Serri
Serri comune | |
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(IT, SC) Serri | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Sud Sardegna |
Amministrazione | |
Sindaco | Samuele Antonio Gaviano (lista civica) dal 10-6-2012 (3º mandato dal 13-6-2022) |
Territorio | |
Coordinate | 39°42′05.07″N 9°08′40.93″E |
Altitudine | 640 m s.l.m. |
Superficie | 19,18 km² |
Abitanti | 597[1] (31-3-2024) |
Densità | 31,13 ab./km² |
Comuni confinanti | Escolca, Gergei, Isili, Mandas, Nurri |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 09063 |
Prefisso | 0782 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 111079 |
Cod. catastale | I668 |
Targa | SU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) serresi (SC) serresus |
Patrono | san Basilio Magno |
Giorno festivo | 1º settembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Serri all'interno della provincia del Sud Sardegna | |
Sito istituzionale | |
Serri è un comune italiano di 597 abitanti della provincia del Sud Sardegna.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'area fu abitata già in epoca nuragica, per la presenza sul territorio dell'imponente santuario nuragico di Santa Vittoria, il cui utilizzo da parte delle popolazioni locali, con diverse funzioni, iniziò nell'epoca neolitica e continuò durante l'epoca punica, romana e bizantina.
Nel Medioevo il paese appartenne al Giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria di Siurgus. Alla caduta del giudicato (1258) passò sotto il dominio pisano e dal 1324 sotto quello aragonese, che lo concesse il feudo alla famiglia dei Carroz. Il paese fu poi incorporato nel marchesato di Mandas, che nel 1603 fu trasformato in ducato, feudo dei Maza. In epoca sabauda la signoria passò ai Tellez-Giron d'Alcantara, ai quali fu riscattato nel 1839 con la soppressione del sistema feudale.
Ai sensi della Legge Regionale n. 9 del 12 luglio 2001, che ha previsto l'istituzione delle nuove province sarde, il comune di Serri, che era in provincia di Nuoro, avrebbe dovuto essere aggregato alla neonata provincia del Medio Campidano; con successiva Legge Regionale n. 10 del 13 ottobre 2003 si stabilì invece che passasse a quella di Cagliari, di cui fece parte fino alla successiva riforma del 2016.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]- Stemma
«Semipartito troncato: il primo, di azzurro, alla quercia di verde, fustata al naturale, nodrita nella pianura di rosso, sinistrata dalla volpe d'oro, con la testa e la zampa anteriore destra alzate; il secondo, di verde, al toro furioso, d'oro; il terzo, di azzurro, al nuraghe d'oro, fondato in punta, murato di nero, con la sommità e il fianco sinistro rovinati. Ornamenti esteriori da Comune.[3][4]»
- Gonfalone
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del Presidente della Repubblica del 2 ottobre 2006.[3][4]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]- chiesa parrocchiale di San Basilio
- chiesa di Santa Lucia
- chiesa di Sant'Antonio Abate, costruita nel 1770, si trova nella zona più antica del paese, vicino all'ex Monte Granatico. Sulla parte alta della facciata sono visibili merlature ed un piccolo arco centrale che ospita una campana. L'edificio presenta una sola navata, mentre la volta a capriate è separata da archi a tutto sesto.
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[5]
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante di sardo parlata a Serri è il campidanese occidentale.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]A circa un chilometro a sud est del paese è presente la fermata ferroviaria di Serri, posta lungo il tracciato della ferrovia Cagliari-Isili. I treni dell'ARST effettuano relazioni che dalla struttura hanno termine a Monserrato e Mandas a sud e a Isili a nord.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 31 marzo 2024.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ a b c D.P.R. 02.10.2006 Serri, concessione di stemma e gonfalone, su Governo Italiano, Ufficio Onorificenze e Araldica. URL consultato il 13 aprile 2001.
- ^ a b c Serri, su araldicacivica.it. URL consultato il 6 novembre 2011.
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 6 novembre 2014).
- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 5 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Serri
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Serri
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.