Early 1970
Early 1970 singolo discografico | |
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Artista | Ringo Starr |
Pubblicazione | 9 aprile 1971 |
Durata | 3:04 |
Genere | Pop rock Country rock |
Etichetta | Apple Records |
Produttore | George Harrison |
Note | Lato B di It Don't Come Easy |
Singoli di Ringo Starr - cronologia | |
Early 1970 è un brano musicale di Ringo Starr, pubblicato come lato B di It Don't Come Easy, un singolo di grosso impatto commerciale[1].
Il brano
[modifica | modifica wikitesto]Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo la separazione dei Beatles, Ringo, stando alle sue stesse parole, visse un momento traumatico, ma che gli diede sollievo[2]; non sapendo più bene cosa voler fare della sua vita dopo questa scissione, registrò l'album Sentimental Journey[3].
Composizione e testo
[modifica | modifica wikitesto]Early 1970, originariamente intitolata When I Come to Town (4 Nights in Moscow)[4] è un'amara riflessione di Ringo Starr sui rapporti fra gli ex-compagni dei Beatles nei primi anni settanta; quando il pezzo venne composto, Paul McCartney aveva appena iniziato una causa legale contro gli altri tre Fab Four[5] per ottenere ufficialmente lo scioglimento del gruppo e per far revisionare i suoi conti[6]. McCartney, sebbene avesse composto l'arrangiamento del brano Stardust, apparso su Sentimental Journey[7], ebbe un furibondo litigio con Starr, quando quest'ultimo gli chiese di posticipare la data di uscita del suo album McCartney[8], per evitare che essa si sovrapponesse con quella di Let It Be dei Beatles, cosa che, infatti, avvenne[9]; dopo questo attrito, i due ricominciarono a vedersi a partire dal 12 maggio 1971, in occasione del matrimonio di Mick Jagger dei Rolling Stones con Bianca Macias in Francia[10]. In seguito, Macca donò a Ringo alcuni brani da lui firmati, ovvero Six O'Clock, pubblicato su Ringo (1973)[11], Pure Gold su Rotogravure (1976)[12], Private Property ed Attention su Stop and Smell the Roses (1981)[13][14] ed Angel in Disguise, scartato da Time Takes Time (1992)[15]; altre volte, il bassista suonò in brani di Ringo non composti da lui, ed il drummer apparve su alcune sue canzoni[16].
Il testo della canzone inizia proprio con una strofa che parla di Paul McCartney. In questa, ci sono menzioni alla fattoria scozzese dell'ex-compagno[17], acquistata nel 1966[18], dove il bassista visse circa un anno tra la seconda metà del 1969 e la prima del 1970, distrutto dallo scioglimento dei Mop Tops[3], ed agli animali lì presenti, che annoverava, nel 1971, 100 pecore, 5 cavalli ed un numero imprecisato di montoni[19]; si passa poi ad un accenno alla moglie[17], Linda Eastman, sposata il 12 marzo 1969[20] ed alla loro famiglia[17], formata dalle figlie Heaather[21] e Mary[9]. La strofa, come anche le due successive, si conclude con "And when he comes to town.." ("E quando verrà in città"); in questo caso, Ringo non dà affatto per certo che suoneranno insieme[17], probabilmente per gli ultimi attriti con Macca[3].
La seconda strofa riguarda John Lennon[17] il quale, sebbene pare avesse affermato che Ringo non era neanche il miglior batterista nei Beatles[22] (frase recentemente destituita di fondamento[23]) , talvolta chiese all'amico di suonare nei suoi LP[24], e lo fornì di alcuni brani, I'm the Greatest su Ringo (1973)[25], le due Goodnight Vienna sull'omonimo album (1974)[26], Cookin' su Rotogravure[27] (1976) e Life Begins at 40 per Can't Fight Lighting, 33 giri che cambiò totalmente la sua forma dopo l'assassinio di John[28]. Il primo verso parla delle abitudini casalinghe dell'ex-compagno[17] e del Bed-In, un'iniziativa attuata durante la luna di miele di John e Yōko Ono, durante la quale i due stettero una settimana in un letto per promuovere la Pace[29]; il verso seguente parla di Yoko, chiamata con l'appellativo di "mamma"[17], utilizzato anche dal marito[30][N 1]. Ringo, alla fine di questa seconda strofa, afferma che Lennon certamente risuonerà con lui una volta tornato in città[17].
