Vai al contenuto

Antonio Maria Ferri

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Antonio Maria Ferri (Firenze, 31 marzo 1651Firenze, 24 gennaio 1716) è stato un architetto italiano.

Palazzo Corsini, Firenze

L'architetto[1][2][3] si formò come aiuto di noti architetti fiorentini come Ferdinando Tacca, Pier Francesco Silvani e Giulio Cerutti[4]. Il suo stile architettonico è teso a fondere la lezione classica della tradizione manierista fiorentina con il linguaggio di Borromini e lo stile rigoroso romano di Carlo e Francesco Fontana[5]

Fin dall'età di 25 anni, Antonio Ferri inizia a progettare numerosi apparati funebri influenzato dalle tematiche riguardanti la morte e la memoria che si diffondono in Toscana tra Sei e Settecento[6] in forma di apparati funebri, monumenti funebri e sepolcri.[7] Egli iniziò a sperimentare questo tema nella basilica di San Lorenzo.

Attivo anche a Roma, fu però a Firenze[8] che creò le sue opere più importanti, divenendo architetto della corte granducale al tempo di Cosimo III[9][10]. Antonio Ferri e altri architetti di fiducia verranno infatti inviati da questi nella maggior parte dei territori del Granducato interessati dai terremoti della fine del secolo. L'architetto redigerà numerose perizie e disegni sullo stato delle fortificazioni medicee[11]. Suo è il progetto per il teatro nella villa medicea di Pratolino.

Alla fine del Seicento Antonio Maria Ferri realizzò degli scaloni monumentali in alcuni palazzi fiorentini, collocati in importanti snodi urbani della città. Queste scale si trovano in quattro palazzi: palazzo Franceschi-Dragomanni[12][13](via Guicciardini, 13), palazzo Corsini al Parione[14] (via del Parione, 11), palazzo Panciatichi (via Cavour, 2), palazzo de' Visacci (Borgo Albizi, 18), e in villa Feroni a Bellavista[15][16][17]. Questa progettazione di scaloni nobili è inserita nel contesto della produzione architettonica di scaloni monumentali del periodo.

L'architetto realizza inoltre l'uniformazione di due palazzi fiorentini, uno di proprietà della famiglia Orlandini e l'altro di proprietà della famiglia Gondi denominato in seguito Palazzo Orlandini del Beccuto (via de' Pecori). Anche questi lavori si inseriscono all'interno di una tendenza costruttiva evidenziatasi a Firenze già tra Cinque e Seicento quando più palazzi minori venivano accorpati al palazzo principale[7]. L'architetto realizzò anche dei lavori alla cupola della chiesa di San Frediano in Cestello[18] e dei lavori alla chiesa del Santissimo Crocifisso[19] di San Miniato[20][21].

Altre opere da ricordare sono i lavori di restauro alla medicea Villa di Lappeggi[22], l'ampliamento di Palazzo Gondi[23] (piazza San Firenze) (con la pregevole alcova), lavori nel Palazzo della Gherardesca[24], lavori al convento della Madonna della Pace a Montespertoli, lavori presso la Fortezza da Basso a Firenze[9], lavori di ampliamento del santuario della Madonna e convento dei Francescani in località San Romano in Garfagnana (Lucca)[25], lavori di ristrutturazione interna della chiesa dei Santi Jacopo e Lucia, oggi San Domenico, a San Miniato al Tedesco (provincia di Pisa)[7], lavori della chiesa di Santa Maria della Disciplina nei pressi del Galluzzo[26], dei lavori all'ospedale di Santa Maria Nuova[27] ed alla nuova tribuna per la chiesa di Santa Maria Assunta a Bientina (Pisa)[7], lavori di restauro della chiesa conventuale (oggi scomparsa) di San Vincenzo Ferreri, detta 'di Annalena'(via Santa Maria a Firenze)[2]. Antonio Ferri progettò anche il convento di Santa Maria della Pietà a Prato[7], realizzò lavori di consolidamento della cappella principale di Santa Maria Maggiore (via de' Cerretani)[9] e dei lavori di ampliamento e ristrutturazione della villa di Gricigliano (Pontassieve)[28].

Si distinse anche per la scrittura di un noto trattato intitolato Pratiche di prospettiva, fortificazione, e d'artiglieria fatte per l'Accademia de Nobili eretta e protetta in Firenze dal Ser.mo Princ.pe Ferdinando di Toscana d'Antonio Ferri lettore in essa Accademia d'architettura civile e militare.

Non c'è accordo tra gli studiosi sulla datazione di alcuni interventi come: il Duomo di Pescia, gli interventi a Palazzo Pucci ed alla Torre degli Agli, una villa dei marchesi Panciatichi oggi denominata Villa Carobbi, la direzione dei lavori della Basilica della Santissima Annunziata a Firenze, i lavori di rinnovamento dei locali del monastero camaldolese di Santa Maria degli Angioli a Firenze (complesso solo in parte ancora esistente, nell'odierna via degli Alfani), i lavori nella cappella dedicata a San Carlo Borromeo nella Villa Grifoni, i lavori nel coro della chiesa della Santissima Annunziata dei Padri Barnabiti a Pescia.

L'architetto fu sepolto nella basilica di Santa Maria del Carmine a Firenze.

