Papers by Silvio Panciera
Un'iscrizione cartaginese, pubblicata per la prima volta nel 1951 1 , utilmente ripresa ed emenda... more Un'iscrizione cartaginese, pubblicata per la prima volta nel 1951 1 , utilmente ripresa ed emendata in un contesto più ampio nel 2001 2 e toccata anche da me nel 2006 3 , merita forse un ulteriore esame ravvicinato e qualche altra considerazione meno cursoria, che mi è gradito offrire alla cara amica onorata.
Mea sententia, Civitas ea, cui ara CIL VI, 88 dedicata est, potius serva quam dea eiusdem nominis... more Mea sententia, Civitas ea, cui ara CIL VI, 88 dedicata est, potius serva quam dea eiusdem nominis habenda est. Titulus ergo non inter sacros sed inter sepulcrales inserendus est.
Sappiamo tutti della crescente importanza che le banche dati stanno assumendo per lo studio delle... more Sappiamo tutti della crescente importanza che le banche dati stanno assumendo per lo studio delle fonti sul mondo antico, dalle letterarie alle papirologiche, dalle numismatiche alle epigrafiche alle archeologiche. E tuttavia si ha l'impressione che non tutti siano bene a conoscenza di quello che si sta facendo schEdE E notIzIE 503 in questo campo e delle interessanti nuove possibilità che questi strumenti di lavoro offrono. Così, profittando della cortese ospitalità offerta da Angela Donati, che ringraziamo, EAGLE inaugura in questa Rivista una piccola rubrica intesa a illustrare periodicamente obiettivi, organizzazione e stato di avanzamento del suo progetto, che mira all'informatizzazione di tutto il patrimonio epigrafico del mondo antico, anche con due branche rispettivamente dedicate a Italia (con Roma, cristiane escluse), Sicilia e Sardegna, e a Roma (cristiane). Cominciamo con informazioni molto generali, ripromettendoci di dare in seguito novità ed approfondimenti generali o di settore. L'uso di una pluralità di lingue è voluto e si spera risulti funzionale alla comunicazione. [S. P.].
Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione di testi e illustrazioni senza il permesso s... more Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione di testi e illustrazioni senza il permesso scritto dell'Editore. Hesperìa: studi sulla grecità di Occidente. -1. -Roma: «L'ERMA» di BRETSCHNEIDER, 1990-. -v. ; 24 cm Irregolare Alcuni numeri della rivista hanno carattere monografico e sono dotati di un titolo proprio ISBN 978-88-913-0290-8 (brossura) ISBN 978-88-913-0294-6 (pdf) CDD 21. 930.1 1. Archeologia classica Il volume è stato pubblicato con il patrocinio di
I. -I frammenti sono fonte di gioia e tormento (più di tormento, in realtà, che di gioia) per ogn... more I. -I frammenti sono fonte di gioia e tormento (più di tormento, in realtà, che di gioia) per ogni redattore di Corpora. Sperimentò questa verità anche Luigi Moretti che, nel redigere le sue mirabili Inscriptiones Graecae Urbis Romae, si trovò a dover trattare molte decine di frammenti, e la sto sperimentando io, nel preparare un nuovo supplemento alle sacrae di CIL VI. Le gioie si provano quando, partendo da frammenti disperati, si riesce a restituire iscrizioni sicure, o probabili, o almeno plausibili; i tormenti quando, nonostante ogni sforzo, si rimane in grave incertezza sulla restituzione e non si capisce bene se valga la pena di insistere con le ipotesi, o non sia meglio dichiararsi vinti e rinunciare. Si aggiunge che spesso i frammenti con cui si ha a che fare non risultano manchevoli solo materialmente, ma anche nelle informazioni che servirebbero su luogo, circostanze di ritrovamento ed altro. E tuttavia, a differenza di altri, che possono scegliersi il materiale su cui lavorare, l'editore di un Corpus non può voltarsi da un'altra parte e fingere di non averli visti. Problemi creano anche le restituzioni grafiche, di cui si avverte sempre più l'opportunità, in aggiunta alla documentazione fotografica, ogniqualvolta sia possibile. Dedico alla cara memoria dell'amico, la percezione della cui mancanza ci accompagna quotidianamente, la trattazione di cinque casi esemplari di questo faticoso lavorio.
