Massino Visconti
Massino Visconti comune | |
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Il castello (destra) e l'abitato (sinistra) di Massino | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Piemonte |
Provincia | Novara |
Amministrazione | |
Sindaco | Vilmo Pescara (lista civica Nel futuro per Massino) dal 10-6-2024[1] |
Territorio | |
Coordinate | 45°49′N 8°32′E |
Altitudine | 465 m s.l.m. |
Superficie | 6,86 km² |
Abitanti | 1 113[2] (31-8-2024) |
Densità | 162,24 ab./km² |
Frazioni | Monte, San Salvatore |
Comuni confinanti | Armeno, Brovello-Carpugnino (VB), Lesa, Nebbiuno |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 28040 |
Prefisso | 0322 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 003093 |
Cod. catastale | F047 |
Targa | NO |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[3] |
Cl. climatica | zona E, 2 909 GG[4] |
Nome abitanti | massinesi |
Patrono | Purificazione di Maria Vergine |
Giorno festivo | 2 febbraio |
Cartografia | |
Posizione di Massino Visconti nel territorio della provincia di Novara | |
Sito istituzionale | |
Massino Visconti (Massin in piemontese e in lombardo) è un comune italiano di 1 113 abitanti della provincia di Novara in Piemonte.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Massino Visconti è un piccolo paese piemontese situato sul versante Sud-Est del monte San Salvatore nel territorio collinare del Vergante, un tempo ricco di vigne e olivi[5]. Il comune — che si affaccia sul Lago Maggiore, al di sopra di Lesa — offre un invidiabile panorama sulla sponda lombarda del lago, su Ranco e sui laghi lombardi di Monate e di Varese[6][7].
Il territorio comunale presenta delle variazioni di altitudine piuttosto accentuate: si passa da un minimo di 260 fino a un massimo di 922 metri sul livello del mare[8].
Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il nome Massino Visconti nasce dall'unione di due parole: "Massino" deriverebbe da massa con il significato di "podere", "piccola proprietà agraria", mentre "Visconti" è stato aggiunto solo nel 1943[9], a memoria del suo passato visconteo[8][10].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dalle origini ai Visconti
[modifica | modifica wikitesto]Nonostante le probabili origini romane, la sola testimonianza appartenente a tale epoca è costituita da un frammento di lastra funeraria murato sotto il portico della casa parrocchiale. Alla dominazione romana seguì, poi, quella longobarda.
La prima notizia storica relativa a Massino risale all'anno 865 d.C., quando il conte Ermenulfo chiese di ottenere, tramite la mediazione dell'imperatrice Angelberga, una conferma imperiale del monastero di Massino. Fondamentale fu l'infeudazione ai Visconti, che conservarono le prerogative feudali del paese dal 1134 (con Guido Ottone Visconti) fin verso la fine del XVIII secolo. Le varie vicende dei numerosi rami familiari viscontei, oltre al nome, hanno lasciato traccia del loro passaggio anche tramite il castello Visconti di San Vito.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma è stato concesso con regio decreto del 16 luglio 1868.[11][12]
«D'oro, al mastio merlato con porta chiusa, fortificato da due torri esse pure merlate, il tutto di rosso: il mastio fondato sulla pianura erbosa al naturale e caricato superiormente alla porta d'uno scudetto d'argento, partito da un filetto di nero, il punto di destra ad un orso di nero, levato, allumato di rosso, e collarinato d'oro, quello di sinistra alla biscia d'azzurro, coronata d'oro, ondeggiante in palo e ingoiante a metà un bambino ignudo di carnagione posto in fascia: lo scudo accostato da due rami, l'uno di quercia a destra, l'altro di olivo a sinistra, ambi fogliati e fruttati al naturale, e cimato da una corona formata da un cerchio di muro d'oro aperto da quattro porte e sormontato da cinque merli d'argento uniti da muricciuoli dello stesso.[13]»
Il gonfalone, concesso con DPR dell'11 giugno 1980[11], è un drappo partito di bianco e di rosso.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Castello Visconti di San Vito
[modifica | modifica wikitesto]Il Castello dei Visconti di San Vito a Massino Visconti sorge all'entrata del paese. Nacque come convento dei monaci di San Gallo durante i primi decenni dell'anno mille. Solo successivamente, intorno al 1139, la struttura fu trasformata dai Visconti in residenza signorile di campagna.
L'odierna costruzione è il risultato di una serie di considerevoli ricostruzioni cinquecentesche: ora si presenta come un edificio di tre piani con una sola torre. Nella struttura si può notare un balconcino vicino al cortile rivolto verso il paese: da qui i Visconti parlavano agli abitanti del villaggio. Nel 1863, Alberto Visconti vendette il castello a Pietro Pallestrini, da Villa Biscossi e sindaco di Massino, erudito e autore di una Relazione sulla Esposizione agricola-industriale-artistica del Lago Maggiore che lo abitò e restaurò e successivamente lo trasmise ai Visconti di San Vito, tuttora proprietari con la marchesa Ludovica Visconti[6][7][8].
