Niccolò II da Correggio
Niccolò II da Correggio | |
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Medaglia raffigurante Niccolò, 1480 ca. | |
Nascita | Ferrara, fra il 18 febbraio e il 1º aprile[1] 1450 |
Morte | Ferrara, 1º febbraio 1508 |
Dati militari | |
Paese servito | |
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Niccolò II da Correggio (Visconti) (Ferrara, tra il 18 febbraio e il 1º aprile 1450 – Ferrara, 1º febbraio 1508) è stato un condottiero e letterato italiano. Fu signore e conte di Correggio.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Soprannominato "il Postumo" essendo nato dopo la morte del padre, era figlio di Niccolò I da Correggio, signore di Correggio e di Beatrice d'Este, figlia di Niccolò III d'Este.
Venne decorato a Ferrara del cingolo militare all'età di due anni dall'imperatore Federico III d'Asburgo, in occasione dell'elevazione a duca di Modena e Reggio di suo zio Borso d'Este e lo accompagnò a Roma quando, il 14 aprile 1471, papa Paolo II lo nominò duca di Ferrara.
Fu tra gli ambasciatori di Ercole I d'Este che nel 1473 si recarono a Napoli a ricevere la futura sposa Eleonora d'Aragona. Nel 1475 come condottiero fu al servizio della Repubblica di Venezia e quindi di Galeazzo Maria Sforza. Nel 1479 passò agli Estensi, che lo impiegarono in aiuto di Lorenzo il Magnifico contro papa Sisto IV, rimanendo prigioniero.
Per i suoi meriti, nel 1481 Ludovico il Moro gli concesse in feudo Castellazzo nell'Alessandrino (gli venne tolta nel 1494) e lo autorizzò ad affiancare al proprio cognome quello dei Visconti. Combatté per il duca di Milano contro i Veneziani nel 1482; fu fatto prigioniero ad Argenta, condotto a Venezia e liberato l'anno successivo. Si recò a Lione per conto di Ludovico Sforza ad omaggiare il re di Francia Carlo VIII al momento del suo intervento in Italia. Negli anni '90 del Quattrocento fu cortigiano fidato della duchessa Beatrice d'Este, suo consigliere di moda e membro rinomato del circolo di poeti in volgare radunato dalla duchessa a corte.[2][3]
Quando nel 1499 lo Sforza fu cacciato da Milano, Niccolò da Correggio fece ritorno a Ferrara. Nel 1501 fu ambasciatore a Roma per condurre a Ferrara Lucrezia Borgia, futura sposa di Alfonso I d'Este. Morì a Ferrara il 1º dicembre 1508.[4][5]
Fondò a Correggio tre monasteri: il monastero delle Clarisse (assieme alla moglie Cassandra), il monastero di San Domenico e nel 1502 il convento dei Domenicani.
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Le opere di Niccolò da Correggio sono state pubblicate da Antonia Tissoni Benvenuti.[6][7]
- Fabula di Cefalo, dramma pastorale in cinque atti rappresentato a Ferrara il 21 gennaio 1487 per le nozze della figlia naturale del duca di Ferrara Ercole I, Lucrezia d'Este, con il signore di Bologna Annibale Bentivoglio;[8]
- Silva, breve composizione in 21 ottave composta nei primi mesi del 1493 e inviata a Isabella d'Este con una lettera scritta il 30 marzo di quell'anno;
- Fabula Psiches et Cupidinis, poemetto in 179 ottave databile al 1491 in cui una trama apuleiana viene inquadrata in un contesto autobiografico;
- rime volgari, che ad oggi comprendono 404 liriche (358 sonetti, 40 capitoli in terza rima, 5 canzoni, 1 sestina).
Discendenza
[modifica | modifica wikitesto]Niccolò sposò il 16 marzo[9] 1472 Cassandra Colleoni (1459-7 settembre 1519)[10], figlia del condottiero Bartolomeo Colleoni ed ebbero cinque figli:[11]
- Giangaleazzo (?-1517), conte di Correggio assieme ai cugini Borso e Giberto. Sposò nel 1503 Ginevra Rangoni
- Eleonora (1473/1478-settembre 1523[12]), sposò nel 1493/94 Eleuterio Rusca, Conte di Lugano (-12 marzo 1519[12]).
- Beatrice, sposò Nicola Quirico
- Isotta (febbraio 1492-gennaio 1557)[13], monaca dal 1505 come suor Barbara; ricordata come poetessa.
