Oca (araldica)
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In araldica l'oca ha una fama migliore che nel parlare comune, in quanto è assunta a simbolo di vigilanza e custodia per il suo sonno leggerissimo, come testimoniato anche dall'episodio delle oche del Campidoglio.[1][2]
Posizione araldica ordinaria
[modifica | modifica wikitesto]L'oca ordinariamente è d'argento e si pone di profilo verso destra.
Attributi araldici
[modifica | modifica wikitesto]- Appollaiata;
- beccante nell'atto di beccare;
- imbeccata, illuminata (o allumata) o piotata se ha di un altro smalto rispettivamente il becco, gli occhi o le zampe;
- ferma;
- natante se è sull'acqua;
- passante nell'atto di camminare;
- perticata se appollaiata sopra una pertica o bastone o altro sostegno lungo e verticale[3];
- rivoltata se è posta verso sinistra;
- sorante, nell'atto di spiccare il volo.
Esempi
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Oca nello stemma di Monheim am Rhein, Germania
-
Oca sorante (Circondario del Prignitz, Germania)
-
Di verde, all'oca maschio d'argento, rivoltata, nuotante su onde dello stesso, movente dalla punta, sormontato da un'ombra di sole d'oro (Jarnages, Francia)
-
D'azzurro, all'oca d'argento, imbeccata e piotata di nero, sormontata da una corona da visconte d'argento (Oye-Plage, Francia)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Guelfi Camaiani, p. 379.
- ^ Marc'Antonio Ginanni, L'arte del blasone dichiarata per alfabeto, Venezia, Guglielmo Zerletti, 1756, p. 118.
- ^ Volpicella, p. 249.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Piero Guelfi Camaiani, Dizionario araldico, Milano, Ulrico Hoepli, 1940.
- Luigi Volpicella, Dizionario del linguaggio araldico italiano, a cura di Girolamo Marcello del Majno, presentazioni di Luigi Michelini di San Martino et al., disegni dell'autore, Udine, Paolo Gaspari, 2008 [concluso negli anni 1940], p. 230, ISBN 88-7541-123-9, SBN IT\ICCU\MIL\0767647.
Altri progetti
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