« Gli ordini di Terrasanta. Questioni aperte, nuove acquisizioni (XII-XVI secolo) », Convegno internazionale di studi, Perugia, 12-16 novembre 2019
Bevignate -uno degli esiti monumentali più importanti e meglio conservati della produzione archit... more Bevignate -uno degli esiti monumentali più importanti e meglio conservati della produzione architettonica e pittorica di committenza templare -Perugia può vantare una consolidata tradizione storiografica in tema di ordini militari. Basti pensare, da un lato, alla pionieristica organizzazione di seminari e convegni internazionali quali Templari e Ospitalieri in Italia. La chiesa di San Bevignate a Perugia (1984), Militia Sacra (1989) e Milites Templi (2005) e, dall'altro, alla raccolta di contributi tematici nei due volumi miscellanei di più ampio respiro Acri 1291 (1996) e Religiones militares (2008). Forte di questi precedenti e in virtù degli apporti derivati dalla collaborazione con il comitato scientifico della Templars Route European Federation, il convegno intende approfondire la genesi e l'evoluzione politico-istituzionale degli Ordini di Terrasanta utilizzando come termine di riferimento la caduta di San Giovanni d'Acri. La conquista da parte del sultano d'Egitto della roccaforte del secondo regno di Gerusalemme costituì, infatti, un vero e proprio discrimen da cui derivò, tra le altre cose, la diaspora dei Canonici del Santo Sepolcro, che all'inizio del Trecento scelsero Perugia come «capitale dell'esilio», e degli ordini militari affermatisi dopo l'esito vittorioso della prima crociata. Particolare attenzione sarà riservata in tal senso ai Templari, agli Ospedalieri di San Giovanni di Gerusalemme e all'Ordine Teutonico, i tre ordini che tra il 1120 e il 1291 non soltanto si posero a presidio dei Regni Latini d'Oriente, ma, grazie all'edificazione di precettorie, commende, ospedali e castelli sparsi in tutta Europa, riuscirono a creare una capillare rete insediativoproduttiva e difensiva di cui ancora oggi si possono apprezzare persistenze di notevole interesse. Una apposita sezione sugli Ordini di Terrasanta e le arti figurative costituirà l'occasione per illustrare gli interessanti esiti di una committenza composita e di lunga durata, in grado di dispiegarsi con modalità originali tanto in Outremer quanto in Europa. Grazie infine alle più recenti acquisizioni storiografiche, si tornerà ad affrontare la questione dell'affaire dei Templari, vero e proprio caso politico tradottosi in un controverso processo di cui si analizzeranno le peculiari modalità procedurali prendendo in esame alcuni casi di specie. Il convegno è organizzato dal Comune di Perugia e dall'Università di Perugia (Dipartimento di Lettere -Lingue, letterature e civiltà antiche e moderne) e si inquadra nell'attività scientifica promossa nell'ambito della Templars Route European Federation, della quale il Comune di Perugia è membro fondatore.
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Papers by Sonia Merli
medieval pilgrimage, associated in turn with the image of the homo viator, capable of traveling great distances for the purpose of devotion and penance in order to obtain eternal salvation. The trip to Jerusalem by land or by sea – one of the three 'peregrinationes maiores', along with Rome
and Compostela – was an elitist phenomenon until the tenth century. Over the course of the eleventh century, it transformed into a collective
experience for men and women from all walks of life. Endowed with strong eschatological resonances, it thereby came to foreshadow, in some ways, the expedition of the armed crucesignati which concluded in 1099 with the reconquest of the Holy Land. Whilst chronicles and hagiographic sources throughout the eleventh century made up for the absence of written accounts from the peregrinationes ad loca sancta, from the beginning of the twelfth century, viatic literature reflected the evolution of an edifying narrative form which, in the case of the English pilgrim Saewulf, who went to Jerusalem 'causa orandi sepulchrum dominicum', reported on both the difficult itinerary and on the devotional journey consisting of visits to the places of the Life and Passion of Christ; these journeys, together, lasted ten months, from July 1102 to May 1103,
seven of them spent in the Holy Land, in the wake of the foundation of the Crusader States.
