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Brabham BT62

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Brabham BT62
Descrizione generale
CostruttoreAustralia (bandiera) Brabham Automotive
Tipo principaleBerlinetta
Produzionedal 2018 al 2024
Altre caratteristiche
Dimensioni e massa
Lunghezza4460 mm
Larghezza1950 mm
Altezza1200 mm
Passo2695 mm
Massa972 kg
Altro
AssemblaggioAdelaide
ProgettoDavid Brabham
Auto similiATS GT, McLaren 720S
Glickenhaus SCG 003

La Brabham BT62 è una autovettura sportiva prodotta dalla casa automobilistica australiana Brabham Automotive dal 2018 al 2024.

La produzione è cessata a causa del fallimento della società.[1]

La BT62 è un'autovettura del tipo berlinetta a motore centrale, inizialmente realizzata esclusivamente per l'impiego in pista. È stata presentata nel 2018,[2] con una produzione prevista di sole 70 vetture, in onore dei 70 anni di storia dell'omonima ex scuderia di Formula 1 Brabham.[3]

Brabham BT62 R del 2020 omologata per uso stradale

La BT62 è alimentata da un motore di origine Ford V8 aspirato da 5,4 litri montato in posizione longitudinale centrale-posteriore. Il motore è stato ampiamente modificato e ha una potenza di 700 CV a 7400 giri/min e sviluppa una coppia di 667 N·m a 6200 giri/min. La potenza viene scaricata sulle ruote posteriori attraverso una trasmissione fornita dalla Holinger del tipo sequenziale a sei velocità selezionabili attraverso delle levette collocate sul volante, mentre l'impianto frenante è composto da freni a disco in carboceramica, con pastiglie in carbonio azionate da pinze a sei pistoncini.

Progettata da David Brabham, figlio del pilota Jack Brabham, il telaio della BT62 utilizza una "architettura tubolare metallica" ovvero un tubolare in lega, con la carrozzeria che è realizzata mediante dei pannelli in fibra di carbonio con i passaruota in carbonio-kevlar; in questo modo il peso a secco si attesta sui 972 kg. L'auto è dotata di uno splitter anteriore, un diffusore e un ampio alettone posteriore, tutti realizzati in fibra di carbonio, che insieme sono in grado di produrre circa 1200 kg di carico aerodinamico. Le sospensioni utilizzano una configurazione a doppio braccio oscillante sia all'anteriore che al posteriore e dispone di ammortizzatori Öhlins regolabili su quattro vie azionati da aste e barre antirollio regolabili. Le ruote che sono dotate di attacco monodato e calzano pneumatici da 18 slick della Michelin.[4]

L'interno è spartano poiché la BT62 è costruita per la guida in pista: presenta gusci dei sedili in fibra di carbonio omologati FIA, cinture a sei punti, finiture in Alcantara, maniglie delle portiere in pelle, una pedaliera regolabile in alluminio, un cruscotto in fibra di carbonio, un quadro strumenti digitale da 12 pollici, volante rimovibile in fibra di carbonio e estintore. Sebbene la BT62 nella sua versione standard non possa legalmente circolare su strada, la Brabham offre un pacchetto per la conversione ad uso stradale.[5]

Nel settembre 2020 il costruttore australiano ha presentato la BT62 R, una versione appositamente realizzata per essere omologata per la circolazione su strada.[6]

Brabham BT62 Competition in gara durante la BritCar

La BT62 ha fatto il suo debutto nelle gare endurance a Brands Hatch, gareggiando nel campionato Britcar Endurance 2019 il 9 e 10 novembre. L'auto partì dalla pole position nella prima gara e alla fine vinse la sua prima uscita in assoluto.[7]

  1. ^ https://www.motor1.com/news/704875/brabham-supercar-is-dead/
  2. ^ (EN) Angus MacKenzie, Brabham BT62 First Look: For Serious Track-Rats Only, in Motor Trend, 8 maggio 2018. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  3. ^ Brabham BT62, consegnato il primo di 70 esemplari, in Corriere dello Sport, 15 maggio 2020. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  4. ^ (EN) Vijay Pattni, The Brabham BT62 is a £1.2m, 700bhp track-only supercar, in Top Gear, 2 maggio 2018. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  5. ^ Brabham BT62 stradale, la supercar guadagna targa e frecce, in Automoto, 8 gennaio 2019. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  6. ^ Claudio Giudice, Brabham BT 62 R: la hypercar da corsa ora in versione stradale, in La Gazzetta dello Sport, 6 settembre 2020. URL consultato il 7 gennaio 2022.
  7. ^ (EN) James Mills, Brabham wins in a Brabham: debut victory for BT62 as famous name returns, in Motor Sport, 11 novembre 2019. URL consultato il 7 gennaio 2022.

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