Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali

Il volume recensito raccoglie interventi del concertatore Daniel Barenboim e del regista Patrice Chéreau, nonché dialoghi tra loro stessi, sorti intorno a Tristan und Isolde di Richard Wagner, spettacolo inaugurale della stagione d'opera e balletto 2007/08 del Teatro alla Scala di Milano. La recensione dà conto dei contenuti del volume (di argomento musicale, teatrale, filosofico e sociale), li connette sinteticamente col milieu culturale odierno ed evidenzia alcuni aspetti di utilità didattica (p.es. la trasposizione di principii teorici e risorse tecniche musicali in immagini accessibili a lettori/ascoltatori non esperti).

In occasione delle celebrazioni per il Cinquecentenario della nascita dei Fratelli Ascanio (1516) e Fulvio Giulio (1517) della Corgna, che si sono appena concluse, si offre un approfondimento sulla figura del Cardinale Fulvio attraverso un particolare sguardo alla sua cultura scritta di riferimento. Fulvio Giulio, infatti, fu un uomo non soltanto di Chiesa ma anche un abile politico coreggente di una Signoria strategica posta tra l’Umbria e la Toscana ossia il marchesato di Castiglione del Lago e del Chiugi (1563-1583). La sua politica religiosa si manifesto soprattutto in favore dell’applicazione delle regole dettate dal Concilio di Trento ma fu anche un uomo di raffinata cultura e un mecenate delle arti di cui ancora oggi le sue dimore, attraverso una forte simbologia architettonica e decorativa, ne manifestano il gusto raffinato e la forte autorappresentazione sul territorio. Nella stessa maniera si adopero nella diffusione della cultura mediante l’istituzione del seminario vesco...

Il presente contributo prende in esame una particolare raccolta che si trova conservata presso la Biblioteca Città di Arezzo. Si tratta di una serie di calchi e di impressioni di sigilli medievali conservati su libri di cui si cerca di restituire la giusta dimensione storica attraverso una riflessione non solo sui singoli pezzi ma sul valore della raccolta in se. La raccolta infatti é il frutto di quel lavoro fatto da intellettuali ed eruditi che da sempre preservarono la cultura locale nazionale mediante un processo di documentazione volto sia alla conservazione che alla valorizzazione. Attraverso lo studio dei manoscritti che tramandano la memoria di tali testimonianze si mettono in luce uno spaccato storico di grande rilevanza scientifica.

2000, anno giubilare. Il pontefice Giovanni Paolo II apre alla comunità degli studiosi gli archivi della Congregazione per la Dottrina della Fede (ex Sant’Uffizio), all’epoca diretta dal cardinal Joseph Ratzinger. Inizia con questo evento il primo vero confronto dell’istituzione religiosa con la comunità scientifica, storica e non solo. L’importanza di tale apertura non può essere compresa se non si ricorda che in passato era prevista persino la pena di morte per coloro che avessero consultato indebitamente i documenti inquisitoriali.
Quale fu nei secoli il rapporto intercorso tra il potere secolare, interessato al governo delle persone, e queste fonti così gelosamente custodite? Come può essere interpretata la contesa di tali documenti e quanto essa è stata espressione delle tensioni dei tempi passati? Attorno a quali temi si focalizzò lo scontro per le carte del “tremendo Tribunale”? Il podestà di Rovigo (metà ’500) e Napoleone Bonaparte (1810) sottrassero numerosi documenti all’Inquisizione romana, ma la somiglianza delle due azioni nasconde la difformità degli intenti che le motivarono. I casi citati vengono proposti come estremi di un arco cronologico nel quale cambiò per sempre il rapporto tra potere secolare e potere religioso: si stava passando dall’ “utrumque ius in utroque foro” a ordinamenti ormai inconciliabili.

Thanks to the development of inquisitorial research, historians can now have a more detailed idea of the Roman Inquisition. Nevertheless, there are some aspects that still remain unknown, such as the inquisitorial staff. This heterogeneous group was composed from notaries, bodyguards, stewards, lawyers and by hundreds people who concretely ran the Tribunal for three centuries. They earned spiritual, economic, military and jurisdictional privileges. These laic collaborators were of fundamental importance, not only to keep strong control over society, but also in building solid relations with local élites. All inquisitorial assistants were an expression of indigenous interests, thus showing us how the so-called “terrible Tribunal” was at the same time a strategic opportunity for aristocratic and powerful families.

This presentation will also encourage general reflections about the Counter Reformation’s and Italian history over the early modern and modern period.

MIRKO ALAGNA, Tra conservazione e rivoluzione. Gli effetti politici delle confessioni protestanti secondo Borkenau e Weber 11 HINNERK BRUHNS, Rationalisation occidentale et modernisation de l'Allemagne? Max Weber, la Réforme et la plus horrible des horreurs 39 DIMITRI D'ANDREA, La genealogia della libertà dei moderni tra autogoverno e indifferenza. La setta come fenomeno anti-politico in Max Weber 69 GREGOR FITZI, Riforma e Controriforma. Il divide fra Europa del sud e del nord nella diagnosi sociologica di Weber 113