Gerusalemme: differenze tra le versioni
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Versione delle 19:28, 25 dic 2012
Gerusalemme autorità locale | |
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ירושלים القُدس | |
Localizzazione | |
Stato | Israele/ L'area di Gerusalemme est è rivendicata dallo Stato di Palestina come capitale |
Distretto | Gerusalemme |
Sottodistretto | Non presente |
Amministrazione | |
Sindaco | Nir Barkat |
Territorio | |
Coordinate | 31°47′N 35°13′E |
Altitudine | 760 m s.l.m. |
Superficie | 200 km² |
Abitanti | 804 355 (2 012) (30-9-2006) |
Densità | Errore nell'espressione: numero inatteso ab./km² |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 91000–91999 |
Prefisso | 02 |
Fuso orario | UTC+2 |
Nome abitanti | Gerosolimitani |
Cartografia | |
Sito istituzionale | |
«[i Tuoi figli che] amano la sua polvere»
Gerusalemme (in ebraico: ירושלים, Yerushalayim ; in in arabo القُدس?, al-Quds, "la (città) santa", in arabo أُورْشَلِيم?, Ūrshalīm), già capitale ebraica tra il X e il VI secolo a.C.[1], è un'antichissima città di grande importanza storica e geopolitica nonché unica città santa per due delle tre principali religioni monoteistiche (Ebraismo e Cristianesimo) e terza città santa in ordine d'importanza, dopo La Mecca e Medina, per l'Islam. Ufficialmente è la capitale sia dello Stato di Israele sia dello Stato di Palestina, sebbene la città sia occupata da Israele e da questo unilateralmente annessa. La sede presidenziale, gli uffici del governo, la corte suprema e il parlamento israeliano (Knesset) sono qui situati. Le Nazioni Unite e la maggior parte degli Stati non riconoscono Gerusalemme come capitale di Israele, affermando come lo status definitivo di Gerusalemme debba dipendere da futuri negoziati tra Israele e lo Stato Palestinese. La maggior parte degli Stati mantiene le proprie ambasciate a Tel Aviv. Per maggiori dettagli, vedi la sezione #Status internazionale e più diffusamente la voce Status di Gerusalemme.</ref>. Si trova sull'altopiano che separa la costa orientale del Mediterraneo dal Mar Morto, a est di Tel Aviv, a sud di Ramallah, a ovest di Gerico e a nord di Betlemme.
La Città Vecchia e le sue mura, considerate patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, racchiudono in meno di un chilometro quadrato molti luoghi di grande significato religioso come il Monte del Tempio, il Muro del pianto, il Santo Sepolcro, la Cupola della Roccia, la Moschea al-Aqsa. Nel corso della storia Gerusalemme è stata distrutta e ricostruita due volte, e fu assediata, conquistata e riconquistata in decine di occasioni.
Considerata già in epoca antica cuore religioso e culturale della nazione ebraica e, sin dal sorgere del movimento sionista[2], quale capitale dello Stato di Israele, fu così proclamata nel 1950 e designata come tale, completa e indivisa, nella legislazione israeliana il 30 luglio 1980[3]. I Palestinesi, di contro, rivendicano Gerusalemme Est quale propria capitale[4]. Attualmente le maggiori autorità giuridiche e diplomatiche internazionali considerano Gerusalemme Est quale territorio occupato[5].
Geografia
Gerusalemme è sita a 31°47′N, 35°13′E sull'estremità meridionale di un altopiano dei monti di Giudea, che include il Monte degli Olivi (Har HaZeitim) a est e il Monte Scopus (Har HaTzofim) a nord-est; l'altitudine (della città antica) è circa 760 m s.l.m. (la moderna è percorsa da continui saliscendi), la sua superficie è 125 km².
Gerusalemme dista 60 km a est di Tel Aviv e del mar Mediterraneo e 35 km a ovest del Mar Morto. Le città vicine sono Betlemme e Beit Jala a sud, Abu Dis e Maale Adumim a est, Ramallah e Givat Zeev a nord e Mevaseret Zion a ovest.
