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Bologna

Coordinate: 44°29′38″N 11°20′34″E
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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Bologna (disambigua).

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Bologna
comune
Bologna – Veduta
Bologna – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Emilia-Romagna
Città metropolitana Bologna
Amministrazione
SindacoVirginio Merola (PD) dal 24-5-2011 (2º mandato dal 20-6-2016)
Territorio
Coordinate44°29′38″N 11°20′34″E
Altitudine54 m s.l.m.
Superficie160,86 km²
Abitanti390 294[2] (31-8-2018)
Densità2 426,3 ab./km²
Frazionivedi Quartieri di Bologna
Comuni confinantiAnzola dell'Emilia, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sasso Marconi, Zola Predosa
Altre informazioni
Cod. postaleda 40121 a 40141
Prefisso051
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT037006
Cod. catastaleA944
TargaBO
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona E, 2 259 GG[4]
Nome abitantibolognesi, felsinei, petroniani
Patronosan Petronio, santa Caterina de' Vigri
Giorno festivo4 ottobre
SoprannomeLa dotta, la grassa, la rossa[1]
MottoLibertas
Libertà
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Bologna
Bologna
Bologna – Mappa
Bologna – Mappa
Posizione del comune di Bologna nell'omonima città metropolitana
Sito istituzionale

Bologna (pronuncia: [boˈloɲɲa][5] audio[6]; Bulåggna [buˈlʌɲɲa] in dialetto bolognese[7]) è un grande comune italiano di 390 294 abitanti,[2] capoluogo dell'omonima città metropolitana, a sua volta capoluogo della regione Emilia-Romagna[8]. Si tratta del settimo comune più popolato d'Italia (4º del Nord dopo Milano, Torino e Genova) ed è il cuore di un'area metropolitana di 1.011.608 abitanti[9]. Sede della più antica università del mondo occidentale[10], Bologna ospita numerosi studenti. Nota per le sue torri e i suoi lunghi portici, possiede un ben conservato centro storico, fra i più estesi d'Italia.

La città, i cui primi insediamenti risalirebbero almeno al I millennio a.C., fu un importante centro urbano dapprima sotto gli Etruschi e i Celti, poi sotto i Romani poi ancora, nel Medioevo, come libero comune. Capitale settentrionale dello Stato Pontificio a partire dal Cinquecento, ebbe un ruolo molto importante durante il Risorgimento e, durante la seconda guerra mondiale, fu un importante centro della Resistenza. Nel secondo dopoguerra, come buona parte dell'Emilia, è stata governata quasi ininterrottamente da amministrazioni di sinistra.

Bologna è un importante nodo di comunicazioni stradali e ferroviarie del nord Italia, in un'area in cui risiedono importanti industrie meccaniche, elettroniche e alimentari. È sede di prestigiose istituzioni culturali, economiche e politiche e di uno dei più avanzati quartieri fieristici d'Europa. Nel 2000 è stata "capitale europea della cultura", mentre dal 2006 è "città della musica" UNESCO[11].

Geografia fisica

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Veduta panoramica di Bologna dal piazzale di San Michele in Bosco

Territorio

Bologna è situata nelle propaggini meridionali della pianura Padana, a ridosso dei primi rilievi collinari dell'Appennino tosco-emiliano, fra lo sbocco delle valli del fiume Reno e del torrente Savena, che la bagnano longitudinalmente, rispettivamente a ovest e a est. L'altimetria del territorio comunale spazia dai 29 m s.l.m. del quartiere di Corticella ai 54 del centro del capoluogo, fino ai circa 280 del Colle della Guardia, che domina sull'area urbana, e ai circa 390 del Monte Sabbiuno ai confini meridionali del territorio comunale[12].

Clima

Bologna presenta un clima temperato umido con estate molto calda e umida e inverni piuttosto freddi (classificazione Köppen-Geiger Cfa, classificazione Trewartha Do).

Per il periodo 1971-2000, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, è di +1,7 °C, mentre quella del mese più caldo, luglio, è di +24,1 °C (dati relativi alla stazione meteorologica di Bologna Borgo Panigale). La temperatura minima assoluta, registrata all'aeroporto Guglielmo Marconi, è di -18,8 °C registrata nel 1966 mentre la massima assoluta è stata di +40,1 °C registrata il 4 agosto 2017. Estati più lunghe e calde del normale si sono avute nel 2003, nel 2012, nel 2015 e nel 2017, dove si sono avuti anche lunghi periodi di siccità. Le precipitazioni medie in città oscillano, a seconda degli anni, da 600 a 900 mm e si concentrano solitamente in primavera e autunno.

In inverno si possono verificare occasionali nevicate, talvolta anche molto abbondanti: è rimasta negli annali e nella memoria storica di molti bolognesi, quella del febbraio 1929 e più recentemente quella del febbraio 2012 (quando caddero 119 cm di neve fresca in città)[13].

La ventosità modesta contribuisce alla formazione di nebbie e foschie e alla permanenza di un elevato inquinamento atmosferico conseguente sia al traffico locale e di transito, sia alle esalazioni dei prodotti della combustione degli impianti di riscaldamento (peraltro ormai convertiti per la maggior parte a gas metano) e degli impianti industriali. Occasionalmente, tuttavia, si sono avute giornate con raffiche anche a 120 km/ora (ad esempio il 26 dicembre 1996) per effetto di venti di tramontana; durante il mese di agosto, specialmente, forti raffiche, anche superiori a 100 km/ora, si possono registrare in occasione di nubifragi e altri eventi temporaleschi a carattere locale, soprattutto in Estate.

Storia

Lo stesso argomento in dettaglio: Storia di Bologna.

Storia antica

Le popolazioni della Gallia cisalpina.

La zona di Bologna risulta abitata fin dal III millennio a.C., ma è soprattutto dal IX secolo a.C. che si registrano insediamenti di rilievo, come risulta dagli scavi effettuati a partire da metà Ottocento nella vicina Villanova, frazione di Castenaso. In questo periodo, e fino al VI secolo a.C., la zona dove sorge oggi Bologna era occupata da nuclei insediativi appartenenti ad una popolazione dell'età del ferro detta civiltà villanoviana, dal nome del luogo della sua prima scoperta. Nel VII-VI secolo a.C. abbiamo testimonianze di un'apertura ai modelli culturali e artistici della vicina Etruria, con la maturazione nella zona della civiltà etrusca, durante la quale la città fu chiamata Felsina (in etrusco Velzna o Felzna).

Successivamente (V-IV secolo a.C.), con la discesa dei Galli nella penisola, gli Etruschi vennero progressivamente messi in minoranza. Il dominio gallico sulla zona durò fino al 196 a.C., anno in cui i Galli Boi furono soggiogati dai Romani. Nel 189 a.C. questi ultimi fondarono sul sito una colonia di diritto latino a cui diedero il nome di Bononia.

Nel medioevo giunse a Bologna, verso il 1304, portatovi da Aimerico Giliani, appena eletto Maestro generale dei Domenicani, il più antico rotolo intero e ben conservato della Torah ebraica, che gli avevano regalato degli ebrei in Provenza, probabilmente a Perpignano. Il Sefer Torah (Rotolo del Pentateuco) fu notissimo per più di cinque secoli in tutta Europa, ed era ritenuto scritto dalle mani di Ezra lo scriba nel V secolo a.C., attribuzione iperbolica e senza fondamento storico. Ma Napoleone nel 1802 lo portò presso la Bibliothèque Nationale di Parigi, dove l'antico rotolo restò per 13 anni fino alla restaurazione anti-napoleonica del 1815, quando fece ritorno a Bologna. Nei decenni successivi, passato dalla Biblioteca dei Domenicani a quella dello Studium o Biblioteca Pontifica e poi Universitaria, i bibliotecari lo scambiarono con un altro Rotolo senza alcuna importanza e mutilo di quasi tutti i prime tre libri: Genesi, Esodo e Levitico, per cui ne persero le tracce e l'identità. Quello antico è stato riscoperto e re-identificato nel 2013 da Mauro Perani, Professore ordinario di Ebraico presso l'Università di Bologna, che lo ha datato fra il XII e il primo XIII secolo. In seguito Rita de Tata ha documentato la storia dello scambio. Il rotolo di Bologna è molto diverso dagli altri rotoli dei secoli successivi (XV-XIX) i quali progressivamente seguirono una normativa nuova definita in occidente, la quale fu definitivamente imposta da Yosef Caro nel Cinquecento. L'antico rotolo, invece, segue una tradizione antica orientale, sia per l'impaginazione, sia per le coroncine o tagin che ornano alcune lettere, e anche per delle lettere variate, con riccioli vari, frutto di una tendenza mistico-esoterica di ambienti cabbalistici Provenzali e renani, che attribuiva significati mistici alle coroncine e alle lettere arricciate. Gli ebrei di Bologna, come quelli di altre città, giocavano con i nomi italiani, ad esempio con il fatto che il nome Bologna, scritto separandone le parti come "Bo-lan-Yah ", può essere letto, come se fosse ebraico, col senso di "In essa (Bologna) soggiorna il Signore (Yah)", "Yah" in ebraico secondo il " piccolo Dizionario Biblico edizioni Paoline pag. 26 " sarebbe l'abbreviazione del Nome di Dio "Yahweh " usato come "antico grido di lode nella liturgia ". Ovviamente queste letture non c'entrano con le origini dei nomi geografici, ma sono solo un gioco di parole usate dagli Ebrei a Bologna .

[14] [15].

Storia medievale

Raffigurazione medievale della città

Dopo la caduta dell'Impero, fu soggetta a Odoacre, a Teodorico il Grande (493-526), a Bisanzio e infine, nel 727, ai Longobardi, per i quali costituì principalmente un centro militare. Nel 774 la città capitolò davanti a Carlo Magno, che la consegnò al papa Adriano I.

Ripopolatasi nel X secolo, Bologna iniziò a nutrire aspirazioni comunali, che riuscì ad affermare alla morte di Matilde di Canossa, nel 1115, ottenendo l'anno successivo una serie di concessioni giurisdizionali ed economiche dall'imperatore Enrico V.

Al 1088 è convenzionalmente fatta risalire la fondazione di quella che è riconosciuta come la prima università del mondo occidentale (lo Studium). Tra i primi maestri vi furono i giuristi Pepone, Accursio e Irnerio, che resero famosa in tutta Europa la scuola di giurisprudenza bolognese.

Il comune partecipò alla lotta contro il Barbarossa, conclusasi con la pace di Costanza nel 1183, dopo la quale conobbe una forte espansione, anche edilizia (periodo delle case-torri): fu uno dei principali centri di scambio commerciale grazie a un avanzato sistema di canali che permettevano il transito di grandi quantità di merci e fornivano l'energia necessaria ad alimentare numerosi mulini industriali. Alla fine del XIII secolo contava 50.000, forse 60.000 abitanti.

Canale delle Moline

Nel XIII secolo Bologna fu coinvolta nelle lotte tra guelfi e ghibellini, con alterne fortune. Nel 1249 i bolognesi riuscirono a catturare Re Enzo di Sardegna, figlio di Federico II di Svevia, il quale fu tenuto prigioniero fino alla sua morte (1272) nell'omonimo palazzo.

Nel 1257, per la prima volta in Italia e forse nel mondo, il Podestà Bonaccorso da Soresina promulgò il Liber Paradisus che aboliva la schiavitù e riscattava i servi della gleba, pagando gli ex proprietari con soldi pubblici e a prezzo di mercato.

A partire dal XIV secolo le lotte interne indebolirono le istituzioni comunali e la città andò progressivamente assoggettandosi all'autorità papale. Nel 1327 il legato pontificio Bertrando del Poggetto prese la città, per poi essere cacciato a furor di popolo nel 1334. Nel 1337 ebbe inizio la signoria dei Pepoli[16]. Alla morte di Taddeo Pepoli il governo della città passò ai Visconti di Milano, poi nuovamente alla Chiesa. Dopo un effimero periodo comunale, nel 1401 la signoria della città passò ai Bentivoglio, che la mantennero - fra alterne vicende - fino alla cacciata ad opera di papa Giulio II nel 1506.