carismi di taumaturga, mistica e profetessa. Fu così che suor Colomba – percepita nelle vesti di « spetiale advocata et defenditrice » –, divenne oggetto di una crescente devozione, peraltro riservatale spontaneamente dalla « multitudine popolare de la cità de Peroscia » già il giorno del suo arrivo, allorché, come narrato nella Legenda volgare, fu accolta al grido di « ecco la santa, ecco la santa che viene … e receuta in una comune casa del collegio de le sore de la penitentia de sancto Domenico ».
The first was charged with investigating the Order itself, the second with judging individual members of the Order. The remainder of the article explores the itinerant inquest, focused on the Order and the local magnus preceptor, which was conducted in the so-called Terre della Chiesa, the Church’s lands, and in the Abruzzi between the fall of 1309 and the end of July 1310, by papally appointed commissioners whose proceedings were recorded in detail in a parchment roll preserved in the Archivio Apostolico Vaticano. The protagonists were, on the one hand, Pandolfo Savelli, nephew of Honorius IV, former papal chaplain and papal notary, who headed the commission, and, on the other, despite his absence, the magnus preceptor of the Templars in Lombardia, Giacomo da Montecucco, who was with Clement in Poitiers when Philip the Fair had the Templars seized on 13 October 1307, and who on 13 February 1308 fled from Poitiers, betraying the trust of Clement V and jeopardizing the strategies that Clement V had instituted to resolve the issue of the Templars’ innocence or guilt.
https://books.openedition.org/efr/28587
Dai registri di Gregorio IX risulta infatti che il pontefice, venuto a conoscenza della grave crisi attraversata "in spiritualibus" e "in temporalibus" dal monastero benedettino di San Giustino de Arno, decise di riformarlo “in un altro Ordine”. Fu così che il 24 aprile 1238 l’insediamento fu affidato ai "fratres domus militie Templi Ierosolymitani", strategicamente inseriti in questo modo nel quadro di un più ampio sistema di controllo delle terre della Chiesa.
Nel giro di poco tempo, però, alla neonata precettoria templare fu associata una doppia intitolazione, dipendente dal suo articolarsi in due "domus", distanti una decina di chilometri l’una dall’altra. La prima era quella situata nel Territorio Arnate e, in continuità con l’insediamento originario, fu intitolata al martire locale Giustino; la seconda era invece collocata poco al di fuori delle mura della città di Perugia, nel contado di porta Sole, in corrispondenza di una piccola chiesa di pertinenza dell'Ordine intitolata a San Girolamo. Non a caso le fonti indicano ripetutamente l’insediamento templare perugino come "domus Sancti Geronimi et Sancti Benvegnatis de Perusio" o "ecclesia sanctorum Iustini et Ieronimi".
Certo è che quando nel maggio 1256 il templare Bonvicino, cubiculario papale, inviò una petizione al Comune di Perugia, la lettera in questione aveva il seguente oggetto: "super edificatione ecclesie Sancti Benvegnatis", lasciando così intendere la volontà dell'ordine del Tempio di promuovere il culto dell’eremita Bevignate, di cui peraltro, a partire dal 1260, si cominciò a chiedere insistentemente la canonizzazione e le cui spoglie furono collocate in uno spazio ipogeo ricavato in corrispondenza della zona absidale della monumentale chiesa.
