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Deserto Dipinto (Stati Uniti d'America)

Coordinate: 35°30′01″N 110°05′02″W
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Deserto Dipinto
Painted Desert
Il Deserto Dipinto visto da Blue Mesa
StatiStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
RegioniArizona (bandiera) Arizona
TerritorioSud-est del Four Corners
Superficie378[1][2] km²
Fusi orariUTC-7
Mappa in rilievo che mostra la posizione del deserto (nord e nord-est). Le aree verdi in basso costituiscono l'altopiano del Mogollon (Mogollon Plateau) e Mogollon Rim
Mappa di localizzazione: Stati Uniti d'America
Deserto Dipinto
Deserto Dipinto

Il Deserto Dipinto (in inglese Painted Desert) è un'ecoregione desertica di calanchi degli Stati Uniti nei pressi dei Four Corners[3] che corre dall'estremità orientale del Parco nazionale del Grand Canyon verso sud-est sino al Parco nazionale della foresta pietrificata.[4] È facilmente accessibile dalla parte settentrionale da quest'ultima area protetta.[5] Tale deserto è noto per i suoi colori brillanti e accesi, che comprendono non solo il rosso, comune anche in altre regioni americane, ma anche sfumature di arancione e giallo.[6]

Il Deserto Dipinto è così chiamato per via di una spedizione guidata da Francisco Vázquez de Coronado nella sua ricerca del 1540 per trovare le Sette Città di Cibola, che lui raggiunse quasi 100 km a est del Parco Nazionale della Foresta Pietrificata. Scoprendo che le città non erano fatte d'oro, Coronado decise di avviare una spedizione per "scoprire" il fiume Colorado. Essendosi assai stupiti delle sfumature che il deserto da loro attraversato offriva ai loro occhi, decisero di rinominare l'area in El Desierto Pintado ("Il deserto dipinto").[7][8]

Gran parte del deserto che rientra nel Parco della foresta pietrificata è protetto, l'ecosistema è ben preservato: gli spostamenti di mezzi motorizzati sono limitati.[9] Sebbene il cuore del Painted Desert non sia facilmente raggiungibile, nel parco è possibile partecipare ad escursioni sia di breve che di lunga durata tra le alture e le vallate. Il Deserto Dipinto prosegue verso nord nella Riserva Navajo, dove è consentito circolare con fuoristrada.[10]

Il deserto è composto da faglie stratificate di siltite, argillite e shale di formazione Chinle del Triassico.[11] Questi strati di roccia facilmente soggetti ad erosione sono perlopiù formati da ferro e manganese, i due metalli che causano la così accesa colorazione dei pigmenti della regione. Sottili strati di roccia calcarea e piroclastica formano i mesa del deserto. Numerosi strati di silice e cenere vulcanica si sono verificati nel periodo Chinle e hanno contribuito a costituire e preservare la foresta fossile dell'area. L'erosione di questi strati ha portato poi alla formazione dei calanchi oggi visibili.[12][13][14]

Le fasce di colore grigio e rosso sull'altura sono tipiche su diverse cime del Painted Desert

Vento, acqua ed erosione del suolo hanno e continuano a cambiare la fisionomia del paesaggio. Un assortimento di piante e animali fossili preistorici sono stati rinvenuti nella regione: le scoperte paleontologiche e storiche più celebri riguardano tracce di dinosauri e prove della presenza di umani in epoche lontane.[15]

Il deserto si estende dal Grand Canyon in direzione sud-est per circa 240 km fino ad Holbrook, dalla foresta pietrificata alla punta meridionale del Defiance Plateau.[16] Il limite meridionale è rappresentato poi dai fiumi Little Colorado e il suo affluente Puerco, mentre il limite settentrionale è formato dalle propaggini meridionali dell'Altopiano del Colorado e dalla Black Mesa.[17] La larghezza varia da 25 a 80 km e la superficie totale e l'altitudine varia da 1.370 a 1.980 m s.l.m.