Storia moderna

Obbligazione da 500 Lire, emessa dal comune di Bologna, 27 giugno 1904[17]

Nel 1507 Bologna passò allo Stato Pontificio e nel 1530 nella Basilica di San Petronio venne celebrata l'incoronazione di Carlo V Imperatore per mano di Clemente VII. La città rimase nello Stato Pontificio fino al 1796, quando con Napoleone arrivarono a Bologna le truppe francesi. Tuttavia, dopo il Congresso di Vienna (1815) la città ritornò allo Stato Pontificio. Vi si stabilirono gli austriaci, per essere poi annessa, con il plebiscito dell'11-12 marzo 1860, al Regno di Sardegna che diventerà Regno d'Italia esattamente dodici mesi dopo.

Bologna festeggia la Liberazione il 21 aprile 1945

Seconda guerra mondiale

La città di Bologna fu esposta a numerose azioni di bombardamento durante la seconda guerra mondiale. Le incursioni aeree ebbero sulla città effetti devastanti, tra i quali la perdita di oltre 3000 vite, la distruzione di monumenti, lo sconvolgimento della fisionomia di quartieri del centro storico e danni ingenti al principale scalo ferroviario.

Bologna pagò con un forte tributo di sangue la propria opposizione alla Repubblica di Salò e alle truppe naziste d'invasione. L'episodio più celebre della resistenza fu la battaglia di Porta Lame, combattuta il 7 novembre 1944.

La mattina del 21 aprile 1945, in una Bologna ormai abbandonata dai tedeschi, entrarono in città fra il giubilo della popolazione i soldati del II Corpo polacco dell'VIII armata britannica, i reparti avanzati della 91ª e 34ª divisione USA, avanguardie dei Gruppi di Combattimento italiani "Friuli" e "Legnano", e partigiani della "Brigata Maiella".

Storia recente

Le macerie dell'ala Ovest della stazione di Bologna Centrale dopo l'attentato del 2 agosto 1980

La città, dal 1945 al 1999, ha avuto ininterrottamente sindaci di sinistra, il più famoso dei quali è stato Giuseppe Dozza.

Durante l'amministrazione di Renato Zangheri, il 2 agosto 1980 alle ore 10.25 una bomba esplose alla stazione centrale di Bologna causando ottantacinque morti e oltre duecento feriti: questo avvenimento è passato alla storia come la strage di Bologna. I processi successivi appurarono la matrice del terrorismo nero.

Fra il 1987 e il 1994 imperversò in Emilia Romagna, e in particolare nel territorio bolognese, la banda della Uno bianca. L'azione più sanguinosa della banda, nota come la strage del Pilastro, avvenne il 4 gennaio 1991, quando vennero uccisi in un agguato tre carabinieri.

Nel 1999 la tradizione dei sindaci di sinistra si interruppe con la storica affermazione del candidato civico di centro-destra Giorgio Guazzaloca. Durante il suo mandato, il 19 marzo 2002 venne ucciso dalle Nuove Brigate Rosse il giuslavorista e consulente di diversi ministri del lavoro Marco Biagi. L'esperienza del centro-destra terminò nel 2004 quando l'ex sindacalista Sergio Cofferati venne eletto primo cittadino. Il sindaco successivo, Flavio Delbono, fu eletto nel giugno del 2009, ma si dimise nel gennaio 2010 in seguito a indagini giudiziarie. Nel 2011, dopo un periodo di commissariamento guidato da Annamaria Cancellieri, venne eletto Virginio Merola, del Partito Democratico. Lo stesso Merola, nel 2016, verrà poi rieletto sindaco.

Simboli

Lo stesso argomento in dettaglio: Stemma di Bologna.
Il Gonfalone ufficiale della città di Bologna

Lo Stemma di Bologna è costituito da uno scudo ovato diviso in quattro parti, due contenenti una croce rossa su sfondo bianco sovrastata da un capo d'Angiò e le altre due la scritta color oro LIBERTAS su sfondo azzurro, il tutto sovrastato da una testa di leone posta di fronte.

La bandiera cittadina è una croce rossa in campo bianco, derivata dall'arma del comune, cioè dal primo e quarto quadrante dello stemma cittadino. La bandiera sventola insieme a quella europea e a quella italiana in tutte le sedi istituzionali dell'amministrazione comunale.

Onorificenze

La Città e gli abitanti di Bologna sono insigniti delle seguenti onorificenze:

Il Presidente della Repubblica Enrico de Nicola conferisce al gonfalone di Bologna la Medaglia d'oro al valor militare
Medaglia d'oro alle Città Benemerite del Risorgimento Nazionale - nastrino per uniforme ordinaria
«In ricompensa del valore dimostrato dalla cittadinanza nell'episodio militare dell'8 agosto 1848. Nell'estate del 1848, gli austriaci invadono il territorio emiliano ed entrano in Bologna il 4 agosto. Provocati dai soldati, i bolognesi insorgono quattro giorni dopo, espugnano la Montagnola, prospiciente la Piazza d'Armi, e costringono il nemico a lasciare la città. Il 7 maggio 1849, gli austriaci assediano nuovamente Bologna, bombardandola e privandola del rifornimento idrico sino alla capitolazione, il 15 dello stesso mese»
— 13 novembre 1898 [19]
Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Città partigiana, fedele alle antiche tradizioni, non volle soggiacere alla prepotenza del tedesco invasore, e col sangue purissimo di migliaia dei suoi figli migliori, con le sue case distrutte e in epici, diuturni combattimenti sostenuti con le armi strappate al nemico, fu all'avanguardia nell'impari lotta e nell'insurrezione che, nell'alba radiosa, dell'aprile 1945, portò la Patria alla riconquista della sua libertà. Settembre 1943 - aprile 1945»
— 2 novembre 1946 [20]
Medaglia d'oro al valor civile - nastrino per uniforme ordinaria
«A seguito del criminale attentato terroristico che sconvolse duramente la Città, l'intera popolazione, pur emotivamente coinvolta, dava eccezionale prova di democratica fermezza e di civile coraggio. In una gara spontanea di solidarietà collaborava attivamente con gli Organi dello Stato, prodigandosi con esemplare slancio nelle operazioni di soccorso. Contribuiva così per la tempestività e l'efficienza a salvare dalla morte numerose vite umane, suscitando il plauso e l'incondizionata ammirazione della Nazione tutta»
— 13 luglio 1981 [21]

Monumenti e luoghi d'interesse

«Amo Bologna; per i falli, gli errori, gli spropositi della gioventù che qui lietamente commisi e dei quali non so pentirmi. L'amo per gli amori e i dolori, dei quali essa, la nobile città, mi serba i ricordi nelle sue contrade, mi serba la religione nella sua Certosa. Ma più l'amo perché è bella.»

I portici

I portici di via de' Carbonesi
Lo stesso argomento in dettaglio: Portici di Bologna.

Bologna è la città dei portici: oltre 38 km nel solo centro storico[24]. Li si trova in quasi tutte le vie del centro e la loro origine è in parte da attribuirsi alla forte espansione che Bologna ebbe nel tardo Medioevo. Di qui la necessità di sfruttare al massimo gli spazi e aumentare la cubatura delle case espandendo i piani superiori, dapprima con la creazione di sporti in legno sorretti da travature, e successivamente da portici sorretti da colonne. Come anche in altre città vicinanti, i portici consentono di percorrere buona parte delle strade cittadine al riparo da pioggia e neve. In quanto area di incontro fra spazio pubblico e privato, furono anche un mezzo per l'espansione di attività commerciali e artigiane, nonché di socializzazione.

Architetture religiose

Chiese

Lo stesso argomento in dettaglio: Chiese di Bologna.
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Piazza Maggiore; da sinistra a destra: Palazzo dei Banchi, Basilica di San Petronio, Palazzo dei Notai, Palazzo d'Accursio
La Basilica di San Petronio vista dalla Torre degli Asinelli
Santuario Madonna di San Luca
Il complesso di Santo Stefano

In Piazza Maggiore si trova la gotica e imponente basilica di San Petronio costruita per volere del Comune fra il 1390 e il 1659. Presenta un portale decorato da bassorilievi di Jacopo della Quercia, mentre all'interno si trovano alcune cappelle notevolmente decorate. Nella navata sinistra, sul pavimento, è visibile la meridiana più grande del mondo, progettata dal matematico Giovanni Domenico Cassini e realizzata nel 1655.

Di notevole interesse la chiesa di San Francesco del XIII secolo (anche se ha subito notevoli interventi nel XIX secolo e nel secondo dopoguerra), primo esempio di gotico francese in Italia[25]. Coeva è la chiesa di San Domenico, dove si trova l'arca in cui sono conservate le spoglie del santo, realizzata da Nicola Pisano e bottega, Niccolò dell'Arca e Michelangelo. Adiacenti ad entrambe le chiese si trovano i monumenti funebri dei glossatori.

In piazza Santo Stefano spicca il complesso di Santo Stefano, noto anche come "le Sette Chiese" a causa della sua articolazione in numerose chiese e cappelle collegate da un cortile e da un chiostro. Il nucleo originale fu edificato nell'VIII secolo su un tempio pagano del II secolo dedicato alla dea egizia Iside, del quale resta un architrave con dedica alla dea, murato all'esterno, e alcune colonne di granito africano. L'impianto architettonico principale è marcatamente romanico, nonostante alcune modifiche successive.

La cattedrale cittadina dedicata a San Pietro, sita in via Indipendenza, fu costruita nel XVII secolo sulle rovine dell'antico edificio paleocristiano. Altre rilevanti chiese cittadine sono San Giacomo Maggiore (1263), in stile gotico e con elegante portico rinascimentale; la Basilica di Santa Maria dei Servi (eretta tra il XIV e il XVI secolo), con una Maestà di Cimabue e un suggestivo quadriportico; Santa Maria della Vita (la chiesa del primo ospedale di Bologna, fondato nel 1260), al cui interno si trovano le preziosissime terrecotte delle Marie Piangenti, note come Compianto sul Cristo morto e realizzate da Niccolò dell'Arca tra il 1463 e il 1490.

Sul Colle della Guardia, a sud-ovest del centro storico, si trova il caratteristico santuario della Madonna di San Luca (1765), raggiungibile per una lunghissima e suggestiva via porticata del XVII e XVIII secolo (la più lunga al mondo, ben 3,796 km e dotata di 666 archi).

Sinagoghe

In via De' Gombruti 7 è presente una sinagoga del 1954 su progetto di Guido Muggia.

Cimiteri monumentali

Poco lontano dal centro storico si trova il Cimitero monumentale della Certosa di Bologna, che fu aperto nel 1801 trasformando la precedente Certosa di San Girolamo di Casara, costruita nel 1350 e soppressa da Napoleone.[26].

Alle porte di Bologna, al confine con San Lazzaro di Savena, si trova un complesso militare della seconda guerra mondiale. Il cimitero maggiore è il cimitero polacco, il più grande dei quattro cimiteri militari dei polacchi caduti in Italia durante la seconda guerra mondiale.

Architetture civili

Torri

Le due torri
Lo stesso argomento in dettaglio: Torri di Bologna.

Le torri gentilizie di Bologna, di origine medioevale, sono uno dei tratti più caratteristici della città. Di esse, circa un centinaio in origine, ne sopravvivono oggi solamente diciassette. Fra le torri superstiti si possono citare la Torre Azzoguidi (61 metri di altezza), la Torre Prendiparte (59,50 metri), e le ben più note due torri: la Torre degli Asinelli e la Torre della Garisenda.

Le due torri sono i monumenti simbolo della città: la Torre degli Asinelli (97,20 metri, la torre pendente più alta d'Italia) e la Torre della Garisenda (in origine alta 60 metri, ora 48) edificate per volere di nobili ghibellini nel XII secolo. La più pendente delle due, la Garisenda, fu citata più volte da Dante Alighieri, nella Divina Commedia (Inferno, XXXI, 136-140) e nelle Rime, a riprova del suo soggiorno a Bologna.

«Qual pare a riguardar la Garisenda
'sotto 'l chinato, quando un nuvol vada
sovr'essa sì, che ella incontro penda
tal parve Anteo a me che stava a bada
di vederlo chinare ...»

