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Racconigi

Coordinate: 44°46′N 7°41′E
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Racconigi
comune
Racconigi – Stemma
Racconigi – Bandiera
Racconigi – Veduta
Racconigi – Veduta
Piazza Carlo Alberto, sulla destra il palazzo comunale
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoValerio Oderda (Officina Racconigi) dal 12-6-2017
Territorio
Coordinate44°46′N 7°41′E
Altitudine260 (min 180 - max 400) m s.l.m.
Superficie48,06 km²
Abitanti9 679[2] (31-10-2023)
Densità201,39 ab./km²
FrazioniBerroni, Canapile, Migliabruna, Oia, Parruccia, San Lorenzo, Tagliata
Comuni confinantiCaramagna Piemonte, Carmagnola (TO), Casalgrasso, Cavallerleone, Cavallermaggiore, Lombriasco (TO), Murello, Polonghera, Sommariva del Bosco
Altre informazioni
Cod. postale12035
Prefisso0172
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004179
Cod. catastaleH150
TargaCN
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 637 GG[4]
Nome abitantiracconigesi
Patronosan Giovanni Battista[1]
Giorno festivolunedì successivo alla 3ª domenica di settembre[1]
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Racconigi
Racconigi
Racconigi – Mappa
Racconigi – Mappa
Posizione del comune di Racconigi nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Racconigi (IPA: [rak ko 'ni ʤi][5], Racunis in piemontese) è un comune italiano di 9 679 abitanti[2] della provincia di Cuneo in Piemonte. È noto ai più per il suo castello, residenza dei reali sabaudi, dove nacque l'ultimo re d'Italia Umberto II.

Geografia fisica

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«[…] Adagiata pigramente / nella verde campagna / disegna al sole / camini del tempo / tra campanili di fede / e porge ai passanti / il Castello reale, / biglietto da visita / di giorni di fama. / Quando l'inverno / stempera i colori / lacrimando nel viale / le ultime foglie / s'avvolge nella nebbia / ovattando le vie sognanti / dell'antico borgo […]»

La cicogna bianca

Racconigi si trova nella pianura alluvionale che, stretta tra le ultime propaggini delle Alpi Cozie e delle colline del Roero, si estende tra Torino e Cuneo. In termini più specifici si tratta di un altipiano posto a un'altezza che varia tra i 180 e i 400 metri sul livello del mare. Posto al limite settentrionale della provincia di Cuneo, il territorio comunale è prevalentemente pianeggiante e si estende su una superficie di poco più di 48 km², a un'altezza media di 260 metri sul livello del mare. Sono assenti rilievi. Il territorio è leggermente declinante in direzione nord.

Viene attraversato dal torrente Maira, dal suo tributario Mellea e da numerosi canali. Al confine settentrionale del comune si trova la foce del Maira che confluisce nel Po. La zona è ricca di risorgive e il terreno, tra i più fertili della provincia, è adatto alla coltivazione intensiva di prodotti cerealicoli. I boschi che un tempo ricoprivano gran parte della campagna sono stati sostituiti da piantagioni di pioppi. Sebbene frutto dell'opera dell'uomo, è notevole il bosco-parco del castello di Racconigi che si estende per circa 180 ettari con piante autoctone che superano i 150 anni di età.

Dal 1985 è stato istituito in via Stramiano il Centro cicogne e anatidi Racconigi per la protezione della fauna avicola e la reintroduzione di specie in via di estinzione come la cicogna bianca e il gobbo rugginoso.

Racconigi[7] Mesi Stagioni Anno
Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic InvPriEst Aut
T. max. media (°C) 3,76,411,517,022,126,228,827,423,015,99,35,45,216,927,516,116,4
T. min. media (°C) −1,9−0,73,57,611,715,517,916,914,38,73,90,0−0,97,616,89,08,1
Precipitazioni (mm) 233459866067534766918768125205167244741
Giorni di pioggia 4578785458661522171973

Origini del nome

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Sull'origine del toponimo di Racconigi sono state avanzate numerose ipotesi.

  • Origine dal sostantivo della lingua greca racos ("cencio", "veste lacera"): per estensione avrebbe indicato una zona malsana spesso trasformata in palude da straripamenti del torrente Macra.
  • Una seconda derivazione richiamerebbe il termine raca in riferimento al termine con cui venivano indicati i mantelli tessuti dalla lana della pecora di Pollenzo (la romana Pollentia situata a 20 km a sud-est).
  • Onorato Nicolis, considerando l'evoluzione urbanistica di Racconigi, da luogo di case sparse a conglomerato urbano, ne deriva il nome dal verbo raccogliere.
  • La tesi più accreditata è quella di Giandomenico Serra[8] il quale presume un'origine longobarda del nome. Il termine Racconigi deriverebbe da Raco(n) -is, in cui Raco sarebbe il nome di un capoclan longobardo insediatosi in zona nel periodo tardo imperiale e -is deriverebbe dal suffisso aggettivale -ensis. Il nome significherebbe dunque "Luogo del clan dei Raco".

Nel corso dei secoli il nome di Racconigi ha subito numerose modifiche. Dal latino Raconisium alle versioni in volgare Raconigi e Raconiggi, al francese Raconis, utilizzato fin dopo il periodo napoleonico.

Il territorio di Racconigi fu abitato già in epoca romana come testimoniano alcune tombe alla cappuccina rinvenute nei pressi della città e un'epigrafe un tempo murata sull'ex pieve di San Dalmazzo. L'area era abitata dalla tribù dei Vagienni che, dopo la romanizzazione del territorio, ebbero come principale centro Augusta Bagiennorum. Era posta sulla direttrice che collegava Alba Pompeia e Pollentia con Augusta Taurinorum.[9] Il luogo in quel periodo era occupato in gran parte da boschi e acquitrini.[9]

Il paese, tuttavia, ha origine medioevale. I primi documenti in cui è citato il nome di Racconigi risalgono all'anno Mille. La prima attestazione del toponimo appare nel 959 nella forma Racunese, in cui è evidente l'originario suffisso -ensem; più tardi compaiono Racunis (1075), Raconisio (1080); il suffisso citato è probabilmente aggiunto a Racco, -onis, un antroponimo germanico (ossia longobardo) poi latinizzato.[10]

Nel 1004 è citata per la prima volta la presenza in loco di un fortilizio, da cui deriverà poi il castello. Nel 1064[11] il territorio racconigese appare nominato in un atto di donazione della marchesa Adelaide di Susa a favore dell'abbazia di Santa Maria di Pinerolo.[12]

Inizialmente il paese era posto più a est dell'attuale centro in prossimità della pieve di San Dalmazzo, distrutta nel XIX secolo.[11]

Lo stesso argomento in dettaglio: Abbadia Alpina § La donazione di Adelaide.