Che cos'è un'epigrafe 1 ? Bisogna ammettere, quantunque possa sembrare strano, che, né gli epigra... more Che cos'è un'epigrafe 1 ? Bisogna ammettere, quantunque possa sembrare strano, che, né gli epigrafisti, né altri hanno prodotto sinora una definizione di "epigrafe" che sia generalmente accolta. Questioni del genere sono spesso considerate sterilmente accademiche. Personalmente sono di parere diverso, sia perché ritengo che definire chiaramente il proprio oggetto faccia parte dei doveri primari di ogni disciplina, sia perché l'esperienza insegna che è proprio da un'accurata revisione critica dell'oggetto delle proprie ricerche che non di rado una disciplina può uscire, anche metodologicamente, profondamente e vitalmente rinnovata (i casi della filologia e dell'archeologia, a tutti ben noti, forniscono un'ottima riprova di questo asserto). Dunque la questione è meno irrilevante di quanto potrebbe sembrare. In ogni caso, è chiaro che uno stato di indeterminatezza quanto meno non giova, né a cogliere la specificità e la differenza della scrittura epigrafica rispetto ad altre espressioni della cultura scritta, né a definire i compiti e lo "statuto" dell'epigrafista. Vediamo dunque di passare in rassegna, e di discutere, almeno i principali problemi che s'incontrano già quando si voglia chiarire a se stessi e agli altri che cosa sia un'epigrafe.
Per Ekkehard Weber, scusandomi per il ritardo Da tempo mi sono andato convincendo che, non solo p... more Per Ekkehard Weber, scusandomi per il ritardo Da tempo mi sono andato convincendo che, non solo per la nostra disciplina, ma anche più in generale per la ricerca storica, potrebbe essere molto utile elaborare una più articolata periodizzazione dell'epigrafia latina. Per raggiungere questo obiettivo è chiaramente indispensabile un adeguato numero di ricerche mirate e, personalmente, ne ho intraprese alcune nell'ultimo ventennio, volte prevalentemente a studiare l'evoluzione dell'epigrafia latina in età repubblicana (formazione ed evoluzione di un linguaggio specifico per le varie classi di epigrafi; committenza e destinatari; prassi
P rofessor Panciera, volendo introdurre il discorso sull'epigrafia che intendiamo sviluppare in q... more P rofessor Panciera, volendo introdurre il discorso sull'epigrafia che intendiamo sviluppare in questo numero della nostra rivista, ci è sembrato che Lei, che ha insegnato questa disciplina alla Sapienza per oltre un quarantennio e la rappresenta nell'Accademia Nazionale dei Lincei, fosse la persona più adatta da interpellare per raggiungere lo scopo, sempre che sia disponibile a dedicarci un po' del suo tempo Naturalmente sì. Da dove vogliamo cominciare?
Per Géza Alföldy, come ben sa chiunque l'abbia conosciuto abbastanza, era impossibile separare lo... more Per Géza Alföldy, come ben sa chiunque l'abbia conosciuto abbastanza, era impossibile separare lo studio del mondo antico da una minuta conoscenza dei paesi moderni che ne rappresentavano in qualche modo la prosecuzione.
Con nostro grande dolore, il consocio Géza Alföldy ci ha lasciato il 6 di novembre dello scorso a... more Con nostro grande dolore, il consocio Géza Alföldy ci ha lasciato il 6 di novembre dello scorso anno. Conforta solo, in un certo modo, che la sua è stata una morte degna di questo straordinario studioso: rapito alla vita mentre, nella piena integrità delle sue forze e della sua mente, passeggiava sull'Acropoli di Atene in attesa di partire per Corfù dove avrebbe ricevuto una nuova laurea honoris causa, un'altra da aggiungere alle nove già ricevute in varie parti d'Europa e anche in Italia, dove era stato così onorato dall'Università di Bologna, nel 2003.
