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Cossus cossus

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Rodilegno rosso
Cossus cossus
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumTracheata
SuperclasseHexapoda
ClasseInsecta
SottoclassePterygota
CoorteEndopterygota
SuperordineOligoneoptera
SezionePanorpoidea
OrdineLepidoptera
SottordineGlossata
InfraordineHeteroneura
DivisioneDitrysia
SuperfamigliaCossoidea
FamigliaCossidae
SottofamigliaCossinae
GenereCossus
SpecieC. cossus
Nomenclatura binomiale
Cossus cossus
(Linnaeus, 1758)

Il rodilegno rosso (Cossus cossus (Linnaeus, 1758)) è un lepidottero appartenente alla famiglia Cossidae, diffuso in Europa.

Esemplare di larva

Cossus cossus ha una vita media di tre anni e si riproduce in maniera considerevole durante il periodo estivo. L'accoppiamento raggiunge i massimi livelli nei mesi di luglio e agosto, durante i quali gli esemplari maschi si accoppiano con gli esemplari femmina, che depongono fino ad un massimo di circa 800 uova in piante in buone e cattive condizioni, che raggiungano un'altezza massima di due metri. Le larve possono essere lunghe fino a 80–90 mm e sono di una colorazione dal rosa al rossastro-violaceo in base allo stadio. Hanno otto paia di zampe, di cui tre toraciche. Le neonate sono gregarie e cominciano dopo 10-12 giorni a scavare lunghe gallerie nello xilema di tronchi e rami della pianta ospite, in cui trascorrono il primo inverno. Riprendono il loro sviluppo in primavera e, dopo aver trascorso un ulteriore inverno allo stato larvale, raggiungono il pieno sviluppo in estate. Una volta arrivate in superficie, in seguito a una serie di movimenti verticali verso l'alto, creano una via d'uscita in cui si forma un bozzolo. Dopo un arco di tempo che va dai venti ai trenta giorni, dai bozzoli esce l'adulto, dalla caratteristica forma a farfalla dei lepidotteri. Si distinguono per la caratteristica colorazione arancione del corpo e violacea della schiena. Sono molto simili al rodilegno giallo. Questi adulti raggiungono un'apertura alare di 70–100 mm e le ali sono di color grigio-bianco striato.

Identificazione

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È possibile riscontrare questi insetti in Pomacee, Drupacee ed altre piante forestali ed ornamentali. Se l'infestazione larvale è allo stadio avanzato è possibile constatarne la presenza osservando parti colpite all'esterno: in queste aree il legno presenta fori di passaggio ed uno sgretolamento, specie della corteccia, alla quale la pianta stenta a reagire. Nel caso venga sezionato un tronco colpito da Cossus si noterebbero le caratteristiche gallerie delle larve.

Questo insetto causa gravi danni allo stato larvale. Quando le piante vengono colpite possono presentare deperimenti dovuti alla mancanza di circolazione della linfa, e se la pianta è allo stadio giovanile, le gallerie possono causare addirittura rotture dei rami.

È possibile prevenire l'attacco dell'insetto attraverso diversi metodi. Una soluzione sarebbe percorrere le gallerie con un filo di ferro al fine di infilzare la larva, ma si tratta di un metodo spartano che comunque nella maggior parte dei casi non risolve il problema. Hanno avuto successo esperimenti condotti portando nematodi Neoaplectana (Steinernema) carpocapsae e feltiae a contatto con le aree colpite: si è osservato che questi vermiformi sono in grado di cacciare le larve rifugiate nei solchi. Il tipo di lotta senz'altro più diffuso è l'utilizzo di trappole sessuali, disposte in base alla coltura da 5 a 20 per ha, a cattura massale, ovvero la cattura del maschio, che quindi non potrà fecondare le uova, e riducendo la proliferazione di questi insetti.

Uso nell'alimentazione umana

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Gli antichi romani sarebbero stati consumatori delle larve di questo insetto, come testimonia Plinio il Vecchio, ripreso successivamente da Jean-Henri Fabre[1][2].

  1. ^ (FR) Le Gout Delicieux Du Cossus - Extrait des "Souvenirs entomologiques", série X, Chapitre 6, su comby.org.
  2. ^ (FR) Jean-Henri FABRE, L'Ergate. Le Cossus, in Souvenirs entomologiques, 1907, Série X, Chapitre 6.
  • (EN) Capinera, J. L. (Ed.), Encyclopedia of Entomology, 4 voll., 2nd Ed., Dordrecht, Springer Science+Business Media B.V., 2008, pp. lxiii + 4346, ISBN 978-1-4020-6242-1, LCCN 2008930112, OCLC 837039413.
  • (EN) Kükenthal, W. (Ed.), Handbuch der Zoologie / Handbook of Zoology, Band 4: Arthropoda - 2. Hälfte: Insecta - Lepidoptera, moths and butterflies, a cura di Kristensen, N. P., collana Handbuch der Zoologie, Fischer, M. (Scientific Editor), Teilband/Part 35: Volume 1: Evolution, systematics, and biogeography, Berlino, New York, Walter de Gruyter, 1999 [1998], pp. x + 491, ISBN 978-3-11-015704-8, OCLC 174380917.
  • (EN) Lieutier F., Day K. R., Battisti A., Grégoire J.-C. and Evans H. F. (Eds.), Bark and Wood Boring Insects in Living Trees in Europe, a Synthesis, ristampa 1ª ed., Dordrecht; Boston, Springer; Kluwer Academic Publishers, 2007 [2004], pp. xiv, 569, ISBN 978-1-4020-2240-1, LCCN 2004051536, OCLC 55645086.
  • (EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN 978-0-19-854952-9, LCCN 92004297, OCLC 25282932.
  • Servadei, Antonio; Zangheri, Sergio; Masutti, Luigi. 1972. Entomologia generale ed applicata. Padova, CEDAM.
  • (EN) Stehr, F. W. (Ed.), Immature Insects, 2 volumi, seconda edizione, Dubuque, Iowa, Kendall/Hunt Pub. Co., 1991 [1987], pp. ix, 754, ISBN 978-0-8403-3702-3, LCCN 85081922, OCLC 13784377.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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