Città antica
In Gerusalemme è possibile identificare la città antica, circondata ancora oggi da mura difensive con camminamento perimetrale e passaggi obbligati (Porta Nuova, Porta Damasco e Porta di Erode a Nord; Porta di Santo Stefano o dei Leoni e Porta d'Oro murata sulla fiancata della Spianata a Est; Porta del letame o dei Magrebini e Porta di Sion a Sud; Porta di Jaffa ad Ovest) posta su quattro colline:
- a NordOvest è presente il monte Golgota, che con una propaggine meridionale detta "sperone centrale", si insinua tra la valle del Tyropoeon e la valle trasversale. Lo sperone centrale è stato, fin dai tempi antichi, sede di mercato, difeso dalle Mura di Manasse nel 650 a.C. circa. Il Golgota fu usato stabilmente dai Romani per le crocifissioni, ai tempi extra muras.
- a NordEst un complesso collinare che, col rilievo di NordOvest, fu compreso nelle mura della città in epoca romana, sotto Tito, prendendo il nome di "Città Nuova".
- a SudOvest c'è una grossa collina (detta "di Gareb") che raggiunge i 770 m s.l.m., le cui falde meridionali e occidentali costituiscono la valle della Geenna. Il punto più basso di questa è alla confluenza col Cedron, e risulta intorno ai 600ms.l.m.. A Nord si trova la valle trasversale che divide la collina di Gareb dai promontori settentrionali. In questa fu costruito l'acquedotto superiore (V-VI secolo a.C.), che portava le acque alla piscina di Migdal o Amygdalon. Già in periodo gebuseo la collina di Gareb prende nome di Urusalim.
- a SudEst si trova il complesso Sion-Ophel-Moria: si tratta di un rilievo a forma di clava con asse NordSud, la parte più grossa e alta (raggiunge i 750 m s.l.m.) rivolta a Nord. È individuato dalla valle del fiume Cedron sul lato Est, e dalla valle centrale del Tyropoeon a Ovest. Sion è la parte più bassa, il manico di questa clava, e qui fu fondato il nucleo originario della città. L'Ophel, spesso chiamato "Sion" per estensione del termine, è il nome dato al pendio che sale al monte Moriah, dov'è la spianata delle moschee (detta anche spianata del Tempio).
Sebbene Sion e Ophel costituissero il nucleo originario, attualmente si trovano al di fuori delle mura che individuano la cosiddetta città vecchia.
Clima
Gerusalemme gode di un clima mediterraneo, con estati calde e secche e inverni freschi e umidi (anche con innevamento sporadico tra gennaio e marzo). Il mese più freddo è gennaio secondo le serie storiche (temperatura media: 8 °C) ma con deciso e costante spostamento negli ultimi anni verso febbraio o addirittura la prima decade di marzo, i più caldi luglio e agosto (temperatura media: 23 °C); l'escursione termica tra giorno e notte è notevole: le sere sono tipicamente fresche anche in estate. Le precipitazioni annue medie toccano i 590 millimetri, concentrandosi tra ottobre e maggio (particolarmente tra gennaio e marzo). Nei restanti mesi non è raro avere completa assenza di pioggia. Una grande percentuale delle case antiche è dotata di reservoir (cisterne sotterranee) per la raccolta e conservazione dell'acqua e la quasi totalità è dotata di serbatoi esterni sui tetti. La città pesca inoltre acqua fino a 2000 m di profondità. Diffusa la tecnologia del solare, in espansione il fotovoltaico. L'inquinamento dell'aria, ampiamente mitigato dal clima collinare e dal vento costante, deriva principalmente dal traffico automobilistico (responsabile del pesante inquinamento acustico), indisciplinato ed eccessivo rispetto alla capacità di strade costruite in tempi antichi, e non tanto dall'industria.
Storia
Età antica
Le origini di Gerusalemme risalgono all'età della pietra, ma viene menzionata in alcuni testi egiziani del II millennio a.C. ed in particolare in alcune lettere di Amarna risalenti al 1425 a.C.
La città rimase occupata dal clan amorrita dei Gebusei (1000 a.C. circa) fino alla conquista di David, il quale fece di Gerusalemme la capitale del suo regno; David inoltre fece costruire sull'acropoli una reggia assieme a molti altri edifici e ordinò la ricostruzione delle mura di cinta. Successivamente Salomone fece erigere al posto della reggia il tempio di Dio; quest'ultimo fu distrutto nel 587 a.C. a seguito della violenta invasione dei Babilonesi guidati dal re Nabucodonosor che saccheggiarono la città e deportarono la popolazione a Babilonia. Rientrati i Giudei in patria dopo l'editto di Ciro del 538 a.C., costruirono il Secondo Tempio; più tardi Neemia elevò nuovamente le mura.