La comunità inizia ben presto a strutturarsi attorno al castello fortificato e sorgono i primi elementi di vita comunale. Nei secoli fu feudo di diverse famiglie. All'inizio dell'anno 1000 risulta possedimento dei monaci di Nonantola. Passò poi in mano ai Conti di Pombia (1034) e di Romagnano per poi diventare proprietà del Marchese di Saluzzo (1175).

Tra il 1186 e il 1198 cominciarono a svilupparsi i primi segni di esperienza comunale a Racconigi.[13] Il 12 dicembre 1198 la Comunità di Racconigi firma un atto con il marchese di Saluzzo Manfredo II in cui si impegnava annualmente a versare, in cambio di libertà e franchigie, cento mogge di grano e ottanta lire astensi[14] Fino al XV secolo rimase importante feudo marchionale per il quale rappresentò un baluardo per i confini settentrionali del Marchesato. Tra il 1260 e il 1290 furono edificate le mura a difesa del borgo.

Nel 1300 Racconigi istituì il primo consiglio comunale ante litteram. Tale istituto, con il compito di gestire la vita comunitaria si riuniva nella chiesa di Santa Maria de Castro e, dopo avere ascoltato messa, proceda a votare i diversi argomenti all'ordine del giorno.[11] Nel 1414, con l'estinzione dei signori di Acaia, la città, che contava allora circa duemila abitanti, divenne feudo dei Savoia-Racconigi.[15] Tra il 1420 e il 1430 con l'approvazione dei Savoia, Racconigi mise per iscritto il primo Statuto comunale, il cosiddetto Libro della Catena. Esso consisteva in circa 90 articoli in cui venivano disciplinati i vari settori della vita socioeconomica e politica del comune.[14]

Numerosi in questo periodo risultano essere gli atti di lite tra la comunità di Racconigi e le comunità limitrofe in merito all'utilizzo delle acque dei canali a scopo irriguo, mentre non si rilevano contenziosi per questioni territoriali.

Venne introdotta la coltura del gelso e del baco da seta che veniva praticata a livello famigliare, senza rappresentare ancora una vera e propria attività a sé stante.[16]

Visse in questo periodo la beata Caterina de' Mattei, mistica terziaria domenicana, processata per stregoneria e costretta dai suoi concittadini a rifugiarsi nella vicina Caramagna Piemonte. Furono fondati importanti monasteri: il convento dei domenicani, risalente alla seconda metà del Cinquecento e il convento dei Servi di Maria.[11]

Lo stesso argomento in dettaglio: Savoia-Racconigi.

I secoli d'oro e lo sviluppo cittadino (Seicento-Settecento)

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Facciata setificio Manissero

Tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento si avviò un processo di sviluppo economico e produttivo, appoggiato dal potere centrale e destinato a favorire l'investimento di capitali nella terra. Sotto i Savoia-Carignano Racconigi rafforzò la già esistente attività legata alla seta che, passata dalla sfera domestica a quella su larga scala, fece della città una vera e propria capitale europea del filato.[17]

La trasformazione del tessuto urbano e l'abbattimento delle mura medioevali che permisero al concentrico di allargarsi, la costruzione di nuovi canali[18] per i setifici e la costruzione di imponenti fabbricati detti filande portarono in breve Racconigi a essere soggetto di uno sviluppo industriale che difficilmente fu eguagliato in altre zone dello stato sabaudo.[19] Nel 1677 la famiglia Peyroni fondò il primo stabilimento[20] seguita nel 1694 dal setificio dei Blasi.[21] Nel 1787 erano attivi 33 filatoi che impiegavano circa quattromila operai mentre in Racconigi la popolazione censita era di 11 689 unità.[14] In questo periodo la produzione serica racconigese rappresentava il 37% dell'intera produzione del Piemonte. In termini assoluti la quantità di filato grezzo ammontava a 254 000 libbre annue.[16][22]

Insegna dell'ufficio delle imposte durante l'occupazione francese

Il Settecento è da considerarsi per Racconigi il secolo di maggior splendore anche sotto il profilo architettonico. Il castello fu ingrandito e con esso il parco. Furono ricostruite in forme barocche le due parrocchiali di Santa Maria Maggiore e San Giovanni Battista, rimodernate le confraternite e fondato l'ospedale di carità grazie al generoso lascito di Angelo Spada.

L'occupazione francese

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Gli anni finali del Settecento videro anche Racconigi coinvolta nel tracollo socio-economico-militare del Regno di Sardegna, costretto, dopo l'armistizio di Cherasco (28 aprile 1796) a capitolare di fronte alle armate francesi.

A partire dal 1799 Racconigi diventa parte del Dipartimento della Stura. Il primo cittadino di allora, Giacomo Govean, assunse il titolo di maire. In questo periodo furono frequenti le carestie e si assistette a un calo di popolazione.

Il 20 luglio 1797 sull'onda dell'ennesimo aumento dei prezzi del grano, scoppiò quella che è ricordata con il nome di "Rivoluzione di Racconigi".[23] Durante il mercato del giovedì, sull'allora piazza del grano, i filatoristi insorgono e chiedono aumenti di salario e calmierazione dei prezzi. Per alcuni giorni vengono assaliti i palazzi nobili del centro, i cittadini inneggiano alla repubblica e viene issato l'albero della libertà. Alla rivolta si pone fine in modo violento pochi giorni dopo. L'esercito entra in città, vengono arrestati i facinorosi e dodici giovani, tra cui il Govean, capo degli insorti, sono condannati a morte e giustiziati per impiccagione poco fuori dall'abitato.

