Attore francese. Sullo schermo dal 1920, specialista in personaggi burberi o amari, disegnati con finezza di tratto e impareggiabile acume, pur partecipando a numerosi film negli anni '30 (La bella brigata di J. Duvivier e Jenny, la regina della notte di M. Carné, 1936), trova una definizione del proprio ruolo nel dopoguerra. Da Vite vendute (1953) a I diabolici (1954), entrambi di H.-G. Clouzot, La selva dei dannati (1957) di L. Buñuel, La verità (1960) sempre di Clouzot, Lo sciacallo (1963) di J.-P. Melville sino a La più bella serata della mia vita (1972) di E. Scola dà al cinema un apporto di lucida umanità e di alto professionismo, specializzandosi nel ruolo dell'uomo qualunque che reagisce con virile determinazione alle avversità della vita, dimostrandosi capace tanto di slanci generosamente altruistici quanto di feroci crudeltà. Onorato con un premio speciale alla carriera al Festival di Cannes del 1970, nel 1981 torna sugli schermi per interpretare il ruolo del padre in Tre fratelli di F. Rosi.