Andrea Morpurgo
Architect and architectural historian. Graduated from the Istituto Universitario di Architettura di Venezia, then moved to the Netherlands where has earned the Master of Excellence in Architecture at the Berlage Institute in Rotterdam and later the PhD in History of Architecture and Urban Planning at the Polytechnic of Turin. From 2001 to 2012 he was professor of History of architecture in the Faculties of Architecture and Engineering of the Università di Bologna and in 2013 he began collaborating with the IED Istituto Europeo di Design Madrid. He is member of the board of the “Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia" (Foundation for Jewish Cultural Heritage in Italy), professor of the "Synagogal Architecture" course of the three-year University Diploma in Jewish Studies promoted by the Union of Italian Jewish Communities and curator of the exhibition "Houses of life. Synagogues and Cemeteries in Italy" (MEIS National Museum of Italian Judaism and the Shoah, Ferrara April 20-September 17, 2023). Collaborates continuously with the daily newspaper “la Repubblica” with cultural articles
Architetto e storico dell'architettura. Laureato presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, si è trasferito in Olanda, dove ha conseguito il Master of Excellence in Architecture presso il Berlage Institute di Rotterdam e in seguito il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica presso il Politecnico di Torino. Dal 2001 al 2012 ha insegnato Storia dell'architettura nelle Facoltà di Architettura e di Ingegneria dell’Università di Bologna e nel 2013 ha iniziato a collaborare con lo IED Istituto Europeo di Design di Madrid. È consigliere e membro di Giunta della “Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia”, professore del corso "Architettura sinagogale" del Diploma Universitario triennale in Studi Ebraici promosso dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e curatore della mostra “Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia“ (MEIS Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah, Ferrara 20 aprile - 17 settembre 2023). Collabora continuativamente con il quotidiano “la Repubblica” con articoli di carattere culturale
Arquitecto e historiador de la arquitectura. Licenciado por el Istituto Universitario di Architettura di Venezia, seguidamente trasladado a Holanda ha conseguido el Master of Excellence in Architecture en el Berlage Institute de Rotterdam y el Doctorado en Historia de la Arquitectura y urbanismo en la Universidad Politécnica de Turín. Desde 2001 hasta 2012 enseñó Historia de la arquitectura en las Facultades de Arquitectura e Ingeniería de la Università di Bologna y en 2013 comenzó a colaborar con el IED Istituto Europeo di Design Madrid. Es miembro de la junta de la “Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia” (Fundación para el patrimonio cultural judío en Italia), profesor del curso "Arquitectura Sinagogal" del Diploma Universitario de Estudios Judíos de tres años, promovido por la Unión de Comunidades Judías Italianas y comisario de la exposición "Casas de vida. Sinagogas y cementerios en Italia" (MEIS Museo Nacional del Judaísmo Italiano y la Shoah, Ferrara 20 abril - 17 septiembre 2023). Colaborador habitual del diario «la Repubblica» con artículos culturales.
Address: Madrid, Madrid, Spain
Architetto e storico dell'architettura. Laureato presso l’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, si è trasferito in Olanda, dove ha conseguito il Master of Excellence in Architecture presso il Berlage Institute di Rotterdam e in seguito il Dottorato di Ricerca in Storia dell’Architettura e dell’Urbanistica presso il Politecnico di Torino. Dal 2001 al 2012 ha insegnato Storia dell'architettura nelle Facoltà di Architettura e di Ingegneria dell’Università di Bologna e nel 2013 ha iniziato a collaborare con lo IED Istituto Europeo di Design di Madrid. È consigliere e membro di Giunta della “Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia”, professore del corso "Architettura sinagogale" del Diploma Universitario triennale in Studi Ebraici promosso dall'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e curatore della mostra “Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia“ (MEIS Museo nazionale dell'ebraismo italiano e della Shoah, Ferrara 20 aprile - 17 settembre 2023). Collabora continuativamente con il quotidiano “la Repubblica” con articoli di carattere culturale
Arquitecto e historiador de la arquitectura. Licenciado por el Istituto Universitario di Architettura di Venezia, seguidamente trasladado a Holanda ha conseguido el Master of Excellence in Architecture en el Berlage Institute de Rotterdam y el Doctorado en Historia de la Arquitectura y urbanismo en la Universidad Politécnica de Turín. Desde 2001 hasta 2012 enseñó Historia de la arquitectura en las Facultades de Arquitectura e Ingeniería de la Università di Bologna y en 2013 comenzó a colaborar con el IED Istituto Europeo di Design Madrid. Es miembro de la junta de la “Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia” (Fundación para el patrimonio cultural judío en Italia), profesor del curso "Arquitectura Sinagogal" del Diploma Universitario de Estudios Judíos de tres años, promovido por la Unión de Comunidades Judías Italianas y comisario de la exposición "Casas de vida. Sinagogas y cementerios en Italia" (MEIS Museo Nacional del Judaísmo Italiano y la Shoah, Ferrara 20 abril - 17 septiembre 2023). Colaborador habitual del diario «la Repubblica» con artículos culturales.
Address: Madrid, Madrid, Spain
less
InterestsView All (32)
Uploads
Videos by Andrea Morpurgo
Venerdì 22 ottobre a partire dalle ore 15.30 ne parleranno insieme in diretta FB, Mauro Felicori, Assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Cristina Ambrosini, Responsabile del Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, Andrea Morpurgo, Storico dell'architettura e Membro di Giunta della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, e Vincenza Maugeri, Direttrice del Museo Ebraico di Bologna.
La Fondazione per i Beni Culturali Ebraici In Italia e il Center for Jewish Art della Hebrew University of Jerusalem hanno deciso di dedicare a questo tema un primo importante momento di studio, promuovendo la conferenza internazionale "Jewish Crossroads: Between Italy and Eastern Europe", a cura di Vladimir Levin e Andrea Morpurgo.
L'appuntamento è per il 22 luglio, online, alle 12.
Forlì, gennaio-febbraio 2023
In occasione della Giornata della memoria, la cooperativa edit91, in collaborazione con il Comune di Forlì - Assessorato alla Cultura, il CIDI di Forlì e la Fondazione Alfred Lewin, ha organizzato le seguenti incontri:
Mercoledì 18 gennaio ore 17 Palazzo Romagnoli (via Albicini 12)
DECONTAMINARE LE MEMORIE
Incontro con Alberto Cavaglion
(professore di Storia dell’Ebraismo all’Università di Firenze)
Venerdì 20 gennaio ore 17 Palazzo Romagnoli
EBREI E SINAGOGHE: ARCHITETTURA, COMUNITA', IDENTITA'
Incontro con Andrea Morpurgo
(architetto e storico dell'architettura)
Giovedì 2 febbraio ore 17 Palazzo Romagnoli
PELLEGRINAGGIO FRA L'ORRORE: IL PROCESSO HOESS A VARSAVIA
LA TESTIMONIANZA DI MASSIMO ADOLFO VITALE
Incontro con Michele Sarfatti
(storico della persecuzione antiebraica e della storia degli ebrei in Italia nel XX secolo)
Organized by:
EPHE-PSL, Paris (Équipe HISTARA)
Jewish Museum of Rome
University of Jaén
Curated by Sabine Frommel and Olga Melasecchi
Lunedì, 4 Aprile 2022
Museo Ebraico di Roma, Via Catalana – Sinagoga
Martedì, 5 Aprile 2022
Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, Via Michelangelo Caetani 32
Books by Andrea Morpurgo
The architecture of synagogues and cemeteries encompasses a multiplicity of implications and meanings: it reveals the complex relationship between a minority and a majority in Italian society; it recounts the progressive construction of a sense of community, the moments of everyday life and the rites of passage that mark the cycle of life; and it stimulates still open debates on the existence or non-existence of a 'Jewish' architecture.
The numerous projects, precious documents from state archives and Jewish communities, objects handed down from family to family and prestigious loans weave together stories of cities and humanity with a surprising result.
The volume is enriched with numerous contributions from scholars of Jewish history and architectural history who, starting from the earliest archaeological evidence up to contemporary times, demonstrate how synagogues and cemeteries have always been essential spaces for defining Jewish identity.
L’architettura delle sinagoghe e dei cimiteri accoglie in sé una molteplicità di risvolti e significati: rivela il complesso rapporto tra una minoranza e una maggioranza nella società italiana; racconta la progressiva costruzione del senso di comunità, i momenti di quotidianità e i riti di passaggio che scandiscono il ciclo della vita e stimola dibattiti ancora aperti sull’esistenza o meno di una architettura “ebraica”.
I numerosi progetti, i preziosi documenti provenienti dagli archivi statali e dalle comunità ebraiche, gli oggetti che si tramandano di famiglia in famiglia e i prestiti prestigiosi intrecciano storie di città e umanità con un risultato sorprendente.
Il volume si arricchisce di numerosi contributi di studiosi di storia ebraica e di storia dell'architettura che, partendo dalle prime attestazioni archeologiche fino ad arrivare alla contemporaneità, dimostrano come sinagoghe e cimiteri siano sempre stati spazi essenziali per la definizione dell’identità ebraica.
