Vai al contenuto

Bootylicious

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Bootylicious
singolo discografico
Screenshot tratto dal video del brano
ArtistaDestiny's Child
Pubblicazione26 giugno 2001
Durata3:27
Album di provenienzaSurvivor
GenereContemporary R&B
Dance pop
EtichettaColumbia Records
ProduttoreBeyoncé, Rob Fusari, Faltone Moore
FormatiCD, vinile
Certificazioni
Dischi di platinoAustralia (bandiera) Australia[1]
(vendite: 70 000+)
Regno Unito (bandiera) Regno Unito[2]
(vendite: 600 000+)
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti[3]
(vendite: 1 000 000+)
Destiny's Child - cronologia
Singolo precedente
(2001)
Singolo successivo
(2001)

Bootylicious è un singolo pop della girlband statunitense Destiny's Child, terzo estratto dal terzo album in studio Survivor, pubblicato il 26 giugno 2001. Il brano è stato il quarto numero uno del gruppo nella classifica statunitense, ottenendo ampio successo, tanto da rendere popolare il neologismo "bootylicious", aggiunto successivamente nell'Oxford English Dictionary.[4]

Composizione e testo

[modifica | modifica wikitesto]

Il brano, scritto e prodotto da Beyoncé Knowles con la collaborazione di Rob Fusari e Faltone Moore, è caratterizzato da un ritmo decisamente veloce e incalzante, e utilizza un campionamento di Edge of Seventeen, canzone del 1981 della cantante rock Stevie Nicks. Inoltre, il brano si ispira ad una delle prime canzoni incise dalle Destiny’s Child (“Boy, I want you”) quando ancora si chiamavano Girl’s Time ed avevano una formazione differente.[5]

È il primo singolo del gruppo in cui Kelly Rowland appaia come cantante principale, esibendosi in entrambe le strofe. Il testo, oltre a parlare di una serata in discoteca in cui le ragazze irrompono da vere mattatrici, parla di sicurezza in sé stessi e di come sia doveroso amare il proprio corpo, a prescindere dalla taglia. Il ritornello è indirizzato a un ipotetico uomo che non è pronto a stare con la protagonista, in quanto il corpo della ragazza è troppo bello per lui.[6]

Etimologia del termine

[modifica | modifica wikitesto]

Il termine «bootylicious» è apparso per la prima volta, con intenti dispregiativi, in un brano di Dr. Dre e Snoop Dogg del 1992, Fuck Wit Dre Day (And Everybody's Celebratin).[7] Beyoncé ha recuperato il termine conferendogli un significato diverso, ovvero di voluttuoso, attraente e pieno di curve. Da quando la canzone è diventata una sorta di inno in tutto il mondo, molti dizionari ed enciclopedie hanno introdotto il termine tra le loro pagine, compresa la prestigiosa enciclopedia di Oxford; la parola nasce dalla fusione tra "booty" (natiche) e "delicious" (delizioso).[4]

Il videoclip del singolo è stato diretto da Matthew Rolston ed è stato presentato in anteprima mondiale su MTV Making The Video. Vengono mostrate diverse tipologie fisiche e comportamentali di persone che si atteggiano di fronte alla videocamera come se si stessero preparando davanti allo specchio, in riferimento al messaggio della canzone che spinge chiunque ad amare il proprio corpo ed accettarlo per quello che è. In questa carrellata di personaggi appare anche la cantante Stevie Nicks, responsabile del beat della canzone preso in prestito da un suo vecchio pezzo, alla quale il gruppo ha chiesto personalmente di apparire in un cammeo. Tra gli altri compare anche la sorella di Beyoncé, Solange Knowles. Le cantanti appaiono con un look decisamente vistoso e appariscente, che comprende catene d'oro al collo, vestiti dai colori sgargianti (gialli, fucsia e azzurri), e tacchi alti. Beyoncé appare con un dente dorato e i capelli biondi con le punte rosa acceso. Le tre ragazze ballano su un podio circondate da una schiera di ballerini a torso nudo, e tre di questi vengono spesso mostrati di spalle, con i pantaloni leggermente abbassati che lasciano intravedere la scritta "Destiny" sui boxer. In una scena il gruppo rende omaggio a Michael Jackson, imitando i passi dell'artista e indossando degli abiti tipici dello stile del cantante. Pochi mesi dopo il lancio del video, il gruppo si è esibito al concerto in onore dei 30 anni della carriera dell'artista, proponendo un medley di Bootylicious e Billie Jean.

Dopo il successo del singolo e del video in programmazione su tutti i canali musicali, il gruppo ha girato anche un altro video. Il videoclip per il remix di Bootylicious prodotto da Rockwilder e Missy Elliott è stato diretto da Little X, ed ha un'ambientazione molto più hip-hop e urbana rispetto all'altro. Missy Elliott esegue una strofa in questo remix, ed appare nel video in una tuta rosa. Le ragazze della band ed Elliott si esibiscono da sole in alcune scene, sullo sfondo di murales e writings che riproducono il loro nome, in compagnia di bambine-sosia. In altre scene appaiono insieme davanti a una folla di ragazzi che balla. È il primo video in cui Kelly Rowland abbia i capelli ricci e un look hip-hop. Questo remix non è apparso su nessuna versione del cd singolo, ma sull'album di remix This Is the Remix.