La serie di sodalitates per il culto dei Divi, che inizia con la creazione dei sodales Augustales... more La serie di sodalitates per il culto dei Divi, che inizia con la creazione dei sodales Augustales (poi trasformati in Augustales Claudiales), continua con i Flaviales (poi Flaviales Titiales), gli Hadrianales e gli Antoniniani 1 . Successivamente, si preferisce non creare ulteriori sodalità, ma sono gli Antoniniani a prendere su di sé il culto anche dei nuovi Divi, eventualmente rendendo evidente questa estensione delle loro competenze nella denominazione dei singoli sodali, che può diventare via via Antoninianus Verianus, Antoninianus Verianus Marcianus, Antoninianus Verianus Marcianus Commodianus e così di seguito fino al nome di Antoninianus Verianus Marcianus Commodianus Helvianus Severianus Antoninianus, tutte denominazioni che, data la loro straordinaria e poco pratica lunghezza, furono occasionalmente anche drasticamente abbreviate 2 . L'ultimo Divus che si sappia positivamente aver avuto dei sodales è Severo Alessandro, divinizzato per iniziativa del senato poco dopo la morte (metà marzo 235) 3 . Secondo una recente proposta, tutte queste sodalità del culto imperiale sarebbero state di fatto abolite 1 Su tutte queste sodalità (non ne sono create per Nerva e Traiano) vd. da ultimo Rüpke 2005 = Rüpke 2008, con principale bibliografia precedente cui va ora aggiunta Masier 2009. Sugli Antoniniani sempre fondamentale Pflaum 1966; vd. anche Alföldy 1979, 512-518 = Alföldy 1999, 163-172. 2 Ad es. in Aurelianus Antoninianus dopo la consacrazione di Caracalla, vd. Alföldy, cit. alla nt. prec. 3 SHA Alex. Sev., 63, 3-4: Senatus eum in deos rettulit ... Dati sunt et sodales, qui Alexandriani appellati sunt. Evidentemente non fu creata una nuova sodalità, ma un altro nome fu aggiunto a quello degli Antoniniani, cui fu demandato anche il nuovo culto.
Entrambi i contributi, in cui la comunicazione si articola, traggono spunto dal ritrovamento, nel... more Entrambi i contributi, in cui la comunicazione si articola, traggono spunto dal ritrovamento, nel 1998, di un nuovo frammento epigrafico in località nota con il nome di Casa Nova (o anche Casa Nova dei Gesuiti), vicino al confine con la tenuta Capobianco), al km 14 della via Nomentana, ma ancora entro i confini del Comune di Roma. Silvio Panciera, autore del primo, ringrazia il Dott. Francesco di Gennaro per avergliene voluto affidare lo studio, che porterà anche alla trattazione di alcuni problemi storici relativi agli ultimi anni dell'età neroniana. Per parte sua, Francesco di Gennaro riconsidererà invece, nella seconda parte, anche alla luce del nuovo documento, alcune vecchie e tormentate questioni topografiche concernenti l'abitato antico di Ficulea, dal quale il pezzo certamente proviene. Tutti e due gli autori volentieri riconoscono al Dott. Andrea Li Marzi il merito di aver trovato il frammento, di cui tratteranno, nel corso di perlustrazioni di superficie condotte nell'area per la sua tesi di laurea, discussa alla Sapienza, presso la cattedra di Andrea Carandini, e di averne reso possibile il recupero da parte della Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma. * Letta nell'Adunanza pubblica del 25 febbraio 2010. 148 REND. DELLA PONT. ACCAD. ROM. D'ARCH. -VOL. LXXXII
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