French painter Marcel Dyf (1899-1985) noted for his portraits and bouquets of flowers, his inspiration for many compositions often came from his wife Claudine Godat, who posed for him and allowed him to immortalize the spirit of womanhood.
His pastoral scenes capture French countryside with unique color, light and vibrancy.
For an artist to be considered an "Impressionist" in the purest meaning of the word, he must know how to transfer his personal feelings to the canvas.
Through the application of color, this transference is accomplished.
In Dyf's paintings there is no touching, no re-working.
Instead his brushwork is fluid and "first-time" perfect.
One can feel the impact of his colors, i.e. "feel" the wind in his landscapes, "see" the ripples of waves in his waterfronts, and "sense" the various textures of the subjects he paints whether they be trees, human figures, fields of grain or vibrant flower gardens.
His power of suggestion is strong.
He painted not only a beautiful scene but also gave insight into himself through his brushwork and use of color.
His pleasant looseness with the brush puts the viewer in a relaxed mood, allowing one to take time in fully appreciating each painting.
A true Impressionist in every sense of the word, Dyf stands with the masters of his field.
He has influenced numerous artists and has set a standard for contemporary Impressionists to achieve.
His death in 1985 marked the passing of one of the last true Impressionists of our era.
Il pittore Francese Marcel Dyf (1899-1985) noto per i suoi ritratti e mazzi di fiori, la sua ispirazione per molte composizioni proveniva spesso da sua moglie Claudine Godat, che posò per lui e gli permise di immortalare lo spirito femminile.
Le sue scene pastorali catturano la campagna francese con colori, luci e vivacità unici.
Perché un artista possa essere considerato un "impressionista" nel senso più puro del termine, deve saper trasferire sulla tela i suoi sentimenti personali.
Dipinse affreschi nei municipi di Saint-Martin-de-Crau e Saintes-Maries-de-la-Mer.
Dipinse anche affreschi nel Museon Arlaten e nella sala da pranzo del Collège Ampère, entrambi ad Arles.
Progettò anche le finestre all'interno dell'Église Saint-Louis a Marsiglia.
Nel 1935 si trasferisce nel vecchio studio di Maximilien Luce in Avenue du Maine a Parigi.
Nel 1940, a causa dell'invasione tedesca della Francia durante la seconda guerra mondiale, tornò ad Arles.
Si unì rapidamente alla Resistenza francese nella Corrèze e nella Dordogna.
Successivamente tornò a Parigi ed infine si trasferì a Saint-Paul-de-Vence.
Tuttavia, negli anni '50, iniziò a svernare a Parigi e a trascorrere l'estate a Cannes, dove attirò l'attenzione dei collezionisti d'arte americani.
Il suo lavoro è stato esposto e venduto alla Galleria Petrides, al Salon d'Automne, al Salon des Tuileries ed al Salon des Artistes Français di Parigi, nonché nelle gallerie di Cannes, Nizza, Marsiglia e Strasburgo.
Oltreoceano, è stato esposto alla Frost and Reed Gallery di Londra.