Books chapters by Andrea Morpurgo
The architecture of synagogues and cemeteries encompasses a multiplicity of implications and meanings: it reveals the complex relationship between a minority and a majority in Italian society; it recounts the progressive construction of a sense of community, the moments of everyday life and the rites of passage that mark the cycle of life; and it stimulates still open debates on the existence or non-existence of a 'Jewish' architecture.
The numerous projects, precious documents from state archives and Jewish communities, objects handed down from family to family and prestigious loans weave together stories of cities and humanity with a surprising result.
The volume is enriched with numerous contributions from scholars of Jewish history and architectural history who, starting from the earliest archaeological evidence up to contemporary times, demonstrate how synagogues and cemeteries have always been essential spaces for defining Jewish identity.
The architecture of synagogues and cemeteries encompasses a multiplicity of implications and meanings: it reveals the complex relationship between a minority and a majority in Italian society; it recounts the progressive construction of a sense of community, the moments of everyday life and the rites of passage that mark the cycle of life; and it stimulates still open debates on the existence or non-existence of a 'Jewish' architecture.
The numerous projects, precious documents from state archives and Jewish communities, objects handed down from family to family and prestigious loans weave together stories of cities and humanity with a surprising result.
The volume is enriched with numerous contributions from scholars of Jewish history and architectural history who, starting from the earliest archaeological evidence up to contemporary times, demonstrate how synagogues and cemeteries have always been essential spaces for defining Jewish identity.
L’architettura delle sinagoghe e dei cimiteri accoglie in sé una molteplicità di risvolti e significati: rivela il complesso rapporto tra una minoranza e una maggioranza nella società italiana; racconta la progressiva costruzione del senso di comunità, i momenti di quotidianità e i riti di passaggio che scandiscono il ciclo della vita e stimola dibattiti ancora aperti sull’esistenza o meno di una architettura “ebraica”.
I numerosi progetti, i preziosi documenti provenienti dagli archivi statali e dalle comunità ebraiche, gli oggetti che si tramandano di famiglia in famiglia e i prestiti prestigiosi intrecciano storie di città e umanità con un risultato sorprendente.
Il volume si arricchisce di numerosi contributi di studiosi di storia ebraica e di storia dell'architettura che, partendo dalle prime attestazioni archeologiche fino ad arrivare alla contemporaneità, dimostrano come sinagoghe e cimiteri siano sempre stati spazi essenziali per la definizione dell’identità ebraica.
L’architettura delle sinagoghe e dei cimiteri accoglie in sé una molteplicità di risvolti e significati: rivela il complesso rapporto tra una minoranza e una maggioranza nella società italiana; racconta la progressiva costruzione del senso di comunità, i momenti di quotidianità e i riti di passaggio che scandiscono il ciclo della vita e stimola dibattiti ancora aperti sull’esistenza o meno di una architettura “ebraica”.
I numerosi progetti, i preziosi documenti provenienti dagli archivi statali e dalle comunità ebraiche, gli oggetti che si tramandano di famiglia in famiglia e i prestiti prestigiosi intrecciano storie di città e umanità con un risultato sorprendente.
Il volume si arricchisce di numerosi contributi di studiosi di storia ebraica e di storia dell'architettura che, partendo dalle prime attestazioni archeologiche fino ad arrivare alla contemporaneità, dimostrano come sinagoghe e cimiteri siano sempre stati spazi essenziali per la definizione dell’identità ebraica.
Bettazzi M.B., Lipparini P. (editors)
Malatesta A. (editor)
Malatesta A. (editor)
Giuffrè M., Mangone F., Pace S., Selvafolta O. (editors)
Journals articles by Andrea Morpurgo
Venerdì 22 ottobre a partire dalle ore 15.30 ne parleranno insieme in diretta FB, Mauro Felicori, Assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Cristina Ambrosini, Responsabile del Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, Andrea Morpurgo, Storico dell'architettura e Membro di Giunta della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, e Vincenza Maugeri, Direttrice del Museo Ebraico di Bologna.
La Fondazione per i Beni Culturali Ebraici In Italia e il Center for Jewish Art della Hebrew University of Jerusalem hanno deciso di dedicare a questo tema un primo importante momento di studio, promuovendo la conferenza internazionale "Jewish Crossroads: Between Italy and Eastern Europe", a cura di Vladimir Levin e Andrea Morpurgo.
L'appuntamento è per il 22 luglio, online, alle 12.
Forlì, gennaio-febbraio 2023
In occasione della Giornata della memoria, la cooperativa edit91, in collaborazione con il Comune di Forlì - Assessorato alla Cultura, il CIDI di Forlì e la Fondazione Alfred Lewin, ha organizzato le seguenti incontri:
Mercoledì 18 gennaio ore 17 Palazzo Romagnoli (via Albicini 12)
DECONTAMINARE LE MEMORIE
Incontro con Alberto Cavaglion
(professore di Storia dell’Ebraismo all’Università di Firenze)
Venerdì 20 gennaio ore 17 Palazzo Romagnoli
EBREI E SINAGOGHE: ARCHITETTURA, COMUNITA', IDENTITA'
Incontro con Andrea Morpurgo
(architetto e storico dell'architettura)
Giovedì 2 febbraio ore 17 Palazzo Romagnoli
PELLEGRINAGGIO FRA L'ORRORE: IL PROCESSO HOESS A VARSAVIA
LA TESTIMONIANZA DI MASSIMO ADOLFO VITALE
Incontro con Michele Sarfatti
(storico della persecuzione antiebraica e della storia degli ebrei in Italia nel XX secolo)
Organized by:
EPHE-PSL, Paris (Équipe HISTARA)
Jewish Museum of Rome
University of Jaén
Curated by Sabine Frommel and Olga Melasecchi
Lunedì, 4 Aprile 2022
Museo Ebraico di Roma, Via Catalana – Sinagoga
Martedì, 5 Aprile 2022
Biblioteca di Storia Moderna e Contemporanea, Via Michelangelo Caetani 32
The architecture of synagogues and cemeteries encompasses a multiplicity of implications and meanings: it reveals the complex relationship between a minority and a majority in Italian society; it recounts the progressive construction of a sense of community, the moments of everyday life and the rites of passage that mark the cycle of life; and it stimulates still open debates on the existence or non-existence of a 'Jewish' architecture.
The numerous projects, precious documents from state archives and Jewish communities, objects handed down from family to family and prestigious loans weave together stories of cities and humanity with a surprising result.
The volume is enriched with numerous contributions from scholars of Jewish history and architectural history who, starting from the earliest archaeological evidence up to contemporary times, demonstrate how synagogues and cemeteries have always been essential spaces for defining Jewish identity.
L’architettura delle sinagoghe e dei cimiteri accoglie in sé una molteplicità di risvolti e significati: rivela il complesso rapporto tra una minoranza e una maggioranza nella società italiana; racconta la progressiva costruzione del senso di comunità, i momenti di quotidianità e i riti di passaggio che scandiscono il ciclo della vita e stimola dibattiti ancora aperti sull’esistenza o meno di una architettura “ebraica”.
I numerosi progetti, i preziosi documenti provenienti dagli archivi statali e dalle comunità ebraiche, gli oggetti che si tramandano di famiglia in famiglia e i prestiti prestigiosi intrecciano storie di città e umanità con un risultato sorprendente.
Il volume si arricchisce di numerosi contributi di studiosi di storia ebraica e di storia dell'architettura che, partendo dalle prime attestazioni archeologiche fino ad arrivare alla contemporaneità, dimostrano come sinagoghe e cimiteri siano sempre stati spazi essenziali per la definizione dell’identità ebraica.
The architecture of synagogues and cemeteries encompasses a multiplicity of implications and meanings: it reveals the complex relationship between a minority and a majority in Italian society; it recounts the progressive construction of a sense of community, the moments of everyday life and the rites of passage that mark the cycle of life; and it stimulates still open debates on the existence or non-existence of a 'Jewish' architecture.
The numerous projects, precious documents from state archives and Jewish communities, objects handed down from family to family and prestigious loans weave together stories of cities and humanity with a surprising result.
The volume is enriched with numerous contributions from scholars of Jewish history and architectural history who, starting from the earliest archaeological evidence up to contemporary times, demonstrate how synagogues and cemeteries have always been essential spaces for defining Jewish identity.
The architecture of synagogues and cemeteries encompasses a multiplicity of implications and meanings: it reveals the complex relationship between a minority and a majority in Italian society; it recounts the progressive construction of a sense of community, the moments of everyday life and the rites of passage that mark the cycle of life; and it stimulates still open debates on the existence or non-existence of a 'Jewish' architecture.
The numerous projects, precious documents from state archives and Jewish communities, objects handed down from family to family and prestigious loans weave together stories of cities and humanity with a surprising result.
