Papers by Valentina Calderai
Nuova Giurisprudenza Civile Commentata, 2023
Se i primi commenti anticipano gli sviluppi futuri, la dottrina tornera` a dividersi sull’indicaz... more Se i primi commenti anticipano gli sviluppi futuri, la dottrina tornera` a dividersi sull’indicazione della dignità umana «nella sua dimensione oggettiva» quale ratio sottesa al contrasto delle leggi straniere che regolano la surrogazione di maternità con l’ordine pubblico costituzionale, nella recente giurisprudenza di legittimità. Interpellate, per la seconda volta in poco più di tre anni, in merito alla trascrizione del titolo dello stato filiale dei nati da maternità surrogata formato all’estero, le Sezioni Unite hanno ribadito che la garanzia del diritto «imprescindibile» del figlio alla costituzione dello stato nei confronti del genitore committente è soddisfatta, in assenza di un legame di discendenza genetica, dall’istituto dell’adozione in casi particolari, in ragione del rango di ordine pubblico costituzionale del divieto di surrogazione di maternità e della conseguente esigenza di stabilire un ragionevole equilibrio tra il rifiuto di assecondare una pratica riprovata dal- l’ordinamento e il concreto apprezzamento del miglior interesse dei nati da madri surrogate. Le pagine che seguono cercano, per un verso, di isolare alcuni aspetti metodologici e sostanziali cruciali della decisione (§§ 2-3), con particolare riferimento al principio di dignità, per altro verso, propongono una soluzione al possibile vuoto di tutela dei nati da madri surrogate, messo in luce dalle stesse Sezioni Unite (§ 4).
Due decisioni in tema di delibazione del provvedimento giurisdizionale affrontano il tema della c... more Due decisioni in tema di delibazione del provvedimento giurisdizionale affrontano il tema della costituzione del rapporto di filiazione in seguito, rispettivamente, a un accordo di gestazione per altri e all’adozione a favore di una coppia omosessuale. Trait d’union Cass. 19599/2016, che riconduce all’ordine pubblico internazionale le valutazioni in merito agli status familiari costituiti all’estero, sottolineandone l’analogia col giudizio di costituzionalità. Applicando questo test alle due decisioni dovremmo concludere che non sono incompatibili con valori costituzionali primari l’abrogazione sia del divieto di gestazione per altri, sia del requisito della differenza di sesso tra gli adottanti. Nel commento si dimostra che solo la seconda affermazione è sostenibile.
Le pagine che seguono guardano all’eclissi del diritto civile come a un fenomeno interno alla sci... more Le pagine che seguono guardano all’eclissi del diritto civile come a un fenomeno interno alla scienza giuridica, dovuto all’usura di alcuni elementi-cardine della matrice disciplinare consolidatasi nell’orizzonte euristico e assiologico della sovranità unitaria e indivisibile dello stato-nazione (§ 3): l’idea di sistema come proprietà immanente all’ordinamento statuale (§ 4); il valore della continuità e della coerenza di un’esperienza giuridica (§ 5); la fiducia nell’oggettività e nella forza euristica dei concetti dogmatici, rispetto ai quali propongo una diversa accezione di oggettività, ispirata al razionalismo critico (§ 6). Le conclusioni formulano un’ipotesi di lavoro sulla funzione delle definizioni nel diritto (§ 7).
Global Jurist, 2020
The transnational market of reproductive services puts a strain on western European States that r... more The transnational market of reproductive services puts a strain on western European States that refuse to acknowledge surrogacy contracts on public policy grounds. The cases decided so far rise three questions. First, under what circumstances foreign surrogacy judgements should be recognised? Second, what would be the constitutional repercussions of the recognition of these judgements? Third, how would it be like a legislation at once effective and respectful of fundamental rights of all parties involved? This Article analyses these questions and how they relate to each other. Based on a transaction-cost economic framework an argument is made that neither top-down, nor market-based regulatory solutions overcome the constitutional arguments that uphold the ban to surrogacy. An alternative approach to legal reform is considered, grounded on IPL and substantive domestic measures.
Rivista di Diritto Civile, 2022
La contrarietà a ordine pubblico della surrogazione di maternità ha radici profonde nel diritto c... more La contrarietà a ordine pubblico della surrogazione di maternità ha radici profonde nel diritto civile, come mostra la circostanza che la giurisprudenza pratica e teorica non ha dovuto attendere la l. n. 40/2004 per affermare l’inefficacia dei relativi accordi. La (ir)rilevanza costituzionale di quelle ragioni merita di essere considerata iuxta propria principia. Non contro, ma a tutela dei diritti fondamentali di chi è nato e di chi deve nascere.
