Arrhenatherum
Arrhenatherum P.Beauv., 1812 è un genere di piante spermatofite monocotiledoni appartenente alla famiglia Poaceae (ex. Graminacee).[1]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il nome del genere deriva da due parole greche "arrhen" (= maschio) e "ather" (= setola, resta) e si riferisce al fiore maschile (della spighetta) terminante in una resta.[2][3]
Il nome scientifico della specie è stato definito dal naturalista e botanico francese Ambroise Marie François Joseph Palisot de Beauvois (Arras, 27 luglio 1752 – Parigi, 21 gennaio 1820) nella pubblicazione "Essai d'une Nouvelle Agrostographie; ou Nouveaux Genres des Graminées; Avec Figures Représentant les Caractéres de tous le Genres. Imprimerie de Fain. Paris" (Ess. Agrostogr. 55, 152, 153 - 1812) del 1812.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Queste piante arrivano ad una altezza di circa 18 dm. La forma biologica prevalente è emicriptofita cespitosa (H caesp), sono piante erbacee, bienni o perenni, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dalla lettiera o dalla neve e presentano ciuffi fitti di foglie che si dipartono dal suolo. Sono presenti anche specie rizomatose, mentre non sono presenti i micropeli.[4][5][6][7][8][9][10][11]
Radici
[modifica | modifica wikitesto]Le radici sono fascicolate.
Fusto
[modifica | modifica wikitesto]- Parte ipogea: la parte sotterranea consiste in un rizoma ramoso, a volte può essere stolonifero.
- Parte epigea: la parte aerea del fusto è un culmo ascendente e robusto. La sezione è cava e più o meno rotonda.
Foglie
[modifica | modifica wikitesto]Le foglie lungo il culmo sono disposte in modo alterno, sono distiche e si originano dai vari nodi. Sono composte da una guaina, una ligula e una lamina. Le venature sono parallelinervie. Non sono presenti i pseudopiccioli e, nell'epidermide delle foglia, le papille.
- Guaina: la guaina è abbracciante il fusto e in genere è priva di auricole ed è glabra.
- Ligula: la ligula, corta, in genere con apice troncato, può essere membranosa e pelosa.
- Lamina: la lamina ha delle forme lineari e piatte con apice acuminato; la superficie è scabrosa e/o liscia.
Infiorescenza
[modifica | modifica wikitesto]Infiorescenza principale (sinfiorescenza o semplicemente spiga): le infiorescenze, di tipo racemoso terminale (un racemo per infiorescenza), hanno la forma di una ampia e ricca pannocchia piramidale formata da diverse spighette biflore più o meno erette. La fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli (o a due ranghi[12]), anche se le successive ramificazioni la fanno apparire a spirale.
Spighetta
[modifica | modifica wikitesto]Infiorescenza secondaria (o spighetta): le spighette, moderatamente compresse lateralmente con forme da ellittiche a oblunghe, sottese da due brattee distiche e strettamente sovrapposte chiamate glume (inferiore e superiore), sono formate da due fiori. Alla base di ogni fiore sono presenti due brattee: la palea e il lemma. La disarticolazione in genere avviene con la rottura della rachilla sopra le glume, ma non tra ogni fiore. I fiori inferiori sono maschili; quelli superiori sono ermafroditi.
- Glume: le glume, persistenti, in genere più piccole dei fiori e con forme lanceolate e apice acuto, sono subuguali.
- Palea: la palea è un profillo lanceolato con alcune venature e margini cigliati.
- Lemma: la forma è oblunga-lanceolata; il dorso del lemma dei fiori maschili è provvisto (alla base) di una resta; la resta può essere contorta e ginocchiata. I fiori superiori (ermafroditi) hanno una resta più breve.
Fiore
[modifica | modifica wikitesto]I fiori fertili sono attinomorfi formati da 3 verticilli: perianzio ridotto, androceo e gineceo.
- *, P 2, A (1-)3(-6), G (2–3) supero, cariosside.
- Il perianzio è ridotto e formato da due lodicule, delle squame traslucide, poco visibili (forse relitto di un verticillo di 3 sepali). Le lodicule sono membranose e non vascolarizzate.
- L'androceo è composto da 3 stami ognuno con un breve filamento libero, una antera sagittata e due teche. Le antere sono basifisse con deiscenza da una fessura laterale longitudinale. Il polline è monoporato.
- Il gineceo è composto da 3-(2) carpelli connati formanti un ovario supero. L'ovario, pubescente all'apice, ha un solo loculo con un solo ovulo subapicale (o quasi basale). L'ovulo è anfitropo e semianatropo e tenuinucellato o crassinucellato. Lo stilo è breve con due stigmi papillosi e distinti.