Nel 331 a.C. Gerusalemme venne occupata da Alessandro Magno e in seguito occupata dai Tolomei d'Egitto sino al 198 a.C., quando cadde sotto il dominio dei Seleucidi di Siria. Questi ultimi invano cercarono di ellenizzare la città, anzi provocarono la famosa rivolta dei Maccabei che, nel 165 a.C., si risolse con la loro vittoria e l'instaurazione della dinastia degli Asmonei, la quale durò fino a quando Gerusalemme (63 a.C.) fu conquistata da Gneo Pompeo. Con la conquista romana Gerusalemme fu consegnata ad Erode che la ricostruì secondo i criteri urbanistici greco-romani e vi fece ampliare il Tempio. Probabilmente sotto il governatorato di Ponzio Pilato, Gesù fu crocifisso sul monte Golgota.
I fermenti religiosi tuttavia provocarono due gravissime rivolte nella città; la prima che si protrasse dal 66 al 70 per la quale fu necessario l'intervento delle legioni romane comandate da Tito; quest'ultimo sedata la rivolta distrusse la città e il tempio; la seconda insurrezione comandata da Simon Bar Kokheba nel 132 permise agli Ebrei la riconquista di Gerusalemme (l'imperatore Adriano voleva infatti trasformarla in colonia romana), ma per breve tempo; i Romani difatti rapidamente mobilitarono le truppe al confine ed eliminarono ogni resistenza ribattezzando la città con il nome di Aelia Capitolina e trasformandola in colonia romana. L'imperatore Costantino e i suoi successori fecero restaurare ed abbellire i luoghi legati alle storie evangeliche e ad erigere la prima chiesa cristiana, quella del Santo Sepolcro.
Nel 614 Gerusalemme fu conquistata dai Persiani sasanidi di Cosroe II che sconfissero Eraclio I di Bisanzio, fecero strage della popolazione e s'impadronirono della reliquia della Vera Croce; la città fu riconquistata dallo stesso Eraclio I di Bisanzio nel 628. Nel 638 si arrese al califfo ʿUmar ibn al-Khaṭṭāb e restò amministrata dai califfi omayyadi di Damasco e da quelli abbasidi di Baghdad.
Dominio arabo e ottomano
Nel 972 fu conquistata dagli Imām/califfi ismailiti Fatimidi ma nel 1071 essa fu presa dall'avventuriero turco Atsïz ibn Uvak, costretto presto a chiedere l'aiuto del selgiuchide Malikshah per evitare la reazione dei Fatimidi. Lo ottenne, senza però poter evitare di essere ucciso nel 1079 dal sultano. Nel confuso quadro istituzionale creato dalla guerra civile tra i vari pretendenti selgiuchidi, a seguito della morte del sultano Malikshāh a fine 1092, i Fatimidi riuscirono a riprendere la città e i territori che da essa dipendevano. Fu quindi una guarnigione fatimide a tentare inutilmente di difendere la Città Santa dall'assedio vittorioso dei Crociati che, nel 1099, se ne impadronirono, erigendola a capitale del loro Regno Latino di Gerusalemme.[6]
Nel 1187 fu riconquistata dai musulmani di Saladino e da quel momento fu sotto la dominazione musulmana degli Ayyubidi e quindi dei Mamelucchi che però, nel 1516, furono sconfitti dal Sultano ottomano Selim I, che annesse al suo Impero Egitto e Siria.
XX secolo
Il dominio ottomano della città durò fino al novembre del 1917, allorquando fu occupata dai britannici comandati dal generale Edmund Allenby, cui partecipò anche un contingente italiano. Con il trattato di Versailles, la città fu dichiarata capitale del Mandato britannico della Palestina. Nel 1949, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò l'internazionalizzazione di Gerusalemme, sotto il controllo dell'ONU per favorire la convivenza di cristiani, musulmani ed ebrei. La componente ebraica pre-israeliana accettò il piano generale di partizione della Palestina in due Stati, uno ebraico ed uno arabo, mentre la componente araba palestinese e il resto del mondo arabo e islamico lo respinsero. Entrambe le parti non erano tuttavia disposte in alcun modo a rinunciare alla Città Santa e per questo le forze ebraiche e quelle arabe giordane della Legione Araba occuparono Gerusalemme: le prime il settore occidentale della città e le seconde la sua parte orientale.
Nel 1950 Gerusalemme fu scelta quale capitale del nuovo Stato israeliano.