George Harrison viene cantato nella terza strofa, che inizia trattando dei suoi capelli lunghi e delle sue parti di chitarra[17][N 2]. Il verso seguente parla di una donna con le gambe lunghe[17]: si tratta di Pattie Boyd, moglie di Harrison, che egli sposò nel 1966[31] e dalla quale si separò nel 1974, poiché Pattie preferiva Eric Clapton a lui[32]; la Boyd, nel testo di Early 1970, impegnata a raccogliere margherite per George[17], anche lui appassionato di giardinaggio[33]. Il terzo verso parla di Friar Park, la villa di George, comprata nel 1970[34], abitazione che il chitarrista, secondo Starr, non vede mai, poiché sta sempre a Londra a registrare con lui[17]; infatti, Harrison passò buona parte del 1970 in città, per registrare il triplo album All Things Must Pass[35], in cui suona anche l'amico batterista. Infatti, di frequente Ringo suonò con George[36] e viceversa; a Starr vennero donate svariate canzoni dal chitarrista, tra cui I'll Still Love You di Rotogravure (1976)[37], considerata come una delle migliori canzoni di Harrison[38], il quale suonò anche in altre occasioni con l'amico batterista[16].
Il verso finale inizia con Ringo che elenca gli strumenti che, nel 1970, aveva imparato a suonare: la chitarra ed il pianoforte. Sul primo, stando a quanto dice la canzone, sa suonare solamente tre accordi, La, Re e Mi Maggiore[17][N 3], mentre riesce a suonare la tastiera solo in brani in Do maggiore. Chitarra e piano occupano i primi due versi, mentre nel terzo l'ex-Beatle afferma che il basso elettrico è troppo difficile per lui[17] (nel 2003, su Ringo Rama apparve una traccia, I Really Love Her, in cui il musicista suona tutti gli strumenti, basso compreso[39]). La strofa (e tutta la canzone) si conclude con Starkey che canta che quando tornerà in città vorrebbe vedere i suoi tre amici[17].
Registrazione
[modifica | modifica wikitesto]L'incisione della traccia venne iniziata il 3 ottobre 1970, durante le sedute di John Lennon/Plastic Ono Band, e venne ultimata assieme a George Harrison[40]. Early 1970, come anche It Don't Come Easy, è stata prodotta da George Harrison[1].
Pubblicazione
[modifica | modifica wikitesto]It Don't Come Easy/Erly 1970 venne commercializzato dalla Apple Records con il numero di serie R 5898 il 9 luglio 1970 nel Regno Unito[1] ed il 16 negli USA[41] (numero di serie: Apple 1831)[42]. Singolo non estratto da qualsiasi LP, presenta, sul solco del lato B, la scritta Porky, lì incisa dal fonico George Peckham[1]. In una versione statunitense, la produzione del lato B è stata accreditata a Ringo Starr[42], così come anche sulla raccolta Photograph: The Very Best of Ringo[4].
La prima apparizione della canzone su un LP è rappresentata dalla sua inclusione sulla raccolta Blast from Your Past (1975), nella quale Early 1970 è il nono brano (il quarto del lato B), ed è posto tra Oh My My ed I'm the Greatest[43]. Ben più recente è la sua inclusione sulla compilation Photograph: The Very Best of Ringo (2007): nona traccia, fra Beaucoups of Blues e Snookeroo[44]. Assieme a Down and Out ed al suo lato A It Don't Come Easy, Early 1970 è stata inclusa sulla ristampa su CD dell'album Ringo nel maggio 1991; in Gran Bretagna, la traccia chiude il compact disc[45], mentre negli Stati Uniti è la dodicesima traccia, tra It Don't Come Easy e Down and Out[46]. Anche l'edizione iTunes di Ringo presenta questa canzone come tredicesima traccia, ma è seguita dal videoclip di It Don't Come Easy[47]. In Messico, il brano apparve in un EP intitolato Back Off Boogaloo (1972) come terza traccia, la prima del lato B, ed è posto tra It Don't Come Easy e Blindman[48].
Stephen Thomas Erlewine di AllMusic ha considerato il brano come uno dei pezzi migliori di Photograph, e l'ha giudicato "ottimista"[49]. Sempre dallo stesso sito, William Ruhulmann, recensendo Ringo, ha affermato che migliora ancor di più con le bonus track, ed ha definito questa canzone: "Ringo che ci dice le sue idee sullo scioglimento dei Beatles"[50]. Anche i membri del sito The Beatles Bible hanno giudicato positivamente Early 1970[51], così come quelli di Songfacts[52]. Ringo Starr ha giudicato il suo brano interessante e buono.[4]
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- Ringo Starr: voce, chitarra acustica, pianoforte, batteria
- George Harrison: chitarra acustica, chitarra slide, pianoforte
- Klaus Voorman: chitarra acustica, dobro, basso elettrico[44]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ L'appellativo è usato, in un ambito sessuale, sulla canzone Happiness Is a Warm Gun dei Beatles, pubblicata sul White Album (1968)
- ^ George Harrison è stato considerato l'undicesimo migliore chitarrista di tutti i tempi secondo la rivista Rolling Stone nella lista 100 Greatest Guitarists, su rollingstone.com. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2015).