Lo stesso argomento in dettaglio: Repubblica Piemontese e Dipartimento della Stura.

L'Ottocento vide una nuova e triste epidemia di colera abbattersi su Racconigi nell'estate del 1835. Secondo le testimonianze dell'epoca,[24] il numero di morti giornalieri superava le due dozzine.

Con l'ascesa al trono di Carlo Alberto di Savoia-Carignano si iniziarono nuovi lavori di espansione del castello con la demolizione degli edifici antistanti e la costruzione della piazza intitolata al sovrano. Nel 1832 Racconigi ottenne dal sovrano il titolo di città e fu eretto il nuovo Palazzo di Città. Nel 1842 nel castello si tennero fastosi festeggiamenti in occasione del matrimonio di Vittorio Emanuele II con Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena: la città intera visse giorni di festa. Nel 1853 Racconigi viene raggiunta dalla linea ferroviaria Torino-Savigliano. Nacquero in questo periodo nuove istituzioni sociali, tra cui sono degni di menzione l'asilo Maria Teresa, fondato da Giuseppe Benedetto Cottolengo e l'asilo infantile Ribotta, fondato nel 1854, a favore dei bambini e degli orfani di Racconigi.

Dal Novecento a oggi

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Vittorio Emanuele III di Savoia e lo zar Nicola II a Racconigi nel 1909. In seconda fila alla sinistra di Nicola II si riconosce Giovanni Giolitti.

Il 15 settembre 1904, nel Castello Reale di Racconigi, nasce l'erede al trono Umberto II di Savoia, principe di Piemonte. La città festeggia l'evento con illuminazioni, concerti e omaggi alla real Casa.

Nei giorni 23, 24 e 25 ottobre 1909 Racconigi ospita[25] l'incontro tra lo zar Nicola II Romanov e Vittorio Emanuele III. Al termine della visita verrà firmato un accordo diplomatico passato alla storia come accordo di Racconigi. La spinta alla stipula di questi accordi segreti volti a mantenere principalmente l’assetto politico presente nei Balcani (formalizzati sotto forma di lettere redatte in francese da parte dei ministri degli esteri di Russia e d’Italia, Izwolski e Tittoni rispettivamente) fu data dall’annessione della Bosnia da parte dell’impero austro-ungarico, avvenuta nel 1908[26]. La città è blindata da un imponente apparato di sicurezza,[27] alta la paura di contestazioni o attentati.[28] I tre giorni divennero un momento di festa per gli ospiti e portarono Racconigi a essere una "piccola capitale europea", conquistando le copertine dei maggiori giornali italiani e esteri dell'epoca.

Il 30 agosto 1925, in occasione del giubileo reale e dell'anno santo, una delegazione di racconigesi portò sul Monviso la croce di ferro battuto[29] che ancora oggi è presente sulla sua vetta.[30] Il 23 settembre del medesimo anno si celebrò, nel castello di Racconigi, il matrimonio tra Mafalda di Savoia e il principe Filippo d'Assia. Nel 1985 Bruno Vaschetti con dieci cicogne giunte dal centro svizzero di Altreu ha dato inizio alla ripopolazione in Italia di questo volatile.

Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 16 novembre 1933.[31]

«Di rosso, alla croce d'argento, nel mezzo un S. Giovanni Battista rosso sopra e giallo sotto; nella sinistra un agnello d'argento, alla croce nera con pannoncello, sopra la spalla destra; in mano un breve con motto: Ecce Agnus Dei

Nello stemma in uso, la corona turrita da Città sormonta uno scudo barocco con cornice blu Savoia con volute e bordo dorato, e l'ovale centrale che riporta i colori dell'antica bandiera del Ducato di Savoia (croce bianca in campo rosso). Al centro dello scudo la rappresentazione del patrono san Giovanni Battista che regge in grembo un agnello (Agnus Dei).[32]

Il gonfalone è un drappo di azzurro riccamente ornato di ricami d'oro.

Titolo di Città - nastrino per uniforme ordinaria
«È a Noi ricorso il Consiglio Comunale di Racconigi rappresentandoci che pella particolare divozione di quella popolazione agli Augusti Nostri Antenati e alla Nostra Persona, pel numero ognor crescente degli abitanti, pella situazione dell'abitato lungo una Ragia Strada, quel Comune sede in oggi di una delle Nostre Villeggiature non va inferiore ad altri comuni fregiati del titolo di Città. […] Noi accolte benignemente le fatteci supplicazioni […] abbiamo eretto e eriggiamo[33] in Città il luogo suddetto e territorio di Racconigi […].[34]»
— Regie Patenti date in Torino il 4 settembre 1832 da Carlo Alberto re di Sardegna

Monumenti e luoghi d'interesse

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Castello reale di Racconigi

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Lo stesso argomento in dettaglio: Castello Reale di Racconigi.
Facciata del castello

Il nucleo originario risale ai primi anni dell'XI secolo. Fino al XII secolo fu proprietà delle più potenti famiglie nobili dell'area finché giunse ai Savoia, che ne fecero una delle residenze reali più frequentate. Il castello venne più volte rimaneggiato assumendo l'attuale forma dopo gli interventi settecenteschi e ottocenteschi che ingrandirono e nobilitarono il complesso. Gli interni del castello, curati per la maggior parte dell'architetto Pelagio Palagi, mostrano tutta la loro sontuosità nei numerosi dipinti, sculture e ricchi arredi. Il gabinetto etrusco era lo studio e ufficio di rappresentanza del re. Il castello è posto nella zona nord occidentale di Racconigi e si affaccia su piazza Carlo Alberto.

Il parco di 170 ettari è stato disegnato dal paesaggista Xavier Kurten: al suo interno, a nord, sorgono le Margarie o Verne, complesso neogotico adibito a stallaggio, serre per piante e sperimentazioni agricole.

Il castello fu sede fino al 1946 delle "reali villeggiature": in occasione dei soggiorni dei sovrani — normalmente nel periodo tra agosto e settembre — numerose erano le occasioni di festa per la città; non era raro vedere Vittorio Emanuele III, Umberto II o la regina Elena girare anche in forma privata per Racconigi.[35]

Oggi il castello estivo dei Savoia fa parte delle residenze sabaude. È sito protetto dall'UNESCO.

