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India

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Bandiera dell'India

Citazioni sull'India e gli indiani.

Citazioni

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  • È l'India che ci ha dato l'ingegnoso metodo di esprimere tutti i numeri per mezzo di dieci simboli. (Pierre Simon Laplace)
  • È un'irritante ironia che le classi ricche nel ricco occidente tollerino magiche cure indù [l'ayurveda] ormai superate, mentre in India si mobilitano per adottare vaccini moderni ed antibiotici. (Richard Dawkins)
  • Essere multilingue è al centro dell'essere indiano. Scoprirai che le persone usano il sanscrito per le preghiere, l'hindi per i film e gli affari di cuore, la lingua madre in famiglia e l'inglese per le loro carriere. (Ganesh Devy)
  • Gli Indiani in generale hanno ferma credenza nei presagj, nella efficacia delle fattucchierie, de' talismani, degli amuleti o brevi che molti portano legati al braccio, al collo o alla cintola; e se voi vi burlate della loro credulità, eglino si ridono allo incontro della vostra ignoranza, o si meravigliano almeno come voi vi ostiniate a mettere in dubbio cose tanto certe e provate. (Lazzaro Papi)
  • Il mio amore per l'India nasce dal fatto che nel subcontinente convivono religioni diverse, la cultura è antica e al tempo stesso distinta dai paesi limitrofi. A colpirmi, come fotografo, sono gli estremi e soprattutto le persone che vivono in povertà, in villaggi fermi alla metà del secolo scorso. E poi c'è tanta gente che vive per strada, in città moderne. Paesaggi, culture, geografie, persone e cibi tanto diversi da loro ma sempre aperti e ospitali. (Steve McCurry)
  • In India, come altrove, la documentazione del passato riflette le preoccupazioni del presente, tuttavia la consapevolezza storica è incastonata nei miti, nelle biografie dei personaggi illustri (la letterature delle carita), nelle genealogie famigliari [...] e nelle storie delle famiglie regnanti in specifiche regioni. (Gavin Flood)
  • In India, la metafisica ha una funzione di struttura teoretica a supporto della disciplina spirituale; non è mai solo speculazione astratta. Essa indica, più che un'opinione ragionata, l'atteggiamento dell'aspirante verso la propria esperienza, un'attitudine che dà forma al cammino che egli percorre verso la salvezza. Quando egli agisce in conformità con le conclusioni che ha raggiunto, la filosofia si fonde impercettibilmente con la religione. (Mark Dyczkowski)
  • In India, le nostre religioni non attecchiranno mai; l'antica saggezza della razza umana non sarà oscurata dagli eventi in Galilea. Al contrario, la saggezza indiana fluirà indietro verso l'Europa, e produrrà cambiamenti fondamentali nel nostro pensiero e nelle nostre conoscenze. (Arthur Schopenhauer)
  • India, India, | quante volte ti ho vista sulla cartina | e ti ho sottovalutata! (Elio e le Storie Tese)
  • India e Pakistan. Come Corea del Nord e Corea del Sud, o la NATO e il vecchio Patto di Varsavia. Se due parti dovevao usare le armi nucleari una contro l'altra, sarebbero state l'India e il Pakistan. Tutti lo sapevano, tutti se lo aspettavano, ed è esattamente per questo che non successe. Perché il pericolo era così onnipresente che nel corso degli anni era stato progettato un sistema per evitarlo. Il telefono rosso tra le due capitali era attivo, gli ambasciatori erano in stretti rapporti di amicizia, e i generali, i politici e tutti quelli coinvolti nel processo erano addestrati per far sì che il gorno temuto da tutti non arrivasse mai. (Max Brooks)
  • India, terra di santi indiani, poeti indiani, navigatori indiani. (Elio e le Storie Tese)
  • L'India brucia come l'Inferno, ma le sue anime sono belle e preziose perché il sangue di Cristo le ha irrorate. (Madre Teresa di Calcutta)
  • L'India è caratterizzata da una serie di anelli comunitari concentrici, e ciascun individuo non appartiene solo a una, ma a una serie di comunità, dal paese alla regione, fino al gruppo linguistico, alla setta, alla religione e, infine, alla casta. Il quadro è davvero molto complesso. Ogni comune individuo indiano, vive un "io" sfaccettato, ma ci si trova abbastanza a suo agio, perché è abituato a questa varietà. (Ashis Nandy)
  • L'India [...] è un'incredibile amalgama di razze, culture, religioni e linguaggi. Non esiste nemmeno una lingua nazionale comune. Al Parlamento, per capirsi, i deputati sono costretti a parlare in inglese. (Mohammad Reza Pahlavi)
  • L'India ha bisogno di recuperare valori morali prima di fare sogni da superpotenza. (Vandana Shiva)