Senza pregiudicare l’esito di un’indagine non rinviabile sugli strumenti idonei a tutelare rapporti di genitorialità sociale, si tratta di considerare con realismo la circostanza, avvalorata da documenti europei e internazionali, che la surrogazione di maternità presuppone atti negoziali coercibili di disposizione di diritti inviolabili, direttamente efficaci nei confronti di terzi estranei agli accordi e massimamente vulnerabili, nei cui confronti la sola garanzia giurisdizionale si riduce nel migliore dei casi a un vaglio meramente formale sul contratto.
Oggi pertanto la linea spartiacque nel dibattito pubblico non separa i campioni dei diritti civili dai guardiani dello Stato etico, ma modi diversi di guardare ai diritti. La conquista di un overlapping consensus sul punto è cruciale per una riflessione all’altezza del problema dei limiti dell’autonomia privata a tutela dei diritti fondamentali, sollevato da Stefano Rodotà osservando come nelle leggi che impongono a una donna di consegnare il figlio dato alla luce «non si manifesta soltanto una insopportabile crudeltà giuridica, quanto piuttosto una riduzione del diritto a mero tramite di schemi mercantili».
Queste considerazioni non devono dissuadere dall’esame degli argomenti alla base del contrasto della surrogazione di maternità con la Costituzione, segnatamente dell’«offesa» alla «dignità della donna» e del pregiudizio delle «relazioni umane» che per essa si realizzerebbe (C.Cost. 272/2017). Non è chiaro, infatti, se tale offesa manifesti un plusvalore di antigiuridicità, irriducibile agli strumenti di governo dell’asimmetria contrattuale e ai controlli amministrativi, o sia un effetto dei rapporti di forza (economici e di genere) tra le parti (intermediari, madri surrogate, committenti) e della mancanza di standards professionali condivisi nell’industria. Nel qual caso, la regolamentazione sarebbe una risposta plausibile, secondo un modello collaudato per numerosi «atti di disposizione» sottratti allo scambio mer- cantile puro, ma non alla circolazione tout court. Un’indagine siffatta esige però un’immagine condivisa, un senso, dell’ordine pubblico più ampio di quello fondato sulla norma penale. Le pagine che seguono rispondono all’invito di Silvia Niccolai a considerare la costituzione dello stato dei nati da maternità surrogata «sulla base della pertinente normativa civilistica», sulla premessa che la l. n. 40/ 2004 non è la fonte del divieto di surrogazione di maternità, ma solo «la fonte del reato di intermediazione commerciale in materia di surrogazione di maternità».
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Papers by Valentina Calderai
Senza pregiudicare l’esito di un’indagine non rinviabile sugli strumenti idonei a tutelare rapporti di genitorialità sociale, si tratta di considerare con realismo la circostanza, avvalorata da documenti europei e internazionali, che la surrogazione di maternità presuppone atti negoziali coercibili di disposizione di diritti inviolabili, direttamente efficaci nei confronti di terzi estranei agli accordi e massimamente vulnerabili, nei cui confronti la sola garanzia giurisdizionale si riduce nel migliore dei casi a un vaglio meramente formale sul contratto.
Oggi pertanto la linea spartiacque nel dibattito pubblico non separa i campioni dei diritti civili dai guardiani dello Stato etico, ma modi diversi di guardare ai diritti. La conquista di un overlapping consensus sul punto è cruciale per una riflessione all’altezza del problema dei limiti dell’autonomia privata a tutela dei diritti fondamentali, sollevato da Stefano Rodotà osservando come nelle leggi che impongono a una donna di consegnare il figlio dato alla luce «non si manifesta soltanto una insopportabile crudeltà giuridica, quanto piuttosto una riduzione del diritto a mero tramite di schemi mercantili».
Queste considerazioni non devono dissuadere dall’esame degli argomenti alla base del contrasto della surrogazione di maternità con la Costituzione, segnatamente dell’«offesa» alla «dignità della donna» e del pregiudizio delle «relazioni umane» che per essa si realizzerebbe (C.Cost. 272/2017). Non è chiaro, infatti, se tale offesa manifesti un plusvalore di antigiuridicità, irriducibile agli strumenti di governo dell’asimmetria contrattuale e ai controlli amministrativi, o sia un effetto dei rapporti di forza (economici e di genere) tra le parti (intermediari, madri surrogate, committenti) e della mancanza di standards professionali condivisi nell’industria. Nel qual caso, la regolamentazione sarebbe una risposta plausibile, secondo un modello collaudato per numerosi «atti di disposizione» sottratti allo scambio mer- cantile puro, ma non alla circolazione tout court. Un’indagine siffatta esige però un’immagine condivisa, un senso, dell’ordine pubblico più ampio di quello fondato sulla norma penale. Le pagine che seguono rispondono all’invito di Silvia Niccolai a considerare la costituzione dello stato dei nati da maternità surrogata «sulla base della pertinente normativa civilistica», sulla premessa che la l. n. 40/ 2004 non è la fonte del divieto di surrogazione di maternità, ma solo «la fonte del reato di intermediazione commerciale in materia di surrogazione di maternità».