È un polo museale inserito nel circuito delle dimore sabaude, sede di eventi culturali e mostre periodiche.[36]

Architetture religiose

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Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista

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Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di San Giovanni Battista (Racconigi).
La parrocchiale di San Giovanni

Edificata nel 1730 sul luogo della primitiva parrocchiale[37] risalente all XI secolo, la chiesa fu progettata dall'architetto Francesco Gallo e finanziata dal benefattore racconigese Giò Angelo Spada.[38] Ha pianta a croce greca, absidata, facciata e corpo in mattoni a vista, cupola ottagonale e alto campanile. Le forme sono barocche. All'interno conserva un fonte battesimale gotico del XV secolo opera dei Fratelli Zabreri, la pala d'altare opera del Beaumont, l'organo con oltre duemila canne, opera dei fratelli Serassi di Bergamo. I dipinti parietali sono opera di Antonio Pozzo. Nel duomo si conserva altresì un quadro con la figura di San Giuseppe dipinto da Giovan Francesco Gaggini da Bissone.

Parrocchiale di Santa Maria Maggiore

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Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa di Santa Maria Maggiore (Racconigi).

Edificata tra il 1725 e il 1727 in sostituzione della chiesa medioevale omonima risalente all XIII secolo, la chiesa fu progettata dall'architetto Carlo Antonio Castelli e approvata nel progetto definitivo dall'architetto Filippo Juvarra. Al finanziamento della costruzione concorse la popolazione di Racconigi con una donazione di 4 000 lire. Ha pianta rettangolare con abside a ferro di cavallo. La facciata è bipartita con rosone a trifoglio centrale, portale inquadrato da lesene ioniche. Il corpo è in mattoni a vista e la chiesa è affiancata da un alto campanile. Le forme sono barocche. All'interno presenta quattro cappelle laterali ricche di stucchi, indorature e marmi: tra di esse si distingue quella delle anime del purgatorio in cui è posto l'omonimo dipinto opera di Sante Prunati, datato 1704. I dipinti parietali sono opera di Paolo Emilio Morgari. Affiancata alla chiesa si trova la sagrestia con ricchi dipinti e pala d'altare raffigurante l'Assunta opera del pittore Carlo Beaumont.[11]

Santuario reale votivo Madonna delle Grazie

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Il santuario reale Madonna delle Grazie fu costruito nel 1838 per volere di re Carlo Alberto di Savoia in ringraziamento per la liberazione dalla peste che aveva colpito la città tre anni prima. La costruzione fu affidata all'architetto Ernesto Melano che progettò il santuario in stile neoclassico ispirandosi nelle forme al Pantheon di Roma. All'interno custodisce l'icona su legno, considerata acheropita, della Vergine risalente al 1493, dipinta in ricordo della guarigione di un sordomuto presso le rive del torrente Macra[39]. Il pavimento è in marmo e la riproduzione dello stemma di casa Savoia in mosaico al centro della chiesa. Presso la porta d'ingresso sono tumulati alcuni esponenti di rami collaterali della famiglia Savoia-Carignano.[11] La festa votiva titolare è il 26 agosto.

Chiesa dell'Annunziata e di San Vincenzo Ferreri detta di San Domenico

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Altri edifici religiosi

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Campanile di San Giovanni Decollato
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Chiese di Racconigi.

Nel centro cittadino:

Nei dintorni di Racconigi:

  • Chiesa di Sant'Anna, in frazione Tagliata (1750)
  • Chiesa di San Matteo, in frazione Oja (1750)
  • Chiesa di San Pietro in Vincoli, in frazione Canapile (1764)
  • Chiesetta di Santa Maria Assunta, località Migliabruna (1838)

Architetture civili

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Palazzo comunale

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Il palazzo del comune o palazzo di città, costruito su progetto dell'ingegnere Raineri e modificato dall'architetto Gola, fu edificato, a spese della città di Racconigi su terreno donato dal re Carlo Alberto, in seguito all'erezione a città e alla costruzione della nuova piazza prospiciente al castello. Ha facciata neoclassica, rientrante rispetto al corpo principale dell'edificio e simile a quella meridionale del castello. Era previsto e non fu mai realizzato un edificio simmetrico e gemello sul lato opposto della piazza. La costruzione, approvata il 30 luglio 1838, fu terminata nel 1842. Il costo della costruzione fu di 239 000 lire.[41] Al suo interno ospita numerose lapidi commemorative tra cui quella in ricordo di Vittorio Emanuele III e delle regina Elena e la lapide commemorativa del generale Pietro Toselli.[42] Sotto i portici sono sistemate le lapidi commemorative dei caduti delle guerre mondiali e i busti di re Carlo Alberto e di Umberto II di Savoia.

La torre civica, risalente al XVI secolo, è in realtà un campanile, ciò che rimane della chiesa dei servi di Maria,[43] un tempo luogo di sepoltura dei signori di Savoia-Racconigi e abbattuta nel XIX secolo per aprire la piazza intitolata a Bartolomeo Muzzone.

La torre, dipinta con colori vivaci, modificata nella parte superiore con l'inserimento di merli, ospita una sirena risalente alla seconda guerra mondiale che viene fatta suonare, ogni giorno, a mezzogiorno.

Ex manicomio provinciale

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La struttura fu progettata nel 1789 da Filippo Castelli e i lavori furono terminati tra il 1825 e il 1828. Il re Carlo Alberto il 23 settembre 1834 lo inaugurò l'edificio a collegio per i figli dei militari. Nel 1868 il collegio venne soppresso. Dal 1870 la struttura ospitò il manicomio con disponibilità per circa duecento pazienti. Nel corso del 1900 furono costruiti tre nuovi padiglioni: nel 1914 il Tamburini, nel 1930 il Morselli e nel 1955 il Marro. Il manicomio venne chiuso nel 1981.