medieval pilgrimage, associated in turn with the image of the homo viator, capable of traveling great distances for the purpose of devotion and penance in order to obtain eternal salvation. The trip to Jerusalem by land or by sea – one of the three 'peregrinationes maiores', along with Rome
and Compostela – was an elitist phenomenon until the tenth century. Over the course of the eleventh century, it transformed into a collective
experience for men and women from all walks of life. Endowed with strong eschatological resonances, it thereby came to foreshadow, in some ways, the expedition of the armed crucesignati which concluded in 1099 with the reconquest of the Holy Land. Whilst chronicles and hagiographic sources throughout the eleventh century made up for the absence of written accounts from the peregrinationes ad loca sancta, from the beginning of the twelfth century, viatic literature reflected the evolution of an edifying narrative form which, in the case of the English pilgrim Saewulf, who went to Jerusalem 'causa orandi sepulchrum dominicum', reported on both the difficult itinerary and on the devotional journey consisting of visits to the places of the Life and Passion of Christ; these journeys, together, lasted ten months, from July 1102 to May 1103,
seven of them spent in the Holy Land, in the wake of the foundation of the Crusader States.
carismi di taumaturga, mistica e profetessa. Fu così che suor Colomba – percepita nelle vesti di « spetiale advocata et defenditrice » –, divenne oggetto di una crescente devozione, peraltro riservatale spontaneamente dalla « multitudine popolare de la cità de Peroscia » già il giorno del suo arrivo, allorché, come narrato nella Legenda volgare, fu accolta al grido di « ecco la santa, ecco la santa che viene … e receuta in una comune casa del collegio de le sore de la penitentia de sancto Domenico ».
The first was charged with investigating the Order itself, the second with judging individual members of the Order. The remainder of the article explores the itinerant inquest, focused on the Order and the local magnus preceptor, which was conducted in the so-called Terre della Chiesa, the Church’s lands, and in the Abruzzi between the fall of 1309 and the end of July 1310, by papally appointed commissioners whose proceedings were recorded in detail in a parchment roll preserved in the Archivio Apostolico Vaticano. The protagonists were, on the one hand, Pandolfo Savelli, nephew of Honorius IV, former papal chaplain and papal notary, who headed the commission, and, on the other, despite his absence, the magnus preceptor of the Templars in Lombardia, Giacomo da Montecucco, who was with Clement in Poitiers when Philip the Fair had the Templars seized on 13 October 1307, and who on 13 February 1308 fled from Poitiers, betraying the trust of Clement V and jeopardizing the strategies that Clement V had instituted to resolve the issue of the Templars’ innocence or guilt.
https://books.openedition.org/efr/28587
Dai registri di Gregorio IX risulta infatti che il pontefice, venuto a conoscenza della grave crisi attraversata "in spiritualibus" e "in temporalibus" dal monastero benedettino di San Giustino de Arno, decise di riformarlo “in un altro Ordine”. Fu così che il 24 aprile 1238 l’insediamento fu affidato ai "fratres domus militie Templi Ierosolymitani", strategicamente inseriti in questo modo nel quadro di un più ampio sistema di controllo delle terre della Chiesa.
Nel giro di poco tempo, però, alla neonata precettoria templare fu associata una doppia intitolazione, dipendente dal suo articolarsi in due "domus", distanti una decina di chilometri l’una dall’altra. La prima era quella situata nel Territorio Arnate e, in continuità con l’insediamento originario, fu intitolata al martire locale Giustino; la seconda era invece collocata poco al di fuori delle mura della città di Perugia, nel contado di porta Sole, in corrispondenza di una piccola chiesa di pertinenza dell'Ordine intitolata a San Girolamo. Non a caso le fonti indicano ripetutamente l’insediamento templare perugino come "domus Sancti Geronimi et Sancti Benvegnatis de Perusio" o "ecclesia sanctorum Iustini et Ieronimi".
Certo è che quando nel maggio 1256 il templare Bonvicino, cubiculario papale, inviò una petizione al Comune di Perugia, la lettera in questione aveva il seguente oggetto: "super edificatione ecclesie Sancti Benvegnatis", lasciando così intendere la volontà dell'ordine del Tempio di promuovere il culto dell’eremita Bevignate, di cui peraltro, a partire dal 1260, si cominciò a chiedere insistentemente la canonizzazione e le cui spoglie furono collocate in uno spazio ipogeo ricavato in corrispondenza della zona absidale della monumentale chiesa.
