, et il eut aussi un rôle militaire dans l'administration byzantine, devenant "doux" de la Mésopotamie, et après du Vaspurakan et Taron.
Les nombreuses lettres de Grigor (88) témoignent sa correspondance avec différents personnages de son temps, dont certains sont très bien connus, outres moins. Dans ces lettres, Grigor nous montre toute sa érudition dans la culture et les sciences de la Grèce classique et de l’Arménie, aussi que une certaine connaissance de la litt
Il progetto del mio dottorato di ricerca si occupa della traduzione dell'epistolario di Grigor Magistros, un intellettuale e politico armeno, vissuto nell'undicesimo secolo. Egli diede un enorme contributo alla filosofia e alla cultura armena, studiò a Costantinopoli nell'epoca in cui Psello diveniva "console dei filosofi", e ricoprì un ruolo militare nell'Impero Bizantino prima come "doux" della Mesopotamia e poi del Vaspurakan e del Taron, ricevendo da Costantino IX Monomaco il titolo di "magistros" con cui è noto.
Grigor ha lasciato un ricco epistolario (88 lettere), che testimonia la sua corrispondenza con numerosi personaggi del suo tempo, alcuni noti e importanti, altri meno. Nelle sue lettere, egli fa sfoggio di tutta la sua erudizione, sia per quanto riguarda la cultura e la scienza classica greca, che per quella armena; dimostra inoltre di non essere alieno alla letteratura araba e persiana (quest'ultima sia prima che dopo la conquista islamica). Infine, oltre che per la sua attività filosofica (fondò una vera e propria scuola), egli è noto nella letteratura armena anche come finissimo teologo (secondo Matteo di Edessa), pur essendo laico. Per la sua provenienza, la sua formazione e la sua vita, Grigor Magistros può essere considerato un "uomo della frontiera", in grado di avere un dialogo consapevole con tutti i mondi che si incontravano sul confine orientale di Bisanzio nell'XI secolo; inoltre, grazie alla sua conoscenza del patrimonio della Grecia classica, Grigor si trovava anche ad essere una sorta di "cerniera" su quella frontiera "temporale" che divide l'epoca classica da quella "medievale" e Cristiana: basti ricordare che, secondo alcuni, egli fu il traduttore del "Timeo" di Platone in armeno.
Attualmente, il mio progetto si sta concentrando su un gruppo di 15-20 lettere che testimoniano il dialogo di Grigor con i mondi con cui era in contatto, principalmente quello Musulmano, quello Siriaco, quello degli eretici con cui egli ebbe a che fare, e quello dell'eredità classica.
Research project
My Ph.D. research project is about the translation of the letters by Grigor Magistros, an Armenian intellectual and politician who lived in the 11th century. He greatly contributed to the Armenian philosophy and culture, studying in Constantinople just when Psellus was becoming "consul of the philosophers"; Grigor also played a military role within the Byzantine Empire, becoming "doux" of Mesopotamia and later of Vaspurakan and Taron, after recieving from Constantine IX Monomachus the title of "magistros" by which he is known.
Grigor has left us a rich letter book (88 letters), that documents his corrispondence with several characters of his time, some of them important and well-known, others more obscure. In his letters, he shows all his vast knowledge of both Greek and Armenian science and culture; he also appears to be not unaware of Arab and Perisan literature (the latter both before and after islamic conquest). Furthermore, apart from his philosophical activity (he founded a school of philosophy in Armenia), he is known in the Armenian literature for being the finest theologian of his time (according to Matthew of Edessa), even though he was a layman. For his origin, his education and his life, Grigor Magistros can be seen as a "man of the frontier", capable of having a conscious dialogue with all the worlds that came across the eastern border of Byzantium in the 11th century. To these worlds contemporary to Grigor, one should add the heritage of Classical Greece, which makes him a sort of "link" on the "time-border" that separates the Classical epoch from the "medieval" and Christian age: it will be sufficient to recall that according to some scholars he was the translator of Plato's "Timaeus" in Armenian.
Currently, my project is focusing on a group of 15-20 letters that witness the dialogue of Grigor with these worlds he was in contact with, mainly the Muslim and the Syriac worlds, that of the heretics he dealt with - namely the Tondrakians, for the most -, and that of the Classical heritage.
Projet de recherche
Version provisoire, je m'en excuse, ma connaissance du français est très superficielle
Mon projet de recherche doctorale est sur la traduction des lettres de Grigor Magistros, qui fut un intellectuel et un politicien arménien vécu dans l'XIme siècle. Il fut très important pour la culture et la philosophie arméniennes, étant à Constantinople dans l’époque de Psellos, et il eut aussi un rôle militaire dans l'administration byzantine, devenant "doux" de la Mésopotamie, et après du Vaspurakan et Taron.
Les nombreuses lettres de Grigor (88) témoignent sa correspondance avec différents personnages de son temps, dont certains sont très bien connus, outres moins. Dans ces lettres, Grigor nous montre toute sa érudition dans la culture et les sciences de la Grèce classique et de l’Arménie, aussi que une certaine connaissance de la litt
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ALPI, F. ‒ MEYER, R. ‒ TINTI, I. ‒ ZAKARIAN, D. (eds., in press), Armenia through the Lens of Time. Multidisciplinary Studies in Honour of Theo Marteen van Lint, Brill (Armenian Texts and Studies), Leiden – Boston.
ALPI, F. ‒ MEYER, R. ‒ TINTI, I. ‒ ZAKARIAN, D. (eds., in press), Armenia through the Lens of Time. Multidisciplinary Studies in Honour of Theo Marteen van Lint, Brill (Armenian Texts and Studies), Leiden – Boston.