Nel corso della guerra dei sei giorni gli israeliani occuparono il settore giordano, suscitando la condanna da parte dell'Assemblea generale dell'ONU. Con un decreto approvato dal Parlamento israeliano (Knesset) si dichiarò, il 30 luglio del 1980, l'ufficiale annessione del settore giordano e la proclamazione di Gerusalemme capitale "unita e indivisibile" di Israele.
Tale proclamazione tuttavia suscitò il malcontento non solo degli arabi, ma anche della gran parte delle diplomazie mondiali, a causa del timore che il riconoscimento di tale status legittimasse l'uso della forza nella soluzione delle controversie internazionali.
- Status internazionale
Lo status internazionale di Gerusalemme rappresenta un problema nodale complesso e di difficile risoluzione nel quadro dei conflitti arabo-israeliani. Svariati tentativi sono stati fatti negli ultimi decenni per definirne lo status giuridico internazionale, tramite risoluzioni ONU e negoziazioni fra le parti, nessuno dei quali ha portato finora ad alcun esito definitivo. La sovranità territoriale di Gerusalemme è attualmente rivendicata sia da Israele che dal popolo palestinese in modalità finora inconciliabili. La varietà di composizione della popolazione della città, luogo di culto delle tre religioni abramitiche, la sua peculiarità storica e l'importanza di luoghi considerati patrimonio dell'umanità rendono la ricerca di una soluzione ancora più complessa, chiamando in causa, oltre ai leader dei due popoli e agli organi internazionali, anche altri soggetti tra cui la Santa Sede.
Israele, dal 1967, ha il controllo de facto dell'intera Gerusalemme, inclusa Gerusalemme Est; per consolidare tale controllo le autorità israeliane hanno messo in campo una serie di politiche urbane volte contemporaneamente a favorire la costruzione di quartieri ebraici nei territori occupati di Gerusalemme Est (nel 2008 in questi quartieri risiedevano circa 195.00 ebrei), e a ostacolare l'espansione urbana dei quartieri arabi.[7] Israele rivendica sull'interna Gerusalemme la piena sovranità - e ne ha affermato per legge costituzionale lo status di capitale "completa e indivisa"[8]. Il popolo palestinese, tramite i suoi rappresentanti, rivendica una parte o la totalità di Gerusalemme (in arabo al-Quds, ossia "la Santa") come capitale del futuro Stato palestinese. La maggior parte dei membri dell'ONU e delle organizzazioni internazionali non accetta né che Gerusalemme sia capitale di Israele, né l'annessione ad Israele di Gerusalemme Est.[9] La maggior parte delle ambasciate si trova nel distretto di Tel Aviv.
Secondo lo studioso Stephen Zunes la "comunità internazionale" in generale non avrebbe accettato di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele[10]. Il ministero degli esteri israeliano in proposito afferma come sia "la maggioranza degli stati" a non aver accettato di riconoscere a Gerusalemme lo status di capitale[11].
Recentemente (maggio 2007), in occasione dei festeggiamenti per il quarantesimo anniversario della riunificazione della città, ha creato sconcerto nel mondo politico israeliano l'assenza di rappresentanze diplomatiche alla cerimonia di Stato. Il primo a declinare l'invito fu l'ambasciatore tedesco, seguito da quello statunitense.[12] Il sindaco Lupolianski reagì rifiutando la necessità di un riconoscimento internazionale[13], mentre membri della Knesset auspicarono che lo status di capitale potesse essere riconosciuto in futuro.[14]
I tentativi di dare uno status definito alla città risalgono al periodo che seguì la fine del mandato britannico della Palestina. Il regime internazionale originariamente previsto dall'ONU per la città di Gerusalemme (corpus separatum)[15], ideato nel quadro del Piano di partizione della Palestina del 1947, non fu mai realizzato e venne abbandonato negli anni seguenti. Dal 1948 al 1967, a seguito dell'assedio della città vecchia da parte della Legione Araba, sfociato nell'espulsione della popolazione ebraica dalla stessa, la città fu separata tra Gerusalemme Est, inclusa la città vecchia più alcuni quartieri orientali minori con sovranità giordana, e Gerusalemme Nuova con sovranità israeliana. Israele acquisì il controllo dell'intera città in seguito alla guerra dei sei giorni del 1967. La città fu proclamata capitale di Israele nel 1950 e designata in seguito come tale nella legislazione israeliana il 30 luglio 1980, data di promulgazione della Jerusalem Law[3].
