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Papasula abbotti

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Sula di Abbott
Sula di Abbott sull'Isola di Christmas
Stato di conservazione
In pericolo[1]
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoBilateria
SuperphylumDeuterostomia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
InfraphylumGnathostomata
SuperclasseTetrapoda
ClasseAves
OrdineSuliformes
FamigliaSulidae
GenerePapasula
Olson e Warheit, 1988
SpecieP. abbotti
Nomenclatura binomiale
Papasula abbotti
Ridgway, 1893
Sinonimi

Sula abbotti
Ridgway, 1893

Nomi comuni

(EN) Abbott's Booby, (FR) Fou d'Abbott, (DE) Abbott-Tölpel, (ES) Alcatraz de abbott, (ES) Piquero de abbott

La sula di Abbott (Papasula abbotti Ridgway, 1893) è un grosso uccello marino della famiglia dei Sulidi; è l'unica specie del genere monotipico Papasula. Molto rara, è endemica dell'Oceano Indiano e nidifica, oggi, su un'isola soltanto, l'Isola di Natale (o Isola Christmas), sita a sud di Giava.[1]

La sula di Abbott è lunga circa 79 cm e pesa intorno ai 1460 grammi. Il suo piumaggio bianco e nero la distingue dagli altri Sulidi presenti nella regione. È in grado di riprodursi solamente a partire dagli otto anni di età, ma anche allora, mediamente, porta a termine con successo la nidificazione solo ogni due anni; può vivere fino a 40 anni[2].

Distribuzione e habitat

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Un tempo è certo che la sula di Abbott nidificava anche nell'Oceano Indiano occidentale, in particolare sull'Isola di Assumption nel gruppo di Aldabra (dove William Louis Abbott, al cui nome la specie è dedicata, la raccolse nel 1892, e dove si mantenne con poche coppie fino almeno al 1926), su Rodrigues e forse su Mauritius (dove nel 1890 furono trovate delle ossa subfossili), e sembra inoltre che nidificasse anche nelle Chagos, un gruppo insulare sito nell'Oceano Indiano centrale. Oggi, come si è detto, l'unico e ultimo rifugio della specie è rappresentato dall'Isola di Christmas, dove secondo le ultime stime sopravvivono circa 3000 coppie nidificanti in tutto. Nell'aprile 2007 un esemplare di questa specie è stato fotografato all'interno di una colonia di sule su Rota, una delle Isole Marianne Settentrionali, nell'Oceano Pacifico.

Secondo l'ornitologo scozzese Bryan Nelson, oggi certamente la più grande autorità al mondo in fatto di sule, la sula di Abbott presenta caratteristiche molto peculiari, e appare sotto molti aspetti più primitiva delle altre specie[3]. Come la sula piedirossi (Sula sula), essa nidifica esclusivamente su grossi alberi della foresta tropicale all'interno dell'isola, e mostra significativi interessanti adattamenti a questo insolito tipo di nidificazione: mentre le altre specie sono tutte molto aggressive, cimentandosi in lunghi e talvolta cruenti combattimenti territoriali, la sula di Abbott è infatti singolarmente inibita a tale riguardo (un atteggiamento aggressivo comporterebbe in effetti il rischio di cadere dall'albero, al di sotto della volta arborea con effetti fatali) e si limita a evitare la vista del vicino semplicemente chiudendo l'occhio di quel lato, ciò che facilita la vicinanza tra individui senza che si scatenino comportamenti aggressivi.

Come le sule vere e proprie (la settentrionale, quella del Capo e quella australiana), ma a differenza delle specie tropicali del genere Sula (chiamate in genere boobies), la sula di Abbott ha evoluto inoltre intense ed elaborate cerimonie di corteggiamento, e la coppia si forma e resta unita, pare, per l'intera vita. La nidificazione avviene però solo ogni due anni, iniziando il ciclo a maggio-giugno con la deposizione dell'uovo e terminando non prima del luglio-agosto dell'anno successivo. L'uovo è il più grosso tra tutte le sule (fino al 7,6% del peso della femmina) e il periodo di incubazione (55 giorni) il più lungo. Il successo riproduttivo, per contro, è il più basso, anzi veramente e singolarmente bassissimo, non superando mai il 10 per cento delle uova deposte (per giunta ogni due anni)[2][3].

Alimentazione

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Gli esemplari adulti si nutrono di pesci e calamari e nutrono i pulcini con cibo rigurgitato[2].

Conservazione

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Gran parte dei siti di nidificazione della sula di Abbott sono stati distrutti dall'estendersi delle miniere di fosfati negli anni '60 e '70[4] e da allora questo uccello è stato inserito tra le specie in pericolo. Sull'Isola di Christmas la sopravvivenza della specie è minacciata dai cicloni, dal degrado dei siti di nidificazione e dalla formica pazza gialla (Anoplolepis gracilipes). In mare, invece, costituiscono fattori di rischio la sovrappesca e l'inquinamento marino[5][6].

  1. ^ a b (EN) BirdLife International 2012, Papasula abbotti, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020.
  2. ^ a b c Marchant, S.; & Higgins, P.J. (Eds). (1990). Handbook of Australian, New Zealand and Antarctic Birds. Volume 1: Ratites to Ducks. Oxford University Press: Melbourne. ISBN 0-19-553068-3
  3. ^ a b Nelson, J. Bryan. (1978). The Sulidae. Gannets and Boobies. Oxford University Press: Oxford. ISBN 0-19-714104-8
  4. ^ Nelson JB (1977) report and recommedations on the status and prospects of Abbott's Booby in relation to the British Phosphate Commissioner's mining and conservation policy. Unpublished report. British Phosphate Commission
  5. ^ Garnett, S. (1993) Threatened and Extinct Birds Of Australia. RAOU. National Library, Canberra. ISSN 0812-8014
  6. ^ BirdLife International (2006) Species factsheet: Papasula abbotti. Downloaded from https://www.birdlife.org/ on 17 October 2006

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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