  • L'India ha due milioni di dei, e li adora tutti. Nella religione le altre nazioni sono delle miserabili; l'India è l'unica milionaria. (Mark Twain)
  • L'India non è soltanto all'origine di tutte le cose, essa è superiore in tutto, intellettualmente, religiosamente o politicamente e persino il patrimonio greco appare pallido al confronto. (Friedrich Schlegel)
  • L'universale ed ostinata fede nei giorni fortunati e sfortunati, è un'altra gran fonte d'ansietà e di pungenti sollecitudini per gl'Indiani. Non si intraprende viaggio senza consultare su ciò i Bramini posseditori del libro che mostra il giorno e l'ora propizia per uscir di casa. Saputa questa, la pioggia o la tempesta non trattiene dall'incominciare il cammino, per quanto breve ne sia la prima giornata; altrimenti, convien attendere un altro giorno anzi talora più giorni, ed un'altra ora felice. Di più, se in escir di casa, s'incontrano certi animali, certi uccelli che non volano per la parte che dovrebbero e certi altri inauspiciosi oggetti, è duopo rientrare ed aspettare un punto più favorevole. (Lazzaro Papi)
  • La democrazia indiana è molto diversa da quella occidentale, ma viene da un'idea antichissima che si è manifestata da ultimo nel Mahatma Gandhi: l'Ahimsa, la non violenza. La democrazia è umiltà. È riconoscere l'altro. Io non ti sottraggo spazio; lo creo, facendo un passo indietro. La democrazia è credere nella natura umana. Quando il potere diventa violento e superbo, allora si arriva al fascimo. (Rahul Gandhi)
  • La musica indiana in confronto della chinese appare più spontanea, e ispirata da un sentimento più caldo e passionale. L'associazione della musica colla danza esercita un'influenza benefica sullo sviluppo della ritmica. Ma neppure riguardo agli Indiani si ha notizia dell'esistenza di una musica istrumentale indipendente; qui, come presso tutti gli altri popoli civili dell'antichità, e presso i popoli selvaggi attuali, vediamo ripetersi lo stesso fenomeno della costante associazione delle tre arti del ritmo, in quest'ordine: danza, musica, poesia. (Hugo Riemann)
  • La spiritualità è infatti la chiave principale del pensiero indiano, il senso dell'infinito è nativo con questo. (Sri Aurobindo)
  • La vera patria delle apocalissi e delle escatologie è l'India. Si sono inventati più paradisi e inferni qui, che in tutto il resto del mondo, e la loro influenza è visibile in tutte le teologie moderne. (Henry Louis Mencken)
  • Lasciate che la Nuova India nasca... dalla casa del contadino che spinge l'aratro, dalle capanne del pescatore, del calzolaio, e dello spazzino. Che scaturisca dal negozio del droghiere, da dietro il fornello del venditore di frittelle. Che si levi dalla fabbrica, dai centri di commercio e dai mercati. Che emerga da boschi e foreste, da colline e montagne. Questa gente comune ha sofferto l'oppressione per migliaia di anni-sofferto senza un lamento-e come risultato ha ottenuto una meravigliosa forza d'animo. Hanno sofferto eterna miseria, che ha dato loro indistruttibile vitalità. Vivendo con un pugno di farina d'avena possono scuotere il mondo; date loro solo un pezzo di pane, e l'intero mondo non sarà grande abbastanza per contenerne l'energia. E inoltre, hanno ottenuto la meravigliosa forza che proviene da una vita pura e morale, che non si può trovare da nessuna altra parte nel mondo. Tale pace, tale contentezza, tale amore, tale potere di silenzioso e incessante lavoro, e una tale manifestazione di forza da leoni in tempi d'azione, dove altro li potrete trovare? (Vivekananda)
  • Nei pensieri del popolo indiano e nelle sue aspirazioni, troviamo una sublimità che ben si accorda con le vette dello Himâlaya, le più alte del globo; e l'esuberanza e fecondità di fantasia dei poeti indiani sembrano il riflesso di quel suolo ridondante di germi, fertilizzato da violente piogge e dall'ardore di un sole equatoriale. (Carlo Formichi)
  • Per dire di sì gli indiani scuotono la testa esattamente come noi quando vogliamo dire di no. È questa una delle più nette differenze che dividono l'Oriente dall'Occidente. (Ercole Patti)
  • Ricchezze nell'India, sapere in Europa, e pompa fra gli ottomani. (proverbio italiano)
  • Sono finito in India perché secondo me l'India è l'origine di tutto, è... è il punto di partenza di tutto [...]. L'India è ancora un paese dove il divino è nella quotidianità della gente, nei gesti [...]. (Tiziano Terzani)
  • Vi sono cento porte per entrare in India, e nemmeno una per uscirne. (Ferdinand de Lanoye)
  • Ci potrebbero essere conseguenze tragiche per il subcontinente indiano se non venisse fatto ogni sforzo da parte della comunità internazionale per scongiurare un test nucleare dell'India.