Ospedale Angelo Spada

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Setificio Manissero

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Tenuta Berroni

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Villa barocca di gusto francese costruita nel 1773 per il nobile De Laugier con un imponente salone centrale decorato a stucchi. All'interno lussuose stanze: La sala rossa, La sala da pranzo, la Galleria di caccia, la Camera di Carlo Alberto, la Camera blu e la Camera dei guardaroba.

Piazza Vittorio Emanuele II

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Piazza Vittorio Emanuele II, palazzo Maccagno

Piazza Vittorio Emanuele II è l'antica Platea Communis di Racconigi. Si apre all'incrocio delle vie Roma, Levis e Angelo Spada, fino al 1835 sede di transito della strada reale da Torino a Nizza. Risultato del successivi accorpamenti delle case nobiliari durante i secoli XVI e XVII, la piazza appare oggi dominata dell'imponente palazzo Maccagno dalla facciata decorata e dotato di altana. Affacciano sulla piazza anche il palazzi Balegno, Ferrero e Pochettino di Serravalle. All'incrocio con l'attigua piazza Roma si erge l'antico palazzo di città sede, fino alla costruzione del nuovo municipio, delle riunioni della comunità di Racconigi. La piazza è interamente circondata da portici. Sul lato orientale è presente un bassorilievo in marmo, risalente al 1631 dedicato a san Giovanni Battista in memoria del voto per la liberazione dalla peste dell'anno precedente. La piazza è conosciuta come piazza degli Uomini: tale nome deriva dal fatto che anticamente qui si tenevano le riunioni dei capifamiglia; ancora oggi nei giorni di mercato gli uomini si ritrovano in questa piazza piuttosto che altrove.

Viale Monumentale

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Il viale (La Lea o Leia[44] in piemontese) è posto in asse con il Castello e si diparte dalla Piazza Carlo Alberto procedendo in direzione sud per circa 1,5 km. È formato da una doppia fila di platani (alcuni dei quali risalenti a fine ottocento) e da due passaggi pedonali ai lati della carreggiata centrale. È affiancato da un canale. A circa metà del suo sviluppo incrocia il ponte e le chiuse del canale derivatore della Brunotta.

Al fondo verso la fine dell'abitato c'è un rondò, slargo a forma circolare che serviva alle carrozze per fare manovra. Attualmente è percorso dalla traversa interna della Strada statale 20 del Colle di Tenda e di Valle Roja.

Evoluzione demografica

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La popolazione di Racconigi, sulla base dei censimenti decennali, è rimasta abbastanza stabile nel tempo. Il minimo storico è stato raggiunto nel 1936. Nel corso del 2009 la popolazione è tornata a superare la soglia dei diecimila abitanti, anche grazie al costate afflusso di persone provenienti dall'estero.

Evoluzione storica della popolazione
residente al 1º gennaio
periodo 2001/2009
2001 9856[45]
2002 9838[46]
2003 9779[47]
2004 9825[48]
2005 9886[49]
2006 9804[50]
2007 9908[51]
2008 9998[52]
2009 10068[53]
2010 10145[54]

Abitanti censiti[55]

Il comune di Racconigi è il decimo comune più popoloso della provincia di Cuneo dopo Busca.[56] Ha una densità abitativa mediamente oscillante sui 205 abitanti per km² e un numero di famiglie pari a 4 248.[54]

Etnie e minoranze straniere

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Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017 i cittadini stranieri residenti a Racconigi sono 1 035[57], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[58]:

  1. Marocco, 317
  2. Romania, 254
  3. Albania, 158
  4. India, 104
  5. Senegal, 49
  6. Perù, 22

Sono attivi progetti di collaborazione e integrazione. Il 26 settembre 2009 si è svolto "Condividere: incontro delle Comunità provenienti da diversi paesi presenti a Racconigi"[59] prima festa multietnica che ha coinvolto l'intera cittadinanza.

Lingue e dialetti

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Accanto all'italiano è ancora forte l'utilizzo del piemontese nella variante torinese.

La maggioranza della popolazione professa la religione cristiana nella confessione cattolica.

Racconigi è inclusa nel territorio dell'arcidiocesi di Torino, Distretto pastorale Torino Sud-Est Zona Vicariale 21: Bra - Savigliano.[60] Tutto il comune fa parte di una sola parrocchia, sotto il titolo di Parrocchia di San Giovanni Battista e Santa Maria Maggiore, creata a metà degli anni ottanta, accorpando le due parrocchie della città.[61]

Oltre le chiese parrocchiali sono regolarmente officiate le seguenti chiese: Santuario Reale Madonna delle Grazie, chiesa di San Domenico, chiesa dei Cappuccini (San Francesco), le chiese delle frazioni Oia, Canapile e Tagliata nonché sono ancora aperte al culto le chiese minori di San Rocco, Madonna della Porta e Madonna di Vico in località Martinetto. In questa parrocchia si trovano gli istituti religiosi delle Figlie di San Giuseppe C.F.S.G.[62] fondate dal Beato Clemente Marchisio, nativo di Racconigi.

Qualità della vita

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Il reddito medio nell'anno 2020 è stato di 25 327 euro.[63]

  • Biblioteca civica,[64] fondata nel 1977.
  • Biblioteca dell'ex Ospedale psichiatrico,[65] fondato nel 1930.

Racconigi ospita le seguenti scuole divise per grado:

  • Asilo Nido "Madre Teresa".[66]
  • Asilo infantile Ribotta (privata, parificata, aderente Fism)
  • Scuola dell'infanzia "Salvo d'Acquisto"[67]
  • Scuola primaria "Aldo Moro"[68]
  • Scuola Media "Muzzone"[69]
  • I.I.S. Arimondi-Eula (ITC - ITIS - LICEO)

Manifestazioni

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Geografia antropica

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Tavola a colori Catasto napoleonico XIX secolo[72]

Il sito originario della città di Racconigi era posto più a est dell'attuale nella zona attorno alla pieve di San Dalmazzo (abbattuta nel XIX secolo).[11] Con la costruzione del castello fortificato inizia a formarsi l'insediamento attuale posto più verso ovest. Esso si sviluppava lungo tre direttrici. La contrada del Pozzo (attuale via Angelo Spada) che provenendo dalla zona della chiesa di Santa Maria e aveva andamento est ovest, la contrada di San Giovanni, parallela alla precedente ma ubicata più a nord e la contrada o via di Macra che aveva invece direzione ovest est. Le tre direttrici confluivano, e tuttora confluiscono, nella Platea Communis (attuale piazza Vittorio Emanuele II), fulcro della vita comunale del Medioevo nonché luogo di mercato. Ciascun terziere aveva il suo ayrale ovvero un insieme di cascine agricole all'interno del borgo.[14] A partire dal 1266 vengono edificate le mura che delimitano e cristallizzano l'espansione del nucleo cittadino.