Frutti
[modifica | modifica wikitesto]I frutti sono delle cariossidi, ossia piccoli chicchi indeiscenti, con forme ovoidali, nei quali il pericarpo è formato da una sottile parete che circonda il singolo seme. In particolare il pericarpo è fuso al seme ed è aderente. L'endocarpo non è indurito e l'ilo è lungo e lineare. L'embrione è provvisto di epiblasto; ha inoltre un solo cotiledone altamente modificato (scutello senza fessura) in posizione laterale. I margini embrionali della foglia non si sovrappongono. A volte l'endosperma è liquido.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Come gran parte delle Poaceae, le specie di questo genere si riproducono per impollinazione anemogama. Gli stigmi più o meno piumosi sono una caratteristica importante per catturare meglio il polline aereo. La dispersione dei semi avviene inizialmente a opera del vento (dispersione anemocora) e una volta giunti a terra grazie all'azione di insetti come le formiche (mirmecoria). In particolare i frutti di queste erbe possono sopravvivere al passaggio attraverso le viscere dei mammiferi e possono essere trovati a germogliare nello sterco.[13]
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]La distribuzione delle specie di questo genere è europea (mediterranea) e in parte asiatica. Nell'areale alpino è presente una sola specie di questo genere (di seguito sono indicati alcuni dati relativi all'habitat e al substrato caratteristici di questa specie):[14]
- Comunità vegetale: comunità delle macro- e megaforbie terrestri.
- Piano vegetazionale: collinare, montano e in parte quello subalpino (oltre a quello planiziale – a livello del mare).
- Substrato: il substrato preferito è calcareo, ma anche siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere mediamente umido.
- Habitat: gli habitat tipici per questa pianta sono i prati stabili, le siepi e i cespugli.
- Zona alpina: tutto l'arco alpino.
Tassonomia
[modifica | modifica wikitesto]La famiglia di appartenenza di questo genere (Poaceae) comprende circa 650 generi e 9 700 specie (secondo altri Autori 670 generi e 9 500[7]). Con una distribuzione cosmopolita è una delle famiglie più numerose e più importanti del gruppo delle monocotiledoni e di grande interesse economico: tre quarti delle terre coltivate del mondo produce cereali (più del 50% delle calorie umane proviene dalle graminacee). La famiglia è suddivisa in 12 sottofamiglie, il genere Arrhenatherum fa parte della sottofamiglia Pooideae con 7 specie distribuite nelle regioni temperate del Mediterraneo e Europa.[4][5]
Filogenesi
[modifica | modifica wikitesto]La sottotribù Aveninae (contenente il genere della specie di questa voce) fa parte della tribù Aveneae Dumort., 1824 e quindi della supertribù Poodae L. Liu, 1980. All'interno della tribù, la sottotribù Aveninae appartiene al gruppo con le sequenze dei plastidi di tipo "Aveneae" (definito "Poeae chloroplast groups 1"[15] o anche "Plastid Group 1 (Aveneae-type)"[16]).
All'interno delle Aveninae si individuano due subcladi. Arrhenatherum si trova nel primo clade insieme ai generi Avena e Helictotrichon.[17] La posizione del genere Arrhenatherum è controversa in quanto alcuni botanici sostengono che è un segregato del genere Helictotrichon; altri lo risolvono come monofiletico.[18]
Le seguenti sono sinapomorfie relative a tutta la sottofamiglie (Pooideae):[4]
- la fillotassi dell'inflorescenza inizialmente è a due livelli;
- le spighette sono compresse lateralmente;
- i margini embrionali della foglia non si sovrappongono;
- l'embrione è privo della fessura scutellare.
Per il genere Arrhenatherum è stata individuata la seguente sinapomorfia: l'ilo si presenta lungamente lineare.
I numeri cromosomici per questo genere sono: 2n = 14, 28 e 42.[4]
Elenco specie
[modifica | modifica wikitesto]Elenco delle specie del genere.[9]
- Arrhenatherum album (Vahl) Clayton, 1962 - Distrubuzione: Mediterraneo occidentale
- Arrhenatherum calderae A.Hansen, 1972 - Distrubuzione: Macaronesia
- Arrhenatherum elatius (L.) P.Beauv. ex J.Presl & C.Presl, 1819 - Distrubuzione: Europa, Asia occidentale e Magreb
- Arrhenatherum kotschyi Boiss., 1846 - Distrubuzione: Caucaso e Asia occidentale
- Arrhenatherum longifolium (Thore) Dulac, 1867 - Distrubuzione: Mediterraneo occidentale
- Arrhenatherum palaestinum Boiss., 1854 - Distrubuzione: Mediterraneo orientale
- Arrhenatherum pallens (Link) Link, 1827 - Distrubuzione: Portogallo
Specie spontanee italiane
[modifica | modifica wikitesto]Sul territorio italiano sono presenti due specie di questo genere:[6][19]
- Arrhenatherum elatius (L.) P.Beauv. ex J.Presl & C.Presl (Avena altissima).