Palazzi storici e ville

Palazzo D'Accursio
Palazzo del Podestà
Palazzo Re Enzo
Fontana del Nettuno

Affacciati su piazza Maggiore sorgono il Palazzo Comunale (o d'Accursio) (XIII-XV secolo) e il Palazzo del Podestà (ampiamente rimaneggiato nel 1485), accanto al duecentesco Palazzo Re Enzo (il cui aspetto attuale si deve al restauro neogotico di Alfonso Rubbiani del 1905).

La maggior parte dei palazzi di Bologna risalgono principalmente all'epoca in cui la città era inglobata nello Stato della Chiesa tra il XVI e il XVIII secolo e appartenevano alle famiglie senatorie che governavano Bologna a quei tempi. Alcuni furono costruiti altri, già presenti, solo ammodernati. I Bentivoglio precedentemente furono tra le prime famiglie a costruirsi un loro palazzo che però fu distrutto e le macerie si trovano ai Giardini del Guasto dei Bentivoglio, dietro il Teatro Comunale.

L'Archiginnasio di Bologna è uno dei palazzi più significativi della città: fu sede dell'antica Università, dal 1563 al 1803. Il palazzo fu costruito nel 1562 su progetto di Antonio Morandi (detto il Terribilia), ed è ricchissimo di storia e opere d'arte. Citiamo il complesso araldico murale (che si compone di più di 6000 stemmi studenteschi), e il teatro anatomico (che risale al 1637, sala dedicata allo studio dell'anatomia a forma di anfiteatro, costruita in legno d'abete, soffitto a cassettoni, e decorata con statue di illustri medici del passato e di modelli anatomici dell'artista Lelli). Dal 1838 è sede della Biblioteca Comunale.

Per quanto riguarda le ville, in alcuni casi si tratta di antichi conventi o luoghi di culto che, in età napoleonica, vennero venduti a privati e in qualche occasione trasformati appunto in ville. Queste sono state e sono ancora dimore appartenenti alle famiglie più agiate della città. Alcuni notevoli esempi di questi edifici si possono trovare nei dintorni della città, sui colli circostanti oppure verso San Lazzaro.

Fontane

Uno dei più noti simboli di Bologna è la fontana del Nettuno, sita nell'omonima piazza, adiacente a piazza Maggiore. Voluta dal cardinale legato Carlo Borromeo, fu progettata da Tommaso Laureti ed è sormontata da una statua rappresentante il dio del mare Nettuno, opera del Giambologna.

L'altra fontana cittadina degna di nota è la cosiddetta Fontana Vecchia, addossata al palazzo Comunale (oggi Sala Borsa) in via Ugo Bassi, opera dello stesso Tommaso Laureti che progettò la più famosa fontana del Nettuno nel XVI secolo.

All'interno del Parco della Montagnola è situata la fontana costruita in occasione dell'Esposizione emiliana del 1888, con sculture che raffigurano animali, ad opera di Diego Sarti.

Architetture militari

Mura

Porta Saragozza, una delle 12 porte della terza cerchia di mura
Lo stesso argomento in dettaglio: Mura di Bologna.

In epoca storica Bologna ebbe tre cerchie di mura: la più antica fu costruita in blocchi di selenite in epoca tardo-antica. La seconda cerchia, detta "dei Torresotti" o "del Mille" è tradizionalmente attribuita alla metà del XII secolo, anche se ora gli storici hanno preso in considerazione una retrodatazione di circa un secolo.

La terza e ultima più grande cerchia di mura risale al XIII e XIV secolo, e non ebbe mai un'efficacia difensiva. Di essa - dopo il discutibile abbattimento avvenuto all'inizio del XX secolo - sono rimaste dieci delle dodici porte e alcuni piccoli tratti murari.

Entro il tracciato di queste mura il tessuto urbano della città è rimasto in gran parte intatto: questo lo rende uno dei centri storici più estesi d'Italia.

Lunette e forti

Una linea difensiva ancora più esterna all'ultima cerchia di mura fu costituita da strutture militari non connesse tra di loro. Si trattava di diciassette lunette e nove forti, dislocati perifericamente nella porzione pianeggiante della città. Ne rimangono esempi esigui, talvolta solo nella toponomastica, come ad esempio il caso dell'area occupata dallo spazio pubblico adibito a parco giochi, oggi noto come Giardino della Lunetta Gamberini.

La costruzione di questa linea difensiva ebbe inizio nel 1860 per volontà dal Gen. Manfredo Fanti[27], ministro della guerra del Regno di Sardegna a cui Bologna, con tutta la legazione delle Romagne, era appena stata annessa.

Aree naturali

Le singole voci sono elencate nella Categoria:Giardini di Bologna.
Statua equestre di Vittorio Emanuele II, opera di Giulio Monteverde (1884), ai Giardini Margherita.
Giardini Margherita
Il principale parco pubblico di Bologna, grande circa 26 ettari, contiene un lago artificiale e varie specie faunistiche e floreali. Al suo interno vi è una palazzina liberty, una statua equestre di Vittorio Emanuele II, una riproduzione di una capanna villanoviana, uno stagno didattico per i bambini, un bar e un locale da ballo, diversi campi da tennis, pallacanestro, pallavolo, calcetto, una pista di go kart, un coworking e spazio polifunzionale nato al posto delle vecchie serre dei giardini. In passato vi era un piccolo zoo, di cui rimane, riutilizzata per altri usi, la gabbia del leone.
Giardino della Montagnola
Il parco più centrale e uno dei più antichi, si trova nei pressi della Stazione centrale e dell'Autostazione. Ha due ingressi principali: uno costituito dalla scalinata del Pincio, di fronte all'Autostazione, e uno su via Irnerio.
Giardino del Guasto
Un piccolo giardino nella zona universitaria, costruito sulle macerie di un importante palazzo nobiliare, Palazzo Bentivoglio, distrutto nel 1507. Il giardino attuale, inaugurato nel 1975 su progetto dell'architetto Gennaro Filippini, risulta rialzato rispetto al livello stradale e si estende su una superficie di circa tremila metri quadri, di cui gran parte ricoperti di calcestruzzo.
Giardino della Lunetta Gamberini
Nel quartiere Santo Stefano, è un parco di 14,5 ettari inaugurato negli anni Settanta.
Orto botanico
È il giardino botanico dell'Università di Bologna, fondato nel 1568 da Ulisse Aldrovandi e considerato uno dei più antichi d'Europa.
Parco Carlo Urbani
Il parco fluviale del Savena che si trova fra Bologna e San Lazzaro di Savena, ospita numerose specie animali e una ricca varietà di flora.
Parco regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell'Abbadessa
Ha una superficie di 3.123 ettari e si sviluppa sulle prime pendici della collina bolognese e comprende territori dei comuni di Bologna, San Lazzaro di Savena, Ozzano dell'Emilia e Pianoro, ad altitudini comprese fra 70 e 400 m s.l.m., intorno a importanti affioramenti gessosi che hanno dato vita a un complesso carsico di notevole interesse.

Società

Evoluzione demografica

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Residenti nel comune di Bologna per provenienza (2011)[28]

██ Immigrati dall'Italia (55,1%)

██ Residenti dalla nascita (34,3%)

██ Immigrati dall'estero (10,6%)

L'età media dei cittadini bolognesi è in crescita, ma dalla fine degli anni novanta è aumentato anche il numero delle nascite.

Dopo la diminuzione di residenti avvenuta negli anni ottanta - in genere a beneficio dei comuni della cosiddetta area metropolitana, alcuni dei quali hanno anche raddoppiato la loro popolazione - all'inizio del XXI secolo si assistette a una ripresa del saldo migratorio. In particolare nel periodo gennaio 2002 - gennaio 2011 si possono evidenziare tre trienni: il primo triennio caratterizzato da una leggera crescita; il secondo triennio da una stagnazione demografica (con deflessione della popolazione del -0,2% annuo, circa); il terzo triennio da un rinnovato e costante slancio demografico (+0,7% annuo, circa), così da portare, al 1º gennaio 2011, la popolazione stabilmente sopra le 380.000 unità. Tuttavia l'agglomerato urbano, comprendente per convenzione la prima cinta di comuni confinanti con il Comune capoluogo, raggiunge 600.000 abitanti, mentre l'area metropolitana estesa (comprendente anche altri comuni non confinanti con il comune capoluogo come Budrio e Castel San Pietro Terme e oggi istituzionalizzata come città metropolitana)[29] supera il milione di abitanti[30].

Abitanti censiti[31][32]

Etnie e minoranze straniere

A Bologna è nata una delle prime "Chinatown" italiane,[33] con i primi insediamenti di cittadini cinesi risalenti agli anni trenta, ampliatisi negli anni cinquanta e ottanta. L'area dove si concentrarono fin dall'inizio le comunità cinesi comprende le zone della Bolognina e di Corticella (soprattutto attorno a via Ferrarese).

A partire dagli anni novanta del XX secolo Bologna ha registrato un aumento dell'immigrazione dall'estero, che nel 2015 ha raggiunto le 58.873 unità pari al 14% della popolazione residente. Le nazionalità maggiormente rappresentate erano[34]:

Negli anni, la maggior presenza di immigrati si è concentrata prevalentemente all'interno del quartiere Bolognina, trasformando quest'ultimo in un quartiere multietnico[35].

Comunità LGBT

Il Gay Pride del 2012

Bologna è la città italiana pioniera del movimento per i diritti LGBT. La più grande associazione nazionale per la tutela dei diritti LGBT in Italia, l'Arcigay, si è costituita a Bologna nel 1985 con sede presso il Cassero di Porta Saragozza. Tuttavia il primo movimento gay, il "Circolo di cultura omosessuale 28 giugno", si è attivato in città già nel 1978 e nel 1982 ottenendo gli spazi dedicati dal Comune[36].

Ha sede in città anche il MIT - Movimento Identità Transessuale, una onlus fondata nel 1982, di cui è stata presidente fino alla sua scomparsa Marcella Di Folco, prima associazione di questo tipo in Italia[37].

Nel capoluogo emiliano si conta una comunità gay e gay-friendly molto numerosa: gli iscritti al circolo locale dell'Arcigay, il Cassero LGBT Center, sono circa diciottomila, in Italia seconda solo a Milano con ventimila iscritti[38].

Oltre al Gay Pride, che si svolge ogni anno in città, vi sono manifestazioni legate a tematiche LGBT, quali per esempio: il Gender Bender, un festival internazionale che propone eventi di arte e cultura contemporanea sull'identità di genere e l'orientamento sessuale.

Qualità della vita

Anno Qualità della Vita (Sole 24 Ore) Qualità della Vita (Italia Oggi) Rapporto Ecosistema Urbano (Legambiente)
2008 14º (-2) 21º (-17) 23º (-4)
2009 13º (+1) 15º (+6) (+14)
2010 (+5) 21º (-6) (0)
2011 (+7) 40º (-19) 11º (-2)
2012 10º (-9) 35º (+5) 11º (0)
2013 (+7) 44º (-9) 24º (-13)
2014 (-4) 53º (-9) 40º (-16)
2015 12º (-5) 61º (-8) 50º (-10)
2016 8° (+4) 47° (+14) 56° (-6)

Cultura

Nella cultura popolare Bologna è nota come la grassa (per la cucina), la dotta (per l'università), la rossa (per il colore dei mattoni degli edifici del centro storico, anche se spesso l'aggettivo è riferito al pensiero politico "rosso" diffuso tra la popolazione della città) e la turrita (per l'elevato numero di torri costruite nel periodo medievale, anche se ad oggi solo 24 sono sopravvissute).

Nel 2000 Bologna è stata Capitale europea della cultura, mentre nel 2006 è stato conferito alla città il riconoscimento da parte dell'UNESCO di Città creativa della musica, la prima in Italia, la seconda in Europa dopo Siviglia. La città partecipa attivamente a due "reti" proposte dall'UNESCO: la "Rete delle città creative" e la "Rete delle città europee contro il razzismo e la xenofobia"[39]. Nel 2008 lo Zecchino d'Oro dell'Antoniano di Bologna è diventato "Patrimonio UNESCO per una cultura di pace", prima trasmissione televisiva al mondo a ricevere un riconoscimento di questo tipo.

