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Zayyanidi

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Zayyanidi o ʿAbdalwadidi
StatoRegno di Tlemcen
TitoliSultani
FondatoreYaghmurāsan ibn Zayyān
Ultimo sovranoHasan ibn 'Abd Allah II
Attuale capoestinti
Data di fondazione1235
Data di estinzione1556

Gli Zayyanidi (in arabo زيانيون?, Zayyāniyyūn, in berbero: Izianien) o ʿAbdalwadidi (in arabo بنو عبد الواد?, Banū ʿAbd al-Wād) sono stati una dinastia berbera degli Zanata[1] che ha governato il Regno di Tlemcen: un'area cioè dell'attuale Algeria (definita storicamente in arabo المغرب الأوسط?, ossia al-Maghreb al-Awsaṭ, che significa "Maghreb centrale"), focalizzata attorno alla città di Tlemcen, i cui territori si estendevano da Tlemcen al fiume Chelif e ad Algeri, e che si spingeva fino al fiume Muluia a ovest, a Sijilmassa a sud e al fiume Soummam a est.[2][3] Il loro governo durò dal 1235 al 1556.[4]

Lo stesso argomento in dettaglio: Regno di Tlemcen.

Al collasso del califfato almohade verso il 1236,[5] il Regno di Tlemcen divenne indipendente sotto il governo dei Zayyanidi (o ʿAbdalwadidi), dinastia fondata da Yaghmurāsan ibn Zayyān.[6][7] Ibn Zayyān fu in grado di mantenere il controllo sui gruppi berberi locali, e quando dovette fronteggiare la minaccia esterna dei Merinidi di Fès, si alleò con il Sultanato di Granada e col re di Castiglia, Alfonso X.[6]

Dopo la morte di Ibn Zayyān, il Sultano merinide del Maghreb al-Aqsa (attuale Marocco) Abū Yaʿqūb Yūsuf al-Naṣr assediò Tlemcen per 8 anni (1299-1307), non riuscendo a conquistarla, venne invece conquistata anni dopo dal Sultano merinide Abū l-Ḥasan b. ʿUthmān dopo due anni di assedio, dal 1335 al 1337, i Merinidi non riuscirono però a mantenerne il controllo per molto tempo. Dopo un periodo di autogoverno la città fu di nuovo conquistata dai Merinidi (1352–59) dal Sultano Abū ʿInān Fāris.[6] I Merinidi occuparono periodicamente Tlemcen, in particolare nel 1360 e nel 1370.[8] In entrambi i casi i Merinidi toccarono con mano l'impossibilità di mantenere la regione sotto controllo di fronte alle continue rivolte locali.[9] ma questi episodi sembrano essere stati accompagnati anche dal declino degli Zayyanidi.

Nel XV secolo, fu messo in atto un tentativo di espansione più a oriente, ma risultò disastroso e la conseguenza fu che queste incursioni indebolirono a tal punto il Regno da far piombare in modo intermittente il Regno di Tlemcen nei successivi due secoli, a intervalli, in uno stato di vassallaggio nei confronti degli Hafsidi dell'Ifriqiya e dei Merinidi del Marocco.[9] Quando i cristiani spagnoli presero la città di Orano nel 1509, le continue pressioni dei Berberi li spinsero nel 1543 a tentare un contrattacco contro la città di Tlemcen, con un'azione che fu considerata dal Papato una nuova crociata. Gli Spagnoli fallirono al loro primo attacco, sebbene la vulnerabilità strategica di Tlemcen comportasse il ripiegamento del Regno verso la più sicura e potentemente fortificata base corsara di Algeri.
Nel 1554, il Regno di Tlemcen divenne protettorato dell'Impero ottomano, che più tardi depose gli Zayyanidi e annetté il loro territorio alla Reggenza di Algeri.

La decadenza della dinastia e del Regno può avere avuto numerose ragioni. La prima fu che esso non aveva unità geografica e culturale. Inoltre dovette costantemente fronteggiare problemi interni e non aveva frontiere precise e infine - cosa più importante - la sua dipendenza da beduini arabi e mercenari stranieri per la propria difesa.[6][10]

Galleria d'immagini

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Elenco dei governanti di Tlemcen

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Prima conquista merinide 1337–1348 (il sovrano merinide era Abu al-Hasan b. Uthman)

Seconda conquista merinide 1352–1359 (il sovrano merinide era Abu Inan Faris)

Guerra civile 1427–1429

Conquista sa'dide 1543–1544

  1. ^ (EN) Helen Chapan Metz, Zayanids, su Algeria: A Country Study, Washington, GPO for the Library of Congress. URL consultato l'11 giugno 2010.
  2. ^ (EN) The Abdelwadids (1236–1554), su qantara-med.org. URL consultato il 12 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).
  3. ^ L'Algérie au passé lointain – De Carthage à la Régence d'Alger, p. 175
  4. ^ (EN) Phillip Chiviges Naylor, North Africa: a history from antiquity to the present, University of Texas Press, 2009, p. 98.
  5. ^ Encyclopedia Britannica, lemma «ʿAbd al-Wādid», volume=I: A-Ak - Bayes, Chicago, IL, 2010, 15ª ed. ISBN 978-1-59339-837-8, p. 16
  6. ^ a b c d Encyclopedia Britannica, «ʿAbd al-Wādid», cit.
  7. ^ Delfina S. Ruano, «Hafsids», in: Josef W. Meri (ed.), Medieval Islamic Civilization: an Encyclopedia. Routledge, 2006, p. 309.
  8. ^ Qantara - The Abdelwadids (1236-1554), su qantara-med.org. URL consultato il 12 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 12 novembre 2013).
  9. ^ a b I. Hrbek (1997), "The disintegration of political unity in the Maghrib", in: Joseph Ki-Zerbo & Djibril T. Niane (eds.) (1997), General History of Africa, vol. IV: Africa from the Twelfth to the Sixteenth Century (abridged ed.) UNESCO, James Curry Ltd., and University of California Press, pp. 34–43.
  10. ^ Michael Lower, The Papacy and Christian Mercenaries of Thirteenth-Century North Africa, Università del Minnesota

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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