Tali proclamazioni sono state condannate da Risoluzioni ONU e sentenze di corti internazionali, poiché la città di Gerusalemme comprende territori non riconosciuti come israeliani dal diritto internazionale. La Corte Internazionale di Giustizia ha confermato nel 2004 che i territori occupati dallo Stato di Israele oltre la "Linea Verde" del 1967 continuano ad essere "territori occupati" e dunque con essi anche la parte est di Gerusalemme.
Il 7 ottobre 2002 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione 1322 (2002) confermando le precedenti Risoluzioni 476 e 478 del 1980, 672 del 1990 e 1073 del 1996 e "tutte le proprie altre Risoluzioni rilevanti".
La Corte Internazionale di Giustizia in una sua opinione ufficialmente espressa nel 2004 ha confermato la validità di tali risoluzioni, in particolare della Risoluzione 478, affermando come sia (Ris. CdS 476) "inammissibile l'acquisizione di territorio con la forza" e che tutte le misure amministrative e legislative intraprese da Israele e volte ad alterare lo status di Gerusalemme, inclusa la "legge base" Israeliana che dichiara Gerusalemme quale propria capitale, costituiscono una "violazione del Diritto internazionale".
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha richiamato tutti i membri ONU a "(a) accettare tale decisione e (b) a ritirare le proprie missioni diplomatiche presso Israele che fossero presenti a Gerusalemme". Tale ritiro è effettivamente avvenuto, anche di quegli Stati che avevano proprie ambasciate presso Israele a Gerusalemme. Nella cartografia ONU, non è attualmente indicato alcun centro quale capitale d'Israele (Vedi: mappa di Israele, mappa del Mediterraneo sudorientale, mappa del Medio Oriente).
Tutti gli Stati che hanno rapporti diplomatici con Israele mantengono le proprie ambasciate fuori da Gerusalemme, in genere a Tel Aviv o nelle immediate vicinanze. Nel 2006 gli unici due Stati che avevano l'ambasciata a Gerusalemme, il Salvador e la Costa Rica, hanno notificato al governo israeliano la decisione di spostare le proprie rappresentanze diplomatiche verso Tel Aviv[16]. Successivamente a tale notifica il Salvador l'ha spostata a Herzliya Pituach (un sobborgo di Herzliya che prende il nome da Theodor Herzl) e la Costa Rica a Ramat Gan (un sobborgo di Tel Aviv). Il Congresso degli Stati Uniti ha richiesto da diversi anni lo spostamento dell'ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme, ma nessuno dei governi succedutisi ha messo in atto la decisione. Su 83 ambasciate presenti nel 2008 in Israele, 64 (77%) si trovano a Tel Aviv, 10 (12%) a Ramat Gan (città presso Tel Aviv), 5 (6%) a Herzliya (città presso Tel Aviv), 2 (2,4%) a Herzliya Pituah (sobborgo marino di Herzliya), 2 (2,4%) a Mevaseret Zion (un insediamento israeliano retto da un Local council, ente amministrativo territoriale - ve ne sono 144 in Israele - simile in struttura a un municipio, ma non ancora tale, non raggiungendo la popolazione minima necessaria per esserlo secondo la legge israeliana; si trova nel Distretto di Gerusalemme, a circa 10 km dalla città di Gerusalemme, lungo l'autostrada che la collega a Tel Aviv). In totale, 81 ambasciate su 83 (97,6%) si trovano nel Distretto di Tel Aviv e solo due (Paraguay e Bolivia) in quello di Gerusalemme, ma fuori dalla città di Gerusalemme. (Fonte).
Oltre ai pronunciamenti in sede internazionale, particolarmente esplicita è la posizione ufficiale britannica su Gerusalemme, che in proposito afferma come non sia possibile nessun riconoscimento, e che lo status definitivo della città sarà oggetto di negoziati.
Il congresso statunitense, nel 1995, tentò di imporre all'amministrazione un riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele, cosa non ancora avvenuta.[17]
Cultura
I gerosolimitani sono 743.000 (maggio 2007), di cui 68% ebrei, 30% musulmani, e 2% cristiani; la densità è 5.750,4 abitanti per km². Benché riceva dall'estero alcune migliaia di immigranti ebrei l'anno, lasciano la città più persone di quante vi arrivino; tuttavia l'alta natalità degli arabi e degli ebrei ultra-ortodossi (Haredi) continua a far crescere la popolazione in linea con la media nazionale. Il tasso di fertilità (4,02) e la dimensione familiare (3,8) sono quindi assai superiori alle medie nazionali.