Nel 1988 a Bologna si è tenuta la Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo, considerata la più importante vetrina mediterranea della creatività giovanile.[40]

Molte istituzioni culturali e universitarie hanno sede alla Manifattura delle Arti, un'area recentemente recuperata negli spazi dell'ex Manifattura Tabacchi e dell'ex macello.

Istruzione

Università

Lo stesso argomento in dettaglio: Università di Bologna.
Il teatro anatomico dell'Archiginnasio, antica sede dell'Ateneo

L'Università di Bologna è considerata la più antica università del mondo occidentale.[41] La data della sua fondazione è stata fissata convenzionalmente nell'anno 1088 da una commissione presieduta da Giosuè Carducci.[42] La vita della città e quella dell'università sono intimamente connesse fin dal medioevo, facendo meritare a Bologna l'appellativo di la dotta. L'Università si articola in undici Scuole e trentatré Dipartimenti e nell'anno accademico 2012/13 ha ospitato circa 90.000 studenti. Secondo la classifica mondiale delle università QS World University Rankings, l'Università di Bologna è la prima università italiana e la 182ª nel mondo.[43] Risulta inoltre essere l'università italiana maggiormente scelta dagli studenti stranieri del Progetto Erasmus[44], con circa 1.700 presenze nel 2013. L'alto numero di studenti, provenienti da ogni parte d'Italia e del mondo, ha un notevole impatto sulla vita della città. Se da una parte questo afflusso contribuisce a vivacizzare in maniera significativa un centro storico (in cui l'età media dei residenti sarebbe altrimenti molto alta), d'altro canto le amministrazioni locali devono spesso confrontarsi con problemi di ordine pubblico e di sporcizia legati all'animata vita notturna della zona universitaria.

Affianca la celebre università l'Accademia di Belle Arti di Bologna, che ha sede nella via omonima. Si considerano fondatori della prima accademia per l'insegnamento delle discipline artistiche in città i Carracci nel 1582, anche se è ritenuta come data di fondazione il 1710 col nome di Accademia Clementina.[45] Importanti maestri hanno insegnato presso la scuola bolognese, fra i quali: Donato Creti, Giuseppe Galli Bibiena, Gaetano Gandolfi, Francesco Rosaspina, Virgilio Guidi, Giorgio Morandi, Pompilio Mandelli, Paolo Manaresi, Umberto Mastroianni, Milton Glaser. Ospita ogni anno circa millecinquecento studenti.

Il Conservatorio Giovanni Battista Martini di Bologna è uno dei più antichi conservatori statali italiani e ha sede in Piazza Rossini, 2. La fondazione del conservatorio (Liceo musicale di Bologna, che raccolse l'eredità dell'Accademia Filarmonica di Bologna) risale al 1804 ed è considerata la prima scuola musicale pubblica in Italia. Fra i suoi studenti di rilievo, si annovera Gioachino Rossini.

Bologna è una delle sedi della prestigiosa università americana Johns Hopkins University - The Paul H. Nitze School of Advanced International Studies (SAIS), che conta nel centro scolastico emiliano più di 6.000 alunni di oltre cento nazionalità diverse.[46] In città vi è anche una sede del Dickinson College, con un programma attivo fin dal 1964, dove studiano circa un migliaio di ragazzi prevalentemente statunitensi.[47]

Sono poi presenti altre sedi di università straniere o programmi di studi, come ad esempio l'Alliance Française, il Bologna Consortial Studies Program (BCSP) dell'Indiana University, la Brown University, l'Eastern College Consortium (E.C.CO.) del Vassar College, l'Istituto di Cultura Germanica e la University of California. Senz'altro il più longevo esempio di istituzione accademica straniera è il Collegio di Spagna, che ospita studenti dei corsi di dottorato ed è l'unico collegio medievale (XIV secolo) sopravvissuto in Europa.

Il capoluogo emiliano ospita anche alcune università private riconosciute, come L.UN.A. Libera Università delle Arti o l'Università Primo Levi.

Accademie

Nel Cinque-Seicento Bologna fu sede di numerose accademie, come quella degli Oziosi, quella artistica degli Incamminati e quella musicale dei Floridi.

L'Accademia delle scienze dell'Istituto di Bologna è stata fondata nel 1714 in collegamento con la locale università. La nuova istituzione continuava la precedente "Accademia degli inquieti" che era stata fondata intorno al 1690 da Eustachio Manfredi, essa viene perciò considerata una delle più antiche accademie scientifiche italiane tuttora esistenti.

Istituti di istruzione superiore

La sede del liceo ginnasio Luigi Galvani in via Castiglione

Sono presenti diversi licei e istituti superiori, sia pubblici sia privati. I licei sono:

Gli istituti superiori sono:

  • Istituto di Istruzione Superiore Pier Crescenzi e Antonio Pacinotti
  • Istituto tecnico commerciale statale Rosa Luxemburg
  • Istituto tecnico industriale Odone Belluzzi
  • Istituto tecnico industriale Aldini Valeriani-Sirani
  • Istituto professionale statale Artigianato e Servizi Aldrovandi - Rubbiani
  • Istituto professionale per l'industria e l'artigianato Aristotile Fioravanti
  • Istituto professionale Statale per l'industria Artigianato Marcello Malpighi (sez. Odontotecnico)
  • Istituto tecnico agrario A. Serpieri
  • Istituto di istruzione superiore IPC Manfredi - ITC Tanari
Interno della Biblioteca Sala Borsa

Biblioteche

A Bologna si trovano più di cento biblioteche, fra cui 4 comunali, 11 di quartiere e più di 70 universitarie, dislocate in diverse zone della città. Fra le più note e frequentate vi sono la Biblioteca Comunale dell'Archiginnasio (ex sede dell'Università) e la Biblioteca Sala Borsa (inaugurata nel 2001). La più fornita, con oltre 1.300.000 volumi, è la Biblioteca universitaria di Bologna. Di notevole interesse, e di capitale importanza in ambito nazionale ed europeo, è anche la Cineteca di Bologna, istituzione comunale dedicata al cinema e alla filmografia. Vi sono inoltre diverse biblioteche tematiche come quella sulla storia del Novecento dell'Istituto storico Parri Emilia-Romagna, quella dell'Istituto Gramsci, la Biblioteca Italiana delle Donne, la biblioteca del Museo internazionale della musica, la biblioteca emeroteca del MAMbo e numerose altre.

Musei

MAMbo
Pinacoteca Nazionale

Bologna possiede quarantatré musei nei quali, accanto alle collezioni permanenti, sono organizzate mostre temporanee. I principali musei civici sono: le Collezioni comunali d'arte, il Museo civico archeologico, il Museo civico medievale, la Pinacoteca Nazionale di Bologna, il Museo Morandi, il Museo civico d'arte industriale Davia Bargellini, il Museo del patrimonio industriale di Bologna, il MAMbo (Museo d'arte moderna di Bologna) e il Museo internazionale e biblioteca della musica.

L'Università ha propri musei, quasi uno per ogni facoltà, fra cui spicca il Museo di Palazzo Poggi (comprendente numerose collezioni di storia naturale, anatomia e ostetricia, fisica e chimica, architettura militare, geografia e nautica, e arte orientale). Ad essi si aggiungono i musei religiosi.

Di più recente costituzione sono il Palazzo delle Esposizioni presso Palazzo Fava (inaugurato nel 2011), il Museo della Storia di Bologna presso Palazzo Pepoli (nel 2012) e il MAST. Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia (nel 2013).

Gli altri musei cittadini sono:

Media

Stampa

Le principali redazioni dei quotidiani presenti a Bologna sono:

Radio

In via del Pratello a Bologna è nata nel 1976 Radio Alice, una delle prime radio libere italiane, chiusa dai Carabinieri durante le contestazioni del 1977,[48] seguita poco dopo da Radio Ricerca Aperta[49]. Nel bolognese occupano stazioni radiofoniche le principali emittenti italiane. Inoltre, alcune radio e syndication, anche a diffusione nazionale, hanno sede in quest'area. Le principali emittenti di Bologna e hinterland sono:

Televisione

Hanno sede a Bologna molte tv locali, nonché alcune reti e syndication nazionali, oltre alle sedi regionali Rai e Mediaset. Nel 2002 è nata Orfeo TV, il primo esperimento di televisione di strada, aderente al network Telestreet.

I principali emittenti dell'area bolognese sono:

A Bologna sono ambientate le serie televisive Via Zanardi 33, L'ispettore Coliandro e L'ispettore Sarti. In una casa di Bologna è stato girato il primo reality show italiano, Davvero, trasmesso nel 1995 da Rai 2.

Editoria

La sede della casa editrice Zanichelli in via Irnerio

Numerosi editori hanno sede nel bolognese, sviluppandosi principalmente nei settori della scolastica, della saggistica universitaria, della letteratura, del fumetto e dell'arte. Vi sono inoltre diversi service editoriali e agenzie letterarie.

Arte

Guido Reni, Strage degli innocenti (1611), Pinacoteca Nazionale di Bologna

A Bologna fiorì nel Trecento una vivace scuola di pittura, a cui facevano capo Vitale da Bologna, Dalmasio Scannabecchi e Simone dei Crocifissi, assieme agli allievi Jacopo di Paolo, Cristoforo da Bologna, Andrea de' Bartoli, "Jacobus", il cosiddetto Pseudo Jacopino di Francesco, Lippo di Dalmasio e altri. I toscani Cimabue e Giotto hanno inoltre lasciato poche ma importanti testimonianze in città.

Durante il Rinascimento, specialmente sotto la signoria dei Bentivoglio, Bologna fu patria dei pittori Amico Aspertini e Francesco Francia, mentre vi operarono anche i ferraresi Francesco del Cossa e Lorenzo Costa. Ma è fra la seconda metà del Cinquecento e l'inizio del Settecento (ovvero dal Manierismo al Barocco) che la scuola bolognese di pittura raggiunse il suo culmine con artisti del calibro del Domenichino, i Carracci (fondatori dell'Accademia degli Incamminati), Domenico Tibaldi, il Guercino, Guido Reni, Elisabetta Sirani, Prospero Fontana, Lavinia Fontana e moltissimi altri, mentre vi operarono anche il Parmigianino e Donato Creti. Le opere di questi artisti si possono ammirare nelle chiese e palazzi cittadini, nonché nella Pinacoteca Nazionale di Bologna.

In epoca moderna e contemporanea, Bologna ha dato i natali a Luigi Serra, Giorgio Morandi (a cui è dedicato l'omonimo museo), Mario Bonazzi, Ilario Rossi, Aldo Borgonzoni, Carlo Gajani, Sergio Romiti, Vasco Bendini, Pirro Cuniberti, Sergio Vacchi, Vittorio Mascalchi, Valerio Adami, Pier Paolo Calzolari e Piero Manai, mentre vi operarono e operano artisti quali Giovanni Romagnoli, Germano Sartelli, Concetto Pozzati, Luciano De Vita e molti altri.

In ambito scultoreo, operarono a Bologna artisti come Arnolfo di Cambio, Nicola Pisano, Pierpaolo dalle Masegne, Niccolò dell'Arca, Jacopo della Quercia, Michelangelo, Giambologna, Alfonso Lombardi, Properzia de' Rossi e, più recentemente, Umberto Mastroianni, Quinto Ghermandi, Roberto Tirelli, Mario Ceroli, Nicola Zamboni e Luigi Mainolfi.

Letteratura

Bologna è patria, nativa e adottiva, di molti grandi scrittori e poeti italiani, come Guido Guinizelli, Giosuè Carducci (primo italiano a vincere il Premio Nobel per la letteratura all'inizio del XX secolo), Giovanni Pascoli e Pier Paolo Pasolini. È anche la culla di alcuni fra i migliori giallisti italiani, tra cui Loriano Macchiavelli, considerato il decano degli scrittori giallisti di Bologna; altri esponenti del genere sono Grazia Verasani[50], Danila Comastri Montanari, Giampiero Rigosi, Marcello Fois ecc.[51] A Bologna sono inoltre ambientate opere letterarie italiane e straniere come Il broker di John Grisham, Jack Frusciante è uscito dal gruppo di Enrico Brizzi, Almost Blue di Carlo Lucarelli, Il gobbo misterioso di Antonio Faeti e L'esercito di Scipione di Giuseppe D'Agata.[52]

Numerosi sono gli altri scrittori e i poeti legati a Bologna, sia del passato come Ludovico de Varthema e Giulio Cesare Croce, sia del contemporaneo come Umberto Eco[53], Valerio Evangelisti[54], Pino Cacucci, Stefano Benni, Ermanno Cavazzoni, Simona Vinci e i Wu Ming.[55]

Fumetto

Bologna ha una lunga e radicata tradizione nel fumetto. Fin dal dopoguerra il fumetto ha preso piede in città, anche grazie ai numerosi disegnatori, sceneggiatori ed editori che vi hanno operato e si sono affermati come alcuni dei più importanti esponenti del fumetto italiano, come Magnus, Bonvi, Silver e Vittorio Giardino, considerati i pionieri dei fumettisti bolognesi.[56]

Fra le case editrici bolognesi che si occupano di fumetto vi sono Coconino Press e Kappa Edizioni.

