Gairo
Gairo comune | |
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(IT) Gairo (SC) Gàiru | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Sardegna |
Provincia | Nuoro |
Amministrazione | |
Sindaco | Sergio Lorrai (lista civica) dal 26-10-2020 |
Territorio | |
Coordinate | 39°50′47.26″N 9°30′24.02″E |
Altitudine | 670 m s.l.m. |
Superficie | 77,49 km² |
Abitanti | 1 263[1] (29-2-2024) |
Densità | 16,3 ab./km² |
Frazioni | Gairo Taquisara |
Comuni confinanti | Arzana, Cardedu, Jerzu, Lanusei, Osini, Seui (SU), Tertenia, Ulassai, Ussassai |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 08040 |
Prefisso | 0782 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 091026 |
Cod. catastale | D859 |
Targa | NU |
Cl. sismica | zona 4 (sismicità molto bassa)[2] |
Nome abitanti | (IT) gairesi (SC) gairesus |
Patrono | sant'Elena Imperatrice |
Giorno festivo | Pentecoste |
Cartografia | |
Posizione del comune di Gairo all'interno della provincia di Nuoro | |
Sito istituzionale | |
Gairo (Gàiru in sardo[3]) è un comune italiano di 1 263 abitanti della provincia di Nuoro.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]Territorio
[modifica | modifica wikitesto]Il comune di Gairo si trova nella subregione barbaricina dell'Ogliastra.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]L'area fu abitata già in epoca nuragica.
Durante il medioevo appartenne al Giudicato di Cagliari e fece parte della curatoria di Ogliastra. Alla caduta del giudicato (1258) passò sotto il dominio pisano, e nel 1324, con la sconfitta di Pisa, passò agli aragonesi. Nel 1363 il paese fu incorporato nella contea di Quirra, concessa dal re di Aragona a Berengario Carroz. Fu villa della contea fino al 1603, quando la contea fu trasformata in marchesato, feudo dei Centelles e poi degli Osorio de la Cueva. Fu riscattato a questi ultimi nel 1839 con la soppressione del sistema feudale, per diventare un comune amministrato da un sindaco e da un consiglio comunale.
Il nucleo storico del paese (che oggi è chiamato "Gairo Vecchio") fu semidistrutto da un'alluvione nel 1951, e in seguito venne completamente abbandonato, per ricostruire nuove abitazioni poco più in quota rispetto al borgo semidistrutto e nella costa, formando poi queste ultime negli anni il paese di Cardedu.
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Lo stemma e il gonfalone del comune di Gairo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 5 marzo 1984.[4] Lo stemma è troncato: nella parte superiore è raffigurato il monte Perda Liana, in quella inferiore il mare con il sole all'orizzonte.
Il gonfalone è un drappo di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]Osservatorio astronomico Ferdinando Caliumi
[modifica | modifica wikitesto]Aperto al pubblico, il sito sorge a 1150 metri s.l.m. presso il monte Armidda. Passato a Gairo da Lanusei nel 2017 in seguito ad una sentenza apposita della Corte d'Appello di Cagliari[5] e fondato dai soci dell'Associazione Ogliastrina di Astronomia con il contributo del comune di Lanusei nel 1989, svolge attività di divulgazione e ricerca.
Siti archeologici
[modifica | modifica wikitesto]Di notevole interesse è il Nuraghe Serbissi, che divide esattamente i confini territoriali dei due Comuni di Gairo ed Osini.[6]
Aree naturali
[modifica | modifica wikitesto]Il territorio di Gairo è molto esteso: va dalle montagne del Gennargentu sino al mare. Fra i luoghi di interesse naturalistico presenti nel comune vi sono il Monte Perda Liana e la Grotta Taquisara, parzialmente visitabile grazie ad un percorso turistico guidato.[7] La grotta sovrasta la frazione di Taquisara, da cui prende il nome,[7] con circa 200 abitanti[8][9] e distante circa 8 km da Gairo. Sulla costa sono di pregio le spiagge di Su Sirboni e Coccorrocci, e l'imponente Monte Ferru, nel quale sono presenti delle suggestive vasche naturali chiamate "Piscinas". Sul monte si trovano, oltre che cinghiali, volpi ecc., anche specie di particolare importanza come il muflone, di cui si contano ancora diverse decine di esemplari.
Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[10]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Secondo i dati ISTAT[11] al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 40 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
- Marocco 21 1,34%
Lingue e dialetti
[modifica | modifica wikitesto]La variante del sardo parlata a Gairo è il campidanese ogliastrino.
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Carnevale
[modifica | modifica wikitesto]Il paese ospita uno dei Carnevali più particolari dell'intera isola, Su Maimulu.
Oltre all'arcaica rappresentazione della lotta tra il bene ed il male nelle comunità rurali, diffusa in tutti i carnevali della Barbagia e dell'Ogliastra, e messa in scena a Gairo da S'Urtzu Ballabeni e Is omadoris (o peddincionis), il Carnevale tradizionale gairese è arricchito da una serie di figure uniche, come Su cuadderi (vestito da cavallo, è la figura parlante della rappresentazione, di cui detta i ritmi e l'avanzata) e Su poddinaiu (figura vestita da donna, getta crusca, simbolo di abbondanza, su altre figure e spettatori). L'avanzata di queste figure è seguita da is maimulus (pronuncia gairese "ir maimulusu"), figure con indosso pelli e teste di animale (spesso con grosse corna) e campanacci. Queste figure scandiscono le fasi principali della rappresentazione, avanzando in modo sincrono e generando il classico ritmo/frastuono tramite i loro campanacci.
Presenti poi anche sa filadora, s'ingrastula e sa martinica, diffuse anche negli altri centri ogliastrini.
Un'altra particolarità del carnevale gairese è la cosiddetta "questua". La rappresentazione carnevalesca è infatti seguita da un carretto, trainato da due figure vestite da buoi (o di stracci), trasulau e malandau. All'interno del carretto trova posto un grosso fantoccio con fattezze umane "Santu Nanì" e un otre. Il carretto serve a raccogliere le offerte della comunità per il Carnevale, vino, salumi, formaggi e dolci. Questi doni vengono appesi ai balconi e is maimulus devono guadagnarseli scalando grondaie o arrampicandosi sui balconi. Al loro passaggio trasulau e malandau invitano la comunità ad offrire qualcosa, attraverso il classico grido "Donai a buffai a Santu Nanì" (Date da bere a Santu Nanì).
Al termine dei festeggiamenti tutto il ricavato è utilizzato per un grosso banchetto, cui tutta la comunità è invitata a prendere parte.
Il periodo carnevalesco ha inizio il 17 gennaio, con il falò di Sant'Antonio. Nella piazza principale del paese viene acceso un grosso falò, in cui vengono arrostiti i cinghiali messi a disposizione dalle squadre dei cacciatori (organizzatori dell'evento). Ad un certo punto entra in scena "s'omini 'e facci", una figura che assume pubblicamente, davanti alla comunità gairese, la responsabilità per l'organizzazione dei festeggiamenti legati a Su Maimulu. A questo punto, in modo quasi solenne, entrano in scena s'urtzu ballabeni, is maimulus e le altre figure, che con la fuliggine del falò anneriscono i loro visi e completano il loro mascheramento, dando il via alle rappresentazioni, che durano fino al mercoledì delle ceneri.
Al periodo carnevalesco e a Su Maimulu è legata anche la leggenda di Marti Perra (letteralmente Martedì Grasso). Secondo la credenza, Marti Perra era un grosso gatto che puniva (squartandolo) chiunque, nei giorni de Su Maimulu, venisse sorpreso a lavorare nei campi, omettendo di partecipare ai festeggiamenti. L'arrivo di Marti Perra era annunciato da un'inquietante filastrocca:
"Non mi neris atò,
ca Marti Perra sò,
deu soi Marti Perra,
benniu po ti ferriri"
"Non scacciarmi (come un gatto qualsiasi), io sono Marti Perra, sono Marti Perra e sono venuto a farti del male".
La leggenda aveva un valore sociale, serviva infatti ad incentivare la partecipazione di tutti a Su Maimulu, rafforzando i legami sociali e sfruttando la circostanza e l'ambiente di festa per risolvere divergenze tra i membri della comunità.
I festeggiamenti carnevaleschi sono organizzati a cura dell'Associazione Culturale "Su Maimulu" che, formata da più di 30 volontari, ricostruisce artigianalmente e seguendo alla lettera i racconti e gli insegnamenti degli anziani, mascheramenti e rappresentazioni. Anche le fasi relative alla lavorazione delle pelli sono svolte "all'antica", con stiratura a mano. La stiratura è una delle fasi più lunghe e faticose della lavorazione. Ogni pelle necessita di circa un'ora e mezzo di lavoro, per completare un mascheramento occorrono solitamente almeno 3 pelli.
