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Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1872

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Elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1872
StatoStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Data5 novembre
Collegio elettorale369 elettori
Affluenza72,1% (Diminuzione 8,8%)
Ulysses S Grant by Brady c1870-restored.jpg
HoraceGreeley.png
Candidati Ulysses S. Grant Horace Greeley
Partiti Repubblicano Partito Repubblicano Liberale
Voti 3.598.235
55,58%
2.834.761
43,78%
Elettori
286 / 369
66 / 369
Elettori per stato federato
Presidente uscente
Ulysses S. Grant (Partito Repubblicano)

Le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d'America del 1872 furono la 22ª tornata elettorale quadriennale; si tennero martedì 5 novembre. Il presidente in carica Ulysses S. Grant, repubblicano, riuscì agevolmente ad ottenere un secondo mandato, con il senatore Henry Wilson del Massachusetts come suo compagno di corsa.

La decisiva ricandidatura e la rielezione vennero raggiunte a seguito di una profonda spaccatura venutasi a creare all'interno del Partito Repubblicano, che condusse alla formazione di un terzo schieramento politico, i "Liberal Republicans", i quali scelsero Horace Greeley per tentare di contrastare Grant. Questo fatto inaspettato indusse il Partito Democratico ad annullare la propria Convention, non nominare un proprio candidato e sostenere Greeley.

Il 29 novembre, dopo la votazione popolare ma prima che il Collegio elettorale giungesse a pronunciare il suo verdetto tramite i Grandi elettori, Greeley morì improvvisamente; di conseguenza coloro che precedentemente si erano impegnati con lui si schierarono a favore di quattro differenti candidati alla carica di presidente e addirittura di otto a quella di vicepresidente. Lo stesso Greeley ricevette tre voti postumi, anche se furono poi annullati dal Congresso.

Questa elezione risultò essere l'unica in cui uno dei due maggiori sfidanti morì durante il procedimento elettorale; fu anche l'ultima fino alle elezioni del 2016 in cui più di un grande elettore votò per un candidato a cui non era originariamente destinato.

Nella mappa a lato il colore rosso denota gli stati vinti da Grant/Wilson, il blu acciaio i tre voti elettorali della Georgia concessi postumi a Greeley; gli altri colori indicano i suffragi ottenuti da Thomas Hendricks, Benjamin Gratz Brown, Charles Jones Jenkins e David Davis; questo risultato riflette la dispersione dei voti elettorali di Greeley causata dalla sua morte. I numeri indicano il totale di voti elettorali assegnati a ciascuno degli Stati federati.

La popolarità del presidente uscente in carica Ulysses S. Grant alla fine del suo primo mandato era ancora alta, nonostante lo scandalo dell'oro, perciò la sua nomina da parte del Partito Repubblicano fu scontata. Alla Convention nazionale tenutasi a Filadelfia il 5 e 6 giugno i Repubblicani nominarono il presidente Grant per la rielezione, ma scelsero di affiancargli il senatore Henry Wilson anziché il vicepresidente in carica Schuyler Colfax, implicato nello scandalo "Crédit Mobilier".

Voti[1]
Voti per la presidenza Voti per la vicepresidenza
Ulysses S. Grant 752 Henry Wilson 399
Schuyler Colfax 322
Horace Maynard 26
John Francis Lewis 22
Edmund Jackson Davis 16
Edward Follansbee Noyes 1
Joseph Roswell Hawley 1

Questa fu la prima volta nella storia del Partito Repubblicano in cui venne nominato un candidato all'unanimità. Non successe più per 28 anni, fino alle elezioni del 1900 con William Jennings Bryan. Uno dei discorsi a favore di Grant fu tenuto da William Henry Grey dell'Arkansas, il primo afroamericano ad aver partecipato attivamente ad una Convention nazionale di una formazione politica degli Stati Uniti d'America[2][3].

Altri, che dimostrarono una spiccata insofferenza nei confronti della corruzione della prima presidenza di Ulysses S. Grant si separarono, andando a formare il "Liberal Republican Party".