L'Accademia di belle arti di Bologna ha aperto nel 2004 la scuola sperimentale di fumetto e illustrazione, la prima in Italia, che ha fra gli insegnanti alcuni dei migliori disegnatori della scena italiana.[57] Dal 2007 si svolge il festival di fumetto BilBolbul, che propone artisti italiani e stranieri con mostre, incontri, dibattiti e laboratori.

Musica

Museo internazionale e biblioteca della musica
Ritratto conosciuto con il nome di «Mozart di Bologna», commissionato nel 1777 da Leopold Mozart a un artista di Salisburgo per farne dono a padre Martini
I cantautori Gianni Morandi, Andrea Mingardi, Lucio Dalla e Luca Carboni, parte della scena bolognese inerente alla musica leggera contemporanea.

A Bologna sono presenti il Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, il Conservatorio Giovanni Battista Martini, l'Accademia Filarmonica di Bologna e il Teatro Comunale di Bologna, sede dell'autorevole Orchestra della Fondazione Teatro Comunale di Bologna, attiva dal dopoguerra. Nel capoluogo emiliano ha sede l'Orchestra Mozart, fondata nel 2004 da Carlo Maria Badini e diretta da Claudio Abbado. Nel 2006 Bologna è stata insignita del riconoscimento di "Città creativa della musica" UNESCO[58]. Nella città, il Coro Euridice è un antico coro polifonico fondato nel 1880 e rimasto ininterrottamente attivo[59].

Dal 1905 è attiva a Bologna la casa musicale Bongiovanni, una delle più importanti nel campo dell’editoria e della discografia di ogni genere di musica classica: dall'opera alla musica strumentale, dalla musica sinfonica alla musica da camera.

A partire dal 1995 a Bologna viene organizzato il Concorso internazionale di composizione "2 Agosto": uno dei più importanti concorsi di composizione musicale al mondo. Ogni anno la sera del 2 Agosto le opere vincitrici ed altre commissionate ad hoc vengono suonate in piazza Maggiore in un grande concerto gratuito.[60]

Bologna ha dato i natali a musicisti molto noti, come il contralto Antonio Maria Bernacchi, i tenori Luigi Antinori, Matteo Babini e Gianni Raimondi, il baritono Ruggero Raimondi, i compositori Giovanni Paolo Colonna, Giacomo Antonio Perti e Ottorino Respighi. A Bologna ha vissuto ed è morto il famoso Farinelli, e qui soggiornò (in due riprese, da marzo a ottobre 1770) il giovanissimo e già geniale Wolfgang Amadeus Mozart. Ospite del conte Gian Luca Pallavicini, Mozart ebbe l'opportunità di incontrare musicisti e studiosi (dal già citato Farinelli ai compositori Vincenzo Manfredini e Josef Mysliveček, fino allo storico della musica inglese Charles Burney e padre Giovanni Battista Martini). Mozart prese lezioni di contrappunto da padre Martini, all'epoca considerato come il più grande teorico musicale e il più grande esperto d'Europa nel contrappunto barocco.[61] Il quattordicenne Amadeus nel 1770 fu aggregato all'Accademia Filarmonica di Bologna: la difficile e rigida prova di esame su "un'antifona di canto fermo" dell'ancora giovane Mozart non fu particolarmente brillante. Esistono due versioni della prova di esame, entrambe conservate al Museo internazionale e biblioteca della musica di Bologna, una delle quali scorretta. Dato che entrambe sono autografate da Mozart, questa è l'evidenza che padre Martini passò una sua rielaborazione del testo di esame ad Amadeus, per favorirne la promozione. Mozart si dimostrò sempre riconoscente per gli insegnamenti di padre Martini, al punto da scrivere:

«Reverisco devotamente tutti i Sgri. Filarmonici: mi raccomando sia sempre nelle grazie di lei e non cesso d'affliggermi nel vedermi lontano dalla persona del mondo che maggiormente amo, venero e stimo, e di cui inviolabilmente mi protesto di Vostra Paternità molto Reverenda umilissimo e devotissimo servitore»

Musica leggera

«Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po' molli,
col seno sul piano padano e il culo sui colli.»

La città ha una grande tradizione nella musica leggera contemporanea, con molti musicisti e cantautori di successo e una miriade di artisti emergenti, tanto da poter definire una scena musicale bolognese. Fra i cantanti bolognesi, di nascita o di adozione, ci sono Lucio Dalla, Francesco Guccini, Gianni Morandi, Luca Carboni, Samuele Bersani, Andrea Mingardi, Paolo Mengoli, Cesare Cremonini, Dino Sarti, Dodi Battaglia, Cristina D'Avena, Claudio Lolli, Beppe Maniglia, Fio Zanotti, Biagio Antonacci, Silvia Mezzanotte, Neffa. Sempre a Bologna si sono costituiti gruppi come i Pooh, gli Stadio, gli Skiantos, i Lùnapop, Gli Avvoltoi, i Marta sui Tubi, i Gem Boy, i Mariposa, i Canzoniere delle Lame, i Garden House e Lo Stato Sociale. Vasco Rossi, originario di Zocca, ha a Bologna la sua residenza fiscale e qui ha sede la sua etichetta discografica, gli studi di registrazione Open Digital Studios, e un locale di sua proprietà, il Makia.

Jazz

Bologna è stata fra le prime città italiane a diffondere la cultura del jazz, anche grazie a festival di grande richiamo come il Bologna Jazz Festival e il più recente Alma Jazz, e a musicisti di calibro internazionale che qui sono nati o vi si sono stabiliti o formati, come Paolo Fresu, Jimmy Villotti, la Doctor Dixie Jazz Band, Moris Fabbri, il collettivo Bassesfere ecc. Spesso ha suonato in città il grande trombettista Chet Baker, come testimonia una sua incisione del 1985 intitolata Chet Baker in Bologna, e molti altri grandi nomi internazionali come Miles Davis, Dexter Gordon, Sarah Vaughan, Ella Fitzgerald, Charles Mingus, Gato Barbieri ecc. Numerosi locali continuano a proporre con successo questo genere, fra cui alcuni specializzati. Il 17 settembre 2011 è stata inaugurata a Bologna la Strada del jazz, costituita da via Caprarie e via degli Orefici, con una manifestazione pubblica che ha ospitato numerosi concerti. La prima stella dei miti del jazz è dedicata a Chet Baker ed è posta sul marciapiede di fronte al portone dove un tempo sorgeva il Musiclub di Alberto Alberti[62].

Punk e New wave

Alla fine degli anni settanta, ed in particolare nel contesto del Movimento del '77 e delle prime esperienze di radio libere come radio Alice, Bologna divenne un luogo chiave del punk rock e della new wave in Italia. La scena rock bolognese, di cui facevano parte gruppi quali Skiantos, Gaznevada, The Stupid Set, Confusional Quartet, Hi-fi Bros, Luti Chroma, Central Unit, Windopen, Rusk und Brusk e molti altri, segnò la "rinascita" del rock italiano in chiave punk e new wave, ma spesso caratterizzato da toni ironici e dissacranti: nacque così il rock demenziale, termine coniato da Freak Antoni, cantante degli Skiantos.[63] Evento chiave di questa "rinascita" fu il bizzarro concerto Bologna Rock: Dalle cantine all'asfalto, tenutosi al palasport di Bologna il 2 aprile 1979.[64] Etichette come la Harpo's Bazar e la Italian Records (entrambe fondate da Oderso Rubini) furono tra le prime in Italia a proporre questo nuovo approccio alla musica.[65]

Nei primi anni ottanta Bologna è stata anche uno dei centri nevralgici dell'hardcore punk, grazie a band come RAF Punk, Anna Falkss, Bacteria, Sottocultura, Stalag 17 e Nabat, e ad etichette come la Attack Punk Records di Jumpy Velena. Celebre fu la contestazione organizzata dai punk bolognesi durante il concerto dei Clash in Piazza Maggiore nel 1980, evento identificato da molti come l'atto di nascita dell'intero movimento hardcore in Italia.[66][67]

Hip hop e musica elettronica

A partire dalla fine degli anni ottanta, Bologna è stata una delle città più importanti per la cultura hip hop, ospitando artisti e gruppi quali Neffa, Sangue Misto, Joe Cassano, Deda, Inoki e grazie a luoghi presso la quale questa cultura veniva supportata e diffusa fin dai primi anni novanta, come il centro sociale Isola nel Kantiere. Negli Anni 2000 l'hip hop bolognese ha visto attivi gruppi come i Porzione Massiccia Crew, una delle prime crew hip hop multietniche in Italia fondata dal rapper Inoki, e i Fuoco negli occhi.

Durante gli anni novanta emerse a Bologna un punto di aggregazione devoto alla musica elettronica, il Link, al cui interno nascerà Netmage, uno dei maggiori festival italiani di live media ora confluito nel Live Arts Week.

Il Teatro Comunale in piazza Giuseppe Verdi

Teatro

Lo stesso argomento in dettaglio: Teatri di Bologna.
Teatro Arena del Sole
Teatro Testoni

Il teatro è stata una forma di intrattenimento molto diffusa a Bologna fino dal Cinquecento. Il primo teatro pubblico fu il Teatro della Sala, attivo a partire dal 1547 nel Palazzo del Podestà.

Una figura molto importante del teatro bolognese e italiano fu Alfredo Testoni, il commediografo autore de Il cardinale Lambertini, grande successo teatrale sin dal 1905, riproposto poi sullo schermo dall'attore bolognese Gino Cervi.

Nel 1998 il Comune di Bologna ha dato vita al progetto "Bologna dei Teatri", un'associazione che riunisce le principali strutture teatrali della città. Si tratta di un circuito di teatri dall'offerta culturale variegata, che spazia dalla commedia dialettale bolognese alla danza contemporanea, ma con una strategia di comunicazione e promozione unitaria. In concreto, gli spettacoli in cartellone nei vari teatri aderenti al progetto vengono pubblicizzati settimanalmente attraverso una locandina unica.

I principali teatri di Bologna sono:

Altri teatri o luoghi di spettacolo:

Cinema

Il Cinema Lumière e la biblioteca della Cineteca di Bologna

A Bologna ha sede la prestigiosa Cineteca, già presieduta dal regista Giuseppe Bertolucci, e successivamente da Carlo Mazzacurati e poi da Marco Bellocchio. Grazie all'apporto fornito dagli studenti del DAMS sono attive in città parecchie produzioni cinematografiche indipendenti.

In Italia, Bologna è la seconda città con maggior numero di posti in sale cinematografiche per abitanti (superata solo da Campobasso, che però ha una popolazione molto più esigua), e la diciannovesima in Europa.[68]

Numerosi sono i festival dedicati al cinema che si tengono in città, fra cui: Future Film Festival, Biografilm Festival, Il cinema ritrovato, Immaginaria. Ogni estate in piazza Maggiore viene allestito un cinema all'aperto, con uno degli schermi cinematografici più grandi d'Europa[69], in cui si proiettano tutte le sere alcuni dei migliori restauri della Cineteca e altre pellicole fra le novità della stagione, in un cartellone di oltre cinquanta appuntamenti denominato Sotto le stelle del cinema.[70]

Film girati a Bologna

[71]

Cucina

Tortellini in brodo
Lo stesso argomento in dettaglio: Cucina bolognese.
Tagliatelle al ragù

La fama internazionale della cucina bolognese risale al Medioevo, quando le potenti famiglie signorili impiegavano presso le loro corti i cuochi più celebrati del tempo, mentre numerose erano già nel Trecento le osterie cittadine. La tradizione gastronomica di Bologna è strettamente legata all'Università: la mescolanza di numerosi studenti e professori di nazionalità diverse arricchì la cultura gastronomica, e rese necessaria una buona organizzazione dell'approvvigionamento alimentare.