The volume is enriched with numerous contributions from scholars of Jewish history and architectural history who, starting from the earliest archaeological evidence up to contemporary times, demonstrate how synagogues and cemeteries have always been essential spaces for defining Jewish identity.
L’architettura delle sinagoghe e dei cimiteri accoglie in sé una molteplicità di risvolti e significati: rivela il complesso rapporto tra una minoranza e una maggioranza nella società italiana; racconta la progressiva costruzione del senso di comunità, i momenti di quotidianità e i riti di passaggio che scandiscono il ciclo della vita e stimola dibattiti ancora aperti sull’esistenza o meno di una architettura “ebraica”.
I numerosi progetti, i preziosi documenti provenienti dagli archivi statali e dalle comunità ebraiche, gli oggetti che si tramandano di famiglia in famiglia e i prestiti prestigiosi intrecciano storie di città e umanità con un risultato sorprendente.
Il volume si arricchisce di numerosi contributi di studiosi di storia ebraica e di storia dell'architettura che, partendo dalle prime attestazioni archeologiche fino ad arrivare alla contemporaneità, dimostrano come sinagoghe e cimiteri siano sempre stati spazi essenziali per la definizione dell’identità ebraica.
L’architettura delle sinagoghe e dei cimiteri accoglie in sé una molteplicità di risvolti e significati: rivela il complesso rapporto tra una minoranza e una maggioranza nella società italiana; racconta la progressiva costruzione del senso di comunità, i momenti di quotidianità e i riti di passaggio che scandiscono il ciclo della vita e stimola dibattiti ancora aperti sull’esistenza o meno di una architettura “ebraica”.
I numerosi progetti, i preziosi documenti provenienti dagli archivi statali e dalle comunità ebraiche, gli oggetti che si tramandano di famiglia in famiglia e i prestiti prestigiosi intrecciano storie di città e umanità con un risultato sorprendente.
Il volume si arricchisce di numerosi contributi di studiosi di storia ebraica e di storia dell'architettura che, partendo dalle prime attestazioni archeologiche fino ad arrivare alla contemporaneità, dimostrano come sinagoghe e cimiteri siano sempre stati spazi essenziali per la definizione dell’identità ebraica.
Bettazzi M.B., Lipparini P. (editors)
Malatesta A. (editor)
Malatesta A. (editor)
Giuffrè M., Mangone F., Pace S., Selvafolta O. (editors)
The conference will take place on 22 July 2021, at 12:00 Central European Time (13:00 Israel time).
You can follow the conference on the Facebook of Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia or attend the Zoom session: https://huji.zoom.us/j/82333267284?pwd=amNyVXZZSUxacXYxZWRDVmhqVGlOZz09
The close contacts between Italy and eastern Europe have evolved over the centuries and Jews have been an integral part of this relationship.
The most known examples of Italian influences on eastern European Jews are the construction of synagogues in Poland and Lithuania by Italian architects; Jewish medics from Italy practicing in noble east European courts; or the selling of Hebrew books printed in Italy.
The interaction obviously was in the opposite direction: many Polish and Lithuanian rabbis moved to Italy or transferred their texts to be published there; the Council of the Four Lands sent emissaries to Rome; and many eastern European Jewish artists spent years in Italy. The conference is planned to concentrate on those contacts and interactions, during the Early Modern and Modern periods.
The conference will take place online on July 22, 2021 and will be conducted in English. The keynote lecture will be given by Prof. Ilia Rodov of Bar-Ilan University.
Please send an abstract of your paper (maximum 300 words) and a CV (maximum two pages) to [email protected] by May 28, 2021.
The publication was prepared as part of the project “Tracing the paths of Maribor Jews“, supported by the Rothschild Foundation Hanadiv Europe and Mestna občina Maribor.
Archivio Fotografico - Studi e ricerche del CDEC - Famiglie ebree in Italia
Fondo fotografico "Morpurgo Andrea" (n. 702)
Il fondo è stato preso in carico da Daniela Scala, per conto della Fondazione CDEC, tra la fine del 2017 e gli inizi del 2018. Si tratta della documentazione fotografica familiare raccolta e selezionata dal donatore Andrea Morpurgo e da questi donata in riproduzione digitale al CDEC nel corso di più occasioni.
https://digital-library.cdec.it/cdec-web/fotografico/detail/IT-CDEC-FT0001-0000054465/morpurgo-andrea.html
Indice:
C. de Seta, La linea analitica nella pittura di paesaggio: da Van Wittel a Thomas Jones.
G. Gresleri, Nei giardini dei maestri.
R. Barilli, Il paesaggio di Turner e la rivoluzione elettromagnetica.
M. Andrews, La natura in fermo immagine; B. Basile, I giardini nella letteratura.
M. Ascari, La ‘scoperta’ degli Appennini: memoria culturale e paesaggio.
D. Del Corno, Paesaggio ed ecologia nel mondo greco e romano.
H. Fujita, L’agonia del monte.
A. Roger, Vita e morte dei paesaggi.
G. Boccali, Natura e paesaggio nella poesia indiana classica.
M. Venturi Ferriolo, Etiche del paesaggio.
P. D'Angelo, Morte e resurrezione del paesaggio.
P. Giacomoni, Un paesaggio di cristallo.
E. Matassi, L'estetizzazione del paesaggio e la musica.
L. Bonesio, La comunità di paesaggio.
J. Zimmerman, Estetica del paesaggio del Reno dal Romanticismo ad oggi.
M. Brown, I paesaggi di Ann Radcliffe: in difesa del cliché.
B. Maj, La trascendenza cosmica del paesaggio.
F. Farinelli, La natura del paesaggio.
P. Laureano, Fine della tradizione, scomparsa del paesaggio.
A. Chiusoli, Paesaggi naturali e paesaggi agrari.
E. Turri, Chi è morto? L'uomo o il paesaggio?.
J. Erzen, Egeo. Giardino degli dei.
G. Moretti, Paesaggio e insediamenti: il caso dell'ambiente alpino.
R. Scannavini, Descrizione e mutazione del paesaggio rurale ed urbano del territorio bolognese.
M. Savini, La ricostruzione del territorio: temi di architettura per una terra di pianura.
G. Braghieri, Paesaggio archeologico e innovazione tecnologica.
E. D'Alfonso, Paesaggio e progetto.
J. Leenhardt, Note sul recupero dei terreni minerari abbandonati della Germania orientale.
A. Morpurgo, Il progetto del paesaggio nei processi di globalizzazione produttiva.
S. Boato, Il parco naturale come modello di sviluppo sostenibile).
Publication promoted by Facoltà di architettura, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, sede di Cesena.
Indice:
G. Gresleri, La storia e il documento
M. Casciato, Pictures for an exibition
M. Agnoletto, Storia e progetto
M.B. Bettazzi, Lo storico non è colui che sa, è colui che cerca
A. Marata, Disegnare la storia
P.G. Massaretti, La ricerca dell'etica del progetto e la sua luminosa “incantagione”
A. Morpurgo, Rilettura storica, nuove interpretazioni, rinnovata progettualità
D. Sicari, L'involucro dell'architettura
La parte collinare del centro storico è caratterizzata da forti pendenze e dalla presenza di numerosi conventi eretti a partire dall'XI secolo, destinati nel tempo ad altri usi e oggi in gran parte abbandonati, definiti "Edifici Mondo" per la loro dimensione e complessità. L'are è inoltre ricca di punti panoramici e frammenti di giardini, tra cui il restaurato giardino della Minerva. Nel 1997 il Comune di Salerno ha bandito un concorso internazionale di idee con tre obiettivi:
1. Formulare ipotesi di restauro e di trasformazione d'uso dei grandi edifici abbandonati, denominati "Edifici Mondo" per la loro dimensione e complessità;
2. Spezzare l'isolamento di questa parte del centro storico e migliorarne l'accessibilità con nuovi impianti di risalita e parcheggi d'interscambio;
3. Ridisegnare lo spazio pubblico, recuperare piazze e punti d'osservazione, aprire percorsi alternativi attraverso cortili e giardini, creare le condizioni per il risanamento del tessuto edilizio minore.
Il Concorso fu vinto dal progetto degli architetti giapponesi Sejima-Nishizawa, con riconoscimenti ai progetti degli architetti Monestiroli e De Las Casas, relativo alla sistemazione della parte alta del Centro Storico con particolare riferimento ad alcuni antichi complessi edilizi (Palazzo S. Massimo, ex Conventi di S. Francesco, S. Pietro a Maiella e S. Giacomo, e Santa Maria della Consolazione, a lungo adibiti a carceri ed in seguito dismessi).
