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30 Giu [11:26]

Spielberg - Gara 2
La prima di Bortoleto,
psicodramma Campos

Davide Attanasio - XPB Images

La Feature Race, o gara 2 che dir si voglia, dell'evento di Spielberg del campionato FIA F2, ha avuto un non so che di nostalgico, ma non in senso positivo. Sin dal giro di formazione, infatti, il poleman Dennis Hauger (MP Motorsport), Kush Maini (Virtuosi) e Jak Crawford hanno stallato, e sono stati costretti a partire dalla pit-lane.

Nel prosieguo della corsa, si sono poi registrati altri problemi: Zane Maloney (Rodin) ha abdicato dopo una partenza a rilento per le stesse ragioni del terzetto sopra menzionato, e lo hanno "seguito" a circa metà gara il compagno Ritomo Miyata, Richard Verschoor (Trident) e il vincitore della Sprint Race Oliver Bearman (Prema), tutti out per problemi tecnici.

A partire dalla pole position virtuale è stato così Joshua Dürksen (PHM), in grado di tenere la testa per tre giri prima di cedere il comando delle operazioni a Gabriel Bortoleto (Virtuosi). Subito dopo, il paraguaiano è stato sorpassato anche da Franco Colapinto (MP Motorsport), che a differenza del giovane pilota McLaren montava una mescola più dura, adottando una strategia diversa.

Lo stop di Maloney, avvenuto nel corso del sesto giro, ha indotto i commissari a introdurre la VSC. Pepe Martí (Campos) si è fermato prima di tutti, guadagnando la leadership virtuale grazie alla fortunata coincidenza della sosta sotto regime di VSC. La dinamica, tuttavia, è sotto investigazione da parte della direzione gara: c'è da capire se il catalano sia entrato ai box prima o dopo che venisse comunicata la Virtual. Nel secondo caso, vietato dal regolamento, scatterebbe la penalità.

A ogni modo Martí, dopo le soste di Bortoleto, Paul Aron (Hitech) e Isack Hadjar (Campos) tra gli altri, come detto si è ritrovato in testa, mentre il leader del campionato è apparso alle spalle del diretto rivale Hadjar. Prima dei pit-stop però, in un tentativo di sorpasso da parte del franco-algerino sull'estone, quest'ultimo è stato penalizzato di 5 secondi per aver cambiato traiettoria in frenata.

Giunti al ventesimo dei quaranta giri totali, Bortoleto si è ripreso la testa della corsa e non l'ha mai più lasciata, dimostrando la superiorità già evidenziata in gara 1, quando si è piazzato quarto tenendo un gran passo. Sul traguardo, alle sue spalle, l'ottimo Colapinto, contraddistintosi in una rimonta di pregevole fattura negli ultimi giri quando, con gomme più fresche e prestazionali si è sbarazzato di Dürksen, di Enzo Fittipaldi (Van Amersfoort) e dei due piloti del team Campos, sui quali è necessario un paragrafo a parte.

Sul traguardo, Hadjar è arrivato terzo, davanti a Martí. Nel corso del ventisettesimo giro, il primo - non riuscendo a superare il secondo - ha invocato a gran voce uno swap, concesso sia dal team che da Pepe. Non riuscendo poi a staccarsi dal compagno, Martí ha richiesto che si ritornasse allo status quo. Ma Hadjar non se ne è curato. Una situazione gestita male dalla squadra che avrà certamente strascichi nell'immediato dopo gara.

In quinta posizione Fittipaldi, che ha beneficiato della penalità di Aron per terminare davanti per meno di un decimo. Dietro Dürksen, settimo Amaury Cordeel (Hitech), al quarto piazzamento nei punti stagionale. Zona punti chiusa da Taylor Barnard (PHM), quantomeno riuscito a restarne aggrappato, e Zak O'Sullivan (ART), vincitore di una battaglia all'ultimo centesimo con il pilota Aston Martin Jak Crawford (DAMS). Sarebbe finito nei dieci Juan Manuel Correa, ma toccare la linea di ingresso della pit-lane gli è stato fatale: 5 secondi e addio punti.

In conclusione, altra gara negativa per Andrea Kimi Antonelli (Prema), che non è riuscito a ripartire dopo aver effettuato il suo cambio gomme. Con i meccanici della squadra italiana riusciti poi a rimettere in moto la Dallara, il suo recupero si è fermato alla posizione numero quattordici.

Aggiornamento: Martí ha ricevuto una penalità stop and go di 10 secondi, convertita in una penalità di 30 secondi (perché non è stata potuta essere scontata durante la gara), per aver effettuato il pit stop obbligatorio sotto regime di Virtual Safety Car. Con l'iberico fuori dai punti, ne ha approfittato Crawford, che così ne ha guadagnato uno. Inoltre, dieci secondi di penalità a Roman Staněk (Trident) per aver causato una collisione con Rafael Villagómez (Van Amersfoort).

Domenica 30 giugno 2024, gara 2

1 - Gabriel Bortoleto - Virtuosi - 40 giri in 53'39"322
2 - Franco Colapinto - MP Motorsport - 4"296
3 - Isack Hadjar - Campos - 5"553
4 - Enzo Fittipaldi - Van Amersfoort - 11"399
5 - Paul Aron - Hitech - 11"437 *
6 - Joshua Dürksen - PHM - 12"562
7 - Amaury Cordeel - Hitech - 22"557
8 - Taylor Barnard - PHM - 27"634
9 - Zak O’Sullivan - ART - 32"180
10 - Jak Crawford - DAMS - 32"244
11 - Victor Martins - ART - 32"613
12 - Dennis Hauger - MP Motorsport - 33"470
13 - Andrea Kimi Antonelli - Prema - 34"724
14 - Juan Manuel Correa - DAMS - 35"143 *
15 - Pepe Martí - Campos - 36"035 ***
16 - Rafael Villagómez - Van Amersfoort - 49"792
17 - Kush Maini - Virtuosi - 51"433
18 - Roman Staněk - Trident - 1'05"494 **

* 5" di penalità
** 10" di penalità
*** 30" di penalità

Ritirati
Ritomo Miyata
Richard Verschoor
Oliver Bearman
Zane Maloney

Il campionato
1.Aron 117 punti; 2.Hadjar 106; 3.Bortoleto 85; 4.Maloney, Colapinto 75; 6.Crawford 66; 7.Hauger 62; 8.Maini 52; 9.Antonelli 48; 10.Fittipaldi 44; 11.O’Sullivan 42; 12.Martí 37; 13.Correa 30; 14.Bearman 28; 15.Cordeel 25; 16.Dürksen 24; 17.Martins 21; 18.Miyata 19; 19.Verschoor 17; 20.Barnard 14; 21.Staněk 13; 22.Villagómez 8.
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