Manifesto elettorale di Grant e Wilson.
Republican Party (United States)
Republican Party (United States)
Candidati del Partito Repubblicano, 1872
Ulysses S. Grant Henry Wilson
per Presidente per Vice Presidente
18º Presidente degli Stati Uniti d'America
(1869-1877)
Senatore per il Massachusetts
(1855-1873)
Manifesto elettorale

Liberal Republican Party

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Già nel 1870 un gruppo influente di Repubblicani dissidenti si era separato dal partito per creare il "Liberal Republican Party". La sua prima (e unica) Convention nazionale si tenne a Cincinnati.

I candidati Liberal furono inizialmente i seguenti:

Manifesto elettorale di Greeley e Brown.

L'editore del New York Tribune Horace Greeley fu nominato alla sesta votazione sconfiggendo C. F. Adams, B. G. Brown fu nominato per la vicepresidenza già al secondo scrutinio.

Votazioni per la presidenza[4][5]
Votazione 2° bis Risultati
H. Greeley 147 239 245 258 251 258 332 482
C. F. Adams, Sr. 203 243 243 264 279 309 324 187
L. Trumbull 110 148 148 156 141 91 19 21
B. G. Brown 95 2 2 0 0 0 0 0
D. Davis 92 81 75 44 51 30 6 6
A. G. Curtin 62 0 0 0 0 0 0 0
S. P. Chase 3 1 1 0 0 24 32 0
Dspersi/Astenuti 1 0 0 0 0 2 1 18
Votazioni per la vicepresidenza[5][6]
Votazione
B. G. Brown 237 435
L. Trumbull 158 175
George Washington Julian 134 0
Gilbert Carlton Walker 85 75
Cassius Marcellus Clay 34 0
Jacob D. Cox 25 0
Altri 20 11
Candidati del Liberal Republican Party, 1872
Horace Greeley Benjamin G. Brown
per Presidente per Vice Presidente
Ex deputato alla Camera dei rappresentanti per il 6º distretto dello Stato di New York
(1848-1849)
20º Governatore del Missouri
(1871-1873)
Manifesto elettorale
Biglietto di ammissione per la Convention nazionale Democratica tenutasi all'interno della "Ford's Grand Opera House" di Baltimora.

La Convenzione nazionale democratica ebbe luogo a Baltimora il 9 e il 10 luglio; a causa del forte desiderio di sconfiggere Grant il Partito accettò immediatamente i candidati Greeley/Brown[7] e adottò il loro programma politico[8]. Greeley ottenne in tal modo 686 dei 732 voti dei delegati, mentre Brown ne raccolse 713. Accettando il programma dei liberali, i Democratici avevano accettato la strategia "New Departure", che era in opposizione al programma anti-Era della Ricostruzione del 1868. Si erano resi conto che per vincere dovevano guardare al futuro, anziché continuare a combattere ad oltranza la guerra di secessione[9]; compresero inoltre che avrebbero solamente diviso il voto anti-Grant se avessero nominato un candidato in aggiunta a Greeley. Tuttavia la reputazione che questi aveva da lungo tempo di essere uno degli antagonisti più aggressivi del Partito Democratico, dei suoi principi, dei suoi capi e dei suoi attivisti contribuirono non poco a raffreddare l'entusiasmo nei suoi confronti.

Una consistente minoranza, guidata da James Asheton Bayard, Jr., cercò di farsi spazio agendo indipendentemente dal duo Liberal Repubblicano. La convenzione, che durò solo sei ore anche se su due giorni, rappresenta la più breve convenzione del Partito Democratico.

Democratic Party (United States)
Democratic Party (United States)
Candidati del Partito Democratico, 1872
Horace Greeley Benjamin G. Brown
per Presidente per Vice Presidente
Ex deputato alla Camera dei rappresentanti
per il 6º distretto dello Stato di New York
(1848-1849)
20º Governatore del Missouri
(1871-1873)

Labor Reform Party

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Il Labor Reform Party si costituì solo nel 1870, con la sua prima riunione ufficiale alla Convention nazionale tenutasi a Saint Louis il 22 febbraio 1872. Inizialmente ci fu una certa esitazione riguardo l'opportunità di scegliere qualcuno subito o se si dovesse invece attendere almeno che i Liberal avessero eletto prima i loro candidati. Ogni mozione in tal senso fu però respinta, portando quindi alla nomina di David Davis, che era allora il favorito Liberal; fu affiancato da Joel Parker, il governatore del New Jersey.