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Dal mondo antico allʼinizio del terzo millennio: migliaia di saggi e oltre 10.000 immagini, un imponente corpus testuale e iconografico organizzato in periodi cronologici e in aree tematiche: storia, filosofia, arti visive, scienza e tecnologia, musica, letteratura e teatro, comunicazione. Unʼopera curata da Umberto Eco, che propone nuove modalità di esplorazione della storia e del sapere e che offre potenti strumenti capaci di intrecciare e collegare, grazie a percorsi dinamici, i personaggi, le idee e gli eventi che hanno formato la nostra cultura. Lʼidea di partenza di Umberto Eco è quella di realizzare unʼopera a carattere enciclopedico che aiuti ad avere il senso delle distanze storiche, a stabilire rapporti di contemporaneità tra eventi di natura diversa e che consenta di ricostruire fenomeni di lunga durata, dinamiche sociali e culturali, comportamenti della vita quotidiana. Il progetto della Storia della Civiltà Europea, nato nel 1993, antesignano di unʼeditoria multimediale di qualità, raggiunge solo il suo compimento editoriale e la sua maturità tecnologica, organizzando i propri contenuti in ogni formato disponibile per ogni tipo di pubblico.
Nel Novecento gli intrecci fra arte, politica, società hanno prodotto ribaltamenti, cancellazioni e rinascite di modelli artistici oscillanti fra la ricerca di un ordine nuovo e la fascinazione per l’irrazionale, fra l’assunzione dell’arte come strumento politico e il rigetto di ogni ideologia, fra la tensione a un’arte individuale e aristocratica o al contrario anonima e collettiva. Nella collisione di fine Ottocento fra tradizione e novità dirompenti cola a picco l’idea di continuità nella storia: il secolo si apre all’insegna della rottura e delle sperimentazioni più ardite in termini di linguaggio e di contenuti. Le avanguardie, tra cui si contano cubismo, espressionismo, futurismo, neoplasticismo e costruttivismo, alleate in un percorso di astrazione, tagliano traguardi che paiono senza ritorno: la cancellazione del soggetto, la forma come forma assoluta, la nuova preminenza del linguaggio, la negazione del racconto, l’esilio dei sentimenti, tutte conquiste che sanciscono il primato culturale dell’Europa. Finché nell’arco di alcuni decenni si verifica un capovolgimento di prospettiva col ritorno al figurativo e con lo spostamento del cuore culturale dall’Europa verso New York e Los Angeles, rimesso più tardi in discussione dall’emergere della nuova polarità dell’Asia. In questo ebook si possono trovare tutte le maggiori espressioni artistiche del Novecento, in cui l’ideale dell’arte subisce un progressivo spostamento verso il futuro, arrivando, nelle sue forme più estreme, a produrre un’arte internazionalista, senza radici e senza memoria, dotata di una lingua aniconica universale, che cancella i confini delle identità nazionali e si proietta nella realtà globalizzata.
Bartolomei, L., Praderio, G. (editors)
Guccini A.M. (editor), Attraverso gli archivi dell'Architettura - La trasmissione del sapere: maestri e allievi lungo la via Emilia, Atti delle Giornate di Studi Mengoniani (Fontanelice, 9-10 November 2006), Tipografia Metropolitana, Bologna 2011
Bravo L. (editor)
Urban Burial Culture from the Enlightenment to the early 20th Century (Munchen, Germany, 11-13 November 2005), Icomos Journals of the German National Committee XLIV, Verlag Schnell & Steiner, Regensburg 2007 (ISBN 978-3-7954-1946-2)
A cura di Avramidou N.
Aracne, Roma, 2007; br., pp. 760, ill.
ISBN: 88-548-1147-5 - EAN: 9788854811478
17-18 novembre 2022
Paris, Cité de l’Architecture et du Patrimoine
salle Anatole de Baudot (hall d’About)
Sans être occultée, la question du concours d’architecture semble avoir été largement sousestimée par l’historiographie contemporaine alors même que ce mode de consultation jalonne l’histoire de l’architecture occidentale, depuis pour ainsi dire le célèbre concours de 1418 organisé en vue de la construction de la coupole de Santa Maria del Fiore à Florence. Ces dernières décennies, l’histoire des concours d’architecture a fait l’objet de plusieurs études dans des généalogies choisies de l’histoire de la modernité qui demeurent extrêmement lacunaires et font délibérément l’impasse sur
les formes règlementaires et les appels d’offre, sur les modalités de participation et d’organisation de ces consultations.
L’ambition de ce colloque est de dresser à la fois un état des lieux sur l’histoire des grands concours nationaux et internationaux d’architecture à une échelle de temps long – du XVe au XXIe siècle – d’étudier les modalités d’organisation et de déroulement de ces consultations mais encore
d’apprécier leur importance dans l’activité contemporaine des architectes et dans les débats portant sur l’évolution des typologies et des formes
architecturales, tout en soulignant les spécificités nationales, qu’il s’agisse de la culture des acteurs – maîtrise d’ouvrage et maîtrise d’oeuvre – comme
des aspects règlementaires. Le colloque privilégiera plusieurs axes de recherches parmi lesquels la constitution d’un corps règlementaire encadrant cette pratique – dans une perspective comparée à l’échelle européenne –, ainsi que les moyens de communication et de publicité.
Colloque organisé à l’initiative de Sabine Frommel, Benjamin Chavardès et de Philippe Dufieux.
Organizzato da: École Pratique des Hautes Études-PSL di Parigi, Museo Ebraico di Roma, Università di Jaén
a cura di Sabine Frommel e Olga Melasecchi
Questo progetto si sviluppa intorno allo studio delle tipologie architettoniche delle tre principali religioni monoteiste e propone di non considerarle come fenomeni isolati, come è stato generalmente fatto fino ad ora, ma di analizzarne gli scambi, le contaminazioni, l’adozione di antichi prototipi e i dolorosi e sacrileghi processi di adattamento al nuovo culto. Viene prestata particolare attenzione alle metodologie di restauro, o di ripristino di edifici religiosi non più in uso o depredati, una pratica diffusa che coincide generalmente con interventi a basso costo consistenti nel rimuovere e sostituire le immagini, oltre a cambiare gli ornamenti ed eventualmente l'arredamento. Per studiare questo aspetto è necessario evidenziarne il trauma e quindi ricordare la profanazione degli edifici religiosi compiuta nei secoli per adattarli alle esigenze religiose del potere dominante, e quindi lo snaturamento di alcune loro caratteristiche peculiari, e quanto veniva distrutto e quanto mantenuto.
"Synagogue-Church-Mosque. Connections, interactions and transformation strategies"
Organized by: École Pratique des Hautes Études-PSL of Paris, Jewish Museum of Rome, University of Jaén
Curated by Sabine Frommel and Olga Melasecchi
This project is developed around the study of the architectural typologies of the three main monotheistic religions and, instead of considering them as isolated phenomena as it has been generally done until now, proposes to analyze the exchanges, contaminations, adoption of ancient prototypes and the painful and sacrilegious processes of adaptation to the new cult. Particular attention is paid to the methods of restoration, or renovation of religious buildings no longer in use or looted, a widespread practice that generally coincides with low-cost interventions consisting in removing and replacing the images, as well as changing the ornaments and possibly the furniture. In order to investigate this aspect it is necessary to highlight its trauma and to remember then the desecration of religious buildings carried out over the centuries to adapt them to the dominant power religious needs, and therefore the distortion of some of their peculiar characteristics, and what was destroyed and what was maintained.
In questo evento, promosso dalla Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, si parlerà della contestualizzazione storica della popolazione ebraica nella regione, dell'importanza del progetto di valorizzazione e dei suoi aspetti tecnici, e dell'appuntamento che Nova Gorica e Gorizia hanno nel 2025, quando saranno Capitale Europea della Cultura.
THE RESTORATION PROJECT OF THE CEMETERY OF THE JEWISH COMMUNITY OF GORIZIA IN VALDIROSE (ROŽNA DOLINA): METHODOLOGY AND STRATEGIES TO ENHANCE HISTORICAL AND CULTURAL HERITAGE
Gorizia was an important Jewish community, now included within the Jewish Community of Trieste. The presence of Jews in Gorizia has been attested since the XVIth century, with the Morpurgo and Pincherle families, engaged in lending activities. In 1698 the ghetto was established. The Jewish component, mainly Ashkenazi or by German origin, left numerous signs and gave to the city distinguished personalities, among which the philosopher Carlo Michelstaedter (1887-1910), the glottologist Graziadio Isaiah Ascoli (1829-1907), and others.The Jewish Community of Gorizia was almost completely cancelled with the deportation in the camps between 1943 and 1944. Nowadays only a district of the old ghetto with the Synagogue, which were restored during the post-war period, remain. A witness of the Jewish presence in Gorizia is also represented by the ancient cemetery of Valdirose (now in Slovenian territory, in Nova Gorica). At the time of the division of the city between Italy and Yugoslavia, in 1947, the cemetery remained near the border line but in the territory of Nova Gorica. Today the cemetery, the only place of Jewish burial in Slovenian territory, is almost completely abandoned. The 1876 census showed 692 gravestones, the oldest of which dates back to 1371. The Foundation for Jewish Cultural Heritage in Italy is carrying out a project of restoration and recovery, whose manager Andrea Morpurgo will present at “Slovenian Jewish Heritage” Conference.