La cucina bolognese, così come quella di tutta l'Emilia, si distingue per l'abbondanza nell'uso di carne, in particolare maiale, e pasta all'uovo, tanto da far meritare alla città l'appellativo di Bologna la grassa. Abbonda anche l'uso di latticini, quali il burro, il formaggio molle e il Parmigiano Reggiano. Le numerose ricette di origine bolognese, diffuse in tutto il mondo come eccellenze della cucina italiana, e la proliferazione in città di attività commerciali legate al cibo, hanno spesso condotto la stampa italiana e straniera ad attribuire a Bologna l'appellativo di Città del cibo (City of food).[72]

Fra i prodotti tipici della cucina bolognese troviamo:

Sui colli bolognesi vi sono numerose aziende vinicole che producono varie tipologie di vino tipiche, fra cui il Pignoletto DOCG[73].

Eventi

Oltre alle numerose fiere di respiro internazionale nell'area della Fiera di Bologna, la città ospita frequentemente importanti eventi, festival e rassegne. Nel 1911 si tenne a Bologna il IV Congresso internazionale di filosofia; vi parteciparono filosofi italiani e provenienti da ogni parte del mondo. Nel 1988 si tenne la Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo.

Festival musicali

  • Alma Jazz Festival (si svolge in autunno): è il primo festival italiano dedicato alle orchestre jazz universitarie, provenienti da tutta Europa.[74]
  • AngelicA - festival internazionale di musica (si svolge a maggio/giugno): si svolge da oltre vent'anni e si propone di rappresentare ogni forma di ricerca musicale che si muova in ambiti non convenzionali e che usi con libertà i molteplici materiali offerti dalle diverse tradizioni musicali.
  • Bologna Jazz Festival - The Autumn Jazz Event (si svolge a novembre): il più antico festival jazz italiano, dal 1958 tappa dei più grandi musicisti mondiali del genere.
  • RoBOt Festival - Digital Paths into Music and Art (si svolge a settembre/ottobre): rassegna di musica elettronica e arte digitale.
  • Zecchino d'Oro (si svolge a novembre): storica rassegna canora internazionale di musica per l'infanzia, che si svolge all'Antoniano.

Festival cinematografici

  • Biografilm Festival - International Celebration of Lives (si svolge a giugno): è l'unico evento mondiale dedicato alle biografie e ai racconti di vita.
  • Future Film Festival - Festival Internazionale di Cinema, Animazione e Nuove Tecnologie[75] (si svolge ad aprile): il primo e più importante festival italiano dedicato al cinema d'animazione e alle nuove tecnologie.
  • Human Rights Nights International Film Festival (si svolge a ottobre): festival sulle espressioni cinematografiche in tema di diritti umani, propone anche una competizione internazionale di lungometraggi e corto-mediometraggi[senza fonte] e diversi eventi collaterali.
  • Il cinema ritrovato (si svolge a giugno/luglio): festival cinematografico dedicato alla riscoperta di film muti e sonori riemersi e classici restaurati; è diretto da Peter von Bagh e ospita anche la Fiera dell'Editoria Cinematografica.
  • Some Prefer Cake (si svolge a settembre): festival del cinema lesbico[76].
  • Visioni Italiane (si svolge a febbraio): il meglio delle produzioni indipendenti di cortometraggio in Italia[senza fonte] in visione al Cinema Lumière.
  • YoungAbout International Film Festival (si svolge a marzo): festival internazionale giovani e cinema[77].

Festival di arti visive

  • Art City Bologna - È un insieme di iniziative culturali, mostre ed eventi che propongono una contaminazione fra l'arte contemporanea e i luoghi e il patrimonio artistico presenti sul territorio
  • BilBOlBul - Festival Internazionale del Fumetto (si svolge a marzo): rassegna dedicata al fumetto, presenta opere di grandi artisti e di giovani sulla scena nazionale e internazionale, con uno sguardo sulla produzione più innovativa, mettendo anche in relazione il fumetto con gli altri linguaggi della cultura contemporanea.
  • Cheap Festival - Festival di Street Poster Art che si svolge annualmente in maggio
  • Frontier (si svolge a giugno-luglio) - festival di street art.

Festival di arti performative

  • Danza Urbana - Festival internazionale[senza fonte] di danza nei paesaggi urbani (si svolge a settembre): spettacoli di danza nelle piazze cittadine.
  • Live Arts Week - Appuntamento multidisciplinare dedicato agli incroci fra arti elettroniche, visive, musicali e performative, nato nel 2012 dalla fusione del Netmage e del F.I.S.Co..
  • PerAspera - festival di arti performative contemporanee.

Festival culinari

  • MortadellaBO' (si sovolge a ottobre) - festival dedicato alla Mortadella Bologna IGP.
  • Cioccoshow - La magia del cioccolato (si svolge a novembre): fiera del cioccolato.

Altri eventi

Il logo "Bologna-Shanghai" creato in occasione dell'Esposizione Universale di Shanghai 2010.

Partecipazione all'Expo 2010 di Shanghai

La città di Bologna, insieme ad altre 45 città del mondo, ha partecipato, previa selezione e invito, all'Esposizione Universale di Shanghai 2010 intitolata Better city, better life (Città migliore, Vita migliore), tenutasi dal 1º maggio al 31 ottobre 2010 nella metropoli cinese.[39] La giuria internazionale dell'Expo ha inserito la città felsinea nell'area Liveable city (Città vivibile), giudicandola esempio di eccellenza nelle categorie: Cultura e creatività; Innovazione tecnologica; Inclusione sociale; Trasformazioni urbanistiche e infrastrutturali[78]. Le altre due città italiane invitate a questa edizione dell'Esposizione Universale sono state Venezia (area Protection and Utilization of Historical Heritages) e Milano (area Sustainable Urbanisation).

Geografia antropica

Area metropolitana

La Via Emilia

L'area metropolitana di Bologna costituisce una delle prime 10 città metropolitane italiane e conta una popolazione di oltre 1 milione di abitanti,[79] con una rilevante influenza economica e culturale sulle città e regioni limitrofe. A questo proposito lo scrittore Carlo Lucarelli, nel suo romanzo Almost Blue, fa dire ad uno dei personaggi «Quella che lei chiama Bologna, è un cosa grande, che va da Parma fino a Cattolica ... dove davvero la gente vive a Modena, lavora a Bologna e la sera va a ballare a Rimini ... è una strana metropoli ... che s'allarga a macchia d'olio tra il mare e gli Appennini».

Secondo la classificazione detta FURs (perimetrazione basata sui flussi pendolari)[80] il nucleo urbano della città di Bologna ha una popolazione di 991.385 abitanti (al gennaio 2013).

La città e la sua area metropolitana, parametrate anche su scala economica, culturale, commerciale, industriale, congressuale, fieristica, finanziaria e sociale, rivestono quindi un'importanza, in ambito nazionale ed europeo, assai superiore a quanto espresso dal semplice parametro demografico (men che meno a quello della popolazione ufficialmente residente nel ristretto ambito comunale). La conferma di questo arriva da uno studio condotto nel 1989 dal gruppo Reclus di Montpellier e commissionato della DATAR (Délégation à l'Amenagement du Territoire et à l'Action Régionale), nel quale si formula una classificazione per grado d'importanza delle città con più di duecentomila abitanti di quattordici Stati dell'Europa Occidentale e mediterranea: Bologna, con Firenze e Venezia, si situava in posizione più avanzata di città più popolose, quali Dublino, Leeds, Liverpool, Lilla, Norimberga, Essen, Dortmund, Brema, Hannover, Saragozza, Malaga, Bilbao, Salonicco, Palermo, ecc.[81]

Nonostante l'esigua popolazione comunale Bologna è stata anche inserita, dal gruppo di studio GaWC, tra le cento città globali (o Città del Mondo), in virtù della sua importanza culturale ed economica (invero in categoria D, cioè città globali in formazione, con bassa evidenza)[82].

Suddivisioni amministrative

Una veduta del Quartiere Porto
Lo stesso argomento in dettaglio: Quartieri di Bologna.

Il comune è suddiviso amministrativamente in sei circoscrizioni di decentramento, a cui lo statuto attribuisce il nome di "quartieri": Borgo Panigale-Reno, San Donato-San Vitale, Savena, Navile, Porto-Saragozza, Santo Stefano.

Urbanistica

I Portici di Bologna
Fiera District

Il centro storico di Bologna è uno dei più antichi e vasti d'Europa.[83] In virtù di un'attenta politica di restauro e conservazione avviata dalla fine degli anni sessanta del secolo scorso, esso ha conservato gran parte della città medievale, a dispetto dei gravi danni causati dagli sventramenti urbanistici della fine del XIX secolo, tra cui quello del centrale Mercato di Mezzo, e dalle distruzioni belliche della seconda guerra mondiale. In alcune case si trovano ancora le fondazioni della città romana risalente al II secolo a.C., e in altre abitazioni pare addirittura che vi siano tracce datate all'età del ferro[84]. La struttura del centro storico composta dalla sovrapposizione di due modelli planimetrici, quello romano ortogonale e quello medievale a raggiera, con piazza Maggiore posta in mezzo e i "raggi", a partire dalle due strade centrali della via Emilia - via Rizzoli e via Ugo Bassi - che si sviluppano fino alle varie porte che si aprono lungo i resti delle mura.

Caratteristica principale delle abitazioni, ereditata dall'architettura del passato e riproposta anche in chiave moderna in quasi tutta la città, è quella di avere all'esterno i portici. La città ha infatti la più alta concentrazione di portici al mondo[85], circa 42 km, fra cui alcuni molto antichi come il portico di Casa Isolani risalente al XIII secolo e il famoso Portico di San Luca, che con le sue 666 arcate è considerato il più lungo del mondo[86]. I portici di Bologna sono un bene culturale candidato come “patrimonio dell'umanità” dell'UNESCO.

In epoca moderna, la città ha visto la riqualificazione architettonica e urbana di vaste zone prima considerate degradate. In un'area destinata allo sviluppo della città, fra via Stalingrado e il quartiere San Donato, nel 1967 l'amministrazione comunale commissionò al noto architetto giapponese Kenzō Tange la progettazione del Centro direzionale nell'area della fiera, la cui costruzione iniziò nel 1975. Nacque così il Fiera District, destinato a diventare la sede della Regione Emilia-Romagna, del Palazzo degli Affari, della Fiera di Bologna e di altre importanti istituzioni economiche. I grattacieli di Tange sono un esempio di progettazione moderna che richiama, seppure in modo astratto e in chiave assolutamente contemporanea, elementi propri della tradizione urbana emiliana, come le torri e i portici. Al centro del Fiera District fu progettata una zona pedonale, piazza della Costituzione, la cui costruzione fu affidata a Isamu Noguchi.[87]

Fra gli ultimi esempi di riqualificazione attraverso l'architettura contemporanea, troviamo il complesso del nuovo palazzo comunale nella zona della Bolognina: Palazzo Bonaccorso e piazza Liber Paradisus. Un progetto di investitori privati, invece, ha portato alla realizzazione della Torre Unipol, un grattacielo alto 127 metri, sito nella periferia est della città a opera dello studio bolognese Open Project[88].

Economia

Fiera District: padiglioni e torri di Kenzō Tange

Bologna ospita un'importante rete di industrie meccaniche, elettroniche e alimentari e un gran numero di imprese di artigianato. La città metropolitana ospita, in proporzione, il maggior numero di imprese per abitanti in Italia. La CNA (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa), registra all'inizio del 2007, un numero di 16.500 imprese associate[89], quantità inferiore solo a quelle di Milano e Roma.

