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Pietro Cavoti

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Pietro Cavoti (Galatina, 28 dicembre 1819Galatina, 2 febbraio 1890) è stato un artista, pittore e studioso dell'arte italiano.

Compì i primi studi al Real Collegio dei Gesuiti a Lecce. Abbandonati gli studi partecipò attivamente, con Sigismondo Castromediano, al movimento patriottico liberale salentino. Insegnò francese, disegno e calligrafia nel Collegio degli Scolopi, divenuto poi Liceo Convitto Colonna, attuale sede del museo a lui dedicato.

Artista e ricercatore attento, fu nominato dal Ministro della pubblica istruzione nella commissione incaricata di censire e classificare i monumenti italiani, al fine di indicare quelli da considerare monumenti nazionali. Il suo lavoro iniziò dalla provincia di Lecce e precisamente dalla Chiesa di Santa Caterina a Galatina e della Chiesetta di Santo Stefano a Soleto. Furono questi gli anni del suo soggiorno fiorentino, durato 15 anni, dal 1861 al 1876, fino a quando le sue condizioni di salute non lo indussero a ritornare a Galatina.

Fu amico di Atto Vannucci, che gli affidò l'illustrazione della sua "Storia dell'Italia Antica".

Nel 1876, tornato a Galatina dalla sua esperienza fiorentina, accettò l'incarico, affidatogli da Sigismondo Castromediano, di presidente della Commissione conservativa dei monumenti di Terra d'Otranto e di Ispettore dei monumenti.

Ricevette l'incarico di rilevare gli affreschi del Palazzo Marchesale di Sternatia e di effettuare lo studio dell'edificio arcaico detto Le Cento Pietre di Patù.

Ha realizzato diversi disegni, acquerelli ed incisioni. Scrisse inoltre alcuni saggi, tra cui si ricorda Saggio di lavori nelle pietre denominate carparo e pietra leccese delle rocce salentine.

Gran parte dei suoi lavori è conservata nel museo civico di Galatina a lui intitolato.

  • Aa.Vv., Galatinesi illustri, guida biografica, TorGraf Galatina, Galatina 1998, pp. 26–27
  • F. Canali, V. C. Galati «Un amico di Giovan Battista Cavalcaselle a Galatina in Terra d'Otranto: Pietro Cavoti (1819-1890) Restauratore. Restauri neo-medievali e arredo urbano tra Firenze, la Terra d'Otranto e la «Firenze del Mezzogiorno», 3,1998, pp. 65-82.

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