A cross-disciplinary conference on Jewish cemeteries in Europe, held October 25-28 in Vilnius, Lithuania, gathered some 60 experts from more than a dozen countries and touched on a wide range of topics within the broad framework of theory, policy, management, and dissemination of information.
Organized by the Rothschild Foundation (Hanadiv) Europe and hosted by the Lithuanian Jewish community, the conference was a specialized follow-up to the working seminar on managing Jewish built heritage held in Krakow in April 2013.
The conference had three core aims:
— To review the achievements since Krakow, including new trends in technology
— To explore key issues through a series of roundtable and panel discussions
— To encourage future collaboration among participating individuals and organizations, exploring how they can work together, encourage cross-border opportunities and consider further strategic co-operation.
Participants also were taken on site visits to half a dozen Jewish cemeteries and sites of mass graves in Vilnius and several other towns: Pabrade, Svencioneliai, and Svencionys.
The introductory keynote on today’s needs and challenges was given by Dr. Michael Brocke, Professor of Jewish Studies at the Steinheim Institute in Germany, and a noted scholar on Jewish cemetery preservation, documentation and epigraphy.
Specific sessions at the conference focused on:
— The Value of a Jewish cemetery (Jewish law; honoring the dead; education; tourism; cultural heritage; art and architecture; historical source through epitaphs and inscriptions; genealogy, etc)
— Cemetery restoration — what to do; how to do it; historical perspectives
— Ownership and accessibility of information
— Different approaches to preservation: fencing; documentation
— Jewish cemeteries as part of European and World Heritage (including efforts to get Jewish cemeteries including on UNESCO’s cultural heritage roster
— The role of the internet in documentation; dissemination; attracting interest in preservation
— Advances in the use of technology
— Cemeteries and scholarship
— Building stakeholder relationships — among and between owners and other interested parties (Jewish communities; descendants; municipalities; NGOs, etc)
There was also a session devoted to the situation of Jewish cemeteries in Lithuania (which are owned by municipalities).
The conference concluded with a screening of A Town Called Brzostek, an award-winning film by Simon Target that documents, step by step, the process of restoring and rededicating the ravaged Jewish cemetery in the village of Brzostek, in southeastern Poland, spearheaded by UK scholar Jonathan Webber, whose grandfather came from the town. Webber introduced the film and spoke about the experience.
Several key themes emerged from presentations, discussion and what conference participants saw on the ground during site visits.
These included:
— The difference in general approaches in cemetery care, preservation and management. This was perhaps best illustrated in the contrast between what can be called the “macro” and “micro” approaches.
The macro approach is best illustrated by that of the recently created European Jewish Cemetery Project ESJF, funded by private donors and the German government, whose aim, as outlined by its CEO Philip Carmel, is to erect fences around as as many Jewish cemeteries in Europe as possible, but not engage in other clean-up, restoration, documentation or further maintenance.
“We are a macro type organization,” he said. “We don’t have attachments … to the inside of a cemetery. We deal with protection and preservation, not renovation and restoration. We think that the fact that we can protect a site from the outside will make it easier for [others] to come in [and work on restoration].”
This was in sharp contrast to the “micro” approach as outlined by Jonathan Webber, with the Brzostek project, and by Dr. Michael Lozman, who has spearheaded the restoration of more than a dozen Jewish cemeteries. These approaches emphasize close cooperation and involvement with local people in carrying out and maintaining Jewish cemetery projects: Lozman’s method fences cemeteries, for example, but with low fences aimed at being indicators of boundaries rather than as physical protection.
Webber described his approach as “Jewish Cultural diplomacy.”
He said: “Don’t just parachute in and fix a cemetery – involve the local people, make them feel that it is their project. I wasn’t aware how much the locals wanted to learn about their own local history of their village. I used a local contractor for the work, for example. And I worked with the priest; I didn’t just just invite him to come to the dedication but to officiate together with me and the chief rabbi to make it a genuinely interfaith affair. I wanted to make an impact on the local people. It was done in a spirit of dialogue – that Jewish heritage today belongs to everyone. We can’t expect people to look after Jewish heritage today unless they feel that it is theirs.”
— The need to establish and publish “best practice” guidelines that could serve as models for municipalities, Jewish communities, NGOs and individuals on the ground. A number of participants raised this issue — as did some of the local stakeholders met during site visits.
“There is a need for practical but sustainable solutions,” said Martynas Užpelkis, who coordinates Jewish heritage preservation issues for the Lithuanian Jewish community. “There are no standard practices; there is a lack of knowledge. There is a need for seeting standards, or developing and monitoring management plans for each cemetery; for training and counselling. […] Local people who want to help ask basic questions. Can we produce guidelines?”
— The value of new technologies in cemetery documentation, research, restoration.
These include, as discussed by forensic archaeologist Dr. Caroline Sturdy Colls, new non-intrusive techniques such as ground-penetrating radar and other tools that can explore Jewish cemeteries, determine grave sites and boundaries and find other information even when all surface evidence of the cemetery has been destroyed. Other techniques, as demonstrated by Jay Osborn, show ways that digitizing old maps can help find borders. And Prof. Leonard Rutgers discussed new techniques that can aid in reading even very weathered inscriptions.
— The need for collaboration on international and interdisciplinary levels on Jewish cemetery work.
“We should create a network of people and institutions that take care of cemeteries, to have permanent platform to exchange ideas, and have a common voice,” said Dario DiSegni, the president of the Italian Jewish Heritage Foundation, echoing a number of other participants.
European Architectural History Network (EAHN) Fifth Annual Meeting. Bologna 19-21 February 2010.
- Contribuire alla redazione di strumenti di supporto decisionale del processo progettuale, di valutare e promuovere l’azione manutentiva e rieducativa verso gli spazi cimiteriali, iniziando con l’elaborazione di processi progettuali coerenti allo specifico tema, informazione sistematica della pluralità di tipologie cimiteriali esistenti in Europa ed in altri continenti;
- Diffondere la conoscenza delle strutture cimiteriali monumentali esistenti nel mondo;
- Assicurare un interesse rinnovabile verso l’importanza dei cimiteri monumentali all’interno delle istituzioni nazionali ed internazionali;
- Promuovere iniziative comuni concernenti la conservazione dei cimiteri monumentali;
- Conoscere le migliori esperienze d’intervento, espletate su cimiteri esistenti, e progetti innovativi;
- Coinvolgere la popolazione nella conoscenza dei valori sociali insiti nei cimiteri storico - monumentali;
- Provvedere a realizzare un forum di lavoro in rete.
Si esporranno studi o progetti relativi a “Complessi cimiteriali in spazi aperti e coperti”, “cimiteri di religioni miste (Cristiani, Musulmani, Ebraici, ecc.), “Cimiteri dimessi situati in centri abitati”, “Cimiteri militari”, “Protezione di Antiche Necropoli”, nei temi specifici:
TEMA 1. Conoscenza
Il Cimitero e le sue correlazioni con l’architettura e la scultura.
Gli spazi cimiteriali nelle diverse culture. Tecnologie, stato dell’arte e processo diagnostico.
Identità culturale dei moderni cimiteri urbani.
Conoscenza dei valori culturali dei cimiteri monumentali e sensibilizzazione/educazione/partecipazione dei cittadini alle attività di protezione e restauro.
Promozione di attività turistiche e miglioramento ambientale dei luoghi cimiteriali monumentali.
TEMA 2. Conservazione
Proposte di Conservazione e Restauro, Valutazione e Gestione dei Rischi, Politiche d’intervento, Nuovi Processi Gestionali delle strutture cimiteriali.
TEMA 3. Restyling e Innovazione
Strutture cimiteriali e sepolture in spazi urbani. Moderni cimiteri metropolitani. Interventi di restauro, di amplificazione, di adeguamento funzionale e normativo.
Nel dettaglio Morpurgo descriverà come l’emancipazione ebraica, avvenuta tra il XVIII e il XX secolo, segnò un prima e un dopo anche per ciò che riguardava l’architettura sinagogale. Il prima era contraddistinto dalla presenza in numerose comunità di più luoghi di preghiera e di studio – le Scole – che si differenziavano per ritualità e provenienza degli ebrei che le frequentano. Il dopo fu la scelta di unificare la comunità in un unico e monumentale edificio – il Tempio Israelitico – che sapesse costruire un nuovo “racconto“ identitario. Il prima e il dopo sono uniti dalla capacità dell'ebraismo diasporico di “oltrepassare“ i confini, instaurando al tempo stesso un costante e costruttivo rapporto di carattere culturale ed economico con le popolazioni maggioritarie
Info https://www.shemah.it/
Si tratta dell'incontro pubblico, ad ingresso libero, con alcuni dei protagonisti del progetto e della tournée internazionale dello spettacolo "CANTI DALLA CASA DEI VIVENTI | Opera-Melologo in dieci quadri per voci recitanti, mezzosoprano ed ensemble", che sta riscuotendo grande successo.