Dal catasto del 1568[73] il modello abitativo racconigese appare segnato da un aumento del numero di abitazioni fuori dalle mura con in cascine sparse e stasi del nucleo centrale.

Nel corso del Seicento e del Settecento si assiste alla costruzione di nuove chiese e conventi con relative demolizioni e ristrutturazione dello spazio urbano. Nel Settecento, in particolare, dal vicino torrente Maira, cominciano a essere derivati canali detti "bealere", destinati a alimentare i numerosi setifici sorti nel medesimo periodo e che trasformano la città da centro agricolo a centro pre-industriale.[19]

Nell'Ottocento le trasformazioni del castello per volere di Carlo Alberto di Savoia comportano alcuni mutamenti nella struttura dello spazio cittadino. Viene demolito il quartiere posto a nord est del centro per l'ampliamento del parco. Si dà inizio alla costruzione della grande piazza Castello, demolendo un consistente tratto di via Morosini che fino a quel momento correva di fronte al castello; nel medesimo tempo viene costruito il nuovo palazzo comunale e creato il viale monumentale in asse con il castello: l'attuale corso Principi di Piemonte.[14] A fine ottocento viene costruito il nuovo ponte sul torrente Maira.

Nel corso del Novecento, la zona attorno alla stazione ferroviaria è stata sito di costruzione di ville liberty e di edifici di architettura razionalista come la Caserma dei Carabinieri e l'ex Casa dell'Orfano ora Scuola dell'Infanzia. Nel dopoguerra, accanto a demolizioni e costruzioni di nuovi palazzi che hanno in parte stravolto il tessuto originario del centro storico sono sorti nuovi quartieri a nord e sud dell'abitato caratterizzati da villette moderne e da nuovi edifici destinati a abitazioni popolari.

È attualmente in fase di studio avanzato un progetto di riqualificazione del centro storico, della piazza antistante il castello e dell'area dell'ex Ospedale Psichiatrico.[74]

Suddivisioni storiche

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Mappa dei quartieri di Racconigi

Racconigi è suddivisa in quartieri che localmente vengono indicato con il termine di "borghi". Derivano dai terzieri medievali e sono attualmente sei, oltre alla zona di Piazza Castello e del Viale e alla località detta "Prati dei Cornetti". Pur facendo parte del concentrico assumono spesso connotazioni proprie e così sono percepiti dai loro abitanti che tendono a indicare, accanto alla via dove abitano, anche il borgo in cui si trova.

  • Borgo Macra:[75] è uno dei quartieri storici della città già presente nella Racconigi medioevale. Si estende a ovest del concentrico e come limiti ha la piazza castello e il ponte sul fiume Macra, sviluppandosi attorno alla spina centrale di corso Regina Margherita. Densamente popolato il borgo è, tra i quartieri cittadini, quello che nel tempo ha mantenuto più viva la propria identità e le tradizioni popolari. Al centro del borgo si trova il Santuario reale della Madonna delle Grazie.
  • Borgo di Santa Maria e San Giovanni
  • Borgo di San Rocco e Cappuccini
  • Borgo di San Domenico
Le singole voci sono elencate nella Categoria:Frazioni di Racconigi.

L'economia del paese è mista. È molto sviluppata l'agricoltura, soprattutto a carattere familiare. Presenza di piccole e medie imprese industriali.

«[...] La pianura è quasi tutta in istato assai florido; presenta estesi e feraci campi, opime praterie, boschi, ove prosperano mirabilmente le piante di alto fusto, ed in ispecie negli agri di Racconigi, Cavallermaggiore, Cavallerleone, Caramagna.»

L'agricoltura è caratterizzata da coltivazioni intensive soprattutto di natura cerealicola. Mais, grano, soia rappresentano una percentuale rilevante delle colture locali[77] favorite dalla presenza di abbondante acqua derivata dal torrente Macra e dalle numerose risorgive la cui acqua è sfruttata grazie ai pozzi artesiani
Parte dei campi sono utilizzati per ricavare foraggio da destinarsi agli allevamenti di bovini di razza fassona e di suini. Di minor rilievo sono la coltivazione di erbe officinali, tra cui la menta, e quella del pomodoro.

L'agricoltura nell'ultimo ventennio si è modernizzata, riducendo l'uso di fitofarmaci a favore di colture a minor impatto ambientale, adottando macchinari moderni e prediligendo semi OGM-free.

Fino alla prima metà del novecento l'industria di Racconigi era specializzata nella produzione di seta. A partire dagli anni sessanta si è assistito a una riqualificazione grazie all'impianto della ditta Gft-FACIS, operante nel settore dell'abbigliamento e fallita negli anni novanta.[78]

Il tessuto industriale racconigese è costituito da fabbriche di piccole-medie dimensioni che operano nel settore meccanico artigianale in appoggio all'indotto industriale della Fiat. Nel settore siderurgico e delle lavorazioni dell'acciaio si è sviluppato un polo industriale a nord dell'abitato costituito dalla Profilmec, La.Re, e altri impianti facenti capo alla ILVA. Accanto a esse si sono sviluppate a partire dagli anni settanta e ottanta industrie di medie dimensioni operanti nel settore della plastica, dell'automazione industriale e civile (Monetti, oggi trasferita a Monasterolo di Savigliano e V2).