- ^ In realtà, nell'interno del vinile dell'album Beaucoups of Blues (1970), si vede Starr suonare un accordo di Do maggiore alla chitarra
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d (EN) Graham Calkin, Ringo Starr - It Don't Come Easy, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ The Beatles, The Beatles Anthology, Rizzoli Editore, 1999., pag. 348
- ^ a b c The Beatles, pag. 349.
- ^ a b c Ringo Starr, Photograph: The Very Best of Ringo, EMI, 2007., pag. 6
- ^ Bill Harry, The Ringo Starr Encyclopedia, Virgin Books, 2004., pag. 654 - 655 dell'edizione iTunes
- ^ Hervé Bourhis, pag. 106.
- ^ Hervé Bourhis, pag. 1049 - 1050.
- ^ Hervé Bourhis, pag. 99.
- ^ a b Hervé Bourhis, pag. 100.
- ^ Bill Harry, pag. 401 - 402.
- ^ Bill Harry, pag. 1035.
- ^ Bill Harry, pag. 893 - 894.
- ^ Hervé Bourhis, pag. 39.
- ^ Bill Harry, pag. 888 - 889.
- ^ Bill Harry, pag. 34.
- ^ a b Bill Harry.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n o (EN) RINGO STARR lyrics - Early 1970, su oldielyrics.com, OldieLyrics. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ Hervé Bourhis, pag. 58.
- ^ Hervé Bourhis, pag. 108.
- ^ Hervè Bourhis, pag. 91.
- ^ Keith Badman, The Beatles Years - Volume 2: After the Break-Up, 1970 - 2001, Omnibus Press, 1999., pag. 136 della versione iTunes
- ^ (EN) John Lennon said Ringo Starr wasn't even the best drummer within The Beatles!, su omgfacts.com, OMGFACTS. URL consultato il 30 luglio 2014 (archiviato dall'url originale il 23 agosto 2014).
- ^ Did John Lennon Say Ringo “Wasn’t Even The Best Drummer In The Beatles”?, su amp.radiox.co.uk/, 22 aprile 2019. URL consultato il 26 aprile 2020.
- ^ Keith Badman, pag. 97 - 98.
- ^ Bill Harry, pag. 734.
- ^ Bill Harry, pag. 694 - 695.
- ^ Bill Harry, pag. 602.
- ^ (EN) Graham Calkin, STOP and Smell the Roses, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ James Henke, LENNONlegend: Vita Illustrata di John Lennon, Rizzoli Editore, 2003., pag. 40 - 41
- ^ Luca Biagini, Happiness Is a Warm Gum, su pepperland.it, Pepperland. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ Hervé Bourhis, pag. 56.
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- ^ Hervé Bourhis, pag. 142.
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- ^ Keith Badman, pag. 75 - 78.
- ^ (EN) Graham Calkin, All Things Must Pass, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ Bill Harry, pag. 726 - 727.
- ^ (EN) Dawidsu, When Every Song Been Sung (I'll Still Love You) - George Harrison, su dawidsu.wordpress.com, Dawidsu Chords. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ Bill Harry, pag. 726.
- ^ Chip Madinger & Mark Easter, Eight Arms to Hold You: The Solo Beatles Compendium, 44.1 Productions, 2000., pag. 498
- ^ Keith Badman, pag. 201.
- ^ a b (EN) Ringo Starr - Solo US Singles, su mybeatles.net, mybeatles.net. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ (EN) Graham Calkin, Blast from Your Past, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ a b (EN) Ringo Starr - Photograph: The Very Best of Ringo, su discogs.com, Discogs. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ (EN) Graham Calkin, Ringo, su jpgr.co.uk, JPGR. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ Ringo, EMI, 1991. retro-copertina
- ^ (EN) Ringo (Bonus track Version) - Ringo Starr, su itunes.apple.com, iTunes. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ (EN) Back Off Boogaloo by Ringo Starr, su rateyourmusic.com, rateyourmusic. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ (EN) Stephen Thomas Erlewine, Phottograph: The Very Best of Ringo - Ringo Starr, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ (EN) William Ruhulmann, Ringo - Ringo Starr, su allmusic.com, AllMusic. URL consultato il 30 luglio 2014.
- ^ (EN) Autori vari, Fab Four - Early 1970 lyrics - Ringo Starr, su beatlesbible.com, The Beatles Bible. URL consultato il 30 luglio 2014 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).
- ^ (EN) Autori vari, Early 1970 by Ringo Starr, su songfacts.com, Songfacts. URL consultato il 30 luglio 2014.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Early 1970, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.