Di conseguenza, cambia la composizione religiosa ed etnica della città: ampia maggioranza, gli ebrei hanno solo il 31% dei bambini sotto i 15 anni, e infatti la quota di ebrei declina dal tempo della riunificazione della città (1967), quando era pari al 74%. Peraltro, fra gli ebrei cresce la quota degli Haredi (ormai più di un terzo degli ebrei locali), che non sono sionisti e il cui stile di vita spinge i giovani ebrei laici a trasferirsi sulla costa mediterranea. Il tema della composizione è politicamente molto sensibile e oggetto di dibattito.
La presente tabella mostra l'evoluzione demografica, con attenzione a quella ebraica. Confronti fra anni vanno effettuati con cautela perché le aree coperte variano con il variare dei confini della città e del distretto.
Anno | Ebrei | Musulmani | Cristiani | Totale | Fonte |
---|---|---|---|---|---|
1471 | 250f | ? | ? | ? | (f=n° famiglie); Baron, 1983 |
1488 | 76f | ? | ? | ? | (f=n° famiglie); Baron, 1983 |
1489 | 200f | ? | ? | ? | (f=n° famiglie); Yaari, 1943 |
1525 | 199f | 616f | 119f | ? | (f=n° famiglie); Baron, 1983 |
1539 | 1.630 m | ? | ? | ? | (m=maschi adulti); Tahrir |
1553 | 1.958 m | 11.750 | 358 m | ? | (m=maschi adulti); Masters, 2004 |
1556 | 2.350 m | ? | ? | ? | (m=maschi adulti); Tahrir |
1563 | 1.720 m | ? | ? | ? | (m=maschi adulti); Tahrir |
1568 | 1.160 m | ? | ? | ? | (m=maschi adulti); Censimento Ottomano[18] |
1597 | 11f | ? | ? | ? | (f=n° famiglie); Tahrir |
1640 | 4.000 | ? | ? | ? | Roger[19] |
1723 | 2.000 | ? | ? | ? | Van Egmont & Heyman[20] |
1844 | 7.120 | 5.000 | 3.390 | 15.510 | Harrel, 1974 |
1850 | 13.800 | ? | ? | ? | Censimento della Anglo-Jewish Association |
1869 | 3.200f | ? | ? | ? | (f=n° famiglie); H.J. Sneersohn, 1869[21] |
1876 | 12.000 | 7.560 | 5.470 | 25.030 | Harrel, 1974 |
1896 | 28.110 | 8.560 | 8.750 | 45.420 | Harrel, 1974 |
1922 | 33.971 | 13.413 | 14.669 | 62.578 | Harrel, 1974 |
1931 | 51.200 | 19.900 | 19.300 | 90.053 | Harrel, 1974 |
1944 | 97.000 | 30.600 | 29.400 | 157.000 | ? |
1947 | 100.000 | ? | ? | 205.000 | inclusi Betlemme e villaggi arabi nei dintorni; ONU, 1983 |
1948 | 100.000 | 40.000 | 25.000 | 165.000 | Harrel, 1974 |
1967 | 195.700 | 54.963 | 12.646 | 263.307 | Harrel, 1974 |
1980 | 292.300 | ? | ? | 407.100 | Città di Gerusalemme |
1985 | 327.700 | ? | ? | 457.700 | Città di Gerusalemme |
1987 | 340.000 | 121.000 | 14.000 | 475.000 | Città di Gerusalemme |
1990 | 378.200 | 131.800 | 14.400 | 524.400 | Città di Gerusalemme |
1995 | 417.100 | 182.700 | 14.100 | 617.000 | Città di Gerusalemme |
1996 | 421.200 | ? | ? | 602.100 | Città di Gerusalemme |
2000 | 448.800 | ? | ? | 657.500 | Città di Gerusalemme |
2004 | 464.500 | ? | ? | 706.400 | Città di Gerusalemme |
2005 | 469.300 | ? | ? | 719.900 | Città di Gerusalemme |
2006 | 481.000 | ? | ? | 733.400 | Città di Gerusalemme |
2007 | 487.100 | ? | ? | 747.600 | Città di Gerusalemme |
2008 | 492.200 | ? | ? | 760.400 | Città di Gerusalemme |
2009 | 497.000 | ? | ? | 772.900 | Città di Gerusalemme |
2010 | 504.000 | ? | ? | 789.000 | Città di Gerusalemme |
Fonti:
- Salo Baron, A Social and Religious History of the Jews, Columbia University Press, 1983.
