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Quotidiano del Popolo

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Quotidiano del Popolo
人民日报
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StatoCina (bandiera) Cina
Linguacinese
PeriodicitàQuotidiano
GenereComitato centrale del Partito Comunista Cinese
Formatobroadsheet
Fondazione15 giugno 1948
SedePechino
EditorePeople's Daily Publishing
Diffusione cartacea4.000.000 (circa)
ISSN1672-8386 (WC · ACNP)
Sito webwww.people.cn
 

Il Quotidiano del Popolo (人民日報T, 人民日报S, Rénmín RìbàoP, Jen-min Jih-paoW) è un giornale quotidiano della Repubblica Popolare Cinese.

Il giornale è un organo del Comitato centrale del Partito Comunista Cinese (PCC), pubblicato in tutto il mondo con una diffusione da 3 a 4 milioni di copie. In aggiunta alla sua edizione principale in lingua cinese, ha edizioni in inglese, giapponese, francese, spagnolo, russo e arabo. Similmente alla relazione della Pravda con l'Unione Sovietica, il giornale fornisce informazioni dirette sulle politiche e sui punti di vista del Partito. Mantiene una presenza telematica come Quotidiano del Popolo Online (人民网).

Il "Quotidiano del Popolo" era originariamente un giornale d'organo dell'Ufficio Centrale di Shanxi, Hebei, Shandong e Henan del Partito Comunista Cinese. Nel 1946, l'Ufficio Centrale del Partito Comunista Cinese di Shanxi, Hebei, Shandong e Henan si preparò a fondare un giornale dell'agenzia su larga scala ad Handan, inizialmente proposto con il nome di "Jinji Luyu Renmin Ribao" (晋冀鲁豫人民日报) o "Taixing bao" (太行报). Il presidente del Comitato centrale del PCC Mao Zedong propose di cambiare il nome in "Quotidiano del popolo", e il primo presidente fu Zhang Panshi. Il primo "Quotidiano del popolo" fu pubblicato a Xibaipo, contea di Pingshan, provincia di Hebei, il 15 maggio 1946. Il numero inaugurale aveva quattro edizioni, scritte da Mao Zedong e stampate in rosso.[1] Il 1 luglio 1946, Mao Zedong incise personalmente i quattro ideogrammi 人民日报 per i giornali dell'organo dello Shanxi, Hebei, Shandong, Henan e dell'Ufficio centrale di Henan.[2]

Il Quotidiano del Popolo, il 1º ottobre 1949, il giorno dell'istituzione della Repubblica Popolare Cinese

Il 15 giugno 1948, le diverse edizioni del Renmin Ribao a livello provinciale si fusero in un unico Quotidiano del popolo con sede a Lizhuang, contea di Pingshan, provincia dell'Hebei.[2][3] Il 15 marzo 1949 i suoi uffici furono trasferiti a Pechino e ad agosto divenne ufficialmente il quotidiano del Comitato centrale del PCC, con la numerazione a partire dal 15 giugno dell'anno precedente.[2][4]

Fin dalla sua fondazione, il Quotidiano del Popolo è stato sotto il diretto controllo degli alti dirigenti del Partito. Deng Tuo e Wu Lengxi svolsero le funzioni di caporedattore rispettivamente nel 19481958 e nel 19581966, ma il giornale era in realtà controllato dal segretario personale di Mao Hu Qiaomu.

Durante la Rivoluzione Culturale, il Quotidiano del Popolo fu una delle poche fonti di informazione dalle quali gli stranieri o i Cinesi potessero capire che cosa stesse facendo il governo cinese. Durante questo periodo, un editoriale nel Quotidiano del Popolo era considerato una dichiarazione ufficiale della politica del governo e veniva studiato in tutta la nazione. Gli articoli di giornale nel Quotidiano del Popolo spesso non si leggono in base al contenuto quanto in base al posizionamento. Un gran numero di articoli dedicati a una figura o a un'idea politica sono spesso assunti come segno che il personaggio o l'orientamento menzionati sono in fase di ascesa.

Ancora oggi, gli editoriali del Quotidiano del Popolo sono ritenuti sia dagli osservatori stranieri che dai lettori cinesi come autorevoli affermazioni circa la politica del governo. Al riguardo, si fa distinzione tra editoriali, commenti e opinioni. Sebbene debbano tutti essere approvati dal governo, essi differiscono nettamente per il grado di autorevolezza ufficiale che contengono. Per esempio, anche se è improbabile che un pezzo di opinione contenga idee contrarie a quelle del governo, potrebbe comunque esprimere un punto di vista, o potrebbe contenere un dibattito che è ancora aperto e potrebbe riflettere soltanto le opinioni dell'autore. Al contrario, un editoriale ufficiale, che è piuttosto infrequente, significa che il governo ha raggiunto una decisione definitiva su una certa questione.[senza fonte]

Durante la Protesta di piazza Tiananmen del 1989, l'editoriale del Quotidiano del Popolo del 26 aprile, che condannava "le parate e le dimostrazioni illegali", segnò un momento significativo nella storia del giornale.[5] L'editoriale aumentò la tensione tra il governo e i manifestanti, e gli alti dirigenti del PCC discussero se modificarlo.

Dalla metà degli anni novanta, il Quotidiano del Popolo ha fronteggiato un declino dei sussidi governativi combinato con la concorrenza crescente delle fonti giornalistiche internazionali e dei rotocalchi cinesi. Come parte del suo sforzo di modernizzazione, nel 1997 cominciò un'edizione in linea, e i forum dei bollettini web, come il Forum per il rafforzamento della nazione nell'edizione cinese, sono divenuti noti per il loro contenuto sorprendentemente schietto.[senza fonte]

Il Quotidiano del Popolo è anche responsabile della pubblicazione del Global Times, un giornale dal forte orientamento nazionalista,[6] e ospita sul suo sito il già citato Forum per il rafforzamento della nazione.[7]. Dal 2021 il quotidiano si è dotato di un'edizione online in lingua italiana[8]. Precedentemente, erano state pubblicate tradotte in italiano le uscite del 30 novembre 1986 a cura delle Edizioni Fuser di Perugia (numero 0) e del 3 ottobre 1987, quale numero unico supplemento a “30” n. 1, ad opera dell’editore BBM di Roma.

Direttori passati e attuali

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  1. ^ 《人民日报创刊》的日子和创刊号, su gmw.cn, 光明网. URL consultato il 21 giugno 2016 (archiviato dall'url originale il 21 giugno 2016).
  2. ^ a b c 人民日报, su baike.baidu.com.
  3. ^ 人民日报社简介, su 人民日报. URL consultato il 4 settembre 2021.
  4. ^ 人民日报报系的历史沿革--传媒--人民网, su media.people.com.cn. URL consultato il 10 settembre 2021.
  5. ^ It is necessary to take a clear-cut stand against disturbances, in Quotidiano del Popolo, 26 aprile 1989. URL consultato il 27 febbraio 2011.
  6. ^ Tania Branigan, China defies media cuts and closures with new newspaper launch, in The Guardian, 20 aprile 2009. URL consultato il 27 febbraio 2011.
  7. ^ Forum per il rafforzamento della nazione
  8. ^ Edizione in lingua italiana online del Quotidiano del popolo
  • Wu Guoguang. "Command Communication: The Politics of Editorial Formulation in the People's Daily". China Quarterly 137:194–211.
  • People's Daily. "人民日报基本情况 Archiviato il 13 ottobre 2012 in Internet Archive." ("Basic facts about the People's Daily"), 2003-05-14.

Voci correlate

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