Tra sud-ovest e sud si trova l'altopiano di Mogollon: sempre a meridione è situata la Mogollon Rim, punto che segna il limite nord dello stato dell'Arizona.[18]

La forte ombra pluviometrica del Mogollon Rim, ha contribuito a rendere desertico il clima (come da classificazione dei climi di Köppen) della regione nota come Painted Desert: l'escursione termica tra giorno e notte è molto intensa (circa 20 gradi Celsius di differenza) in tutti i mesi dell'anno. Le estati sono calde e secche e gli inverni freddi, anche se praticamente senza neve. Le precipitazioni annuali sono le più basse del nord dell'Arizona e in molti luoghi sono persino inferiori a quelle di Phoenix.[19]

  1. ^ Corrispondenti a circa 93.500 acri: The Painted Desert a cura di arizonaleisure.com, link verificato il 31 ottobre 2019.
  2. ^ (EN) A. J. Bowden, C. V. Burek, R. Wilding, History of Palaeobotany, Geological Society of London, 2005, ISBN 978-18-62-39174-1, p. 103.
  3. ^ (EN) Edmund C. Jaeger, The North American Deserts, Stanford University Press, 1957, ISBN 978-08-04-70498-4, p. 10.
  4. ^ (EN) Ralph Lee Hopkins, Hiking the Southwest's Geology, The Mountaineers Books, 2002, ISBN 978-08-98-86856-2, p. 96.
  5. ^ (EN) Sara J. Benson, The Four Corners Region, The Countryman Press, 2008, ISBN 978-15-81-57987-1, pp. 79-80.
  6. ^ (EN) Dori Griffin, Mapping Wonderlands, University of Arizona Press, 2013, ISBN 978-08-16-59991-2, p. 144.
  7. ^ (EN) Will Croft Barnes; Byrd H. Granger, Arizona place names (ed. 2), University of Arizona Press, 1960, p. 18.
  8. ^ (EN) Robert A. Kittle, Franciscan Frontiersmen, University of Oklahoma Press, 2017, ISBN 978-08-06-15839-6, p. 171.
  9. ^ (EN) Wilderness camping (PDF), in Petrified Forest National Park, NPS.
  10. ^ (EN) Pam Hait, Day trips (ed. 11), Rowan & Littlefield, 2014, ISBN 978-14-93-01692-1, p. 244.
  11. ^ La foresta pietrificata a cura di focus.it, link verificato il 30 ottobre 2019.
  12. ^ (EN) Halka Chronic, Pages of Stone: Geology of Grand Canyon & Plateau Country National Parks & Monuments (II ed.), Mountaineers Books, 2004, ISBN 978-08-98-86680-3, pp. 131-134.
  13. ^ (EN) Donald L. Baars, Navajo Country, University of New Mexico Press, 1995, ISBN 0-8263-1587-9, pp. 47-53.
  14. ^ (EN) Donald L. Baars, The Colorado Plateau: a Geologic History, University of New Mexico Press, 1983, ISBN 0-8263-0599-7, pp. 163-168.
  15. ^ (EN) Dave Thayer, An Introduction to Grand Canyon Fossils, Grand Canyon Association, 2009, ISBN 978-09-38-21695-7, p. 52.
  16. ^ (EN) Donald L. Baars, The Colorado Plateau, UNM Press, 2000, ISBN 978-08-26-32301-9, p. 140.
  17. ^ (EN) National Park Service, Petrified Forest National Park, 1993, p. 8.
  18. ^ (EN) John Gattuso, Arizona and the Grand Canyon, Langenscheidt Publishing Group, 2002, ISBN 978-15-85-73169-5, p. 19.
  19. ^ (EN) Mappa delle precipitazioni annuali in Arizona Archiviato il 3 giugno 2011 in Internet Archive., link verificato il 30 ottobre 2019.

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