Senza pregiudicare l’esito di un’indagine non rinviabile sugli strumenti idonei a tutelare rapporti di genitorialità sociale, si tratta di considerare con realismo la circostanza, avvalorata da documenti europei e internazionali, che la surrogazione di maternità presuppone atti negoziali coercibili di disposizione di diritti inviolabili, direttamente efficaci nei confronti di terzi estranei agli accordi e massimamente vulnerabili, nei cui confronti la sola garanzia giurisdizionale si riduce nel migliore dei casi a un vaglio meramente formale sul contratto.
Oggi pertanto la linea spartiacque nel dibattito pubblico non separa i campioni dei diritti civili dai guardiani dello Stato etico, ma modi diversi di guardare ai diritti. La conquista di un overlapping consensus sul punto è cruciale per una riflessione all’altezza del problema dei limiti dell’autonomia privata a tutela dei diritti fondamentali, sollevato da Stefano Rodotà osservando come nelle leggi che impongono a una donna di consegnare il figlio dato alla luce «non si manifesta soltanto una insopportabile crudeltà giuridica, quanto piuttosto una riduzione del diritto a mero tramite di schemi mercantili».
Queste considerazioni non devono dissuadere dall’esame degli argomenti alla base del contrasto della surrogazione di maternità con la Costituzione, segnatamente dell’«offesa» alla «dignità della donna» e del pregiudizio delle «relazioni umane» che per essa si realizzerebbe (C.Cost. 272/2017). Non è chiaro, infatti, se tale offesa manifesti un plusvalore di antigiuridicità, irriducibile agli strumenti di governo dell’asimmetria contrattuale e ai controlli amministrativi, o sia un effetto dei rapporti di forza (economici e di genere) tra le parti (intermediari, madri surrogate, committenti) e della mancanza di standards professionali condivisi nell’industria. Nel qual caso, la regolamentazione sarebbe una risposta plausibile, secondo un modello collaudato per numerosi «atti di disposizione» sottratti allo scambio mer- cantile puro, ma non alla circolazione tout court. Un’indagine siffatta esige però un’immagine condivisa, un senso, dell’ordine pubblico più ampio di quello fondato sulla norma penale. Le pagine che seguono rispondono all’invito di Silvia Niccolai a considerare la costituzione dello stato dei nati da maternità surrogata «sulla base della pertinente normativa civilistica», sulla premessa che la l. n. 40/ 2004 non è la fonte del divieto di surrogazione di maternità, ma solo «la fonte del reato di intermediazione commerciale in materia di surrogazione di maternità».
The SARS-CoV-2 pandemic upended this narrative. The disruption of supply chains caught both the Union and Member States unprepared, laying bare, and worsening, old and new discriminations. This has already pushed for a change of regulatory priorities on research and development (R&D): from catering to the market, to meeting the needs of patients and health systems (COM(2020) 761; EPRS, PE 697.197, 2021).
Against this backdrop, the proposed workshop should bring into focus the current models of R&D in the different but connected fields of medical devices and pharmaceuticals. We wish for an open, multi-disciplinary discussion on the market and government failures that prevent innovation towards unmet individual and collective medical needs.
The SARS-CoV-2 pandemic upended this narrative. The disruption of supply chains caught both the Union and Member States unprepared, laying bare and worsening old and new discriminations. This has already pushed for a change of regulatory priorities on research and development (R&D) from catering to the market to meeting the needs of patients and health systems (COM(2020) 761; EPRS, PE 697.197, 2021).
Against this backdrop, the workshop will focus on the current models of R&D in the different but connected fields of medical devices and pharmaceuticals. We wish for an open, multi-disciplinary discussion on the market and government failures that prevent innovation towards unmet individual and collective medical needs.
L'evento è organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell'Informazione, il Centro 3R, il Centro E. Piaggio e la Scuola Superiore Sant'Anna nell'ambito del Progetto di ricerca ALeF (A Legal Framework and Feasibility Study for Open Access Biobanks) finanziato dal MUR - Ministero dell'Università e della Ricerca.