- Manashe Harrel, "The Jewish Presence in Jerusalem through the Ages", in: Sinai and Oestericcher, eds., Jerusalem, John Day, 1974.
- Bruce Masters, Christians And Jews In The Ottoman Arab World, Cambridge University Press, 2004.
- Avraham Yaari, Igrot Eretz Yisrael, Tel Aviv, 1943, p. 98.
- Nazioni Unite, International Conference on the Question of Palestine—The Status of Jerusalem, 1983 United Nations Information System on the Question of Palestine . Accesso del 26 febbraio 2006.
- Tahrir (registro fiscale turco) Jewish history timeline; Turkish/Ottoman Rule, 1517—1917
- The Statistical Yearbook of Jerusalem, 2011 Edition
Composizione etnica
Tradizionalmente chiuse all'interno dei propri quartieri abitano le quattro maggiori comunità etnico-religiose che popolano la capitale: l'ebraica, la musulmana, la cristiana e l'armena. Le prime due comunità costituiscono oggi la stragrande maggioranza della popolazione cittadina; gli ebrei israeliani rappresentano il 74% del totale, mentre gli arabi palestinesi circa il 25%.
Una città unica
«Quale gioia, quando mi dissero:
“Andremo alla casa del Signore”.
E ora i nostri piedi si fermano
alle tue porte Gerusalemme!»
Ciò che rende davvero unica Gerusalemme è l'essere città santa per le tre più grandi religioni monoteiste del mondo. La città è sacra infatti per gli ebrei, in quanto storico simbolo della patria ebraica, luogo dove fu eretto il Tempio di Gerusalemme (l'edificio sacro più importante per la religione ebraica), nonché capitale del Regno di Giuda e Israele dal 1000 a.C. circa e del Regno di Giuda dal 933 a.C. al 597 a.C.; allo stesso modo sacra per i cristiani poiché luogo in cui Gesù Cristo ha vissuto e sofferto gli ultimi momenti della propria vita terrena, è stato sepolto e poi, secondo i cristiani, è risorto; altrettanto sacra per i musulmani in quanto essi sostengono che Maometto vi sia giunto al termine d'un miracoloso viaggio notturno (isrāʾ) per ascendere poi al cielo pur rimanendo vivo (miʿraj).
Dunque Gerusalemme è da considerarsi uno dei luoghi più affascinanti e ricchi di storia del mondo. Il fatto stesso che un'unica città sia 'sospesa' tra le tre più grandi religioni monoteiste del pianeta è un evento assolutamente straordinario. Gerusalemme in poche parole è luogo simbolo dei più sottili equilibri teologici, religiosi e sociali tra occidente e medio oriente intesi come macroentità culturali.
Cinema
- La Gerusalemme liberata, film del 1913 di Enrico Guazzoni
- La Gerusalemme liberata, film del 1918 di Enrico Guazzoni
- La Gerusalemme liberata, film del 1957 di Carlo Ludovico Bragaglia
- 7 km da Gerusalemme, film del 2007 di Claudio Malaponti
Arti e lettere
Tra il 1559 e il 1575 Torquato Tasso scrisse la "Gerusalemme liberata", un poema ambientato all'epoca delle Crociate in ottave e in 20 canti (raggruppati in cinque parti corrispondenti ai 5 atti della tragedia classica).
Nel 1931 Marc Chagall ha dipinto a olio un quadro intitolato a Gerusalemme.
Nel 1967 Naomi Shemer ha scritto e musicato la canzone "Gerusalemme d'oro" (in ebraico ירושלים של זהב, Yerushalayim shel zahav, /jəʀuʃa'lajim ʃɛlza'hav/ ), il cui ritornello è uno dei più famosi in Israele e nel mondo ("Jerusalem of Gold") e compare, incongruamente, alla fine del film Schindler's List.
Il cantautore italiano Amedeo Minghi ha scritto una canzone dal titolo "Gerusalemme", contenuta nella raccolta Minghi studio collection (2000).