E però, cosa sarebbe il Tartufo senza il 'fascinosum', ovvero senza quell’alone di mistero che circonda questo sempre più super celebrato e agognato gioiello della gastronomia?
Fin dal loro esordio nelle fonti scritte, infatti, i funghi sotterranei hanno suscitato domande, giudizi, appetiti ed emozioni a cui botanici, medici e gastronomi nel corso dei secoli hanno cercato di dare risposta.
The electronic version of this book – https://books.openedition.org/efr/18397 – contains the complete proceedings of the conference, including the numerous abstracts of papers delivered in the various sessions. The printed version consists of the introduction, the bibliography, and the seven plenary lectures.
L’Italia ha una lunga tradizione medievistica. Sono infatti numerosi e autorevoli gli studiosi italiani che hanno dedicato la loro attività di ricerca all’indagine dell’affascinante e complesso millennio medievale. Tra questi, diversi hanno tentato di decifrare non solo il medioevo ‘storico’ a partire dalle fonti dell’epoca, ma anche il medioevo ‘immaginato’, cioè le rappresentazioni e reinvenzioni del periodo medievale nel mondo contemporaneo. Questo ampio fenomeno, che porta il nome di ‘medievalismo’, influenza profondamente le società occidentali in molti aspetti, dall’arte alla politica, dalla cultura di massa alla religione, e l’apporto dato in particolare dall’Italia è stato ed è tuttora cospicuo. Nel presente volume, studiosi affermati e giovani ricercatori offrono il loro contributo sul tema con una serie di indagini focalizzate sul ruolo ricoperto dall’idea di medioevo nella genesi e nello sviluppo di alcuni fondamentali processi socio-politici italiani dal XIX al XXI secolo.
Un caso di studio esemplare in tal senso è costituito dal castello di Carbonana, che, analizzato con approccio multidisciplinare dal punto di vista materiale, documentario e storico-artistico, si è rivelato un sorprendente luogo di incontro tra macrostoria e microstoria.
Recentemente restaurato, e dunque ancor meglio visibile percorrendo la strada di fondovalle che da secoli collega la città di Gubbio a Umbertide e all’Alta Valle del Tevere, il castrum Carbonane figurava già nel 1192 nel privilegio pontificio con cui Celestino III confermava al vescovo eugubino Bentivoglio il possesso di alcuni siti incastellati strategicamente collocati a presidio del territorio diocesano.
Con il venir meno della signoria vescovile, ad avvicendarsi furono due importanti lignaggi cittadini: i ben noti Gabrielli del ramo di Frontone e i Porcelli, di origine fiorentina e di estrazione mercantile, impegnati in un percorso di nobilitazione che avrà il suo coronamento tra Quattro e Cinquecento.
Primi signori del castello furono i Gabrielli, discendenti di quel Cante dei Gabrielli che, in qualità di podestà di Firenze, nel 1302 condannò al rogo in contumacia Dante Alighieri. Ma, in virtù della sua strategica collocazione, anche il Comune di Gubbio nel corso del Trecento utilizzò talvolta il fortilizio, provvisto di un imponente mastio, come strumento di difesa e di controllo del territorio.
A seguito del matrimonio di Giacomo di Galeotto de Porcellis con Francesca, appartenente per parte di madre alla nobile famiglia degli Atti di Sassoferrato e già vedova di Giacomo dei Gabrielli, il castrum Carbonane dagli anni Venti del Quattrocento entrò a far parte dei beni posseduti dalla stirpe dei Porcelli (poi conti di Carbonana), discendenti di quel Rigo cambiatore, olim de Florentia, attestato nelle fonti eugubine a partire dal 1286.