Il programma dell'evento prevede la partecipazione di:
ANDREA MORPURGO | Architetto, Consigliere della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, project manager per il restauro del Cimitero Ebraico di Valdirose
IGOR KOMEL | Presidente Kulturni dom Gorizia
ANGELO FLORAMO | Storico e scrittore, autore del testo dello spettacolo
CARLO GALANTE | Compositore, autore delle musiche dello spettacolo
EDDI DE NADAI | Direttore d'orchestra, direttore artistico del progetto
A moderare l'incontro sarà CHIARA MUTTON, consulente culturale della SOMSI di Pordenone.
L'incontro sarà allietato da un INTERMEZZO TEATRALE con brani tratti dal melologo "CANTI DALLA CASA DEI VIVENTI" di Carlo Galante e Angelo Floramo, interpretati dagli attori del Piccolo Teatro Città di Sacile.
Ne parleremo nell'incontro "Le sinagoghe in età contemporanea. Tra memoria e innovazione" guidato da Andrea Morpurgo, architetto e storico dell’architettura, Consigliere della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia e docente del Diploma Universitario Triennale in Studi Ebraici "Renzo Gattegna".
L’evento potrà essere seguito in diretta streaming: https://polito-it.zoom.us/j/86520431431?pwd=QjNyd21lMStlU0VrUzlIMFMxcllWUT09
Introduce e modera Dario Disegni (Presidente del MEIS Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah e Presidente Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia.
Intervengono con i curatori Margherita Guccione (Direttore scintifico Grande MAXXI) e Franco Purini (Architetto)
Il volume, edito da Sagep, è un viaggio alla scoperta dei due luoghi sacri per eccellenza e della loro evoluzione in duemila anni di storia dell’ebraismo italiano attraverso progetti architettonici, preziosi documenti d'archivio e oggetti che si tramandano da generazioni.
Interverranno i curatori Andrea 𝗠𝗼𝗿𝗽𝘂𝗿𝗴𝗼 e Amedeo 𝗦𝗽𝗮𝗴𝗻𝗼𝗹𝗲𝘁𝘁𝗼 e gli autori dei saggi del catalogo Roberto 𝗗𝘂𝗹𝗶𝗼 (Politecnico di Milano); Sergio 𝗣𝗮𝗰𝗲 (Politecnico di Torino) e Ornella 𝗦𝗲𝗹𝘃𝗮𝗳𝗼𝗹𝘁𝗮 (Politecnico di Milano).
Ingresso libero con registrazione: https://triennale.org/eventi/case-vita-sinagoghe-cimiteri-italia?fbclid=IwAR1kX7GtmD-bXlvdBY8_I7ULETJlOctEfucAjTIS9XtrYH7bQeJ8qacOA9g
La Giornata inizia alle 11.30 al MEISHOP (via Piangipane 81, Ferrara) con la conferenza dedicata a quattro tra i più affascinanti e suggestivi cimiteri ebraici italiani: dal Lido di Venezia a Ferrara, da Ancona a Mantova.
Intervengono: l'Architetto e curatore della mostra del MEIS "Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia" Andrea Morpurgo, Antonio Giulio Spagnuolo (Università di Bologna), l'Architetto Giovanna Salmoni che si è occupata del progetto di restauro e valorizzazione del cimitero di Ancona e l'Architetto e designer David Palterer.
Introduzione di Amedeo Spagnoletto, Direttore del MEIS.
La conferenza è gratuita, prenotazione fortemente consigliata chiamando al numero 342 5476621 (attivi da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00) e scrivendo a [email protected].
Questi e molti altri saranno i temi trattati giovedì 7 settembre dalle 15.00 al bookshop del MEIS (via Piangipane, 81) nell'incontro di approfondimento dedicato alla mostra “Case di vita. Sinagoghe e cimiteri in Italia” e all’evoluzione delle architetture ebraiche dal periodo dell’Emancipazione e dell’Unità d’Italia alla contemporaneità.
Dopo i saluti del Presidente dell’Ordine degli Architetti P.P.C. di Ferrara Arch. Gian Paolo Rubin, intervengono i curatori dell’esposizione Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto e lo storico dell’architettura Roberto Dulio (Politecnico di Milano). Seguirà la visita guidata in mostra.
L’evento è gratuito ed è proposto dal MEIS in collaborazione con l’Ordine degli Architetti P.P.C. di Ferrara e Fondazione Architetti di Ferrara. Ordine Architetti PPC Ferrara
Agli iscritti all’Ordine degli Architetti saranno riconosciuti n. 3 crediti formativi previa registrazione obbligatoria su Portale Servizi CNAPPC (ARFE671).
Discover the new MEIS exhibit "Houses of life. Synagogues and cemeteries in Italy"!
The exhibition covers two thousand years of history, revealing the architecture, rituals, and social features of Italy's synagogues and Jewish cemeteries through a unique display of original artifacts, plans, drawings, and other archival documentation,
SPEAKERS:
Amedeo Spagnoletto (MEIS Director and curator)
Andrea Morpurgo (Curator)
Jessica Dello Russo (Yeshiva University, New York)
If you would like to attend the Zoom meeting, please click the link and fill the form: https://i7a2c.mailupclient.com/.../Subscription.aspx...
L'esposizione è un viaggio lungo duemila anni che ripercorre la storia delle sinagoghe e dei cimiteri ebraici italiani dalle prime tracce archeologiche ai grandi progetti architettonici. Tra i protagonisti, la Roma ebraica: dall'antica sinagoga di Ostia e le catacombe alle più recenti esperienze artistiche dei giorni nostri.
Introducono:
Olga Melasecchi - Direttore del Museo Ebraico di Roma
Davide Spagnoletto - Architetto e storico dell'arte
Intervengono:
Andrea Morpurgo - Architetto e curatore della mostra "Case di vita"
Amedeo Spagnoletto - Direttore del MEIS e curatore della mostra "Case di vita"
Seguirà dibattito con il pubblico
Ingresso libero fino ad esaurimento posti. Per informazioni: [email protected]
Attraverso approfondimenti, visite guidate e focus group, esploreremo le molteplici dimensioni della lettura come pratica culturale propedeutica alla cittadinanza attiva e alla partecipazione democratica.
9 marzo, ore 18.00-20.00
Ebrei a Gorizia: “leggere” una comunità scomparsa attraverso i suoi spazi
a cura di Andrea Morpurgo (architetto e storico dell’architettura)
Sala Dora Bassi, via Garibaldi 7, Gorizia
Ore 11.00–11.40
“Gli ebrei in Italia. I primi 2000 anni“ Laterza, 2022.
L’autrice Anna Foa ne parla con Andrea Morpurgo e Amedeo Spagnoletto
Museo Nazionale dell'Ebraismo Italiano e della Shoah, Via Piangipane 81, Ferrara
Forlì, gennaio-febbraio 2023
In occasione della Giornata della memoria, la cooperativa edit91, in
collaborazione con il Comune di Forlì - Assessorato alla Cultura, il
CIDI di Forlì e la Fondazione Alfred Lewin, organizza le seguenti
iniziative:
LA MOSTRA
Giovedì 12 gennaio,
presso la Fondazione Alfred Lewin, via Duca Valentino, 13
Apertura della mostra: "Forlì 1944, una strage ordinaria"
Attraverso documenti burocratici, ritagli di giornali, diari e lettere
private e fotografie, la mostra racconta le tappe di una persecuzione,
iniziata con le leggi razziali tedesche del 1935, proseguita con quelle
italiane del 1938, che portò diciotto ebree e ebrei a ritrovarsi, nel
settembre 1944, in Italia prigionieri nel carcere di Forlì, dove alla
vigilia della liberazione della città verranno trucidati nei pressi
dell'aeroporto.
Orari di apertura: dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18, dal lunedì al
venerdì.
La mostra resterà esposta presso la Fondazione Alfred Lewin fino al 2
febbraio 2023.
Nota Bene. Previa prenotazione, è disponibile una versione in roll-up
(con pannelli autoreggenti) della mostra da esporre nelle scuole che
vorranno farne richiesta, con la possibilità di un incontro di
presentazione e approfondimento dei materiali con i responsabili del
progetto.
GLI INCONTRI
Mercoledì 18 gennaio ore 17 Palazzo Romagnoli (via Albicini 12)
DECONTAMINARE LE MEMORIE
Incontro con Alberto Cavaglion
(professore di Storia dell’Ebraismo all’Università di Firenze)
Venerdì 20 gennaio ore 17 Palazzo Romagnoli
EBREI E SINAGOGHE: ARCHITETTURA, COMUNITA', IDENTITA'
Incontro con Andrea Morpurgo
(architetto e storico dell'architettura)
Giovedì 2 febbraio ore 17 Palazzo Romagnoli
PELLEGRINAGGIO FRA L'ORRORE: IL PROCESSO HOESS A VARSAVIA
LA TESTIMONIANZA DI MASSIMO ADOLFO VITALE
Incontro con Michele Sarfatti
(storico della persecuzione antiebraica e della storia degli ebrei in
Italia nel XX secolo)
******
Sarà rilasciato attestato di partecipazione. Il CIDI, già soggetto
qualificato per l’aggiornamento e la formazione in servizio del
personale della scuola (prot. 1217 del 5.07.2005), è stato confermato
nell’elenco delle associazioni qualificate secondo la direttiva 170/2016.
