Vai al contenuto

Paesana

Coordinate: 44°41′N 7°17′E
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Paesana
comune
Paesana – Stemma
Paesana – Bandiera
Paesana – Veduta
Paesana – Veduta
La chiesa di Santa Maria, situata nel centro del paese.
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Piemonte
Provincia Cuneo
Amministrazione
SindacoEmanuele Vaudano (lista civica) dal 26-5-2019
Territorio
Coordinate44°41′N 7°17′E
Altitudine614 (min 544 - max 2,385) m s.l.m.
Superficie58,27 km²
Abitanti2 622[1] (31-8-2023)
Densità45 ab./km²
FrazioniAgliasco, Battagli, Borgata Losasse, Calcinere, Croce, Croesio, Erasca Ghisola, San Lorenzo
Comuni confinantiBarge, Crissolo, Oncino, Ostana, Sampeyre, Sanfront
Altre informazioni
Cod. postale12034
Prefisso0175
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT004157
Cod. catastaleG228
TargaCN
Cl. sismicazona 3s (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona F, 3 076 GG[3]
Nome abitantipaesanesi
Patronosan Bernardo
Giorno festivo20 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Paesana
Paesana
Paesana – Mappa
Paesana – Mappa
Posizione di Paesana nella provincia di Cuneo
Sito istituzionale

Paesana (Paisan-a in piemontese, Paisana (pron. /paizano/) in occitano) è un comune italiano di 2 622 abitanti della provincia di Cuneo in Piemonte.

Articolata su due borghi distinti a cavallo del Po (Santa Margherita a destra e Santa Maria a sinistra del fiume), si trova nella omonima valle (Valle Po).

Feudo dei marchesi di Saluzzo, fu contesa più volte dai Savoia, che la ottennero definitivamente nel 1601 con il trattato di Lione.

Il castello, del quale sopravvive solo qualche resto delle fondazioni e che svettava sopra la frazione Erasca, fu distrutto dai Francesi nel 1585.

Nel Cinquecento fu un importante centro di diffusione delle idee della Riforma, portate dai nuclei Valdesi giunti dalle vicine valli del Pellice e del Chisone. Negli anni 1510-13 la marchesa di Saluzzo, Margherita di Foix-Candale, operò una lunga serie di repressioni contro le frazioni di Bioletto, Bietonetto, Croesio e Pratoguglielmo (ancora oggi portano il nome di origine valdese).

Il 1º agosto 1944, dopo vari avvertimenti alla popolazione da parte degli alti comandi nazifascisti, l'abitato fu oggetto di rappresaglia ed incendiato. Vennero sommariamente giustiziati alcuni partigiani e civili. Il ricordo di tali fatti è ancora vivo nella popolazione paesanese tanto che la sala consigliare del Comune di Paesana è intitolata a tale episodio. Sul territorio paesanese sono distribuite numerose lapidi alla memoria dei partigiani barbaramente uccisi durante il periodo della Guerra di Liberazione. Sull'episodio dell'incendio di Paesana e, più in generale, sulla situazione della popolazione durante la Guerra di Liberazione, degne di menzione, insieme alle numerose fonti storiche, sono le pagine del diario del parroco del paese don Ghio poi raccolte nella stampa Pagine memorande di Storia pubblicata nel 2024 con il titolo L'incendio di Paesana. Diario di guerra di un parroco di montagna.[4] Tali testimonianze, in occasione della festività del 25 aprile, vengono lette dagli alunni delle scuole elementari e medie del paese.

Lo stemma e il gonfalone non risultano concessi con formale decreto e sono sommariamente descritti nello statuto comunale[5]:

Stemma

«Scudo sormontato da corona a 9 torri. Lo scudo è diviso in n. 12 riquadri raffiguranti, partendo da in alto a sinistra, croce cavalieri di Gerusalemme, leone rosso coronato, colomba con ramo d'ulivo, corona a 4 punte, leone coronato, leone semplice, campo azzurro, campo rosso, leone semplice, leone semplice, campo suddiviso in 6 riquadri minori, campo color argento. In basso, vi sono n. 2 fasce orizzontali, l'una di color rosso e l'altra color argento, sormontate al centro da una "P" di Paesana. Nel centro dello stemma compare un'aquila nera coronata con stemma di Casa Savoia.»

