Papers by Marco V Fabbri
El cuarto Evangelio dejó plasmado su influjo en la profesión de fe cristológica del Símbolo Nicen... more El cuarto Evangelio dejó plasmado su influjo en la profesión de fe cristológica del Símbolo Niceno-Constantinopolitano. En 325, los Padres de Nicea profesan creer en Jesucristo, «el Hijo unigénito de Dios, engendrado por el Padre» 1 (...) «luz de luz» 2 (...), «por el que se hicieron todas las cosas» 3. También se confiesa que «bajó y se encarnó, (...) subió a los cielos» 4. Las palabras de Nicea retoman las de Juan 5 , y especialmente de su prólogo 6. El verbo «encarnarse» no se explica sin la referencia a Juan 1,14, mientras que la concepción de la vida de Jesús en la tierra, delimitada por su bajar del cielo y subir otra vez al cielo, se remonta a un esquema propio de Juan 7. En 381, el Concilio de Constantinopla añade las expresiones: «bajó de los cielos» 8 y «[Creemos] en el Espíritu Santo, Señor y dador de vida» 9. Nuevamente, el origen joánico es patente. No se trata tan sólo 82
Annales Theologici, 2010
In 1964 Paul Beauchamp suggested that, according to the Wisdom of Solomon, the righteous will be ... more In 1964 Paul Beauchamp suggested that, according to the Wisdom of Solomon, the righteous will be rewarded with resurrection after death. This paper supports the same view. The refashioning of creation in Wis 19 is anticipated in Wis 2,23-24, where man was created for incorruptibility (aphtharsia). In addition, this paper traces the meaning of the word aphtharsia in Greek literature, beginning with its initial forging by Epicurus as a term to explain why gods are not subject to death. In the first century BC, when the Wisdom was written, the Epicurean philosopher Philodemus held that special nourish- ment available to the gods allowed them to live forever. The Wisdom of Solomon is far from the materialistic views of the Epicureans; however, it borrows some of their vocabulary, and it applies that vocabulary to man instead of gods. Thus, since the begin- ning, man is created so that so that he may be granted the gift of incorruptibility. After- wards, when death enters the world, man needs to be saved from death-not only death in his soul, but also death in his body. This is achieved again through the the divine gift of incorruptibility.
Nel 1964 Paul Beauchamp ha visto nella Sapientia Salomonis un’apertura alla risurre- zione corporale dei giusti dopo la morte. A conferma della tesi, si rileva che il rinnova- mento della creazione in Sap 19 è preparato dall’insegnamento di Sap 2,23-24 su morte e incorruttibilità (aphtharsia). Lo studio ricostruisce la storia del termine e del concetto di aphtharsia, coniato da Epicuro per spiegare perché il corpo degli dèi non sia soggetto alla morte. Nel i secolo a.C. l’epicureo Filodemo riprende e sviluppa il concetto. Sulla base delle sue opere ritrovate frammentarie nei papiri di Ercolano, si può affermare che gli dèi epicurei perseverano nell’esistenza beata grazie al nutrimento che permette loro di preservare il corpo da corruzione. Il libro della Sapienza è lontano dal materialismo epicureo; l’autore ne sfrutta però il linguaggio, trasferendo all’uomo quanto gli epicu- rei dicevano degli dèi. Fin dall’inizio il Dio che ama la vita ha creato l’uomo in vista del dono dell’incorruttibilità; dopo l’ingresso nel mondo della morte, la salvezza prende la forma di riscatto dalla morte dell’uomo intero, anima e corpo.
L’amicizia nel Vangelo secondo Giovanni, in φιλία. Ri essioni sull’amicizia, a cura di M. D’Aven... more L’amicizia nel Vangelo secondo Giovanni, in φιλία. Ri essioni sull’amicizia, a cura di M. D’Avenia, A. Acerbi, Edusc. Roma 2007, pp. 121-134
Elia e il popolo sul monte Carmelo (1 Re 18,19-40). Presupposti di una professione di fede, in La... more Elia e il popolo sul monte Carmelo (1 Re 18,19-40). Presupposti di una professione di fede, in La natura della religione in contesto teologico. Atti del X Convegno internazionale della Facoltà di teologia, Roma, 9-10 marzo 2006, a cura di S. Sanz Sánchez, G. Maspero, Edusc, Roma 2008, pp. 293-308
Apareció como capítulo en J. Chapa (ed.), Introducción a los escritos de san Juan. Evangelio, Ca... more Apareció como capítulo en J. Chapa (ed.), Introducción a los escritos de san Juan. Evangelio, Cartas y Apocalipsis, EUNSA, PAmplona 2011.