  1. ^ Marta Andreoni, Le scale di Antonio Maria Ferri (1651-1716) architetto fiorentino, Tesi di laurea, relatore prof. Mario Bevilacqua, A. A. 2010/2011, Facoltà di architettura dell'Università degli Studi di Firenze
  2. ^ a b Debora Scrofani, Antonio Ferri (1651-1716): architettura religiosa e civile, Tesi di laurea, relatore prof. Giovanni Leoncini, A. A. 2001/2002, Facoltà di lettere dell'Università degli Studi di Firenze
  3. ^ Antonio Maria Ferri in Dizionario Biografico – Treccani
  4. ^ Walter Limburger, Die Gebaude von Florenz: Architekten, Strassen und Plätze in alphabetisches Verzeichnis; mit einem Plane des gegenwärtigen Florenz und einem Plane vom Jahre 1783, IV, Leipzig 1910
  5. ^ Fabio Sottili, “Per ridurre alla moderna”: architetti, ingegneri e capimastri nel Settecento, in Fabio Gabbrielli (a cura di), Palazzo Sansedoni, Siena 2004
  6. ^ Monica Bietti, "La Morte e la Gloria": note in margine al "Progetto Medici", in Claudio Di Benedetto-Serena Padovani (a cura di), Governare l'arte: scritti per Antonio Paolucci dalle Soprintendenze fiorentine, Firenze 2008, pp. 201-208
  7. ^ a b c d e Mario Bevilacqua-Marcello Fagiolo-Giuseppina Carla Romby (a cura di), Spazi e strutture del barocco. Atlante tematico, in Mario Bevilacqua-Giuseppina Carla Romby (a cura di), Firenze e il Granducato: Province di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, Roma 2007, pp. 270-362
  8. ^ Repertorio delle Architetture Civili di Firenze - Palazzo Spinelli
  9. ^ a b c Luigi Zangheri, Antonio Ferri architetto granducale, in "Antichità viva", XI, 1972, 6, pp. 45-56
  10. ^ Giuseppina Carla Romby (a cura di), Architetti e ingegneri militari nel Granducato di Toscana, Firenze 2007
  11. ^ Gabriella Orefice, Annibale Cecchi e altri “ingegneri delle Fortezze” nella Toscana del XVII secolo, in Giuseppina Carla Romby (a cura di), Architetti e ingegneri militari nel Granducato di Toscana, Firenze 2007, pp. 90-91
  12. ^ Palazzo Franceschi (Palazzo Dragomanni, Palazzo Salvadori, Albergo la Scaletta) Firenze
  13. ^ Adamo Rossi (a cura di), Atanasio Bimbacci: autobiografia, in "Giornale di erudizione artistica", 1875, 4, pp. 97-101
  14. ^ Giuseppina Carla Romby-Gabriella Orefice, La strategia di una grande famiglia: gli interventi dei Corsini a Firenze e oltre, in “Quasar”, 1991, 4-5, pp. 6-18
  15. ^ Villa Bellavista, su comune.buggiano.pt.it. URL consultato il 16 novembre 2023.
  16. ^ brunelleschi.imss.fi.it, https://brunelleschi.imss.fi.it/itinerari/luogo/VillaBellavista.html.
  17. ^ Pietro Ruschi, Il castello di Bellavista in Valdinievole: vicende costruttive, degrado e prospettive di recupero, in “Notizie di cantiere”, III, 1991, pp. 149-162
  18. ^ Luigi Conti-Marta Nicolucci Cortini-Maria Filomena Vadalà Linari, San Frediano: un culto, un popolo, una chiesa, Firenze 1997
  19. ^ Anna Matteoli, Arte e storia del Santuario del Santissimo Crocifisso a S. Miniato, in “Bollettino dell'Accademia degli Euteleti della città di San Miniato”, LVII, 1976, 45, pp. 21-105
  20. ^ La chiesa del Santissimo Crocifisso, su cittadisanminiato.it. URL consultato il 13-01-2009 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2007).
  21. ^ Copia archiviata, su cittadisanminiato.it. URL consultato il 13 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 19 settembre 2007).
  22. ^ Carlo Cresti, L'architettura del Seicento a Firenze: la prima organica e completa ricognizione delle esperienze progettuali e costruttive compiute in una città "difficile", nell'arco degli ultimi centotrentasette anni trascorsi sotto la protettiva e condizionante insegna dei Medici, Roma 1990
  23. ^ Leonardo Ginori Lisci, I palazzi di Firenze nella storia e nell'arte, II, Firenze 1972
  24. ^ Lorenzo Finocchi Ghersi, FERRI, Antonio Maria, su Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 47 (1997). URL consultato il 17 novembre 2023.
  25. ^ Mario Bevilacqua-Giuseppina Carla Romby (a cura di), Firenze e il Granducato: Province di Grosseto, Livorno, Pisa, Pistoia, Prato, Siena, Roma 2007
  26. ^ Elisa Acanfora, Un'aggiunta a Francesco Morandini detto il Poppi, in “Paragone Arte”, XLV, 1994, 529-533, pp. 113-118
  27. ^ Marco Calafati, La “fabbrica” degli Incontri nella via dei Servi: vicende costruttive al tempo di monsignor Ludovico e del senatore Ferdinando, in Emanuele Barletti (a cura di), Palazzo Incontri, Firenze 2007
  28. ^ Alessandra Civai, Dipinti e sculture in casa Martelli: storia di una collezione patrizia fiorentina dal Quattrocento all'Ottocento, Firenze 1990

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN159029090 · CERL cnp00564033 · ULAN (EN500026980 · GND (DE121238393
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie