Papers by MAURIZIO GIOVAGNOLI
Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 217, 2021
* Ringrazio il professor D. Nonnis con cui ho discusso alcuni aspetti di CIL VI 33421 e il profes... more * Ringrazio il professor D. Nonnis con cui ho discusso alcuni aspetti di CIL VI 33421 e il professor W. Eck per la revisione fi nale del testo.
Epigraphica, 2021
L’identificazione di CIL XI 2604 con CIL VI 29735 consente di correggere la trascrizione dell’epi... more L’identificazione di CIL XI 2604 con CIL VI 29735 consente di correggere la trascrizione dell’epigrafe vista da Giacomo Mazzucchelli nel XVI secolo a Roma e di escluderla dal corpus delle iscrizioni rinvenute nel territorio di Chiusi. La carica di magistratus consente di ipotizzare una provenienza dell’epigrafe da Ficulea.
Having identified CIL XI 2604 with CIL VI 29735 I could revise to correct the transcription of the inscription seen by Giacomo Mazzucchelli in the sixteenth century in Rome and exclude it from the corpus of the inscriptions found in the territory of Chiusi. The mention of the office of
magistratus suggests that the inscription is originally from Ficulea.
Epigraphica, 2020
This paper addresses the latin and pagan inscriptions mentioned in the documents of the historica... more This paper addresses the latin and pagan inscriptions mentioned in the documents of the historical archive of Palazzo Altemps, Rome. The research allowed the identification of several unpublished texts, among which: a dedication to the imperial numen from the senator L. Egnatius
Victor Lollianus; a dedication from a magister to an unidentified deity, found on the Aventine; the funerary inscription of the eques T. Vennonius Celer; the tabella from the burial of a preaco in a columbarium and the funerary slab of a freedman a cognitionibus. The analysis of archive
documents, in addition, allowed me to collect further information on already-published inscriptions, including their find spot, and to improve the interpretations offered by earlier editors.
CIL VI, 37385, for instance, might most likely mention a vir perfectissimus.
Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 208, 2018
Nel presente articolo viene pubblicata un’inedita dedica di Q. Iunius Blaesus a Concordia pro sal... more Nel presente articolo viene pubblicata un’inedita dedica di Q. Iunius Blaesus a Concordia pro salute di Tiberio e di Livia, conosciuta grazie a un apografo e a un calco realizzati da Antonio Maria Colini e conservati presso l’Archivio Storico della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Questa dedica rappresenta la più importante attestazione epigrafica del famoso senatore, avunculus del prefetto al pretorio Seiano, e consente di conoscere due importanti tappe del suo cursus honorum: il secondo consolato, ricoperto nella seconda metà del 28 d.C. e fino ad oggi attribuito erroneamente a suo figlio, e la carica sacerdotale di augure. Oltre a ciò l’iscrizione riveste una grande importanza in quanto è attualmente l’unica dedica posta pro salute non solo di Tiberio ma anche della madre Livia
Epigraphica, 2019
Il presente articolo prende in considerazione le iscrizioni latine e pagane menzionate negli arch... more Il presente articolo prende in considerazione le iscrizioni latine e pagane menzionate negli archivi storici di Roma (l’Archivio della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, l’Archivio Storico a Palazzo Altemps e l’Archivio Centrale dello Stato) ed è costituito da tre parti. Nella prima parte vengono pubblicati i testi inediti o che sono sfuggiti all’attenzione
degli studiosi in quanto non confluiti in CIL VI o nell’Année épigraphique. Tra questi si possono ricordare le iscrizioni del console Aelius Censorinus, del vir consularis Norbanius Rufus, di Faustius Statianus morto a 11 anni e già membro dell’ordo equestre, di tre apparitores, di un aedituus de Capitolio ab aras e di un archimimus. Nella seconda
parte vengono elencate tutte le iscrizioni (in tutto un centinaio) di cui si è scoperto il luogo di provenienza, elemento che ha consentito di fare nuove considerazioni o di verificare le ipotesi formulate sui testi editi, come ad esempio il cippo di epoca augustea pertinente all’insula Volusiana. Nella terza parte sono state invece individuate le iscrizioni
che, già presenti in CIL VI, furono nuovamente pubblicate come inedite all’interno del CIL o in opere successive.
