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Numero E

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Una soluzione di riboflavina E101 (conosciuta anche come vitamina B2)
Cristalli di glutammato monosodico E621, un esaltatore di sapidità

I numeri E, abbreviazione di numeri Europa, sono codici per le sostanze utilizzate come additivi alimentari, comprese quelle presenti naturalmente in molti alimenti, come la vitamina C, per l'uso all'interno dell'Unione Europea[1]  e dell'Associazione europea di libero scambio.[1] Comunemente presenti sulle etichette dei prodotti alimentari, la loro valutazione e approvazione in materia di sicurezza sono di responsabilità dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA).[2] Il fatto che un additivo abbia un numero E implica che il suo utilizzo era un tempo consentito nei prodotti in vendita nel mercato unico europeo; alcuni di questi additivi oggi non sono più consentiti.

L'adozione di un elenco unificato per gli additivi alimentari è stata concordata per la prima volta nel 1962 nell'ambito dei coloranti alimentari. Nel 1964 vennero aggiunte le direttive sui conservanti, nel 1970 gli antiossidanti, nel 1974 gli emulsionanti, gli stabilizzanti, gli addensanti ed i gelificanti.[3]

Schemi di numerazione

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Lo schema di numerazione segue quello del Sistema di numerazione internazionale (INS) come determinato dal comitato del Codex Alimentarius,[4] sebbene solo un sottoinsieme degli additivi INS sia approvato per l'uso nell'Unione Europea come additivi alimentari. Al di fuori del continente europeo e della Russia, i numeri E si riscontrano anche sulle etichette dei prodotti alimentari in altre giurisdizioni, tra cui il Consiglio di cooperazione del Golfo, il Sud Africa, l'Australia, la Nuova Zelanda, la Malesia, Hong Kong,[5] e l'India.

Classificazione per intervallo numerico

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Intervallo di numeri E Sottointervallo Descrizione
100–199

Coloranti
100–107 gialli
110–111 arancioni
120–129 rossi
130–139 blu e violetti
140–149 verdi
150–159 marroni e neri
160–199 oro e altri
200–299

Conservanti
200–209 sorbati
210–219 benzoati
220–229 solfiti
230–239 fenoli and formiati
240–259 nitrati
260–269 acetati
270–279 lattati
280–289 propionati
290–299 altri
300–399

Antiossidanti e regolatori di acidità
300–305 ascorbati (vitamina C)
306–309 tocoferolo (vitamina E)
310–319 gallati and eritorbati
320–329 lattati
330–337 citrati and tartrati
338–343 fosfati
344–345 citrates
349–359 malati and adipati
360–369 succinati and fumarati
370–399 altri
400–499

Addensanti, stabilizzanti e emulsionanti
400–409 alginati
410–419 gomme naturali
420–429 altri agenti naturali
430–439 composti di poliossietilene
440–449 emulsionanti naturali
450–459 fosfati
460–469 composti di cellulosa
470–489 acidi grassi e composti
490–499 altri
500–599

Regolatori di acidità e antiagglomeranti
500–509 acidi e basi inorganici
510–519 cloruri and solfati
520–529 solfati and idrossidi
530–549 sali dei metalli alcalini
550–559 silicati
570–579 stearati e gluconati
580–599 altri
600–699

Esaltatori di sapidità
620–629 glutammati e guanilati
630–639 inosinati
640–649 altri
700–799

Antibiotici
700–713
900–999

Glasse, gas e dolcificanti
900–909 cere
910–919 glasse sintetiche
920–929 agenti migliorativi
930–949 gas per confezionamento
950–969 dolcificanti
990–999 schiumogeni
1000–1599
Altri additivi
1100–1599 Nuove sostanze che non ricadono negli schemi standard di classificazione

Non tutti gli esempi di una classe rientrano nell'intervallo numerico indicato; inoltre, alcune sostanze chimiche (in particolare nell'intervallo E400–499) hanno vari scopi.

  1. ^ a b (EN) Regulation (EC) No 1333/2008 of the European Parliament and of the Council of 16 December 2008 on food additives (Text with EEA relevance)Text with EEA relevance, 2 giugno 2024. URL consultato il 22 agosto 2024.
  2. ^ (EN) FAIA - FAQs, su FAIA. URL consultato il 22 agosto 2024.
  3. ^ Foodlaw-Reading - University of Reading, UK, su www.foodlaw.rdg.ac.uk. URL consultato il 22 agosto 2024 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2002).
  4. ^ codexalimentarius.net, https://www.codexalimentarius.net/download/standards/7/CXG_036e.pdf. URL consultato il 15 December 2011.
  5. ^ Centre for Food Safety, su www.cfs.gov.hk. URL consultato il 22 agosto 2024.
Controllo di autoritàGND (DE4276680-1