Davis non declinò la proposta, ma aspettò ad iniziare la propria campagna elettorale finché non avesse ottenuto anche la nomina del Partito Liberal Repubblicano, così da beneficiare almeno delle loro risorse e appoggi politici; dopo che non riuscì ad avere questa candidatura, telegrafò direttamente al Labor Reform Party informando i delegati della sua intenzione di ritirarsi completamente dalla competizione. Joel Parker poco dopo ne seguì l'esempio.

Una seconda Convention dovette quindi venire convocata il 22 agosto a Filadelfia, dove fu deciso, piuttosto che commettere nuovamente lo stesso errore, che il Partito avrebbe cooperato con il nuovo Straight-Out Democratic Party che si era da poco formato. Dopo le elezioni gli affiliati nei vari stati divennero sempre meno attivi e già l'anno successivo il partito cessò definitivamente di esistere.

Straight-Out Democratic Party

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Rifiutandosi di appoggiare Greeley, un gruppo di Democratici soprattutto del sud tennero quella che chiamarono Convenzione del Straight-Out Democratic Party, a Louisville, nel Kentucky, l'11 agosto 1872. Nominarono come candidato alla presidenza Charles O'Conor, che declinò la proposta per telegramma; come vicepresidente nominarono John Quincy Adams II. Senza il tempo di trovare un sostituto di O'Conor, il partito continuò con questi due candidati. Ottennero lo 0,36% del voto popolare e nessun grande elettore.

Quadro politico

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L'amministrazione Grant e i suoi sostenitori Radical erano pesantemente accusati di comportamenti corrotti, pertanto i Liberal chiesero un'immediata riforma dell'intero apparato della funzione pubblica oltre alla fine del processo di Ricostruzione, incluso il ritiro delle truppe federali dagli Stati Uniti meridionali; ma sia i Liberal che i Democratici ebbero modo di rimanere largamente delusi dal proprio candidato Greeley. Si fece strada la battuta di spirito: "perché mai si dovrebbe scalzare un militare dalla presidenza se poi lo si deve sostituire con uno stupido?"[10]. Essendo per lo più un attivista con ben poca esperienza politica alle spalle, Greeley e la sua carriera di redattore giornalistico regalò agli avversari una lunga lista di posizioni eccentriche assunte, facilmente attaccabili.

Con i ricordi ancora ben vivi nella memoria collettiva delle imprese compiute durante la guerra civile, Grant si dimostrò fin da subito un presidente del tutto inattaccabile; a ciò si aggiunse anche un largo finanziamento alla propria campagna. Uno storico notò che "Mai prima d'allora un candidato si pose sotto un tale obbligo e onere nei confronti dei grandi uomini d'affari". Una larga parte dei fondi a favore di Grant provennero dalla classe imprenditrice, tra cui il finanziere Jay Cooke, il magnate industriale Cornelius Vanderbilt, il multimilionario Alexander Turney Stewart, il giurista Henry Hilton e John Jacob Astor III[11].

La suffragetta Victoria Woodhull, prima donna a concorrere per la carica presidenziale. Foto di Mathew B. Brady.

Suffragio femminile

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Lo stesso argomento in dettaglio: Femminismo negli Stati Uniti d'America e Diritti delle donne.

Questa fu la prima elezione che si svolse dopo la creazione della "National Woman Suffrage Association" e dell'"American Woman Suffrage Association" (1869), due associazioni che facevano campagna per il diritto di voto alle donne. Di conseguenza le proteste a favore del suffragio femminile si fecero sempre più numerose e articolate; le femministe giunsero al punto da indire una propria Convention a New York il 9 maggio.

