"Propr. Jonathan Vincent. Attore statunitense. All'indomani del western L'ora delle pistole (1967) di J. Sturges, riceve una nomination, che lo consacra improvvisamente star, per Un uomo da marciapiede (1969) di J. Schlesinger: intensa elegia metropolitana di un'amicizia impossibile e autentica. Studente (Il rivoluzionario, 1970, di P. Williams) o insegnante (Conrack, 1974, di M. Ritt) idealista, è più efficace quando il suo sguardo dalla limpidezza glaciale, trasparente o luciferina, è scosso dal violento mutare degli eventi (Un tranquillo week-end di paura, 1972, di J. Boorman), complice una natura ostile e primigenia. Un H. Ashby furbesco (Tornando a casa, 1978) gli procura l'Oscar, ma V. ha già allargato il proprio registro al genere spionistico (Dossier Odessa, 1974, di R. Neame) cui tornerà in tempi recenti (Mission: Impossible, 1996, di B. De Palma; Nemico pubblico, 1998, di T. Scott) non più da protagonista. Traboccante cieco furore (A 30 secondi dalla fine, 1985, di A. Kon?calovskij) o disperato dell'era atomica (Un fiore nel deserto, 1986, di E. Corr), in anni recenti non brilla da protagonista (Chernobyl - Un grido dal mondo, 1991, di A. Page; Anaconda, 1997, di L. Llosa) ma in calibrati ruoli da comprimario (L'uomo della pioggia, 1997, di F.F. Coppola; Alì, 2001, di M. Mann; Il mistero dei Templari, 2004 e il sequel Il mistero delle pagine perdute, 2007, entrambi di J.?Turtletaub; The Manchurian Candidate, 2004, di J.?Demme; Glory Road, 2006, di J. Gartner; Transformers, 2007, di M. Bay)."