******
Per informazioni e prenotazioni della mostra: [email protected] 0543 21422
- 347 0976336 / [email protected] 0543 36698
Nel territorio emiliano-romagnolo sono 20 i cimiteri ebraici censiti; a questi si aggiunge il cimitero ebraico medievale di Bologna, rinvenuto negli scavi archeologici condotti in via Orfeo tra il 2012 e il 2014. Da alcune settimane è disponibile su PatER-Catalogo del Patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna un loro primo censimento, che include il patrimonio di lapidi e di cippi in essi conservati.
Venerdì 22 ottobre a partire dalle ore 15.30 ne parleranno insieme in diretta FB, Mauro Felicori, Assessore alla Cultura e Paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Cristina Ambrosini, Responsabile del Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna, Andrea Morpurgo, Storico dell'architettura e Membro di Giunta della Fondazione per i Beni Culturali Ebraici in Italia, e Vincenza Maugeri, Direttrice del Museo Ebraico di Bologna.
https://patrimonioculturale.regione.emilia-romagna.it/notizie/2021/i-cimiteri-ebraici-in-pater-catalogo-del-patrimonio-culturale-dell2019emilia-romagna
https://www.facebook.com/1431252793846201/posts/2520830588221744/
curated by Andrea Morpurgo and Amedeo Spagnoletto, offers an
innovative in-depth approach focussing on the architecture, rituals,
and the roles played by both synagogues and Jewish cemeteries in
the Jewish Community.
The exhibition shows visitors into the specifically Italian nature of
these two places, while describing the over two thousand years of
history of the country’s Jewish community. Synagogues and cemeteries
are the centre of Jewish life and witnessed the main holidays,
rites, weddings, births, and deaths. Meetings, social life, and the creation
of a sense of community take place in these spaces. The history
of cities and of human beings intertwine in the exhibition, through
their original architecture, artefacts that are passed down in and between
families, and are on display for this exceptional event including
prestigious loans such as the Aron ha-Qodesh, the holy Ark of the
Vercelli Jewish Community as well as the many precious documents
from both State Archives and Italian Jewish Communities.
The exhibition received the “Medaglia di Rappresentanza“ of the President of the Italian Republic, an award given to initiatives deemed to be of special cultural, scientific, artistic, sporting or social interest.
La mostra ha ricevuto la Medaglia di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Italiana, riconoscimento che viene attribuito a iniziative ritenute di particolare interesse culturale, scientifico, artistico, sportivo o sociale.
Orario di apertura: dal lunedì al venerdì, dalle 8.45 alle 12.15; il lunedì anche dalle 15.15 alle 16.45. Ingresso libero
Mostre e installazioni a èStoria 2019
Le mostre e le installazioni aperte al pubblico in occasione del Festival èStoria mirano a rendere la storia qualcosa di tangibile, a offrire un’esperienza che possa restituire concretezza, pregnanza e attualità al passato. Un modo quindi per comprenderlo meglio, per riscoprirlo, e per tornare a viverlo nella consapevolezza di ciò che è stato.
“I Morpurgo. I discendenti degli ebrei di Maribor“
Con la firma del re Massimiliano I del decreto di espulsione degli ebrei dalla Stiria del 18 marzo 1496, la maggior parte di coloro che lasciarono Marburg (attuale Maribor in Slovenia) si insediò a Gradisca d’Isonzo, Gorizia e Trieste prendendo il cognome dalla città di origine e divennero i Marburg(er), poi Morpurgo in italiano.
A cura di Andrea Morpurgo, Marjetka Bedrač
Giardini pubblici
Orari di apertura: durante le giornate del Festival dalle 9 alle 20 e dalle 15 alle 19. Per informazioni: www.amicidisraelegorizia.it – tel. 349-2811492 -e-mail: [email protected]
Atrio di Palazzo Torriani, Gradisca d'Isonzo
Inaugurazione della mostra: 15 ottobre, ore 18.00
Autori della mostra: Marjetka Bedrač, Andrea Morpurgo
Questa mostra ripercorre le vicende salienti dei Morpurgo attraverso tavole tematiche, a partire dalla comunità ebraica di Marpurch (o Marpurg o Marburg, cioè l’antica Maribor) dove, nel Trecento, conducevano soprattutto attività legate al prestito monetario e secondariamente al commercio, specie di vino.
Attraverso ritratti dipinti, foto, pannelli esplicativi e documenti d’epoca, a dare ritmo alla narrazione sono innanzitutto quei Morpurgo che hanno reso grande la stirpe: ad esempio Giuseppe Lazzaro, che nel 1831 fondò le Assicurazioni Generali e l’idea stessa di settore assicurativo. O Uberto Luigi, detto “il Barone” (il blasone lo aveva davvero) che, oltre a non aver sfigurato sui campi di Wimbledon, degli Internazionali di Francia e d’Italia e in Coppa Davis, resta l’unico tennista italiano con una medaglia olimpica nel proprio palmarès (Parigi, 1924). Una saga familiare che prende avvio nel tardo Medioevo a Maribor, oggi la seconda città più popolosa della Slovenia, per poi ramificarsi su almeno tre continenti come un robusto, rigoglioso e imponente albero secolare. Protagonisti della saga sono i Morpurgo, che da Maribor hanno derivato il proprio nome e lo hanno esportato in Italia, Austria, Croazia, Francia, Spagna, Grecia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Stati Uniti d’America, Canada, Israele, Venezuela, Brasile.
La mostra "I Morpurgo, i discendenti degli ebrei di Maribor", è stata ideata dal Center judovske kulturne dediščine Sinagoga Maribor come parte del progetto "Sulle tracce degli ebrei di Maribor".
Zadovoljstvo nam je pozvati vas u petak, 21. rujna 2018., na otvorenje izložbe Maribor, Morpurgo i Split u Galeriji Muzeja grada Splita (Dioklecijanova bb) s početkom u 19.00 sati i predavanje Srednjovjekovni Maribor: kolijevka obitelji Morpurgo u Gotičkoj dvorani Muzeja grada Splita (Papalićeva 1) s početkom u 20.00 sati. Izložbu, koju će predstaviti njezine koautorice Marjetka Bedrač i mr. sc. Tea Blagaić Januška, i predavanje, koje će održati Boris Hajdinjak, pripremili smo u suradnji sa Centrom judovske kulturne dediščine Sinagoga Maribor.
Izložba i predavanje predstavit će povijest židovske obitelji Morpurgo. Potječe iz drugog najvećeg grada današnje Slovenije Maribora, gdje je u srednjom vijeku živjela značajna židovska zajednica. Početnik obitelji Aron, nazvan Bogati, je u drugoj polovini 15. stoljeća napustio Maribor i nastanio se u Trstu. Njegovi su potomci u Trstu preuzeli prezime Morpurgo ("iz Maribora"). Sa preseljenjima prezime Morpurgo proširilo se u mnoge gradove. Među njima je i Split gdje na njihovu istaknutost podsjeća knjižara Morpurgo i u kojem članovi obitelji još uvijek žive.
Izložba je bila pripremljena u sklopu projekta Potovima mariborskih Židova kojeg je omogućila je Mestna občina Maribor.
The exhibition, presented by its authors Dr Andrea Morpurgo and Marjetka Bedrač, was prepared as part of the project “Tracing the paths of the Jews from Maribor”. It was realized with the support of the Municipality of Maribor.
Center of Jewish Cultural Heritage Synagogue Maribor
29 June – 31 August 2017
Dear Sir / Madam,
You are cordially invited to attend the opening of the exhibition “The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews”. The exhibition will be opened on Thursday, 29 June 2017 at 6 p.m. in the Maribor Synagogue.
After the expulsion of the Jews from Styria at the end of the Middle Ages, the Maribor Jews settled in different places. Some of them later took up new family name Marpurg(er)/Marburg(er), literally “from Maribor”, respectively Morpurgo. Among all variants, Morpurgo itself is by far the most frequent surname of the descendants of the Maribor Jews. With the exhibition “The Morpurgos, the descendants of the Maribor Jews” we follow the diverse paths of the descendants of expelled Maribor Jews, and honour the memory of them simultaneously.
The exhibition will be presented by its authors Dr Andrea Morpurgo and Marjetka Bedrač, while it will be solemnly opened by the writer and poet Marjan Pungartnik. The cultural programme will be performed by Tamara Škalič (flute) and David Kisilak (accordion). The programme will be moderated by Petra Bauman.
The exhibition was prepared as part of the project “Tracing the paths of the Jews from Maribor”. It was realized with the support of the Municipality of Maribor.