  • È deplorevole che in un'epoca di disarmo esista un programma indiano per missili a medio e lungo raggio.
  • Il programma nucleare pachistano è destinato a fini di pace. Invece l'India starebbe per effettuare dei test atomici, mentre l'ex premier di New Delhi ha dichiarato che non si sente di escludere l'azione nucleare.
  • [Sull conflitto indo-pakistano] L'origine della tensione tra i nostri due paesi è il Kashmir. Io vorrei trovare una soluzione, ma l'India rifiuta ogni discussione: secondo New Delhi, non c'è nulla da discutere perché il Kashmir fa parte dell'India e basta. Con queste premesse ogni speranza di dialogo fallisce.
  • Affinché l'India diventi la nazione che desideriamo, con una società moderna, razionale e saldamente fondata sugli elementi ancora validi della nostra tradizione e del nostro suolo natio, dobbiamo avere un'opinione pubblica pensante, giovani donne pensanti che non si accontentano di accettare quello che proviene da ogni parte del mondo, ma che sono disposte ad ascoltarlo, o scartarlo.
  • In India le donne non sono mai state in competizione ostile con gli uomini: perfino nel passato più lontano, ogniqualvolta una donna è emersa come un capo, magari come una regina, il popolo l'ha accettata. Come fatto normale e non eccezionale. Non dimentichiamo che in India, il simbolo della forza è una donna: la dea Shakti. Non solo: la lotta per l'indipendenza, qui, è stata condotta in uguale misura dagli uomini e dalle donne. E quando l'indipendenza è stata acquisita, nessuno se n'è dimenticato. Nel mondo occidentale, invece, non è mai successo nulla del genere: le donne hanno partecipato, sì, ma le rivoluzioni sono sempre state fatte dagli uomini e basta.
  • Quello che vogliamo fare è rendere il mondo migliore e per fare ciò dobbiamo vedere i problemi dell'India nella prospettiva più ampia dei problemi che riguardano tutto il mondo.
Mohammad Ali Jinnah
  • Gli Indù devono rinunciare al loro sogno di un Hindu Raj e consentire alla divisione dell'India in una Patria indù e una Patria musulmana. Oggi siamo pronti a prendere solo un quarto dell'India e lasciare a loro i tre quarti. Se continuano a mercanteggiare rischiano di non riuscire ad ottenere questi tre quarti. Il Pakistan è il nostro attuale obiettivo, per questo i musulmani dell'India vivranno e, se necessario, moriranno.
  • L'India deve essere ripartita così che gli indù e i musulmani possano vivere da amici e buoni vicini e svilupparsi conformemente al proprio spirito.
  • L'India, ne sono convinto, ha girato pagina. È passata attraverso grandi sofferenze e le ha sopportate pazientemente per secoli. Ora le sta di fronte un luminoso e grande futuro. – Siamo su una strada diritta; la terra promessa è in vista. "Avanti" è il motto e la chiara direzione per la Giovane India, ma nell'avanzare dobbiamo essere circospetti e non perdere mai di vista la vera prospettiva che ci sta di fronte. E Saggezza e Cautela devono essere le nostre parole d'ordine.
  • La Rinascita dell'India è realmente nelle vostre mani. Lavoriamo e confidiamo in Dio, affinché possiamo lasciare ai nostri figli un'eredità più ricca di tutto l'oro del mondo, cioè la Libertà per la quale nessun sacrificio è troppo grande.
  • Nell'India di oggi, gli uomini che più attivamente hanno preso parte alla politica sono stati quelli che vennero formati in Inghilterra e sono poi rimpatriati per servire il loro paese. Quelli che in passato furono studenti sono gli attuali politici attivi. Lasciate che familiarizzino senz'altro con gli Inglesi e si facciano amici fra loro. Ma fate in modo che il loro primo dovere per tutto il tempo del loro soggiorno in questa nazione sia quello di incontrare e comprendere i loro connazionali.
  • Per chi conosce l'India e comprende l'India, è chiaro che non si limiterà più ad ubbidire, ma vuole gestire i propri affari. La pace, la prosperità e la sicurezza che potevano soddisfarla un decennio fa non sono più sufficienti. L'Anima dell'India si è destata e desidera ardentemente la Libertà Politica.
  • Dopo il fallimento morale dell'occidente che ha trascinato il mondo in una serie di guerre disastrose, l'India intende prendere l'iniziativa di promuovere la maggior collaborazione possibile fra i popoli dell'Asia finora isolati dagli imperialisti occidentali.