Nel periodo più recente sono sorti stabilimenti per la produzione di prodotti lattiero caseari e alimentari.
Nell'attuale momento gran parte degli stabilimenti ha dovuto ricorrere alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria in relazione alla sfavorevole congiuntura economica.[79]

Comunicazioni e trasporti

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Rete Stradale

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Le principali direttrici di traffico[80] che interessano Racconigi sono:

Per quanto riguarda la rete autostradale è collegata alla vicina A6, Torino-Savona, attraverso i caselli di Carmagnola e Marene.

La città di Racconigi è collegata tramite ferrovia con Torino e Cuneo. La stazione di Racconigi è sita sulla linea FS linea FS Torino-Fossano-Savona ed è posta al km progressivo 24+579.

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazione di Racconigi.

Il comune non dispone di servizio di trasporto urbano e extraurbano proprio.

Racconigi è collegata con i paesi vicini da linee di bus privati. Le principali tratte che interessano la città sono:

  • Canale-Sommariva Bosco-Racconigi[81]
  • Villafranca-Racconigi-Lombriasco-Pancalieri[82]
  • Savigliano-Racconigi-Pancalieri[83]

Esiste un servizio di trasporto per alunni della scuola dell'infanzia, scuola primaria e scuole medie.

Amministrazione

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Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
2 luglio 1985 26 luglio 1990 Adriano Tosello Democrazia Cristiana Sindaco [84]
26 luglio 1990 26 giugno 1993 Bartolomeo Bonino Democrazia Cristiana Sindaco [84]
26 agosto 1993 22 novembre 1993 Tancredi Bruno Di Clarafond Comm. pref. [84]
22 novembre 1993 17 novembre 1997 Giuseppe Marinetti Partito Democratico della Sinistra Sindaco [84]
17 novembre 1997 28 maggio 2002 Giuseppe Marinetti Partito Democratico della Sinistra Sindaco [84]
28 maggio 2002 29 maggio 2007 Adriano Tosello Centro-destra Sindaco [84][85]
29 maggio 2007 7 maggio 2012 Adriano Tosello Centro-destra Sindaco [84]
7 maggio 2012 11 giugno 2017 Gianpiero Brunetti Centro-sinistra Sindaco [84]
12 giugno 2017 12 giugno 2022 Valerio Oderda Centro-destra Sindaco [84]
12 giugno 2022 "in carica" Valerio Oderda Fratelli d'Italia Sindaco [84]

A Racconigi sono presenti due società di calcio:

In passato, ha militato tra i campionati dilettantistici regionali l'A.C. Racconigi, storica squadra cittadina, sciolta nel 2021.

Racconigi ha ospitato per due volte la partenza di tappa del Giro d'Italia: la prima volta nel 1997[86] la seconda nel 1999. In entrambi i casi la partenza fu fissata dalla piazza antistante il Castello.