Con un PIL pro capite a parità di potere d'acquisto di 36.941 euro (2013), Bologna risulta essere la 44ª città più ricca d'Europa e la seconda in Italia dopo Milano[90]. Secondo i dati dell'European Regional Economic Growth Index (E-REGI) del 2016, Bologna è la terza città italiana per indice di crescita economica (dopo Milano e Roma) e la 53ª in Europa.[91]

Industria

L'industria meccanica fiorì a Bologna già a partire dal XV secolo, principalmente l'industria serica, grazie ai numerosi mulini da seta alimentati dai canali cittadini, i quali rappresentavano una tecnologia fortemente avanzata per l'epoca. Il numero delle macchine da seta raggiunse le 100 unità nel momento di massima espansione, secoli prima della rivoluzione industriale.[92]

Oggi Bologna si trova al centro di un importantissimo distretto industriale meccanico ed elettromeccanico (e più recentemente meccatronico), affermatosi in particolare in ambito motoristico e del packaging.[93] Nell'ambito dei motori vi hanno sede aziende quali la Ducati, la Volvo, e la BredaMenarinibus. Nel settore del packaging, sviluppatosi a partire dagli anni '20, spicca il gruppo Coesia (G.D - A.C.M.A. Volpak - Cima - Sasib).[94]

In ambito metalmeccanico vi si trova la Paioli, la Cesab produttore di carrelli elevatori, mentre nel più ampio settore delle produzioni industriali il Gruppo Industriale Maccaferri. Nel settore dei macchinari elettronici e delle macchine automatiche, la Saeco, la Datalogic, la Beghelli, la FAAC, l'IMA.

Fra le industrie agroalimentari di grande rilevanza, a Bologna troviamo: nel settore alimentare la Granarolo, la Fabbri, la Segafredo Zanetti, la Montenegro, la Valsoia, l'Eridania, oltre alle sedi nazionali delle cooperative alimentari Conad e Sigma.

Terziario

Nel settore dei servizi ambientali, l'azienda leader nel territorio è Hera. Nel settore immobiliare l'IGD con la sede operativa; nel settore grafico e stampa la Poligrafici Editoriale; nell'e-commerce la Yoox Net-A-Porter Group.

Nel capoluogo emiliano hanno sede importanti istituti finanziari nazionali e regionali, tra i quali l'Unipol, l'UnipolSai, la Carisbo, la Banca di Bologna, l'EmilBanca - Credito Cooperativo.[95]

Negli ultimi anni nel capoluogo emiliano sono nate numerose start-up nell'ambito delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione. Qui ha aperto nel 2013 Working Capital, uno degli acceleratori per imprese di Telecom Italia. Questo proliferare di attività legate al settore informatico ha portato alcuni media a definire Bologna come la Silicon Valley italiana[96][97].

Commercio

Banco del pesce nel tradizionale Mercato delle Erbe

L'area di Bologna è un polo commerciale di primaria importanza (con il Centergross nell'area metropolitana, che per un lungo periodo è stato dalla fondazione nel 1977 la più grande cittadella commerciale all'ingrosso d'Europa, e l'Interporto).

È un importante centro fieristico che con la Fiera di Bologna ospita numerose fiere di caratura internazionale (Arte Fiera, Saie, EIMA, Cersaie, Cosmoprof, Motor Show, Sana, Fiera del Libro per Ragazzi, Music Italy Show, ecc.). In Italia, BolognaFiere è per fatturato il secondo grande nucleo fieristico dopo Milano[98].

Grazie alla grande tradizione culinaria, a Bologna sono molto diffusi i negozi di prodotti alimentari tipici. Nel Quadrilatero, separato da piazza Maggiore dal Palazzo dei Banchi, si trova l'antico Mercato di Mezzo, dove le strade portano ancora i nomi degli artigiani che qui, nel Medioevo, avevano ubicato le loro botteghe: via degli Orefici, via Drapperie (sarti), via Pescherie Vecchie, via Clavature (fabbri), via Caprarie (macellai)[99]. Un altro storico mercato cittadino è il Mercato delle Erbe.

Sono presenti, inoltre, moltissime attività di abbigliamento, gioielli, artigianato, bistrot, oltre a numerose boutique di alta moda, concentrate in particolar modo fra Galleria Cavour, via Farini, il Pavaglione e via D'Azeglio[100]. Ad esse si aggiunge Corte Isolani, una galleria medievale che collega Piazza Santo Stefano a Strada Maggiore, sede di piccole boutique, caffè, ristoranti e un laboratorio di marionette. Altre strade dedicate allo shopping, ma di carattere più mainstream, sono le tre vie che formano la cosiddetta "T": via dell'Indipendenza, via Rizzoli e via Ugo Bassi.

È in notevole crescita il commercio dell'usato. La città metropolitana di Bologna è la provincia in Italia che registra il maggiore aumento di negozi di questo tipo, cresciuto dell'8,3% rispetto al 2009[101].

Artigianato

Nel bolognese hanno sede, inoltre, alcune fra le grandi case di moda e pelletteria: Borbonese, La Perla, Les Copains, Bruno Magli, Furla, WP Lavori in Corso (marchio Woolrich), a.testoni, Elisabetta Franchi, Mandarina Duck, le filiali italiane di Nike e Ralph Lauren ecc.

Oltre che per le attività di abbigliamento e di arredo, Bologna è rinomata anche per la produzione di ceramiche, di mosaici, di mobili d'arte, per la lavorazione del rame e per i laboratori di intagliatori e restauratori di mobili, oreficeria, di tessitura di fiori di seta, di trine all'uncinetto, di liutai.[102]

Terme

Lo stesso argomento in dettaglio: Terme di Bologna.

A Bologna e nell'area metropolitana sono presenti diversi stabilimenti termali, alcuni risalenti ai tempi degli antichi Romani.

Infrastrutture e trasporti

La città e la sua area metropolitana sono poste al centro dei traffici dell'Italia produttiva. In linea generale si può affermare che questa funzione di crocevia è resa possibile dalla particolare posizione geografica che, pur collocandola al margine meridionale della Pianura Padana, la pone, quasi come punto di passaggio obbligato, al centro delle vie di comunicazione che collegano il Nord dell'Italia col Mezzogiorno, sia attraverso la direttrice "adriatica" da Torino, Milano, il Veneto fino alla Puglia, assai più rilevante per traffico di quella "tirrenica" da Genova a Roma, sia attraverso la cosiddetta "dorsale appenninica" per Firenze e Roma (che sfrutta, almeno nel primo tratto, la storica ed importante via di penetrazione appenninica rappresentata dalla valle del fiume Reno): infatti proprio queste due direttrici s'incontrano a Bologna.

Strade

Il nodo autostradale di Bologna

Principale snodo autostradale d'Italia, confluiscono nel nodo di Bologna: la A1 "Autostrada del Sole" Milano-Firenze-Roma-Napoli; l'asse adriatico A14 Bologna-Ancona-Taranto; la A13 Bologna-Padova. Il raccordo autostradale che circonda la città ad ovest, nord ed est è affiancato per circa 22 km dalla tangenziale. La situazione del traffico stradale ed autostradale di Bologna è critica. La densità di traffico è una delle più elevate d'Italia ed anche l'ambiente e la qualità dell'aria ne risentono fortemente: all'inquinamento proprio del traffico di un'area urbana di un milione di abitanti si aggiunge, nel caso di Bologna, quello di un traffico "di transito" che non ha eguali in Italia, specie in rapporto alla grandezza dell'agglomerato. Sono allo studio (ed alcuni già in atto) progetti che mirano alla decongestione e al potenziamento del raccordo autostradale e della tangenziale (costruzione della terza corsia dinamica sulla A14 e ammodernamento degli svincoli della tangenziale tramite la sostituzione dei semafori con rotatorie nell'innesto con le strade urbane), in modo da rendere il traffico più fluido e ridurre l'inquinamento. Già l'apertura (dicembre 2006) del nuovo casello autostradale "Fiera", che dall'autostrada immette direttamente dentro il quartiere fieristico, ha portato consistenti ed innegabili benefici in termini di decongestionamento della tangenziale urbana, soprattutto in occasione delle grandi manifestazioni fieristiche.

È allo studio, inoltre, la realizzazione del cosiddetto Passante Nord che, staccandosi dalla A14 nella zona di Castel San Pietro Terme, dovrebbe collegarsi alla A1 prima di Castelfranco Emilia, transitando, a nord della città, vicino all'Interporto ed al Centergross, in modo da allontanare dall'agglomerato urbano il traffico di solo transito (ed anzi, avvicinarlo a taluni nodi generatori di traffico, quali, ad esempio, proprio i due citati); in tal modo il semianello tangenziale alla città verrebbe lasciato interamente a disposizione del traffico urbano.

Altre strade importanti che toccano la città sono la Strada statale 9 Via Emilia che la collega con tutti i capoluoghi dell'Emilia-Romagna, tranne Ravenna e Ferrara, più Lodi e Milano; l'ex Strada statale 253 San Vitale che la collega con Ravenna; l'ex Strada statale 65 della Futa che la collega con il capoluogo toscano e la Strada statale 64 Porrettana che proviene da Pistoia e prosegue per Ferrara.

Ferrovie

Lo stesso argomento in dettaglio: Stazioni ferroviarie di Bologna.
Stazione di Bologna
Stazione sotterranea di Bologna centrale AV

Bologna costituisce un nodo ferroviario di rilevanza nazionale, attraverso il quale si stima che transiti oltre l'85%[senza fonte] del traffico nazionale fra Nord e Sud, escludendo i traffici via La Spezia (per Milano e la Francia) e quelli via Ravenna - Ferrara e via Ferrara - Suzzara - Parma. Le ferrovie offrono, oltre al servizio di collegamento regionale, nazionale e internazionale, anche servizi a livello metropolitano.

Le linee ferroviarie di rilevanza nazionale che si attestano a Bologna Centrale sono:

Le altre linee di importanza regionale che si attestano a Bologna Centrale sono:

La città è inoltre dotata di una linea ferroviaria di cintura.

Le due principali stazioni ferroviarie sono:

  • Bologna Centrale (stazione viaggiatori di passaggio): è fra le più grandi stazioni italiane per traffico passeggeri (circa 58 milioni all'anno) e per numero di treni giornalieri in transito.
  • Bologna San Donato (scalo di smistamento): situato a nord-est della città e collegato alla cintura ferroviaria merci, è uno dei maggiori scali ferroviari merci d'Europa, con decine di binari che s'allungano paralleli per circa 4 km dal Quartiere San Donato fino alla località di Villanova di Castenaso, e con una larghezza massima di mezzo chilometro.

Le altre stazioni ferroviarie della città sono utilizzate per il servizio ferroviario metropolitano di Bologna:

Sono inoltre in costruzione le nuove stazioni ferroviarie di Bologna Zanardi, Bologna Prati di Caprara e Bologna Borgo Panigale Scala, anch'esse destinate a servizi di trasporto metropolitani.

Servizio ferroviario metropolitano

Lo stesso argomento in dettaglio: Servizio ferroviario metropolitano di Bologna.

Il Servizio ferroviario metropolitano di Bologna è un servizio ferroviario suburbano ad elevata frequenza, che utilizza linee ferroviarie convergenti nella città di Bologna. È identificato dall'acronimo SFM. Al 2018 consta di otto linee.

Tranvie extraurbane

In seguito alla difficile situazione economica che caratterizzò il primo e secondo dopoguerra e all'orientamento generale poco favorevole al mantenimento di infrastrutture di trasporto di massa, sono state soppresse in tempi diversi le tranvie che mettevano in comunicazione Bologna con il territorio provinciale:

Aeroporti

Lo stesso argomento in dettaglio: Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna e Marconi Express.

L'Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna è il settimo aeroporto italiano più frequentato. Sono stati fatti importanti investimenti sull'infrastruttura: l'allungamento della pista a 2,8 km nell'estate del 2004 e lavori di ampliamento e restyling nel 2013.

L'importanza dell'aeroporto (il cui bacino d'utenza è stimato in almeno dieci milioni di persone) è dovuto prevalentemente alla posizione come "baricentro produttivo" d'Italia. Se ora la sua funzione è al servizio dell'intera zona produttiva emiliana e marchigiana (gli altri aeroporti emiliani, Parma-Verdi, Forlì-Ridolfi e Rimini-Miramare, ancorché quest'ultimo possieda una pista più lunga di quella del Marconi, non possono competere in termini di traffico con lo scalo bolognese), la realizzazione della linea ad Alta Velocità per Firenze (città nella quale ci si può recare in appena 37 minuti di treno da Bologna), convoglierà probabilmente molti passeggeri turistici da e per Firenze (il cui circondario, sia per ragioni di densità urbana, sia per ragioni orografiche, non ha sufficienti spazi per dotarsi di un grande aeroporto intercontinentale adeguato all'importanza della città ed ai suoi flussi turistici).