Alcune delegate dell'"Equal Rights Party" proposero di nominare come candidata alla presidenza la suffragetta Victoria Woodhull, la quale aveva trascorso l'intero anno precedente compiendo giri di conferenze per tutto lo Stato di New York e tenendo comizi sulle ragioni dell'estensione alle donne del diritto di voto; le fu affiancato uno dei capi del movimento per i diritti civili degli afroamericani Frederick Douglass come candidato alla vicepresidenza. Douglass, tuttavia, non aveva partecipato alla Convention e non ne fu neppure informato. Woodhull tenne una serie di discorsi per tutta la durata della campagna elettorale e fu costretta a chiedere dei prestiti ai suoi sostenitori per potersi pagare le trasferte: appena il giorno prima dell'Election Day fu posta in stato d'arresto per aver contribuito alla pubblicazione di un pamphlet giudicato osceno. Ella non sarebbe comunque stata in grado di diventare presidente, non tanto perché donna (la legislazione costituzionale a tal proposito non diceva nulla) ma perché non avrebbe raggiunto l'età minima consentita per assumere la carica (35 anni) il giorno della cerimonia d'inaugurazione e insediamento del presidente; gli storici hanno in seguito discusso sul fatto di considerare o meno le sue attività di propaganda una vera e propria campagna elettorale[12]. Parecchie suffragette tentarono di votare a queste elezioni; Susan B. Anthony fu prima arrestata e poi multata di 100 dollari per aver cercato di votare con la forza.

Risultati elettorali per contea. Le sfumature rosse mostrano le vittorie di Grant (Repubblicano) mentre quelle violetto i successi di Greeley (Repubblicano liberale/Democratico).

Controversie sui voti dei delegati

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Grant conquistò una facile rielezione con il 56% dei voti popolari contro il 44% di Greeley; ottenne 286 grandi elettori contro i 66 che andarono all'avversario; tuttavia Greeley morì il 29 di novembre, appena 24 giorni dopo l'elezione e prima che gli elettori degli Stati da lui vinti (Texas, Missouri, Kentucky, Tennessee, Georgia e Maryland) potesse esprimere la propria preferenza. La maggioranza di loro votò in seguito per altri concorrenti Democratici.

Delle 2.171 contee di nuova formazione Grant ne vinse 1.335, contro le 833 di Greeley. In tre contee il suffragio popolare si suddivise in modo uniforme.

Durante la sessione congiunta del Congresso per il conteggio del voto elettorale il 12 febbraio 1873, numerose obiezioni si sollevarono riguardo alcuni risultati reputati dubbi. Tuttavia, a differenza delle obiezioni che sarebbero state fatte nel 1877 dopo le elezioni presidenziali del 1876, queste non ebbero alcun impatto di rilievo sul risultato finale delle elezioni[13].

I grandi elettori dell'Arkansas e della Louisiana verranno respinti a causa di irregolarità accertate e diffuse, non sono pertanto inclusi nel conteggio totale. Entrambi gli Stati avevano votato per Grant[14].

I tre grandi elettori della Georgia votarono per Greeley ma vennero respinti in quanto il candidato era già deceduto quando espressero la loro preferenza; mentre i loro voti a favore di Benjamin Gratz Brown per la vicepresidenza non furono annullati. In questo caso sono stati inclusi nel numero totale degli elettori.

Grandi proteste furono sollevate contro i voti del Texas e del Mississippi da parte del giornalista afroamericano James J. Spelman nonché elettore presidenziale repubblicano[15], ma alla fine vennero accettati.

Questa tornata elettorale fu l'ultima in cui l'Arkansas si espresse per un repubblicano fino alle elezioni presidenziali del 1972 e l'ultima in cui votò contro i Democratici fino alle elezioni presidenziali del 1968. L'Alabama e il Mississippi non sarebbero più stati conquistati da un Repubblicano fino alle elezioni presidenziali del 1964 e non avrebbero più votato contro i Democratici fino alle elezioni presidenziali del 1948. La Carolina del Nord e la Virginia non voteranno nuovamente Repubblicano fino alle elezioni presidenziali del 1928. Infine la Virginia Occidentale, il Delaware e il New Jersey non avrebbero più fatto vincere un repubblicano fino alle elezioni presidenziali del 1896.

Candidati Partiti Voti % Delegati
Presidente Vicepresidente
3 598 235 55,63 286
2 834 761 43,83 66
Charles O'Conor (New York)
John Quincy Adams II (Massachusetts)
Straight-Out Democratic Party
18 602 0,29
5 607 0,09
Altri candidati
-
-
10 473 0,16
Totale
6 467 678
100
352
  • Horace Greeley morì prima dello svolgimento delle elezioni all'interno del collegio elettorale. Dei 66 delegati che avevano sostenuto la sua candidatura, 42 votarono per Thomas Hendricks, 18 per Benjamin Gratz Brown, 2 per Charles J. Jenkins e 1 per David Davis, mentre 3 delegati votarono per lo stesso Greeley (voti invalidati).

Risultati per Stato

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Fonte: Walter Dean Burnham[16][17]

Stati vinti da Grant/Wilson
Stati vinti da Greeley/Brown

Ulysses S. Grant
Repubblicano
Horace Greeley
Repubblicano liberale / Democratico
Charles O'Conor
Straight-Out Democrat
Margine di vittoria Totale Stati
Stato federato Voti
elettorali
# % Voti
elettorali
# % Voti
elettorali
# % Voti
elettorali
# % #
  Alabama 10 90.272 53,19 10 79.444 46,81 - - - - 10.828 6,38 169.716 AL
  Arkansas 6 41.373 52,17 6 37.927 47,83 - - - - 3.446 4,35 79.300 AR
  California 6 54.007 56,38 6 40.717 42,51 - 1.061 1,11 - 13.290 13,87 95.785 CA
  Carolina del Nord 10 94.772 57,38 10 70.130 42,46 - 261 0,16 - 24.642 14,92 165.163 NC
  Carolina del Sud 7 72.290 75,73 7 22.699 23,78 - 204 0,21 - 49.591 51,95 95.452 SC
  Connecticut 6 50.314 52,41 6 45.695 47,59 - - - - 4.619 4,81 96.009 CT
  Delaware 3 11.129 51,00 3 10.205 46,76 - 488 2,24 - 924 4,23 21.822 DE
  Florida 4 17.763 53,52 4 15.427 46,48 - - - - 2.336 7,04 33.190 FL
  Georgia 11 62.550 45,03 - 76.356 54,97 11 - - - -13.806 -9,94 138.906 GA
  Illinois 21 241.936 56,27 21 184.884 43,00 - 3.151 0,73 - 57.052 13,27 429.971 IL
  Indiana 15 186.147 53,00 15 163.632 46,59 - 1.417 0,40 - 22.515 6,41 351.196 IN
  Iowa 11 131.566 60,81 11 81.636 37,73 - 2.221 1,03 - 49.930 23,08 216.365 IA
  Kansas 5 66.805 66,46 5 32.970 32,80 - 156 0,16 - 33.835 33,66 100.512 KS
  Kentucky 12 88.766 46,44 - 99.995 52,32 12 2.374 1,24 - -11.229 -5,87 191.135 KY
  Louisiana 8 71.663 55,69 8 57.029 44,31 - - - - 14.634 11,37 128.692 LA
  Maine 7 61.426 67,86 7 29.097 32,14 - - - - 32.329 35,71 90.523 ME
  Maryland 8 66.760 49,66 - 67.687 50,34 8 - - - -927 -0,69 134.447 MD
  Massachusetts 13 133.455 69,20 13 59.195 30,69 - - - - 74.260 38,50 192.864 MA
  Michigan 11 138.758 62,66 11 78.551 35,47 - 2.875 1,30 - 60.207 27,19 221.455 MI
  Minnesota 5 55.708 61,27 5 35.211 38,73 - - - - 20.497 22,54 90.919 MN
  Mississippi 8 82.175 63,48 8 47.282 36,52 - - - - 34.893 26,95 129.457 MS
  Missouri 15 119.196 43,65 - 151.434 55,46 15 2.429 0,89 - -32.238 -11,81 273.059 MO
  Nebraska 3 18.329 70,68 3 7.603 29,32 - - - - 10.726 41,36 25.932 NE
  Nevada 3 8.413 57,43 3 6.236 42,57 - - - - 2.177 14,86 14.649 NV
  New Hampshire 5 37.168 53,94 5 31.425 45,61 - - - - 5.743 8,33 68.906 NH
  New Jersey 9 91.656 54,52 9 76.456 45,48 - - - - 15.200 9,04 168.112 NJ
  New York 35 440.738 53,23 35 387.282 46,77 - - - - 53.456 6,46 828.020 NY
  Ohio 22 281.852 53,24 22 244.321 46,15 - 1.163 0,22 - 37.531 7,09 529.436 OH
  Oregon 3 11.818 58,66 3 7.742 38,43 - 587 2,91 - 4.076 20,23 20.147 OR
  Pennsylvania 29 349.589 62,07 29 212.041 37,65 - - - - 137.548 24,42 563.262 PA
  Rhode Island 4 13.665 71,94 4 5.329 28,06 - - - - 8.336 43,89 18.994 RI
  Tennessee 12 85.655 47,84 - 93.391 52,16 12 - - - -7.736 -4,32 179.046 TN
  Texas 8 47.468 40,71 - 66.546 57,07 8 2.580 2,21 - -19.078 -16,36 116.594 TX
  Vermont 5 41.480 78,29 5 10.926 20,62 - 553 1,04 - 30.554 57,67 52.980 VT
  Virginia 11 93.463 50,47 11 91.647 49,49 - 85 0,05 - 1.816 0,98 185.195 VA
  Virginia Occidentale 5 32.320 51,74 5 29.532 47,28 - 615 0,98 - 2.788 4,46 62.467 WV
  Wisconsin 10 104.994 54,60 10 86.477 44,97 - 834 0,43 - 18.517 9,16 192.305 WI
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti 366 3.597.439 55,58 286 2.833.710 43,78 66 23.054 0,36 - 763.729 11,80 6.471.983 US