Gonfalone

«Sul fondo blu è riportato lo stemma del Comune di Paesana, abbellito ancora da un ramo di quercia ed un ramo di alloro, uniti in basso da un fiocco e fronzoli di color oro. Sul retro del gonfalone vi è il tricolore italiano.»

Medaglia di bronzo al Merito Civile - nastrino per uniforme ordinaria
«Piccolo centro occupato dall'esercito tedesco, partecipò con generoso slancio alla lotta di Liberazione e diede accoglienza a numerosi sfollati. Il paese subì furti, saccheggi e bombardamenti che provocarono alcune vittime e danni al patrimonio abitativo. Nobile esempio di spirito di sacrificio ed amor patrio. 1943/1944 - Paesana (CN)»
— 26 giugno 2008[6]

Monumenti e luoghi d'interesse

[modifica | modifica wikitesto]
  • Chiesa parrocchiale di Santa Maria: eretta tra il 1767 e il 1783, sulla facciata presenta due statue in marmo (scuola lombarda del primo Cinquecento) raffiguranti il marchese di Saluzzo Ludovico II e un abate (forse l'abate di Staffarda). Lo stile barocco dell'interno e dell'esterno è impreziosito dagli affreschi del Borgna.
  • Chiesa parrocchiale di Santa Margherita, all'ingresso di Paesana: edificio rinnovato in stile barocco, conserva al suo interno notevoli stucchi del Beltramelli, statue in legno dorato, alcuni dipinti de Giovanni Battista Arnaud e un quadro del Borgna e del Giacone raffigurante il Battesimo di Gesù (1876).
  • Santuario della Madonna dell'Oriente: già citato in documenti del 1386, si trova risalendo il vallone del Croesio, lungo il confine con Sanfront. Edificio in stile tardo-settecentesco dedicato all'Annunziata, la tradizione vuole che sia sorto in riconoscenza alla Vergine per aver salvato un bambino dallo straripamento del Croesio.
  • Bric Lombatera, nella zona di Pian Muné: sono qui presenti numerose incisioni rupestri del tipo "a coppelle", probabile testimonianza di un antico luogo di culto.
  • Pian Muné: nata nel 1980, è la stazione sciistica più panoramica del saluzzese ed è posta a 1500 metri di altitudine. Mediante una seggiovia biposto si raggiungono i 1876 metri d'altitudine, mentre un lungo skilift permette di raggiungere il punto più alto della stazione, a 2070 metri d'altitudine.
La chiesa parrocchiale di Santa Maria
Il Monviso visto da via Crissolo a Paesana

Evoluzione demografica

[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[7]

Etnie e minoranze straniere

[modifica | modifica wikitesto]

Secondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Paesana sono 152,[8] così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative:[9]

  1. Romania, 37
  2. Marocco, 28
  3. Bangladesh, 21

Paesana presenta due santi patroni, legati alle due parti principali di cui è composto il comune:

  • San Giuseppe, patrono della buona morte (seconda domenica di luglio) per la parrocchia di S. Margherita
  • San Bernardo (la domenica più vicina al 20 agosto) per la parrocchia di Santa Maria

Geografia antropica

[modifica | modifica wikitesto]

Paesana è tecnicamente un comune sparso, avendo varie frazioni ben distinte dall'agglomerato ove sorge la casa comunale:

