Vai al contenuto

Newlat Food

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Newlat Food
StatoItalia (bandiera) Italia
Forma societariaSocietà per azioni
Borse valoriBorsa Italiana: NWL
Fondazione2004 a Reggio Emilia
Fondata daAngelo Mastrolia
Sede principaleReggio Emilia
GruppoNewlat Group SA
Controllate
SettoreAlimentare
ProdottiLatte e derivati, pasta e prodotti da forno
Fatturato793,3 milioni di € (2023)
Utile netto18,3 milioni di € (2023)
Dipendenti2.200 (2023)
Sito webwww.newlat.it

Newlat Food S.p.A. è un'azienda agroalimentare italiana con sede a Reggio Emilia. Tra i suoi marchi Giglio, Polenghi Lombardo, Delverde.

È quotata negli indici FTSE Italia STAR e FTSE Italia Small Cap presente negli indici FTSE Italia STAR e FTSE Italia Small Cap del Mercato STAR della Borsa di Milano, dove è presente dall'ottobre 2019.

L'azienda viene fondata nel 2004 all'interno del gruppo Parmalat[1]. Nel 2008 l'antitrust ne impone la cessione[2] al prezzo simbolico di un euro più debito. Viene quindi acquisita dalla società luganese TMT finance SA fondata dall'imprenditore salernitano Angelo Mastrolia[3] che negli anni successivi ha progressivamente rilevato stabilimenti e marchi storici del settore agroalimentare italiano, tra cui Buitoni, acquisita dalla Nestlé nel 2008,[2] raggiungendo nel 2012 un fatturato complessivo di circa 300 milioni di euro e 1000 dipendenti.

Nell'aprile 2019 acquisisce dalla multinazionale argentina Molinos Río de la Plata l'italiana Delverde, specialista nella pasta.[4]

Nel 2020 rileva il 67,6% della Centrale del Latte d'Italia, attiva in Piemonte, Liguria, Veneto e Toscana con i marchi Centrale del Latte di Torino, Centrale del latte di Vicenza, Mukki e Latte Tigullio.[5]

Dati economici

[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2019 ha registrato un fatturato di 320,1 milioni di euro (con una crescita del 4,9%), Ebitda di 28,3 milioni 8+12%) e utile netto di 10,2 milioni (+71%).[6]

I suoi siti produttivi comprendono stabilimenti di pasta e prodotti da forno mulini, stabilimenti di trasformazione del latte.

Stabilimenti pasta e prodotti da forno

[modifica | modifica wikitesto]
  • paste alimentari secche (di grano duro, integrali, all'uovo);
  • paste alimentari secche speciali (arricchite con vegetali, fibra);
  • sfarinati e derivati di cereali (semolino);
  • prodotti da forno secchi (fette biscottate, crostini, Melba toast);
  • derivati di prodotti da forno (grattugiato).
  • paste alimentari secche
  • prodotti bio
  • paste alimentari secche
  • paste alimentari secche speciali (es: arricchite con vegetali)
  • mulino
  • mulino

Stabilimenti latte e derivati

[modifica | modifica wikitesto]

Reggio Emilia

[modifica | modifica wikitesto]
  • latte fresco/panna fresca
  • latte e panna UHT
  • burro
  • yogurt
  • formaggi fusi
  • mozzarella e formaggi a pasta filata
  • mascarpone
  • ricotta
  • biscotti
  • pappe
  • riso
  • pasta
  • farine
  • olio
  • pollo liofilizzato
  • omogeneizzati
  • alimenti per celiaci
  • alimenti a basso contenuto di proteine

Newlat S.p.A. ha acquisito e ottenuto in concessione una serie di marchi preesistenti dell'industria agroalimentare italiana[7]:

Settore latte

Settore grano

  • 3 Glocken
  • Birkel
  • Delverde
  • Ciccarese
  • Corticella
  • Guacci
  • Krokkis
  • Pezzullo
  1. ^ L'azienda, su newlat.it. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2018).
  2. ^ a b Quel finanziere ha le mani in pasta, su espresso.repubblica.it. URL consultato il 26 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 7 settembre 2017).
  3. ^ Parmalat cede Newlat per 1 euro, su soldionline.it, 21 aprile 2008. URL consultato il 26 ottobre 2018.
  4. ^ Newlat acquista la pasta Delverde, su aifi.it, 10 aprile 2019. URL consultato il 7 ottobre 2020.
  5. ^ Newlat dal Latte Giglio al polo da 500 milioni, su econerre.it, 16 giugno 2020. URL consultato il 7 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2020).
  6. ^ Newlat fa il pieno di utili e studia nuove acquisizioni, su distribuzionemoderna.info, 16 marzo 2020. URL consultato il 7 ottobre 2020.
  7. ^ I Nostri Marchi, su newlat.it. URL consultato il 26 ottobre 2018.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]