This paper examines the Roman pagan inscriptions found within the historical archives of Rome (the «Archivio della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali», the «Archivio Storico a Palazzo Altemps» and the «Archivio Centrale dello Stato») and is divided in three sections. Section one addresses previously unpublished inscriptions, or texts not included in CIL VI or in Année épigraphique and hitherto ignored by scholars. Amongst those texts, the following inscriptions are particularly interesting: that of Aelius Censorinus consul, that of the vir consularis Norbanius Rufus, that of the Faustius Statianus, dead at the age 11 and already member of the ordo equester, that of the three apparitores, that of the aeditus de capitolio ab aras and that of the archimimus ones.
Section two illustrates inscriptions whose geographical origin has been discovered, a core element to prompt reconsideration or confirm existing interpretations of edited texts - i.e. the Augustan age cippus concerning the insula Volusiana. Section three, moreover, identifies those inscriptions, already published in CIL VI, which were republished as unknown either within CIL volumes or in later works.
Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik, 2017
Nel 1913 nel quartiere Esquilino, precisamente all'angolo tra viale Principessa Margherita (attua... more Nel 1913 nel quartiere Esquilino, precisamente all'angolo tra viale Principessa Margherita (attuale via Giovanni Giolitti) e via Pietro Micca, furono rinvenuti i resti di un edifi cio tardo in laterizio, all'interno del quale erano stati riutilizzati grandi blocchi di marmo appartenuti a un monumento sepolcrale 1 . Tra questi uno, reimpiegato come soglia, presentava un'iscrizione collocata in origine sull'architrave di un sepolcro (79 × 275 × 36; lett. 14-23 cm). Il testo recita ( :
Scienze dell'Antichità, 2017
This paper examines the monumental inscription of the Iseum Campensis. Engraved on an architrave ... more This paper examines the monumental inscription of the Iseum Campensis. Engraved on an architrave fragment, found during the 1923 archeological excavations along Via Piè di Marmo, this inscription has
thus far remained unpublished. Following the finding of the Edoardo Gatti’s apograph, the content of the inscription is now comprehensible. The epigraphic document attests the presence of the Serapis’ Temple
in Campo Marzio, which has been unproved until now. Moreover, this finding provides evidence of the building’s restorations initially promoted by Septimius Severus and Caracalla and, afterwards, by Diocletian and Maximinus
Le epigrafi della Valle di Comino. Atti del dodicesimo convegno epigrafico cominese, Atina 29-30 maggio 2015, 2016
A cura di HEIKKI SOLIN AssOCIAzIONE "GENEsI" -MMXVI-
This paper examines three inscriptions found at Cereatae Marianae, whose origin was previously as... more This paper examines three inscriptions found at Cereatae Marianae, whose origin was previously ascribed, however, to different cities. These inscriptions, pertaining an Equestrian member, a centonarius and two local magistrates – one of them reached the aedilitas, an office never attested in this town before – considerably enrich the epigraphic evidence of Cereatae Marianae. Simultaneously, the autonomy of this town will be analised in depth. Commonly believed as having taken place between 43 BC and the Augustan Age, it is likely to infer that the independence of Cereatae Marianae occurred during the Cesar reign and connected to the cession of Cisalpine Gauls’ territories to Arpinium
Epigraphica
During my work of digitization of the section of CIL, VI belonging to tituli ad ludos et munera p... more During my work of digitization of the section of CIL, VI belonging to tituli ad ludos et munera pertinentes for EDR (Epigraphic Database Rome, www.edr-edr.it), I have been found important inscriptions, connected to circus games and gladiatorial fights, that were considered missing. This is Meaningful because it helps us to gain new information about the type of support (CIL, VI 10059 and 10201), the transcription of the text (CIL, VI 10059) and the dating (CIL, VI 10059, 10201 and 37842a ).