- Arrhenatherum album (Vahl) Clayton.
Alcune checklist[19] propongono anche la specie Arrhenatherum murcicum Sennen; considerata da altri Autori un sinonimo di A. elatius.[9]
Sinonimi
[modifica | modifica wikitesto]Questa entità ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra i sinonimi più frequenti:[9]
- Pseudarrhenatherum Rouy
- Thorea Rouy
- Thoreochloa Holub
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b The International Plant Names Index, su ipni.org. URL consultato il 15 luglio 2020.
- ^ Etymo Grasses 2007, pag. 33.
- ^ David Gledhill 2008, pag. 97.
- ^ a b c d Kellogg 2015, pag. 231.
- ^ a b c Judd et al 2007, pag. 311.
- ^ a b Pignatti 1982, Vol. 3 - pag. 552.
- ^ a b Strasburger 2007, pag. 814.
- ^ Pasqua et al 2015, pag. 467.
- ^ a b c d World Checklist - Royal Botanic Gardens KEW, su powo.science.kew.org. URL consultato il 15 luglio 2020.
- ^ Motta 1960, vol.1 pag.191.
- ^ eFloras - Flora of China, su efloras.org. URL consultato il 15 luglio 2020.
- ^ Kellogg 2015, pag. 28.
- ^ Kellogg 2015, pag. 73.
- ^ Aeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 950.
- ^ PeerJ 2018, pag. 22.
- ^ Soreng et al. 2007, pag 440.
- ^ Saarela et al.2017.
- ^ Soreng et al. 2017, pag.284.
- ^ a b Conti et al. 2005, pag. 56.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Alfio Musmarra, Dizionario di botanica, Bologna, Edagricole, 1996.
- AA.VV., Flora Alpina. Volume secondo, Bologna, Zanichelli, 2004.
- F. Conti, G. Abbate, A. Alessandrini, C. Blasi, An annotated checklist of the Italian Vascular Flora, Roma, Palombi Editore, 2005, ISBN 88-7621-458-5.
- Elizabeth A. Kellogg, The Families and Genera of Vascular Plants, Volume XIII. Flowering Plants. Monocots. Poaceae., St. Louis, Missouri, USA, 2015.
- Judd S.W. et al, Botanica Sistematica - Un approccio filogenetico, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2007, ISBN 978-88-299-1824-9.
- Sandro Pignatti, Flora d'Italia., Bologna, Edagricole, 1982, ISBN 88-506-2449-2.
- Giacomo Nicolini, Enciclopedia Botanica Motta., Milano, Federico Motta Editore., 1960.
- Strasburger E, Trattato di Botanica. Volume secondo, Roma, Antonio Delfino Editore, 2007, ISBN 88-7287-344-4.
- G. Pasqua, G. Abbate e C. Forni, Botanica Generale - Diversità vegetale, Padova, Piccin Nuova Libraria, 2015, ISBN 978-88-299-2718-0.
- Grass Phylogeny Working Group, Phylogeny and Classification of Poaceae (PDF), in Annals of the Missouri Botanical Garden, vol. 88, n. 3, 2001, pp. 373-457. URL consultato il 27 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
- Jeffery M. Saarela et al., A 250 plastome phylogeny of the grass family (Poaceae): topological support under different data partitions (PDF), in PeerJ, vol. 4299, 2018, pp. 1-71. URL consultato il 17 luglio 2020 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2019).
- Robert J. Soreng et al., A worldwide phylogenetic classification of the Poaceae (Gramineae) II: An update and a comparison of two 2015 classifications, in JSE - Journal of Systematics and Evolution, vol. 55, n. 4, 2017, pp. 259-290.
- H. Trevor Clifford & Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, New York, Springer, 2007.
- Natalia Tkach, Julia Schneider, Elke Döring, Alexandra Wölk, Anne Hochbach, Jana Nissen, Grit Winterfeld, Solveig Meyer, Jennifer Gabriel, Matthias H. Hoffmann & Martin Röser, Phylogeny, morphology and the role of hybridization as driving force of evolution in grass tribes Aveneae and Poeae (Poaceae) (PDF), in bioRxiv, 2019.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Arrhenatherum
- Wikispecies contiene informazioni su Arrhenatherum
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Arrhenatherum EURO MED - PlantBase Checklist Database
- Arrhenatherum Royal Botanic Gardens KEW - Database
- Arrhenatherum eFloras Database
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007530060805171 |
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