Chiesa di San Michele
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa di San Michele, risalente alla metà XI secolo, fu chiesa parrocchiale fino al 1585 quando una frana danneggiò gravemente la struttura e conferendo al campanile la caratteristica forte inclinazione che ha ancora oggi. A partire dal 1618 la chiesa fu parzialmente ricostruita conservando uno solo degli ingressi originari.
L'interno è ricco di affreschi risalenti al XV secolo attribuiti alla bottega del pittore novarese Giovanni de Campo. Il campanile, eretto tra il 1025 ed il 1050, è a pianta quadrata disposto su 6 piani aperti da monofore ed una curiosa bifora che presenta una piccola colonna ed un capitello a stampella decorato da un viso scolpito[14][15].
Chiesa ed eremo di San Salvatore
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa di San Salvatore, posta sull'omonimo colle che sovrasta il paese, risale, nella sua prima costruzione, all'anno Mille per volere dei monaci benedettini di Massino. Nel XV secolo passò ai monaci dell'ordine di Sant'Agostino, i quali ampliarono la chiesa aggiungendo il campanile e la sacrestia e rendendola approssimativamente come possiamo ammirarla oggi.
Chiesa della Purificazione di Maria Vergine
[modifica | modifica wikitesto]Monumento agli ombrellai
[modifica | modifica wikitesto]Caratteristico del paese è il Monumento agli ombrellai, realizzato dallo scultore Luigi Canuto come omaggio all'intensa attività dei Lusciatt, gli ombrellai per l'appunto, che vivevano numerosi a Massino Visconti e, più in generale, in queste zone del Vergante e in quelle di Gignese[16].
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[17]
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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14 luglio 1985 | 26 maggio 1990 | Vincenzo Zanetta | Partito Socialista Democratico Italiano | Sindaco | [18] |
26 maggio 1990 | 24 aprile 1995 | Pier Antonio Pagani | - | Sindaco | [18] |
24 aprile 1995 | 14 giugno 1999 | Camillo Ferrari | Partito Popolare Italiano | Sindaco | [18] |
14 giugno 1999 | 14 giugno 2004 | Angela Buzzi | - | Sindaco | [18] |
14 giugno 2004 | 8 giugno 2009 | Antonio Airoldi | lista civica | Sindaco | [18] |
8 giugno 2009 | 25 maggio 2014 | Antonio Airoldi | lista civica | Sindaco | [18] |
25 maggio 2014 | 25 maggio 2019 | Angela Buzzi | lista civica Insieme | Sindaco | [18] |
25 maggio 2019 | in carica | Antonio Airoldi | lista civica | Sindaco | [18] |
Altre informazioni amministrative
[modifica | modifica wikitesto]Il comune faceva parte della Comunità montana Due Laghi, Cusio Mottarone e Val Strona.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Elezioni 2024 Massino Visconti
- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 agosto 2024 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Massino Visconti, su lagomaggiore.net. URL consultato il 18 maggio 2016.
- ^ a b Massino Visconti - San Salvatore, su provincia.novara.it. URL consultato il 18 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2018).
- ^ a b Massino Visconti, su altovergante.com. URL consultato il 18 maggio 2016 (archiviato dall'url originale il 9 giugno 2016).
- ^ a b c Massino Visconti (NO), su italiapedia.it. URL consultato il 18 maggio 2016.
- ^ Dati del Provvedimento di Variazione, su elesh.it.
- ^ Storia-Economia - Cenni storici, su comune.massinovisconti.no.it. URL consultato il 18 maggio 2016.
- ^ a b Massino Visconti, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 16 ottobre 2023.
- ^ Bozzetto dello stemma del Comune di Massino Visconti, su ACS, Raccolta dei disegni degli stemmi di comuni e città. URL consultato il 6 ottobre 2024.
- ^ Collezione celerifera delle leggi, dei decreti e delle istruzioni e circolari dell'anno 1868 e anteriori, anno XLVII, Firenze, 1868, p. 1921.
- ^ Associazione Turistica Proloco Di Massino Visconti Archiviato il 1º luglio 2007 in Internet Archive.
- ^ Guida Turistica - Comune di MASSINO VISCONTI (NO), su comune.massinovisconti.no.it. URL consultato il 30 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 6 maggio 2006).
- ^ Chiara Fabrizi, L'ultimo "lusciatt" nel paese che celebra l’arte di aggiustare ombrelli, in La Stampa, 8 settembre 2012.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ a b c d e f g h https://amministratori.interno.it/
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Massino Visconti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.massinovisconti.no.it.
- Massino Viscónti, su sapere.it, De Agostini.