  • Ghisola, sulla strada che conduce a Crissolo. Conserva edifici dalle antiche forme rustiche, tra cui la casa a cinque arcate, detta "di re Desiderio". La tradizione, infatti, vuole che sia la casa dove il monarca si rifugiò per qualche tempo dopo la sconfitta da parte dei franchi di Carlo Magno.
  • Calcinere: oltre Ghisola. L'ottocentesca chiesa parrocchiale di Sant'Antonio Abate è ornata da un portale rinascimentale e due sovrafinestre in marmo bianco ricavate da un'acquasantiera opera dello scultore Matteo Sanmicheli (prima metà del Cinquecento). Presso la frazione operò per secoli un'attività di estrazione di marmo bianco, che veniva venduto a Torino e in tutto il Piemonte; gli affari andarono però in crisi nel XIX secolo e portarono alla chiusura delle cave.
  • Agliasco (m 970). La parrocchia di San Giacomo, di antica origine, reca sulla facciata un affresco raffigurante san Filippo e san Giacomo.

Croesio

Paesana vista dalla collina di Agliasco

Altre frazioni del comune di Paesana, di minor importanza, sono:
Battagli (1,15 km), Borghini (3,89 km), Bossa (2,15 km), Cantone (1,58 km), Cascina Erasca (1,29 km), Croce (2,08 km), Croesio (3,12 km), Erasca (1,00 km), Ferrere (3,52 km), Gari (4,49 km), Lucchi (4,22 km), Morena (2,39 km), Pamparini (3,56 km), Pertus (5,80 km), Piana (3,56 km), Raina (1,96 km), Rocciaia (3,35 km), Roè (0,98 km), Ruata Bossa (1,18 km), San Lorenzo (3,80 km), Saretto (2,46 km). Il numero in parentesi che segue ciascuna frazione indica la distanza dal municipio.

Il paese ha ospitato una fabbrica tessile che ha dato lavoro a diverse generazioni di operai e operaie, diventando quindi uno dei principali motori dell'economia paesanese fino agli anni novanta, quando la fabbrica chiuse dopo una serie di cambi di gestione. Dopo una decina di anni che la struttura è rimasta abbandonata, l'edificio è stato ristrutturato ed oggi ospita la sede della società Acqua Eva.

Numerosi artigiani sono presenti sul territorio.

Infrastrutture e trasporti

[modifica | modifica wikitesto]

Tra il 1905 e il 1935 il comune fu capolinea di una tranvia per Saluzzo.

Amministrazione

[modifica | modifica wikitesto]
Il municipio

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
14 giugno 1985 25 maggio 1990 Donato Pellizzeri Democrazia Cristiana Sindaco [10]
25 maggio 1990 24 aprile 1995 Giovanni Battista Mattio - Sindaco [10]
24 aprile 1995 14 giugno 1999 Oreste Garellis Partito Popolare Italiano Sindaco [10]
14 giugno 1999 20 marzo 2003 Giovanni Battista Mattio - Sindaco [10]
20 marzo 2003 14 giugno 2004 Lorella Masoero Comm. straordinario [10]
14 giugno 2004 8 giugno 2009 Mario Anselmo lista civica Sindaco [10]
8 giugno 2009 26 maggio 2014 Mario Anselmo Lega Nord Sindaco [10]
26 maggio 2014 26 maggio 2019 Mario Anselmo lista civica: alpes Sindaco [10]
26 maggio 2019 in carica Emanuele Vaudano Sindaco

Altre informazioni amministrative

[modifica | modifica wikitesto]

Il comune faceva parte della Comunità montana Valli del Monviso.

  1. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2023 (dato provvisorio).
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Giuseppe Ghio, L'incendio di Paesana. Diario di guerra di un parroco di montagna, Fusta, 2024.
  5. ^ Comune di Paesana, Statuto (PDF), Art. 5 Stemma e gonfalone.
  6. ^ Comune di Paesana, Medaglia di bronzo al merito civile, su quirinale.it.
  7. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  8. ^ Dato Istat al 31/12/2017, su demo.istat.it. URL consultato il 23 agosto 2018.
  9. ^ Dati superiori alle 20 unità.
  10. ^ a b c d e f g h https://amministratori.interno.it/

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN135139565 · LCCN (ENno00002280 · J9U (ENHE987007467726205171
  Portale Piemonte: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Piemonte