Last winter the main core of Generation 10 presented their graduate work as a critical reflection on the Generic City. Now, four new works complement the full body of Generation 10, which no longer take the city but the working field of architects, urbanists, and landscape designers as the focus of reflection. This reflection is presented in four layers:
Politics
by Javier Rojas Rodriguez
"Fireworks" deals with the political field of action where governmental officials, architects, urbanists, sociologists and other specialists are strategically engaged in the physical redefinition of western Holland.
Culture
by Christian Schmutz
"Multiguous Architecture" puts forward a new cultural model where architecture, in the case of a German car manufacturer, is put as a means at the service of previously unattended necessities.
Economy
by Andrea Morpurgo
"Brandlandscape" develops a planning strategy for a specific Italian case study that deals with agricultural landscape mutations under the effects of global markets.
Philosophy
by Dongkyu Lee
"Moot Architecture" translates Eastern philosophy into the pragmatic field of the Western world to develop a new notion of the role of the object, its relationship to the profession, and the vitality expected from it.
https://www.shemah.it/courses/la-sinagoga-storia-e-architettura-di-uno-spazio-identitario-ebraico/?fbclid=IwY2xjawFWXUJleHRuA2FlbQIxMAABHaLy41QrkhF8F-TAF0PSLgq5ZQEuYPQjjBZ2sLJmJWpP1xFc1i_MShjbig_aem_OMTh60RpOYSgBUD0c62a5A
Il Corso di cultura ebraica conferisce un Diploma universitario triennale riconosciuto dallo Stato italiano (ex D.M. 2 luglio 2003). Il Diploma conseguito consente l’accesso ai corsi di laurea magistrale (specialistica), in base al D.M. 22 ottobre 2004-n.270. Il Corso di Diploma triennale in Studi Ebraici mira a fornire una qualificata formazione di base, metodologica e contenutistica, negli studi filologici, letterari. Storici e filosofici, della cultura e della tradizione ebraiche; e, in particolare: conoscenza essenziale della storia dell’esegesi rabbinica e dell’ermeneutica ebraica; solida conoscenza delle filosofia ebraica e del pensiero ebraico nelle sue diverse manifestazioni culturali; solida conoscenza della storia dell’ebraismo e delle sue tradizioni e della storia del popolo ebraico; elementi essenziali di bibliografia, archivistica e storia della stampa ebraica; piena padronanza scritta ed orale dell’ebraico e di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano; buona capacità di operare con l’ausilio dei principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza. L’obiettivo è la formazione di esperti di cultura ebraica che possano operare, nel pubblico e nel privato, nel campo dell’insegnamento, dell’editoria, della mediazione culturale, delle istituzioni che organizzano attività culturali od operano nell’ambito della conservazione dei beni culturali.
“E mi faranno un Santuario…” La sinagoga. Storia e architettura del più caratteristico spazio ebraico – (docente: Andrea Morpurgo)
Il corso intende fornire gli strumenti di base adeguati alla comprensione dell’evoluzione che l’architettura sinagogale ha avuto nel tempo e in alcuni specifici contesti territoriali, con particolare attenzione all’epoca moderna e contemporanea. L’evoluzione della tipologia sinagogale verrà inoltre messa in relazione con la vita sociale, politica ed economica delle diverse comunità ebraiche prese in esame. Al termine del corso gli studenti avranno quindi acquisito una conoscenza generale ed esaustiva della storia dell’architettura della sinagoga
Il Corso di Diploma triennale in Studi Ebraici mira a fornire una qualificata formazione di base, metodologica e contenutistica, negli studi filologici, letterari. Storici e filosofici, della cultura e della tradizione ebraiche; e, in particolare:
conoscenza essenziale della storia dell’esegesi rabbinica e dell’ermeneutica ebraica; solida conoscenza delle filosofia ebraica e del pensiero ebraico nelle sue diverse manifestazioni culturali; solida conoscenza della storia dell’ebraismo e delle sue tradizioni e della storia del popolo ebraico; elementi essenziali di bibliografia, archivistica e storia della stampa ebraica; piena padronanza scritta ed orale dell’ebraico e di almeno una lingua dell’Unione Europea, oltre all’italiano; buona capacità di operare con l’ausilio dei principali strumenti informatici e della comunicazione telematica negli ambiti specifici di competenza.
L’obiettivo è la formazione di esperti di cultura ebraica che possano operare, nel pubblico e nel privato, nel campo dell’insegnamento, dell’editoria, della mediazione culturale, delle istituzioni che organizzano attività culturali od operano nell’ambito della conservazione dei beni culturali.
Año Académico 2017-2018
Título Superior en Diseño de Interiores - Título Superior en Diseño de Producto
(nivel Grado Oficial Universitario)
This experiential journey is part of the first cross-curricular unit, common to the four programs, coordinated by Pablo Jarauta. In this transversal stage the students’ way of thinking is reconstructed to have a collective social consciousness that acts as an engine for innovation and gives them a necessary initial approach to the field of design and project culture.
The trip took place in a unique place: The Royal Glass Factory of La Granja, a unique environment with a history and trajectory close to design, innovation and creativity. Thanks to the support and the care given by the team of workers and artisans, the students were able to enjoy a guided tour of the factory and interact with the working of the glass in the workshop.
The central theme of the trip was reflection on the future in its broadest sense and the role of the designer in the future. These possible scenarios were explored through a multitude of subjects such as the limits and possibilities of future cities, or the web as a space of the future with a hidden, dark side, from which emerges creativity and innovation.
The intention of the visit, beyond that of reflection, was for the students to have an unforgettable experience that would allow them to know themselves, interact with the environment and experience new sensations. Experience solitude, meditate and activate the senses of smell and touch through such basic actions as feeling the cold of snow under bare feet were essential experiences in this “retreat”.
On the other hand, in the midst of this being in tune with themselves, the environment and reflection, the creatives discovered the power of visual language, used to generate ideas and communicate them, and also the power of storytelling: the ability to listen and empathize.
The activities were carried out under the vision of outstanding professionals from very different sectors, such as Carlos Goga, an entrepreneurs coach, professionals of Musarión, a consultancy firm specializing in leader coaching, Pedro Medina, director of the IED Madrid Publishing House, Marisa Santamaria, Director of Institutional Relations of the IED Madrid, Javier Maseda, Creative Director of IED Madrid, Elena Urizar, UX designer, Andrea Morpurgo and Santiago Rubin, Tutors of the first unit of the masters.
Experience the City was a workshop directed by Andrea Morpurgo, which marked the end of a series of seminars about paper, objects, images and spaces in the contexts of globalisation. In this way, the students were able to delve in Madrid, in search of the phenomena which make our spaces a global and complex reality, offering innovating solutions on the basis of the exercise of design, and building a new cartography of the city.
La ciudad es uno de los laboratorios más atractivos de nuestro tiempo, en ella acontecen procesos e ideas que dan cuenta de las sucesivas transformaciones en nuestros modos de pensar, construir y comunicar.
Experience the City fue un workshop dirigido por Andrea Morpurgo que vino a concluir una serie de seminarios sobre el papel de los objetos, las imágenes y los espacios en los contextos de la globalización. De tal modo, los alumnos pudieron sumergirse en la ciudad de Madrid a la búsqueda de aquellos fenómenos que hacen de nuestros espacios una realidad global y compleja, ofreciendo soluciones innovadoras a partir del ejercicio del diseño y construyendo una nueva cartografía de la ciudad.
venerdì 26 ottobre 2012
Facoltà di Ingegneria, Aula Magna, Viale Risorgimento, 2 Bologna
a cura degli studenti del Corso di Storia 2, coordinati da Maria Beatrice Bettazzi e Andrea Morpurgo, con la collaborazione del regista Pietro Annicchiarico.
5 filmati realizzati dagli studenti del corso di storia dell'architettura 2:
- Abitare il Delta Padano
- Il Treno della Barca
- Piccoli balilla crescono (architettura fascista a Modena)
- Era l'Osservanza (l'ex Ospedale psichiatrico di Imola)
- Vaccaro. La facoltà di innovare
The Foundation for Jewish Cultural Heritage in Italy and the Center for Jewish Art at the Hebrew University of Jerusalem are pleased to announce a one-day international (online) conference “Jewish Crossroads: Between Italy and Eastern Europe.”
The close contacts between Italy and eastern Europe have evolved over the centuries and Jews have been an integral part of this relationship. The most known examples of Italian influences on eastern European Jews are the construction of synagogues in Poland and Lithuania by Italian architects; Jewish medics from Italy practicing in noble east European courts; or the selling of Hebrew books printed in Italy. The interaction obviously was in the opposite direction: many Polish and Lithuanian rabbis moved to Italy or transferred their texts to be published there; the Council of the Four Lands sent emissaries to Rome; and many eastern European Jewish artists spent years in Italy. The conference is planned to concentrate on those contacts and interactions, during the Early Modern and Modern periods.
The conference will take place online on July 22, 2021 and will be conducted in English. The keynote lecture will be given by Prof. Ilia Rodov of Bar-Ilan University.
Please send an abstract of your paper (maximum 300 words) and a CV (maximum two pages) to [email protected] by May 28, 2021.