  • L'India non comprometterà mai il proprio onore e non abbandonerà mai la propria indipendenza, quali che possano essere le conseguenze di questo atteggiamento.
  • L'India non è disposta ad arrestare il proprio lavoro di sviluppo e dedicare le sue risorse alla produzione di armi perché in definitiva la forza di un Paese sta soprattutto nelle condizioni economiche del suo popolo anziché nel possesso di cannoni.
  • L'India non ha alcuna intenzione di mercanteggiare o di abbandonare la sua libertà per qualsiasi ragione o pressione. È questo un problema nazionale sul quale non possono esservi due opinioni.
  • L'India per secoli fu divisa da sanguinose lotte interne. Poi vennero gli inglesi e ci diedero l'unità. Ma era l'unità di un popolo di schiavi. Siamo rimasti uniti e fermi per secoli: ora che abbiamo cominciato ad alzarci e a camminare ci accorgiamo di avere i piedi indolenziti dalla lunga immobilità. Progrediamo lentamente perché oltre avere i piedi indolenziti abbiamo anche i cervelli ancora ottenebrati dal lungo sonno di secoli.
  • Siamo un popolo conservatore, non troppo amante del cambiamento, e cerchiamo sempre di dimenticare la miseria e la degradazione presenti fantasticando su di un passato glorioso e una civiltà immortale.
  • Gli indiani in questo momento sono un immenso popolo di frastornati, di vacillanti: come delle persone vissute per lungo tempo al buio, e improvvisamente riportate alla luce.
  • La gente che in India ha studiato, o possiede qualcosa, o comunque compie quella funzione che si chiama del «dirigere», sa che non ha speranza: appena uscita, attraverso una coscienza culturale moderna, dall'inferno, sa che dovrà restare all'inferno. L'orizzonte di una sia pur vaga rinascita non si delinea in questa generazione, e neanche nella prossima, e chissà in quale delle future. L'assenza di ogni attendibile speranza fa sì che i borghesi indiani, ripeto, si chiudano in quel po' di certo che possiedono: la famiglia. Vi si chiudono per non vedere e per non esser visti. Hanno un nobilissimo senso civico: e i loro ideali, Gandhi e Nehru, sono lì a testimoniarlo: possiedono una qualità assolutamente rara, nel mondo moderno: la tolleranza. Ciò nonostante l'impossibilità ad agire li costringe a uno stato di rinuncia che rimpicciolisce il loro orizzonte mentale: ma tale angustia, per ora, è indefinitamente più commovente che irritante. E questo è certo: che non è mai volgare. Benché l'India sia un inferno di miseria è meraviglioso viverci, perché essa manca quasi totalmente di volgarità.
  • Ogni volta che in India si va a visitare un monumento, si cade prigionieri della guida, e, in seconda istanza, della turba di mendicanti.
  • Sia ben chiaro che l'India non ha nulla di misterioso, come dicono le leggende. In fondo si tratta di un piccolo paese, con solo quattro o cinque grosse città, di cui una sola, Bombay, degna di questo nome; senza industrie, o quasi; molto uniforme e con semplici stratificazioni e cristalizzazioni storiche.
    In sostanza si tratta di un enorme sottoproletario agricolo, bloccato da secoli nelle sue istituzioni dalla dominazione straniera: il che ha fatto sì che quelle sue istituzioni si conservassero e, nel tempo stesso, per colpa di una conservazione così coatta e innaturale, degenerassero.
  • «Credo nell'India». E in questa fede parto. Credo nell'India perché vi sono andato cento volte. Ragazzo, già vi sbarcai con Kipling e incontrammo Kim. Ventenne, vi tornai con Avalon che m'affacciò ai misteri tantrici; vi tornai con Guénon, dalle certezze glaciali. A trent'anni ho viaggiato fra il Bengala e il Panjab insieme a Maurice Magre e a Lanza del Vasto. Romain Rolland mi condusse a Calcutta da Ramakrisna, Osborne mi portò ad Arunachala da Aurobindo.
    Da un quarto di secolo percorro l'India, fermo nella mia stanza. È ormai tempo di andarvi per davvero, di vedere coi miei occhi se sono ancora vivi Diogene e Platone.
  • Le donne dell'India non ti guardano. Camminano intente, recando in capo la brocca, in mano il cesto, sul fianco il bimbo piccolo, dietro i grandicelli, nel ventre il prossimo. Non occhieggiano, non civettano, non smorfiano. Il fine della donna indiana non è l'uomo, è il figlio. Grande saggezza, ma non è quella che cerco.
  • Se invece d'essere in India a cercare saggi, fossi in America a cercare scienziati, tutto sarebbe in discesa. Qui tutto va in salita. La saggezza è verticale.

Voci correlate

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