Geografia dei risultati

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Galleria cartografica

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Il colore rosso dei caratteri indica gli Stati vinti da Grant, il rosso quelli conquistati da Greeley.

Stati in cui il margine di vittoria fu inferiore al 5% (51 voti elettorali)

  1. Maryland 0,69%
  2. Virginia 0,98%
  3. Delaware 4,23%
  4. Tennessee 4,32%
  5. Arkansas 4,35%
  6. West Virginia 4,46%
  7. Connecticut 4,81%

Stati in cui il margine di vittoria si attestò tra il 5 il 10% (133 voti elettorali):

  1. Kentucky 5,87%
  2. Alabama 6,38%
  3. Indiana 6,41%
  4. New York 6,46%
  5. Florida 7,04%
  6. Ohio 7,09%
  7. New Hampshire 8,33%
  8. New Jersey 9,04%
  9. Wisconsin 9,16%
  10. Georgia 9,94%
Candidato alla Vicepresidenza Partito Stato Voti elettorali
Henry Wilson Repubblicano Massachusetts 286
Benjamin Gratz Brown National Union Party Missouri 47
Alfred H. Colquitt Democratico Georgia 5
George Washington Julian Liberal Repubblicano Indiana 5
Thomas E. Bramlette Democratico Kentucky 3
John M. Palmer Democratico Illinois 3
Nathaniel P. Banks Liberal Repubblicano Massachusetts 1
William S. Groesbeck Repubblicano liberale/Democratico Ohio 1
Willis Benson Machen Democratico Kentucky 1
John Quincy Adams II Bourbon Democrat Massachusetts 0
John Russell Proibizionista Michigan 0
Totale 352
Maggioranza 177

Fonte[18] presso il National Archives and Records Administration.

  1. ^ Presidential election, 1872.: Proceedings of the National union Republican convention held at Philadelphia, June 5 and 6, 1872 .../ Reported by Francis H. Smith, Official reporter.
  2. ^ William Henry Grey (1829-1888), su encyclopediaofarkansas.net, Encyclopedia of Arkansas History and Culture, 25 gennaio 2017. URL consultato il 22 aprile 2017.
  3. ^ Harry S. Ashmore, Arkansas: A Bicentennial History, New York City, W.W. Norton and Company, 1978, pp. 91-98.
  4. ^ US President - LR Convention
  5. ^ a b Our Campaigns
  6. ^ US Vice President - LR Convention
  7. ^ Official Proceedings of the National Democratic Convention, Held at Baltimore, July 9, 1872, Boston, Rockwell & Churchill, Printers, 1872.
  8. ^ Paul F. Boller, Jr., Presidential Campaigns: from George Washington to George W. Bush, Oxford University Press, 2004, pp. 128–129, ISBN 0-19-516716-3.
  9. ^ William Archibald Dunning, Reconstruction: Political & Economic, 1865–1877, 1905; capitolo XII, pag. 198
  10. ^ Dunning 197
  11. ^ Guide to U.S. Elections, Volume 1, Fifth, CQ Press, 17 novembre 2005, ISBN 1-56802-981-0.
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