Edizione di 20 iscrizioni rinvenute a Roma negli scavi per la costruzione della nuova Rinascente.... more Edizione di 20 iscrizioni rinvenute a Roma negli scavi per la costruzione della nuova Rinascente. Tra le altre si segnala la dedica di una statuetta per Venere, l'iscrizione del mausoleo di un senatore di età tiberiana (un M. Pomponius), l'iscrizione onoraria di un senatore di II sec. d.C. , che ebbe più comandi militari e una fistula plumbea prodotta da un Eutychus
Una delle principali questioni ancora in discussione relative alla storia di Signia è quella dell... more Una delle principali questioni ancora in discussione relative alla storia di Signia è quella della tribù nella quale era stata registrata la sua popolazione 1 . Ciò è dovuto alla quasi totale assenza di informazioni in proposito nelle iscrizioni provenienti dalla città: su un'ottantina di documenti, vi è infatti un solo testo con la sicura attestazione di tribù, l'epigrafe funeraria del IIIIvir P. Aelius P.f. Bassianus iscritto alla Palatina, una tribù urbana 2 .
The following article takes into examination two new inscriptions concerning the apparitores,
the... more The following article takes into examination two new inscriptions concerning the apparitores,
the assistants of Roman magistrates and ministers. The first inscription, located on the front of a sarcophagus
conserved in Palazzo Cavallerini in Rome, mentions an administrator (actor) of a decuria
consisting of lictores curiatii. The second, found in 1982 in via del Portico d’Ottavia, was part of the
funerary monument of a Manius Valerius who was viator for the plebeian tribunes.
Riflessione sul contributo scientifico offerto da Padre Antonio Ferrua anche nel campo dell'epigr... more Riflessione sul contributo scientifico offerto da Padre Antonio Ferrua anche nel campo dell'epigrafia latina pagana, con una lista delle sue pubblicazioni in materia e la riproposizione di alcuni testi da lui segnalati e non entrati nei repertori epigrafici
Scienze dell'Antichità, 2016
Thanks to the involvement in two big research projects funded by the Italian Research Ministry (P... more Thanks to the involvement in two big research projects funded by the Italian Research Ministry (PRIN
2010-2011) and the European Commission (EAGLE: Europeana network of Ancient Greek and Latin
Epigraphy), the Epigraphic Database Roma has been widely increased in the past two years. But the large
number of new records has not affected the quality of the content, as this paper shows: new readings and interpretations are here proposed for six already published inscriptions, coming from Rome and other places of ancient Italy.
This paper offers a new analysis of the inscription from the sepulchral building of the associati... more This paper offers a new analysis of the inscription from the sepulchral building of the association of cantores Graeci near Porta Maggiore in Rome.
The starting point is a new interpretation of the word decumani, used here to refer not to the association’s members, but to the treasurers attached to the collegium.
Thus the inscription may recall the purchase and construction of a section of the building reserved for holders of this office. This study also affords a more precise understanding of the internal organization of the association of cantores Graeci.
MAURIZIO GIOVAGNOLI SULL'ORIGINE DI P. MEMMIO REGOLO aus: Zeitschrift für Papyrologie und Epigrap... more MAURIZIO GIOVAGNOLI SULL'ORIGINE DI P. MEMMIO REGOLO aus: Zeitschrift für Papyrologie und Epigraphik 190 (2014) 243-246 © Dr. Rudolf Habelt GmbH, Bonn 243 SULL'ORIGINE DI P. MEMMIO REGOLO* Morì in quell'anno Memmio Regolo, famoso (almeno fi n dove è consentito dal fastigio imperiale, che oscura tutto il resto) per autorità, fermezza di carattere e pubblica stima (Tac., Ann. XIV 47, 1)
Il contributo prende in considerazione le iscrizioni senatorie pubblicate dopo il supplemento di ... more Il contributo prende in considerazione le iscrizioni senatorie pubblicate dopo il supplemento di CIL VI curato da Géza Alföldy e tre documenti epigrafici inediti che ricordano T. Cutius Ciltus, senatore d’età giulio-claudia; si tratta di due fistulae, provenienti dalle pendici nord-orientali del Palatino, e di una base di provenienza ignota, conservata nell’area del Teatro di Marcello. Le fistulae recano il solo nome del senatore al genitivo che, forse in qualità di funzionario imperiale, aveva curato dei lavori di adduzione idrica. La base invece presenta la sola formula onomastica al nominativo, per cui non è possibile individuare la natura del monumento (una dedica posta da T. Cutius Ciltus in un contesto sacro o il supporto che sosteneva un suo ritratto?). La base permette tuttavia di conoscere il suo patronimico (Titi filius) e la sua tribù (Clustumina) grazie alla quale si può ipotizzare l’origine umbra (o etrusca?) del personaggio.