Nella primavera 2019 entrerà in funzione un people mover, il Marconi Express, che, percorrendo un binario dedicato, collegherà direttamente la stazione di Bologna Centrale e l'aeroporto Marconi in sette minuti, soppiantando l'attuale collegamento tramite autobus.

Mobilità urbana

Trasporti pubblici

Lo stesso argomento in dettaglio: Rete tranviaria di Bologna e Rete filoviaria di Bologna.
Filobus a Bologna

I trasporti pubblici urbani sono assicurati da TPER, che offre un servizio di autobus e filobus, con linee urbane, suburbane e interurbane. Sono presenti alcune linee notturne che percorrono la città a orario cadenzato durante tutta la notte e altre, denominate Night Bus, e attive nei fine settimana, che alla sera collegano alcuni paesi della provincia con il capoluogo.

Sono invece gestiti dalla City Red Bus alcuni autobus a piano scoperto che percorrono un giro turistico in centro storico con fermate stop and go (salita e discesa su richiesta), dotati di hostess multilingue.[103]

A Bologna è presente anche il servizio pubblico non di linea: servizio taxi (anche per disabili) e servizio di noleggio con conducente (ncc)[104]. Per il servizio taxi sono presenti numerosi posteggi distribuiti sul territorio comunale e provinciale[105] dotati anche di colonnina telefonica, è presente inoltre il servizio radiotaxi su tutta la provincia di Bologna effettuato da Cotabo[106], tramite telefono o applicazione smartphone, e Cat[107]. Il servizio di noleggio con conducente è svolto principalmente da Cosepuri[108], Saca[109] ed EssediEsse[110].

A Bologna sono attivi inoltre un servizio di car sharing e uno di bike sharing. Dalla primavera 2010 è in funzione in centro un servizio gratuito di taxi su bici, chiamato Bi-Bo.[111]

Piste ciclabili

Bologna dispone di una fitta rete di piste ciclabili. La rete è lunga circa 120 km[112] ed è suddivisa in cinque itinerari radiali, che partono dal centro e arrivano alle periferie.[113] È previsto nei prossimi anni[112] un ampliamento delle piste ciclabili e un aumento del numero di biciclette per il bike sharing, che arriveranno ad essere un migliaio.[112] Attraverso una campagna di sensibilizzazione alla mobilità dolce e alla sicurezza stradale, il Comune vuole portare, entro il prossimo decennio, la percentuale degli spostamenti in bicicletta al 15% del totale della mobilità urbana.[112] Nel 2015 è stata inaugurata la cosiddetta tangenziale delle biciclette, che segue il percorso dei viali di circonvallazione intorno al centro storico.[114]

Inoltre, è in corso di realizzazione la prima "autostrada delle biciclette" italiana, un percorso ciclopedonale parte del corridoio europeo EuroVelo 7 che collegherà la città di Bologna con Verona, seguendo l'antica linea ferroviaria[115].

A settembre 2015 ha aperto in città la velostazione situata alla fine di via Indipendenza, sotto il Pincio della Montagnola, vicino all'Autostazione e a poca distanza dalla Stazione Centrale FS. La velostazione di Bologna offre servizi di parcheggio, noleggio e riparazione biciclette, tour guidati, bar/ristoro ed eventi tematici[116].

Amministrazione

Lo stesso argomento in dettaglio: Sindaci di Bologna.

Consolati

A Bologna sono presenti i consolati generali del Marocco e della Romania. Vi si trovano inoltre i seguenti consoli onorari: Austria, Bulgaria, Costa Rica, Francia, Grecia, Malta, Messico, Monaco, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Russia, San Marino, Spagna, Sudafrica, Svezia, Svizzera, Ungheria, Uruguay.[117]

Gemellaggi

Bologna è gemellata con quindici città del mondo[118]:

Inoltre sono stati sottoscritti vari protocolli di cooperazione con le città di:

Società partecipate

Società in controllo pubblico

  • ATC spa - in liquidazione (59,65%)
  • Autostazione di Bologna srl (66,89%) [124]
  • Bologna Servizi Cimiteriali Srl (51%) [125]
  • CAAB Spa (80,04%)
  • FBM spa - in liquidazione (32,83%) [126]
  • Lepida spa (0,0015%) [127]
  • SRM srl (61,63%) [128]

Società Partecipate

Società quotate

Sport

Lo stesso argomento in dettaglio: Sport a Bologna.

Calcio

Il Bologna campione d'Italia nel 1964.

Ha sede in città il Bologna F.C., sette volte campione d'Italia e vincitore per due volte della Coppa Italia e per tre volte della Coppa dell'Europa Centrale. Nel suo palmarès figurano anche una Coppa Intertoto, una Coppa di Lega Italo-Inglese e un Torneo Internazionale dell'Expo Universale di Parigi 1937. Milita in Serie A.

Pallacanestro

A Bologna la pallacanestro è uno sport molto radicato. Negli anni novanta la città si è guadagnata l'appellativo di Basket City ("la città della pallacanestro") grazie alla contemporanea militanza ai vertici dell'Europa delle due squadre bolognesi: la Virtus, vincitrice di 15 Scudetti e 2 Eurolega-Coppa Campioni, e la Fortitudo, che ha vinto per due volte il campionato italiano.

Il basket femminile è rappresentato ad alti livelli dalla Libertas Basket Bologna, in Serie A2 dal 1993.

Nel capoluogo emiliano hanno sede i principali enti che organizzano i campionati di pallacanestro italiani e l'All-Star Game: la Lega Basket e la Lega Nazionale Pallacanestro.

Pallavolo

La Zinella Volley ha vinto il campionato italiano nel 1984/85, la Coppa Italia nel 1983/84, la Coppa delle Coppe nel 1986/87 e una Coppa di Lega nel 1985/86.

Baseball

La Fortitudo Baseball ha vinto undici campionati italiani (l'ultimo nel 2018), undici Coppe Italia e cinque Coppe dei Campioni. Oggi milita nel massimo campionato italiano di baseball, la Italian Baseball League.
Gli Athletics Bologna partecipano dalla stagione 2011 alla Serie A Federale, mentre i Bologna Longbridge 2000 militano nel campionato di serie B.

Motori

Nel panorama sportivo bolognese spicca inoltre la Ducati, storica azienda di Borgo Panigale fondata nel 1926. L'azienda ha conquistato un invidiabile palmarès di vittorie nel campionato mondiale Superbike (quattordici titoli mondiali costruttori e dodici titoli mondiali piloti) e dal 2003 è diventata una delle protagoniste della classe MotoGP, vincendo il titolo mondiale nel 2007 con Casey Stoner.

A Bologna è stata fondata nel 1911 una delle prime associazioni motociclistiche italiane, il Moto Club Bologna "A. & J. Ruggeri".

Atletica leggera

La Virtus Atletica Bologna è la squadra di atletica più importante della città. Presente sul territorio dal 1871, anno di fondazione della Società di Educazione Fisica Virtus, la storica società bolognese ha disputato per la prima volta nel 2017 la Finale Oro (prime dodici squadre italiane) valida per l'assegnazione dello scudetto dei Campionati italiani di società di atletica leggera. In passato ha saputo vincere cinque medaglie olimpiche, due ai Campionati europei, tre alle Universiadi e due ai Giochi del Mediterraneo, oltre a 120 titoli individuali ai Campionati italiani Assoluti, 6 titoli tricolori a squadre, 47 atleti azzurri in Nazionale A e un'ottantina di record italiani.

Tiro con l’arco

Bologna vanta anche una società di Tiro con l'arco, la A.S.D. Arcieri Felsinei. Nata nel 1965, è stata una delle compagnie che hanno fondato la FITARCO e la prima in Emilia Romagna. Nella sua carriera ha collezionato diversi titoli italiani in varie specialità, con numerosi arcieri che hanno vestito la maglia azzurra della FITARCO.

Impianti sportivi

Lo Stadio Dall'Ara, campo di gioco del Bologna FC.

Piscine

  • Piscina Carmen Longo
  • Piscina Sogesi
  • Piscina Vandelli
  • Piscina Sterlino
  • Piscina Cavina
  • Piscina Record
  • Piscina Ca' Selvatica.

Note

  1. ^ Questo curioso soprannome, col quale Bologna è nota in tutta Italia, si deve a tre caratteristiche del territorio: la Dotta, in quanto sede dell'Università da quasi mille anni; la Grassa, grazie alla sua cucina; e la Rossa, in quanto il rosso è il colore prevalente in tutte le sue strutture antiche e nuove
  2. ^ a b [http:https://demo.istat.it/bilmens2018gen/index.html DEMO-ISTAT 2018]
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Luciano Canepari, Bologna, in Il DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999, ISBN 88-08-09344-1.
  6. ^ DiPI Online - Dizionario di Pronuncia Italiana, su dipionline.it. URL consultato il 28 febbraio 2014.
  7. ^ Luigi Lepri, Daniele Vitali (a cura di), Dizionario Bolognese Italiano / Italiano-Bolognese, Bologna, Pendragon, 2007, pp. 348-354, ISBN 978-88-8342-594-3.
  8. ^ Art. 1, c. 3, dello statuto regionale emiliano-romagnolo, su regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 4 giugno 2015.
  9. ^ Dati ISTAT al 30 novembre 2017, su Statistiche demografiche ISTAT. URL consultato il 1º maggio 2018. ]
  10. ^ università, su treccani.it, Treccani – Enciclopedie on line. URL consultato il 4 ottobre 2017.; (EN) Oldest university, su guinnessworldrecords.com, Guinness World Records. URL consultato il 4 ottobre 2017.
  11. ^ Bologna Unesco city of music, su cittadellamusica.comune.bologna.it, Comune di Bologna.
  12. ^ Ggogle maps, su google.it.
  13. ^ sabatoseraonline: video, Faenza: la nevicata del 1929
  14. ^ (pronuncia dialettale che in ebraico significa: “In essa alloggia Yahweh”)
  15. ^ Fonte: National Geographic Italia, 30.05.2013, "Il più antico rotolo completo della Torah scoperto a Bologna"
  16. ^ Definita da alcuni studiosi una "cripto-signoria" in quanto la famiglia cercò di governare ponendosi come "primi tra pari" piuttosto che come veri e propri signori della città. Vedi: Guido Antonioli, Conservator pacis et iustitie: la Signoria di Taddeo Pepoli a Bologna (1337-1347), Bologna, Clueb, 2004.
  17. ^ Alex Witula; Leonardo Paganello: Carte valori d'epoca. Emilia Romagna e San Marino, ISBN 9788895848020 / 8895848020
  18. ^ con Decreto n. 355 del 12 maggio 1849, pubblicato sul Bollettino delle Leggi della Repubblica Romana - Edizione Officiale, n. 37 del 12 maggio 1849.
  19. ^ [1].
  20. ^ [2].
  21. ^ [3].
  22. ^ da Bologna tra Otto e Novecento, Pendragon
  23. ^ da Bologna - Le nuove guide oro a cura di Giancarlo Roversi, 1995, Touring Club Italiano, p.90
  24. ^ (EN) UNESCO World Heritage: The Porticoes of Bologna
  25. ^ San Francesco a Bologna, su medioevo.org.
  26. ^ Sulla storia del cimitero della Certosa di Bologna. Si veda tra altri, Gian Marco Vidor Biografia di un cimitero italiano. La Certosa di Bologna. Il Mulino, 2012.
  27. ^ Scheda su bibliotecasalaborsa.it
  28. ^ Comune di Bologna, I flussi migratori a Bologna, ottobre 2011.
  29. ^ AREE METROPOLITANE: NON SOLO 15 – Una proposta geografica affinché ogni territorio possa dar vita a una propria “AREA-CITTÀ METROPOLITANA”
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Sui teatri e sulla musica

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Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni

  • Sito del Comune, su comune.bologna.it.
  • Bologna, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
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