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Nell'abitato di Gairo Taquisara è presente la stazione di Gairo, posta lungo la ferrovia Mandas-Arbatax dell'ARST, dal 1997 in uso esclusivamente a fini turistici nell'ambito del servizio Trenino Verde. L'impianto, che è di norma attivo prevalentemente tra aprile e ottobre con un'attività quasi quotidiana in estate, era inoltre lo scalo d'origine di una ferrovia per Jerzu, dismessa nel 1956.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Periodo | Primo cittadino | Partito | Carica | Note | |
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9 giugno 1996 | 17 novembre 1996 | Francesco Piras | lista civica | Sindaco | [12] |
17 novembre 1996 | 16 aprile 2000 | Paolo Loddo | centro | Sindaco | [13] |
16 aprile 2000 | 8 maggio 2005 | Roberto Marino Marceddu | liste civiche di centro-sinistra | Sindaco | [14] |
8 maggio 2005 | 30 maggio 2010 | Roberto Marino Marceddu | lista civica | Sindaco | [15] |
30 maggio 2010 | 31 maggio 2015 | Roberto Marino Marceddu | lista civica "Crescita e Sviluppo Per Gairo" | Sindaco | [16] |
31 maggio 2015 | 26 ottobre 2020 | Francesco Piras | lista civica "Impegno per Gairo" | Sindaco | [17] |
26 ottobre 2020 | in carica | Sergio Lorrai | lista civica "Gairo per tutti" | Sindaco | [18] |
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dato Istat - Popolazione residente al 29 febbraio 2024 (dato provvisorio).
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ AA. VV., Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti, 1996, p. 293, ISBN 88-11-30500-4.
- ^ Gairo, decreto 1984-03-05 DPR, concessione di stemma e gonfalone, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 29 luglio 2022.
- ^ «Rilanciamo insieme l’osservatorio» - Cronaca - la Nuova Sardegna, in la Nuova Sardegna, 12 febbraio 2017. URL consultato il 20 febbraio 2017.
- ^ Gairo Taquisara, su gairotaquisara.altervista.org. URL consultato il 12 ottobre 2012.
- ^ a b La grotta di Taquisara, Gairo, su turismo.ogliastra.it, Assessorato al Turismo della Provincia dell'Ogliastra. URL consultato il 12 ottobre 2012 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2013).
- ^ Taquisara [collegamento interrotto], su comuniecitta.it. URL consultato il 12 ottobre 2012.
- ^ Gairo, su ANSA.it. URL consultato il 27 agosto 2020 (archiviato il 27 agosto 2020).
- ^ Statistiche I.Stat - ISTAT; URL consultato in data 28-12-2012.
- ^ Statistiche demografiche ISTAT, su demo.istat.it. URL consultato l'11 gennaio 2012 (archiviato il 22 giugno 2013).
- ^ Comunali 09/06/1996, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 17/11/1996, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 16/04/2000, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 08/05/2005, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 30/05/2010, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 31/05/2015, su elezionistorico.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 16 agosto 2017.
- ^ Comunali 25/10/2020, su elezioni.interno.gov.it, Ministero dell'interno. URL consultato il 14 novembre 2020 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2020).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Francesco Floris (a cura di), Grande Enciclopedia della Sardegna, Sassari, Newton&ComptonEditori, 2007. URL consultato il 7 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2012).;
- Manlio Brigaglia, Salvatore Tola (a cura di), Dizionario storico-geografico dei Comuni della Sardegna, Sassari, Carlo Delfino editore, 2006, ISBN 88-7138-430-X. URL consultato il 7 dicembre 2012 (archiviato dall'url originale il 15 gennaio 2013).
- "Su Maimulu - Il Carnevale antico gairese", scritto da Mauro Loi, illustrato da Anna Ascedu e con glossario a cura di Salvatore Dedola. Scritto in collaborazione con la Pro Loco di Gairo e patrocinato dal Comune.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Gairo
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Gairo
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- https://www.comune.gairo.og.it
- La scheda del comune nel portale Comunas della Regione Sardegna, su comunas.it.
- Gairo vecchio, su sardegnaabbandonata.it. URL consultato il Guida alla Sardegna abbandonata.
- Ghost Town - Gairo, Rai Play. URL consultato il 12 giugno 2019.