Riflessione sul contributo scientifico offerto da Padre Antonio Ferrua anche nel campo dell'epigr... more Riflessione sul contributo scientifico offerto da Padre Antonio Ferrua anche nel campo dell'epigrafia latina pagana, con una lista delle sue pubblicazioni in materia e la riproposizione di alcuni testi da lui segnalati e non entrati nei repertori epigrafici.
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Papers by MAURIZIO GIOVAGNOLI
Having identified CIL XI 2604 with CIL VI 29735 I could revise to correct the transcription of the inscription seen by Giacomo Mazzucchelli in the sixteenth century in Rome and exclude it from the corpus of the inscriptions found in the territory of Chiusi. The mention of the office of
magistratus suggests that the inscription is originally from Ficulea.
Victor Lollianus; a dedication from a magister to an unidentified deity, found on the Aventine; the funerary inscription of the eques T. Vennonius Celer; the tabella from the burial of a preaco in a columbarium and the funerary slab of a freedman a cognitionibus. The analysis of archive
documents, in addition, allowed me to collect further information on already-published inscriptions, including their find spot, and to improve the interpretations offered by earlier editors.
CIL VI, 37385, for instance, might most likely mention a vir perfectissimus.
degli studiosi in quanto non confluiti in CIL VI o nell’Année épigraphique. Tra questi si possono ricordare le iscrizioni del console Aelius Censorinus, del vir consularis Norbanius Rufus, di Faustius Statianus morto a 11 anni e già membro dell’ordo equestre, di tre apparitores, di un aedituus de Capitolio ab aras e di un archimimus. Nella seconda
parte vengono elencate tutte le iscrizioni (in tutto un centinaio) di cui si è scoperto il luogo di provenienza, elemento che ha consentito di fare nuove considerazioni o di verificare le ipotesi formulate sui testi editi, come ad esempio il cippo di epoca augustea pertinente all’insula Volusiana. Nella terza parte sono state invece individuate le iscrizioni
che, già presenti in CIL VI, furono nuovamente pubblicate come inedite all’interno del CIL o in opere successive.
This paper examines the Roman pagan inscriptions found within the historical archives of Rome (the «Archivio della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali», the «Archivio Storico a Palazzo Altemps» and the «Archivio Centrale dello Stato») and is divided in three sections. Section one addresses previously unpublished inscriptions, or texts not included in CIL VI or in Année épigraphique and hitherto ignored by scholars. Amongst those texts, the following inscriptions are particularly interesting: that of Aelius Censorinus consul, that of the vir consularis Norbanius Rufus, that of the Faustius Statianus, dead at the age 11 and already member of the ordo equester, that of the three apparitores, that of the aeditus de capitolio ab aras and that of the archimimus ones.
Section two illustrates inscriptions whose geographical origin has been discovered, a core element to prompt reconsideration or confirm existing interpretations of edited texts - i.e. the Augustan age cippus concerning the insula Volusiana. Section three, moreover, identifies those inscriptions, already published in CIL VI, which were republished as unknown either within CIL volumes or in later works.
thus far remained unpublished. Following the finding of the Edoardo Gatti’s apograph, the content of the inscription is now comprehensible. The epigraphic document attests the presence of the Serapis’ Temple
in Campo Marzio, which has been unproved until now. Moreover, this finding provides evidence of the building’s restorations initially promoted by Septimius Severus and Caracalla and, afterwards, by Diocletian and Maximinus
the assistants of Roman magistrates and ministers. The first inscription, located on the front of a sarcophagus
conserved in Palazzo Cavallerini in Rome, mentions an administrator (actor) of a decuria
consisting of lictores curiatii. The second, found in 1982 in via del Portico d’Ottavia, was part of the
funerary monument of a Manius Valerius who was viator for the plebeian tribunes.
2010-2011) and the European Commission (EAGLE: Europeana network of Ancient Greek and Latin
Epigraphy), the Epigraphic Database Roma has been widely increased in the past two years. But the large
number of new records has not affected the quality of the content, as this paper shows: new readings and interpretations are here proposed for six already published inscriptions, coming from Rome and other places of ancient Italy.