La collana "Fonti per lo la storia dello Studium Perusinum", promossa dall'Università degli Studi di Perugia in vista del settimo centenario della sua fondazione, si propone di mettere a disposizione questi materiali in accurate edizioni, organizzate intorno a distinte tipologie documentarie e a temi storiografici specifici.
avviati, ormai oltre trent’anni fa, da Alain Demurger. Non a caso, è soprattutto con Demurger che Josserand, lungo tutto lo svolgersi della trattazione, intrattiene un fitto
“colloquio a distanza” – le decine di occorrenze censite nell’indice dei nomi ne danno la
misura –, talvolta in sintonia, più spesso in disaccordo con il suo “devancier”, tra le altre
cose autore nel 2002 di "Jacques de Molay. Le crépuscule des Templiers", prima vera biografia scientifica sul personaggio.
https://www.italiamedievale.org/portale/trova-un-tacuinum-trova-un-tesoro/
This paper focuses on parchment number 11 in the Tabulary, which contains two inventories listing the moveable possessions — the “Treasure” — of, respectively, the metropolitan church of Africa, and the church of San Nicola. In twelfth century Sicily, the Latin term Africa usually signified the emirate called Ifrīqiya, which had its capital in al-Mahdīya, often known in Arabic as madīnat Ifrīqiya, “the city of Ifrīqiya”. Both the metropolitan church of Africa, and San Nicola, were located on the peninsula of al-Mahdīya and the adjoining suburb of Zawīla on the mainland in what is Tunisia today.
Norman Sicily and Ifrīqiya: a DocuMult Workshop
Documents, scripts, and islamica law
Il convegno è organizzato dal Dipartimento di studi umanistici dell’Università degli studi di Urbino Carlo Bo e dal Polo museale delle Marche, con il patrocinio dell’Istituto storico italiano per il medio evo e la partecipazione di: Comune di Gradara, Associazione culturale «Italia medievale», rivista «MedioEvo».
Il percorso si articolerà in cinque tappe grazie alla disponibilità di soggetti pubblici e privati che hanno acconsentito ad aperture straordinarie di monumenti in genere non accessibili al pubblico o che hanno accordato particolari condizioni di ingresso. In questo modo, si consentirà ai relatori partecipanti al convegno e ai cultori delle discipline storiche e storico-artistiche di beneficiare di un percorso tematico utile a mettere in valore l’eccezionale concentrazione nella città di Perugia e nei territori contermini di complessi monumentali e opere d’arte riconducibili agli Ordini di Terrasanta attualmente oggetto di ulteriori approfondimenti da parte della comunità scientifica.
https://turismo.comune.perugia.it/articoli/gli-ordini-di-terrasanta-questioni-aperte-nuove-ac
https://www.arnatemplare.eu/
Grazie alla creazione da parte del Comune di Perugia di un itinerario tematico volto a valorizzare le tracce della secolare presenza templare e gerosolimitana nel Territorio Arnate, nell’ambito delle iniziative promosse dal Festival del Medioevo sarà possibile visitare la commenda di San Giustino (località Piccione), la pieve di Santa Maria di Ripa e il complesso templare di San Bevignate (Perugia).
Per volontà del pontefice fu dunque istituita una nuova precettoria templare, che si articolava di fatto in due 'domus' distanti tra loro una decina di chilometri, come risulta dalla doppia intitolazione attestata nelle fonti.
In continuità con l’insediamento originario, infatti, la neonata precettoria manteneva l’intitolazione al martire locale Giustino, cui si andava ad aggiungere quella a San Girolamo, riferita a un piccolo edificio di culto posto poco al di fuori dalle mura della città di Perugia.
Tale chiesa fu sostituita alla metà del Duecento dal monumentale complesso templare di San Bevignate, edificato grazie alla mediazione presso le istituzioni comunali perugine di frate Bonvicino, potente cubiculario papale.
AIDDA is the first Italian association established with the specific objective of promoting and supporting female entrepreneurs, managers and professionals
Esemplare in tal senso è il caso del castello di Carbonana, attestato a partire dal 1192 e recentemente restaurato. Analizzato dal punto di vista materiale, documentario e storico-artistico, il 'castrum Carbonane' si è rivelato un sorprendente luogo di incontro tra macrostoria e microstoria.