ALeF è un progetto di ricerca in diritto applicato e bioingegneria che riunisce competenze mediche, legali e scientifiche per favorire lo sviluppo di nuovi modelli human-relevant e soluzioni istituzionali per proteggere gli interessi dei pazienti e creare nuova conoscenza.
LUCA GORI, Università di Pisa * L’innovazione in biomedicina e i limiti della proprietà intellettuale, ARIANNA NERI, Watson Farley & Williams * Nanomedicina applicata: terapia genica e editing genomico
VITTORIA RAFFA, Università di Pisa * The market for non-invasive prenatal test EMILIO BUFANO, Corte Costituzionale * On Decentralized Pharma Access and Sustainable Access to Care, LUCA ARNAUDO & DAVID REEED, Syracuse University * Advanced Therapy Medicinal Products: Access and Affordability, NICOLA MAGRINI, WHO, Regione Emilia-Romagna * Accesso universale alle terapie innovative, FRANCESCA MARTINES, Università di Pisa * Il mercato dei dispositivi medici nei paesi in via di sviluppo
CARMELO DE MARIA, Università di Pisa * I dati relativi alla salute, biometrici, genetici nel processo penale, BENEDETTA GALGANI & GIANLUCA BORGIA, Università di Pisa
Info: [email protected]
Tutti i seminari si svolgeranno in modalità online e, ove possibile, in presenza.
The school expands on the Project-Based Learning (PBL) methodology successfully applied in the Winter School "European Health Law & Biotechnology” (February 2021).
Teaching activities will be carried out three days per week and be divided in morning lectures on the fundamentals of European health law, medical devices design, HTA and market analysis. During the afternoon sessions participants will work in small cross-disciplinary teams (max 4/5 people), centered on the development of a particular medical device. The final examination will consist of the presentation of a project.
The School will unfold online, from the 17th to the 28th of January 2022 for a total of 63 hours. Classes begin at 10.00 AM and end at 6.30 PM, with an hour and a half break for lunch. Each class is 1.30 hours long, with a 30-minutes’ break.
Six academic credits (in accordance with the European Credits Transfer and Accumulation System - ECTS) will be awarded upon successful completion of the Course, which requires the attendance of at least 90% of classes and passing the final examination.
The teaching body includes academics from different backgrounds, such as law, engineering, management and innovation, offering a highly interdisciplinary perspective.
All classes will be taught in English.
The School will provide participants with an advanced understanding of the scientific, legal, and economical framework of the development of advanced biotechnologies.
Six academic credits (in accordance with the ECTS) will be awarded upon successful completion of the Course, which requires the attendance of at least 90% of classes and a final examination. All classes will be taught in English.
Professionals, PhD researchers and master students with a background In legal, economics, and bioengineering are welcome to apply.
https://www.unipi.it/index.php/engineering/item/ 20818-law-eco-eng-advanced-medical-technologies.
Academic Staff: C. De Maria, V. Calderai, L. Pellegrini, L. Di Pietro, F. Episcopo, G. Fortunato, M. E. Lippi, M. Kritikos, A. Neri, G. Vozzi.
Dopo un’introduzione al quadro normativo europeo e un’analisi dell'impatto della giurisprudenza dei rimedi sul consumatore, l’Autore si soffermerà sulle prospettive future, con riguardo agli aspetti problematici delle pronunce giurisprudenziali e alla possibile estensione dei rimedi del consumatore alla figura dell’investitore.
Federico Della Negra è Senior Legal Counsel presso la Banca Centrale Europea e componente dell'Associate Researcher Group presso lo European Banking Institute.
Dopo la laurea a pieni voti in Giurisprudenza presso l’Università di Pisa e la Scuola Superiore Sant'Anna, ha conseguito il Dottorato di ricerca presso l'Istituto Universitario Europeo. È autore della monografia MiFID II and Private Law. Enforcing EU Conduct of Business Rules (Hart Publishing, Oxford, 2019) e di varie pubblicazioni in materia di diritto dei contratti e regolazione finanziaria.
Participants will earn an understanding of the process of development, testing, marketing and diffusion of bioengineered health care applications within a European legal framework, with reference in particular to:
(i) reduce liability risks, ensure compliance with relevant regulations, standards, and extant responsible research and innovation (RRI) requirements;
(ii) embed fundamental rights protection within the development process of biotechnological innovation from research to application;
(iii) adopt risk management and IPRs protection strategies.
Participants will join small cross-disciplinary teams. Each team will examine a case study, based on the problems faced by researchers and professionals in developing biotechnological applications. Team members assisted by tutors shall identify and discuss the relevant features of design specifications, and come up with solutions as much as possible built in the application. The team projects will be discussed in the final presentations.