The starting point is a new interpretation of the word decumani, used here to refer not to the association’s members, but to the treasurers attached to the collegium.
Thus the inscription may recall the purchase and construction of a section of the building reserved for holders of this office. This study also affords a more precise understanding of the internal organization of the association of cantores Graeci.
Having identified CIL XI 2604 with CIL VI 29735 I could revise to correct the transcription of the inscription seen by Giacomo Mazzucchelli in the sixteenth century in Rome and exclude it from the corpus of the inscriptions found in the territory of Chiusi. The mention of the office of
magistratus suggests that the inscription is originally from Ficulea.
Victor Lollianus; a dedication from a magister to an unidentified deity, found on the Aventine; the funerary inscription of the eques T. Vennonius Celer; the tabella from the burial of a preaco in a columbarium and the funerary slab of a freedman a cognitionibus. The analysis of archive
documents, in addition, allowed me to collect further information on already-published inscriptions, including their find spot, and to improve the interpretations offered by earlier editors.
CIL VI, 37385, for instance, might most likely mention a vir perfectissimus.
degli studiosi in quanto non confluiti in CIL VI o nell’Année épigraphique. Tra questi si possono ricordare le iscrizioni del console Aelius Censorinus, del vir consularis Norbanius Rufus, di Faustius Statianus morto a 11 anni e già membro dell’ordo equestre, di tre apparitores, di un aedituus de Capitolio ab aras e di un archimimus. Nella seconda
parte vengono elencate tutte le iscrizioni (in tutto un centinaio) di cui si è scoperto il luogo di provenienza, elemento che ha consentito di fare nuove considerazioni o di verificare le ipotesi formulate sui testi editi, come ad esempio il cippo di epoca augustea pertinente all’insula Volusiana. Nella terza parte sono state invece individuate le iscrizioni
che, già presenti in CIL VI, furono nuovamente pubblicate come inedite all’interno del CIL o in opere successive.
This paper examines the Roman pagan inscriptions found within the historical archives of Rome (the «Archivio della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali», the «Archivio Storico a Palazzo Altemps» and the «Archivio Centrale dello Stato») and is divided in three sections. Section one addresses previously unpublished inscriptions, or texts not included in CIL VI or in Année épigraphique and hitherto ignored by scholars. Amongst those texts, the following inscriptions are particularly interesting: that of Aelius Censorinus consul, that of the vir consularis Norbanius Rufus, that of the Faustius Statianus, dead at the age 11 and already member of the ordo equester, that of the three apparitores, that of the aeditus de capitolio ab aras and that of the archimimus ones.
Section two illustrates inscriptions whose geographical origin has been discovered, a core element to prompt reconsideration or confirm existing interpretations of edited texts - i.e. the Augustan age cippus concerning the insula Volusiana. Section three, moreover, identifies those inscriptions, already published in CIL VI, which were republished as unknown either within CIL volumes or in later works.
thus far remained unpublished. Following the finding of the Edoardo Gatti’s apograph, the content of the inscription is now comprehensible. The epigraphic document attests the presence of the Serapis’ Temple
in Campo Marzio, which has been unproved until now. Moreover, this finding provides evidence of the building’s restorations initially promoted by Septimius Severus and Caracalla and, afterwards, by Diocletian and Maximinus
the assistants of Roman magistrates and ministers. The first inscription, located on the front of a sarcophagus
conserved in Palazzo Cavallerini in Rome, mentions an administrator (actor) of a decuria
consisting of lictores curiatii. The second, found in 1982 in via del Portico d’Ottavia, was part of the
funerary monument of a Manius Valerius who was viator for the plebeian tribunes.
2010-2011) and the European Commission (EAGLE: Europeana network of Ancient Greek and Latin
Epigraphy), the Epigraphic Database Roma has been widely increased in the past two years. But the large
number of new records has not affected the quality of the content, as this paper shows: new readings and interpretations are here proposed for six already published inscriptions, coming from Rome and other places of ancient Italy.
The starting point is a new interpretation of the word decumani, used here to refer not to the association’s members, but to the treasurers attached to the collegium.
Thus the inscription may recall the purchase and construction of a section of the building reserved for holders of this office. This study also affords a more precise understanding of the internal organization of the association of cantores Graeci.