Tappe del Giro d'Italia con partenza da Racconigi
Anno Tappa Percorso km Vincitore di tappa Maglia rosa
Giro d'Italia 1997 14ª Racconigi-Breuil-Cervinia 238 Italia (bandiera) Ivan Gotti Italia (bandiera) Ivan Gotti
Giro d'Italia 1999 15ª Racconigi-Santuario di Oropa 160 Italia (bandiera) Marco Pantani Italia (bandiera) Marco Pantani
  1. ^ a b L'articolo 9 comma 6 dello statuto comunale di Racconigi recita: «La Comunità riconosce san Giovanni Battista quale patrono di Racconigi, ma per tradizione consolidata viene considerato festivo il Lunedì successivo alla 3ª Domenica di Settembre.»
  2. ^ a b Dato Istat - Popolazione residente al 31 ottobre 2023 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Luciano Canepari, Racconigi, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  6. ^ C. Liprandi, Racconigi, in Ritrovarsi in cartolina a Racconigi, collana Biblioteca Civica, 1994, p. 29.
  7. ^ Valori ottenuti come Media delle registrazioni delle stazioni meteorologiche di Bra (20 km a est) e Saluzzo (15 km est).
  8. ^ Serra.
  9. ^ a b Mandolesi, pp. 35, 56.
  10. ^ Dizionario di toponomastica, p. 623.
  11. ^ a b c d e f g Mainardi.
  12. ^ Nell'atto si legge «"[…] in Raconisio mansum unum sicut fuit rectum et laboratum per Willenum Brocafeltrum"» (dal libro Privilegia Abatiae Pineroli, archivio centrale).
  13. ^ Pezzano, p. 629.
  14. ^ a b c d e Bonardi et al.
  15. ^ Ruggiero, p. 269.
  16. ^ a b Chierici.
  17. ^ Molà, p. 361.
  18. ^ L'utilizzo delle acque era disciplinato da accordi tra contadini, produttori serici e i Signori di Racconigi ai quali spettava la proprietà delle principali bealere. Per l'irrigazione per esempio si doveva utilizzare l'acqua solo nel periodo detto "di Samboyra" ovvero dal vespro antecedente la festività al vespro della festività medesima. Questo solo nel periodo detto "tra le due Croci" cioè da maggio a metà settembre.
  19. ^ a b Allasia.
  20. ^ Molà, p. 362.
  21. ^ Trasformato nel corso degli anni e ampliato diventerà noto come Setificio Manissero. Di esso è ancora visibile oggi il monumentale portale d'ingresso.
  22. ^ Equivalenti a circa 101 tonnellate.
  23. ^ Ruggiero, pp. 663-664.
  24. ^ Tra di esse merita di essere citata quella di don Giovanni Ribotta, riportata in Troya, pp. 36-44.
  25. ^ Lo Zar a Racconigi, su russia-italia.com (archiviato l'11 giugno 2015).
  26. ^ Cleto Schiavilla, Intrigo reale a Racconigi 1909-1911, segreti azzurro Savoia, il delitto Paternò-Trigona, prefazione Mauro Della Ferrera, ed. Arabafenice (Cuneo) 2021, in particolare cap. VII e XVI. ISBN 9788866177494.
  27. ^ Vennero mobilitati 11 000 uomini delle forze d'ordine, di cui 1500 solo per creare un cordone di sicurezza attorno al castello e al parco. I racconti dei racconigesi parlano di uomini dei servizi segreti nascosti anche nei tombini.
  28. ^ Vedi articoli su L'Eco della Macra, giornale di Racconigi, numeri di ottobre 1909.
  29. ^ L'opera è dei fabbri Fratelli Tribaudino, alta 2,90 metri, del peso di oltre un quintale, fu smontata in oltre sessanta pezzi e distribuita tra i partecipanti che, una volta in cima, la rimontarono. Fu poi restaurata nel 2000.
  30. ^ 1925-2000: Una croce sul Monviso, pp. 7-10.
  31. ^ Racconigi, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 9 agosto 2023.
  32. ^ Lo stemma comunale, su Città di Racconigi. URL consultato il 9 agosto 2023.
  33. ^ Così nel testo originale.
  34. ^ Dalle regie patenti archivio comune Racconigi.
  35. ^ Biblioteca di Racconigi, pp. 67 e ss., 83 e ss., 135 e ss.
  36. ^ Sito ufficiale del Castello di Racconigi, su ilcastellodiracconigi.it (archiviato il 28 dicembre 2009).
  37. ^ Ancora visibile nella tavola "Raconisium" del monumentale Theatrum Statuum Sabaudiae.
  38. ^ Nobiluomo racconigese, con il suo testamento permise inoltre la costruzione dell'Ospedale di Carità.
  39. ^ Cammilleri, p. 350.
  40. ^ Bealera in piemontese significa canale
  41. ^ Casalis, vol. XVII.
  42. ^ Generale dell'esercito in Eritrea, distintosi nella Battaglia dell'Amba Alagi, Toselli frequentò a Racconigi il collegio militare che sorgeva dove ora c'è il complesso ex-neuro.
  43. ^ Mainardi, cap. "Chiese antiche".
  44. ^ Il termine è di derivazione francese da alléè, viale.
  45. ^ Statistica popolazione residente al 1º gennaio 2001[collegamento interrotto]
  46. ^ Statistica popolazione residente al 1º gennaio 2002, su demo.istat.it. URL consultato il 16 novembre 2009 (archiviato il 7 novembre 2009).
  47. ^ Statistica ISTAT popolazione residente al 1º gennaio 2003, su demo.istat.it. URL consultato il 16 novembre 2009 (archiviato il 7 novembre 2009).
  48. ^ Statistica ISTAT popolazione residente al 1º gennaio 2004, su demo.istat.it. URL consultato il 16 novembre 2009 (archiviato il 5 novembre 2009).
  49. ^ Statistica ISTAT popolazione residente al 1º gennaio 2005, su demo.istat.it. URL consultato il 16 novembre 2009 (archiviato il 25 marzo 2012).
  50. ^ Statistica ISTAT popolazione residente al 1º gennaio 2006, su demo.istat.it. URL consultato il 16 novembre 2009 (archiviato l'8 novembre 2009).
  51. ^ Statistica ISTAT popolazione residente al 1º gennaio 2007, su demo.istat.it. URL consultato il 16 novembre 2009 (archiviato il 23 giugno 2013).
  52. ^ Statistica ISTAT popolazione residente al 1º gennaio 2008, su demo.istat.it. URL consultato il 16 novembre 2009 (archiviato il 28 novembre 2009).
  53. ^ Statistica ISTAT popolazione residente al 1º gennaio 2009, su demo.istat.it. URL consultato il 16 novembre 2009 (archiviato il 15 aprile 2016).
  54. ^ a b Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato il 17 novembre 2010 (archiviato il 26 marzo 2016).
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  72. ^ Archivio Storico Comune Racconigi
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  85. ^ Repubblica, risultati elezioni amministrative 2007 comune di Racconigi Archiviato il 14 novembre 2010 in Internet Archive..
  86. ^ Weekend Racconigi si veste di rosa. Da domenica una lunga festa aspettando l'arrivo del Giro d'Italia, su La Stampa Online da Torinosette, 25 aprile 1997, p. 45. URL consultato il 19 aprile 2022 (archiviato dall'url originale l'8 luglio 2012).
  • 1925-2000: Una croce sul Monviso, Racconigi, CAI Racconigi, 2000, ISBN non esistente.
  • Dizionario di toponomastica, Torino, UTET, 1990, ISBN 88-02-07228-0.
  • L. Allasia, “Ciabote” e “cassine” proprietà e affitto nelle campagne racconigesi negli anni tra il 1900 e 1940, dattiloscritto conservato presso Biblioteca Civica di Racconigi, 1981.
  • Biblioteca di Racconigi (a cura di), Gli illustri sconosciuti a Racconigi, Comune di Racconigi, 1995, ISBN non esistente.
  • Bonardi, Chierici e Palmucci, Lineamenti storici della trasformazione urbana e territoriale di Racconigi, dattiloscritto conservato presso Biblioteca Civica di Racconigi, 1978, ISBN non esistente.
  • Rino Cammilleri, Tutti i giorni con Maria, calendario delle apparizioni, Milano, Edizioni Ares, 2020, ISBN 978-88-815-59-367.
  • Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, 1833-1856.
  • P. Chierici, Una città della seta: industrializzazione e trasformazioni urbane in Racconigi fra Seicento e Settecento, collana Storia urbana, vol. 20, 1982, ISBN non esistente.
  • A. Mainardi, Le chiese di Racconigi, Coop. Don Primo Mazzolari, 1980, ISBN non esistente.
  • Alessandro Mandolesi, Paesaggi archeologici del Piemonte e della Valle d'Aosta, Editurist, 2007.
  • Luca Molà, La seta in Italia dal Medioevo al Seicento: dal baco al drappo, editrice Marsilio, 2000, ISBN 88-317-7261-9.
  • P. Pezzano, Istituzioni e ceti sociali in una comunità rurale: Racconigi nel XII e nel XIII secolo, in BSBS LXXIV, Torino, 1976, ISBN non esistente.
  • Michele Ruggiero, Storia del Piemonte, Torino, Editrice Piemonte in Bancarella, 1979.
  • Giandomenico Serra, Appunti toponomastici del Comitatus Astiensis, Bordighiera, 1943.
  • Gian Franco Troya, Santuario Reale Votivo Madonna delle Grazie, Stampa L'Artistica di Savigliano, 2006, ISBN non esistente.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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