El capítulo pretende hacer una segunda lectura del Cuarto Evangelio, que se supone ya conocido, quizás en alguna lectura publica. Lo que se busca es la trama que estructura el relato. Se propone que es una trama de conocimiento, en que se va descubriendo quién es realmente Jesús: el Mesías esperado anunciado por Juan, el Hijo Único que se reconoce por los signos que cumple, y que no salva manifestando el amor más grande.
Partendo dalla duplice conclusione del Quarto Vangelo (Gv 20, 30-31; 21, 25) si cerca di mostrare... more Partendo dalla duplice conclusione del Quarto Vangelo (Gv 20, 30-31; 21, 25) si cerca di mostrare che la trama del Vangelo è fondata sulla struttura del riconoscimento, quale passaggio dall’ignoranza alla conoscenza. I segni conducono a riconoscere in Gesù il Cristo e il Figlio di Dio e costituiscono la prima parte del Vangelo (Gv 2-12). La seconda parte è incentrata sulla glorificazione di Cristo (Gv 13-20). Le parole di Gesù rintracciando la sorgente dei segni nell’amore eterno di Dio, che culmina nella Passione. Il prologo (Gv 1) pone i destinatari del Vangelo in una posizione privilegiata rispetto ai suoi personaggi del Vangelo: i primi sanno già che Gesù è il Verbo divino, gli ultimi incontrano Gesù nella sua umanità e a poco a poco ne scoprono l'origine. Infine, la sezione tra le due conclusioni (la manifestazione del Risorto sul mare di Tiberìade) invita il lettore di ogni epoca a seguire effettivamente Cristo anche a costo di dare la propria vita.
Conference Presentations by Marco V Fabbri
www.pusc.it/teo/agg2021, Sep 2021
La scoperta (o riscoperta), nel XIX e nel XX secolo, di alcuni libri "apocrifi" in Etiopia, in Eg... more La scoperta (o riscoperta), nel XIX e nel XX secolo, di alcuni libri "apocrifi" in Etiopia, in Egitto (Genizah del Cairo, Ossirinco, Nag Hammadi) e in Palestina (Qumran e altre località nei pressi del Mar Morto) ha dato nuovo impulso alla riflessione sulla validità del canone biblico. Perché alcuni libri sono ritenuti canonici e altri apocrifi? Perché, ad esempio, non sono stati accettati il Vangelo di Tommaso o quello di Pietro? Chi definisce il canone? E con quale autorità? È frutto di un'imposizione o è il risultato di un processo ecclesiale di discernimento? La cultura e la sensibilità postmoderne riflettono sulla legittimità della distinzione fra canonico e apocrifo. All'uniformità si preferiscono generalmente la pluralità e la diversità, considerate più autentiche e attendibili. Alcuni studiosi sostengono la necessità di recuperare la memoria dei diversi cristianesimi originari e delle loro Scritture. Muovendo da queste problematiche, il corso offre argomenti atti a mostrare la fondatezza storica e teologica del canone biblico, così come è stato tramandato nella Chiesa. Il tema proposto è parte integrante del programma di Introduzione Generale alla Sacra Scrittura ed è collegato anche ad altre discipline, tra le quali la Storia della Chiesa, la Teologia Fondamentale e la Patrologia. Le relazioni saranno integrate da alcuni panel sull'insegnamento delle principali materie bibliche (Antico e Nuovo Testamento) nei seminari e nelle facoltà ecclesiastiche.