- Cornelia, sposò il condottiero Ettore Gonzaga.[14]
Ascendenza
[modifica | modifica wikitesto]Genitori | Nonni | Bisnonni | Trisnonni | ||||||||||
Giberto IV da Correggio, signore di Correggio | Guido IV da Correggio, signore di Correggio | ||||||||||||
Guidaccia della Palù | |||||||||||||
Gherardo VI da Correggio, signore di Correggio | |||||||||||||
Orsolina Pio | Galasso I Pio, signore di Carpi | ||||||||||||
Beatrice da Correggio | |||||||||||||
Niccolò I da Correggio, signore di Correggio | |||||||||||||
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Niccolò II da Correggio, conte di Correggio | |||||||||||||
Alberto V d'Este, marchese di Ferrara e Modena | Obizzo III d'Este, marchese di Ferrara | ||||||||||||
Lippa Ariosti | |||||||||||||
Niccolò III d'Este, marchese di Ferrara, Modena e Reggio | |||||||||||||
Isotta Albaresani | Alberto Albaresani | ||||||||||||
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Beatrice d'Este | |||||||||||||
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Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ CORREGGIO, Niccolò Postumo in "Dizionario Biografico", Volume 29 (1983)., su treccani.it. URL consultato il 10 gennaio 2024.
- ^ Malaguzzi Valeri, pp. 35-37.
- ^ Calmeta, p. 25.
- ^ Niccolò da Correggio nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato l'11 dicembre 2021.
- ^ Alda Arata, Niccolò da Correggio nella vita letteraria e politica del tempo suo (1450-1508), Bologna, Zanichelli, 1934.
- ^ Niccolò da Correggio, Opere, a cura di Antonia Tissoni Benvenuti, collana Scrittori d'Italia, Bari, Laterza, 1969.
- ^ Paola Farenga, Niccolò da Correggio nell'Enciclopedia Treccani, su treccani.it. URL consultato l'11 dicembre 2021.
- ^ Catalogo della libreria Capponi.
- ^ Gabriele Fabbrici, Giuseppe Adani Il Correggio a Correggio. Protagonisti e luoghi del Rinascimento, Nuovagrafica, 2008, p.8
- ^ Dizionario topografico-storico degli stati estensi. Opera postuma del cavalier abate Girolamo Tiraboschi. Tomo 1. A-L., Modena, 1824.
- ^ Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Da Correggio, Torino, 1835.
- ^ a b Carlo Cairati, Edoardo Rossetti, «Memorie» dallo studiolo di Eleonora da Correggio Rusca a Milano. L’inventario del 1523, in Squarci d’interni. Inventari per il Rinascimento milanese, a cura di E. Rossetti, Scalpendi (“Scaglie d’Archivio”, 1), Milano 2012, pp. 115-133.
- ^ R. Deputazione di storia patria per le provincie modenesi, Atti e memorie, 1913, p.213
- ^ Geni.com. Niccolò II da Correggio.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Pompeo Litta, Famiglie celebri d'Italia. Da Correggio, Torino, 1835, ISBN non esistente.
- Arnaldo Di Benedetto, Un primo sguardo su Niccolò da Correggio, in Id., Poesia e comportamento. Da Lorenzo de' Medici a Campanella, Alessandria, Edizioni dell'Orso, 2005 (seconda edizione), pp. 35–55.
- Vincenzo Calmeta, Collettanee greche, latine e vulgari per diversi auctori moderni nella morte de l'ardente Seraphino Aquilano, 1504.
- Francesco Malaguzzi Valeri, La corte di Lodovico il Moro: la vita privata e l'arte a Milano nella seconda metà del Quattrocento, vol. 1, Milano, Hoepli, 1913.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikisource contiene una pagina dedicata a Niccolò II da Correggio
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Corréggio, Niccolò da / Niccolò da Correggio, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Paola Farenga, CORREGGIO, Niccolò Postumo, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 29, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1983.
- Opere di Niccolò II da Correggio / Niccolò II da Correggio (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Niccolò II da Correggio, su Open Library, Internet Archive.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 79092307 · ISNI (EN) 0000 0001 0918 9215 · SBN CNCV003514 · BAV 495/236007 · CERL cnp01233398 · LCCN (EN) nr00034594 · GND (DE) 100954367 · BNE (ES) XX5499267 (data) · BNF (FR) cb12326985h (data) |
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