Successo commerciale

[modifica | modifica wikitesto]

Il singolo è entrato nella Billboard Hot 100 il 9 giugno 2001, e ha raggiunto la vetta della classifica il 4 agosto, diventando la quarta numero 1 del gruppo e il singolo di maggior successo tratto dall'album Survivor in patria. Rimasto in classifica per 19 settimane, il singolo ha relegato alla posizione numero 2 Loverboy di Mariah Carey. Nelle classifiche R&B il singolo è arrivato al numero 2. Nel Regno Unito il pezzo ha debuttato al numero 2 e ha venduto più di 169 000 copie, diventando uno dei più grandi successi della band. Sia in Australia che in Nuova Zelanda è arrivato al numero 4.

In Italia è stato il terzo singolo della band ad entrare in classifica, arrivando al numero 16 e passando 7 settimane nella top20. In Norvegia e Paesi Bassi è arrivato al numero 5, mentre in Svizzera ha mancato per poco la top10 fermandosi al numero 11. Anche in Finlandia è arrivato all'undicesima posizione, passando però solo 5 settimane nella top20.

In Svezia è stato il terzo singolo del gruppo ad entrare in top10, debuttando e fermandosi al numero 8, dove è rimasto per 4 settimane di seguito. Il successo del singolo in molti paesi ha aumentato ulteriormente le vendite dell'album Survivor e ha consolidato lo status del gruppo.

CD-Maxi Columbia 671393 2 (Sony) / EAN 5099767139325
  1. Bootylicious (Album Version) - 3:27
  2. Bootylicious (Ed Case Refix) - 4:45
  3. Bootylicious (M&J's Jelly Remix) - 3:40
  4. Bootylicious (Video)
CD-Single Columbia 671 393 1
  1. Bootylicious (Album Version) - 3:27
  2. Bootylicious (Ed Case Refix) - 4:45
Classifica (2001) Posizione
Australia[8] 4
Austria[9] 23
Belgio (Fiandre)[10] 9
Belgio (Vallonia)[10] 7
Canada[11] 4
Danimarca 12
Paesi Bassi[12] 5
Finlandia[13] 11
Francia[14] 14
Germania[15] 10
Giappone[16] 4
Grecia 18
Italia[17] 16
Nuova Zelanda[18] 4
Norvegia[19] 5
Svezia[20] 8
Svizzera[21] 11
Regno Unito[22] 2
Stati Uniti[11] 1
  1. ^ Charts, su aria.com.au.
  2. ^ (EN) Bootylicious, su British Phonographic Industry. URL consultato il 1º ottobre 2021.
  3. ^ (EN) Destiny's Child - Bootylicious – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato l'8 luglio 2020.
  4. ^ a b (EN) Beyonce managed to add a word to the Oxford English Dictionary. That's powerful., su Capital XTRA. URL consultato il 19 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 19 luglio 2021).
  5. ^ J. Randy Taraborrelli - Becoming Beyoncé: The Untold Story (2015)
  6. ^ Destiny's Child's "Bootylicious" Turns 15, and Beyoncé Has Been Bringing That Jelly Since 2001, su E! Online, 20 maggio 2016. URL consultato il 20 luglio 2021.
  7. ^ (EN) 11 Brilliant Words That Wouldn't Be In The Dictionary Without Pop Stars, su NME, 10 settembre 2014. URL consultato il 20 luglio 2021.
  8. ^ australian-charts.com - Discography Destiny's Child, su australian-charts.com. URL consultato il 20 luglio 2021.
  9. ^ Das österreichische Hitparaden- Destiny's Child, su austriancharts.at. URL consultato il 20 luglio 2021.
  10. ^ a b ultratop.be - ULTRATOP BELGIAN CHARTS, su ultratop.be. URL consultato il 20 luglio 2021.
  11. ^ a b Destiny's Child - Chart history | Billboard, su web.archive.org, 13 dicembre 2015. URL consultato il 20 luglio 2021 (archiviato dall'url originale il 13 dicembre 2015).
  12. ^ Dutch Charts - dutchcharts.nl, su dutchcharts.nl. URL consultato il 20 luglio 2021.
  13. ^ Destiny's Child - Finnish charts portal, su finnishcharts.com. URL consultato il 20 luglio 2021.
  14. ^ lescharts.com - Discographie Destiny's Child, su lescharts.com. URL consultato il 20 luglio 2021.
  15. ^ Suche - Offizielle Deutsche Charts, su offiziellecharts.de. URL consultato il 20 luglio 2021.
  16. ^ デスティニーズ・チャイルドのアルバム売上ランキング, su ORICON NEWS. URL consultato il 20 luglio 2021.
  17. ^ Destiny's Child - Italian charts portal, su italiancharts.com. URL consultato il 20 luglio 2021.
  18. ^ charts.org.nz - Discography Destiny's Child, su charts.nz. URL consultato il 20 luglio 2021.
  19. ^ Destiny's Child - Norwegian charts portal, su norwegiancharts.com. URL consultato il 20 luglio 2021.
  20. ^ Destiny's Child - Swedish Charts Portal, su swedishcharts.com. URL consultato il 20 luglio 2021.
  21. ^ Destiny's Child - hitparade.ch, su swisscharts.com. URL consultato il 20 luglio 2021.
  22. ^ Destiny's Child | full Official Chart History | Official Charts Company, su officialcharts.com. URL consultato il 20 luglio 2021.

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Musica: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di musica