https://es.pusc.it/teo/agg2021, Sep 2021
El descubrimiento (o redescubrimiento), en los siglos XIX y XX, de algunos libros "apócrifos" en ... more El descubrimiento (o redescubrimiento), en los siglos XIX y XX, de algunos libros "apócrifos" en Etiopía, en Egipto (Genizah del Cairo, Oxirrinco, Nag Hammadi) y en Palestina (Qumrán y otras localidades cerca del Mar Muerto) ha dado un nuevo impulso a la reflexión sobre la validez del canon bíblico. ¿Por qué algunos libros son considerados canónicos y otros apócrifos? ¿Por qué, por ejemplo, no fueron aceptados el Evangelio de Tomás o el de Pedro? ¿Quién define el canon? Y ¿con qué autoridad? ¿Es fruto de una imposición o es el resultado de un proceso eclesial de discernimiento? La cultura y la sensibilidad posmodernas se preguntan sobre la legitimidad de la distinción entre canónico y apócrifo. A la uniformidad se prefieren generalmente la pluralidad y la diversidad, consideradas más auténticas y con-fiables. Algunos estudiosos defienden la necesidad de recuperar la memoria de los diferentes cristianismos originarios y de sus Escrituras. A partir de estos problemas, el curso ofrece argumentos que muestren los fundamentos históricos y teológicos del canon bíblico, tal como se ha transmitido en la Iglesia. El tema propuesto forma parte del programa de Introducción general a la Sagrada Escritura y está vinculado también a otras disciplinas, como la Historia de la Iglesia, la Teología fundamental y la Patrología. Las conferencias, centradas en el tema del curso, se complementarán con sesiones sobre la enseñanza de las principales asignaturas bíblicas (Antiguo y Nuevo Testamento) en seminarios y facultades eclesiásticas.
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Papers by Marco V Fabbri
Nel 1964 Paul Beauchamp ha visto nella Sapientia Salomonis un’apertura alla risurre- zione corporale dei giusti dopo la morte. A conferma della tesi, si rileva che il rinnova- mento della creazione in Sap 19 è preparato dall’insegnamento di Sap 2,23-24 su morte e incorruttibilità (aphtharsia). Lo studio ricostruisce la storia del termine e del concetto di aphtharsia, coniato da Epicuro per spiegare perché il corpo degli dèi non sia soggetto alla morte. Nel i secolo a.C. l’epicureo Filodemo riprende e sviluppa il concetto. Sulla base delle sue opere ritrovate frammentarie nei papiri di Ercolano, si può affermare che gli dèi epicurei perseverano nell’esistenza beata grazie al nutrimento che permette loro di preservare il corpo da corruzione. Il libro della Sapienza è lontano dal materialismo epicureo; l’autore ne sfrutta però il linguaggio, trasferendo all’uomo quanto gli epicu- rei dicevano degli dèi. Fin dall’inizio il Dio che ama la vita ha creato l’uomo in vista del dono dell’incorruttibilità; dopo l’ingresso nel mondo della morte, la salvezza prende la forma di riscatto dalla morte dell’uomo intero, anima e corpo.
El capítulo pretende hacer una segunda lectura del Cuarto Evangelio, que se supone ya conocido, quizás en alguna lectura publica. Lo que se busca es la trama que estructura el relato. Se propone que es una trama de conocimiento, en que se va descubriendo quién es realmente Jesús: el Mesías esperado anunciado por Juan, el Hijo Único que se reconoce por los signos que cumple, y que no salva manifestando el amor más grande.
Conference Presentations by Marco V Fabbri
Nel 1964 Paul Beauchamp ha visto nella Sapientia Salomonis un’apertura alla risurre- zione corporale dei giusti dopo la morte. A conferma della tesi, si rileva che il rinnova- mento della creazione in Sap 19 è preparato dall’insegnamento di Sap 2,23-24 su morte e incorruttibilità (aphtharsia). Lo studio ricostruisce la storia del termine e del concetto di aphtharsia, coniato da Epicuro per spiegare perché il corpo degli dèi non sia soggetto alla morte. Nel i secolo a.C. l’epicureo Filodemo riprende e sviluppa il concetto. Sulla base delle sue opere ritrovate frammentarie nei papiri di Ercolano, si può affermare che gli dèi epicurei perseverano nell’esistenza beata grazie al nutrimento che permette loro di preservare il corpo da corruzione. Il libro della Sapienza è lontano dal materialismo epicureo; l’autore ne sfrutta però il linguaggio, trasferendo all’uomo quanto gli epicu- rei dicevano degli dèi. Fin dall’inizio il Dio che ama la vita ha creato l’uomo in vista del dono dell’incorruttibilità; dopo l’ingresso nel mondo della morte, la salvezza prende la forma di riscatto dalla morte dell’uomo intero, anima e corpo.
El capítulo pretende hacer una segunda lectura del Cuarto Evangelio, que se supone ya conocido, quizás en alguna lectura publica. Lo que se busca es la trama que estructura el relato. Se propone que es una trama de conocimiento, en que se va descubriendo quién es realmente Jesús: el Mesías esperado anunciado por Juan, el Hijo Único que se reconoce por los signos que cumple, y que no salva manifestando el amor más grande.