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Pagina:Neera - L'amuleto.djvu/143

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138 l'amuleto


stata bene; sapete, i miei vecchi mi amano tanto che trasformano in una malattia ogni mia emicrania.

Mentii così, con piacere, per un bisogno pudico di nascondergli le mie sofferenze. Egli mi prese alla lettera, sbozzò un sorriso e raccattato un sasso sul viale invitò Alessio a una sfida di tiro contro un punto lontano. Chiacchierò poi del più e del meno con volubilità, senza approfondire nessun argomento. Mezz’ora prima del pranzo prese commiato.

Questa visita mi lasciò un lungo strascico di amarezza, un malcontento, una inquietudine. Tornò due giorni dopo alla stessa ora, col medesimo contegno distratto e superficiale. Alla terza o alla quarta visita compresi che la spiegazione non sarebbe più venuta. Tutto era finito nel modo più impreveduto e più volgare.

Ma se tutto era finito esternamente, le dolci sere passate insieme, i lunghi colloquii, le confidenze, le trepide at-