Vai al contenuto

Elia Zenonide

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Elia Zenonis
Raffigurazione di Elia Zenonis su una moneta coniata dal marito Basilisco
Augusta dell'Impero romano d'Oriente
In carica9 gennaio 475–agosto 476
MorteCappadocia, inverno 476477
Casa realeDinastia trace
ConiugeBasilisco
FigliMarco
Zenone[1]
Leone[1]

Elia Zenonis (latino: Aelia Zenonis; ... – Cappadocia, inverno 476/477) fu Augusta dell'Impero romano d'Oriente e moglie dell'imperatore Basilisco (9 gennaio 475–agosto 476); fu deposta assieme al marito dall'imperatore Zenone.

Zenonis era probabilmente di origine isaurica. Sposò Basilisco, fratello della imperatrice Elia Verina, cui diede almeno un figlio, Marco, e forse altri due, Zenone e Leone.[1]

Nel gennaio 475 Basilisco approfittò di una sommossa della popolazione di Costantinopoli contro l'imperatore Zenone per salire al trono; allo scopo di fondare una dinastia, Basilisco nominò il figlio Marco Cesare e poi Augusto, e conferì a Zenonis il titolo di Augusta.

Basilisco aveva un nipote, Armazio, il quale era un discreto comandante militare e un bell'uomo. L'imperatore permise al nipote e alla moglie di frequentarsi, e tra i due nacque una relazione sentimentale, sebbene fossero costretti a nasconderla; loro confidenti erano l'eunuco Daniele e l'ostetrica Marica, la quale riuscì a farli incontrare di nascosto e ad avere dei rapporti; Zenonis riuscì a convincere il marito imperatore a nominare il nipote Magister militum, ovvero generale dell'esercito.[2] Questo fatto fu la causa della caduta di Basilisco:[3] nell'estate del 476, infatti, Zenone riuscì a ritornare sul trono, dopo che Basilisco aveva perso il sostegno dell'esercito, del popolo e del clero (il clero di Costantinopoli era calcedoniano, mentre Basilisco e Zenonis erano caduti sotto l'influenza del patriarca monofisita Timoteo Eluro).

Basilisco e la sua famiglia si nascosero in una chiesa, ma furono traditi dal patriarca di Costantinopoli Acacio: Basilisco accettò di consegnarsi a patto che Zenone non «versasse il sangue» suo della sua famiglia, ma Zenone lo mandò con Zenonis in una fortezza dell'Isauria,[4] dove furono rinchiusi in una cisterna e lasciati morire di fame.[5]

Furono coniate diverse monete recanti l'effigie e il nome di Zenonis. Su quelle in oro presente la leggenda AVGGG, dove le tre 'G' si riferiscono ai tre augusti, Basilisco, Zenonis e Marco.[6] Quelle in bronzo recano al rovescio il monogramma di Zenonis.

  1. ^ a b c L'esistenza di altri due figli di Basilisco, e probabilmente di Elia Zenonis, di nome Zenone e Leone è suggerita dalle monete recanti i nomi di Zenone e Leone col titolo di cesare (DN ZENO ET LEO NOV CAES; NOV potrebbe essere un errore per NOBilissimi) The Byzantine Millennium; una spiegazione alternativa vuole questa moneta intitolata a Zenone e al figlio di Armazio, che si chiamava Basilisco e sarebbe poi stato rinominato Leone (David Sears, Leo Caesar).
  2. ^ Suda, "Ἁρμάτος" (alpha,3970).
  3. ^ Accadde infatti che l'ascesa del giovane amante dell'imperatrice indispettì il potente generale ostrogoto Teodorico Strabone, anch'egli magister militum, che ridusse il suo sostegno a Basilisco. L'imperatore inviò allora Armazio a combattere Zenone, che si era rifugiato in Isauria, ma Zenone corruppe Armazio, che gli lasciò strada libera per la capitale.
  4. ^ Elton afferma che il nome della fortezza era Limnae, mentre Smith ha Cucusus ed Evagrio Scolastico Acusus.
  5. ^ Procopio.
  6. ^ John Yonge Akerman. A Descriptive Catalogue of Rare and Unedited Roman Coins. Adamant Media Corporation, 2002. p. 383 ISBN 1-4021-9224-X
Fonti primarie
Fonti secondarie

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]