Nel 2002 Amos Oz ha pubblicato il romanzo autobiografico Una storia di amore e di tenebra, in gran parte ambientato nella Gerusalemme degli anni 30 e 40. Anche vari romanzi di Abraham B. Yehoshua sono almeno in parte ambientati a Gerusalemme.
Nella serie animata I Simpson di Matt Groening, a Gerusalemme è ambientato l'episodio La più grande storia mai ra-d'oh-ntata, in cui Homer Simpson è preso dalla sindrome di Gerusalemme e crede di essere il messia che unirà tutte le fedi del mondo.
Istruzione e ricerca
Gerusalemme è sede di varie università, in ebraico, arabo e inglese e lingua italiana:
- l'Università Ebraica di Gerusalemme (Hebrew University of Jerusalem), fondata nel 1925, una delle due istituzioni più prestigiose in Israele, patria di svariati premi Nobel, tra cui Avram Hershko, David Gross, e Daniel Kahneman, e della Biblioteca Universitaria e Nazionale Ebraica, ricca di oltre cinque milioni di volumi e aperta già nel 1892, situata in tre campus: Monte Scopus (Gerusalemme), Givat Ram e Ein Kerem (Ospedale Hadassah), sede delle facoltà di area medico-sanitaria.
- l'Università araba di Gerusalemme (Al-Quds University), fondata nel 1984 come simbolo arabo-palestinese, in un campus a sud-est della città.
- la Bezalel Academy of Art and Design, aperta nel 1906 e la Jerusalem Academy of Music and Dance, aperta nel 1958, i cui edifici sono situati nei campus dell'Università Ebraica (a Monte Scopus e a Givat Ram, rispettivamente).
- il Jerusalem College of Technology, fondato nel 1969 e con sede a Givat Mordechai, una di molte istituzioni che combinano studi laici (ingegneria dell'alta tecnologia e gestione aziendale, nel caso del JCT) e studi religiosi (ebraismo)
- Studium Biblicum Franciscanum, fondato a Gerusalemme nel 1924
- numerose facoltà rabbiniche (Yeshivot)
- Numerose le scuole di lingua ebraica (Ulpan, plurale Ulpanim), legate alla consistente immigrazione ed alla presenza di studenti stranieri (tenuti a superare quasi sempre un severo esame di qualificazione per potersi laureare) nonché all'interesse per il giudaismo di non pochi studiosi.
Il sistema di istruzione pubblica è separato fra ebraico e arabo. Nel settore ebraico le scuole pubbliche sono affiancate da numerose scuole religiose (con materie laiche ed ebraiche), incluse quelle ultra-ortodosse (Haredi) che in genere non hanno materie laiche e quindi non consentono di sostenere l'esame di maturità (Bagrut) né quindi di accedere all'università. Nel settore arabo, che si lamenta di essere sotto-finanziato, le scuole offrono un'istruzione di qualità inferiore, come sembrerebbero dimostrare gli esiti della Bagrut (indispensabile per alcune facoltà universitarie); per contrastare il sovraffollamento sono in costruzione nuove scuole e nel 2007 il governo ha approvato un piano quinquennale.
Turismo
Luoghi di interesse
La grandissima importanza storica di Gerusalemme, la rende una delle città medio-orientali più interessanti dal punto di vista dei luoghi storicamente rilevanti. La concentrazione maggiore di siti storici e religiosi ha sede nella Città Vecchia di Gerusalemme, Patrimonio dell'Umanità dal 1981, circondata dalle mura costruite nel 1538 durante il regno del sultano ottomano Solimano I il Magnifico.
Il quartiere cristiano, situato nella zona nord-occidentale, è confinante a sud-ovest con il quartiere armeno, che sorge oltre la porta di Giaffa; il quartiere cristiano inoltre confina a nord con quello musulmano, il quale si estende in un'area compresa tra la porta di Damasco, la porta di Santo Stefano e la Porta Dorata (oggi murata), a est della quale si trovano il Monte degli Ulivi e l'orto del Getsemani. Il quartiere ebraico, compreso tra le sezioni musulmana e armena, occupa il quadrante sud-orientale della Città Vecchia.
Numerosi sono i monumenti di Gerusalemme, tra questi: la moschea islamica della Cupola della Roccia, che rappresenta il simbolo della città, costruita in età omayyade sul luogo che, secondo il Corano, è quello da cui il profeta islamico Maometto ascese da vivo al Cielo per grazia divina; il secondo è la basilica cristiana del Santo Sepolcro, costruita su una preesistente basilica del IV secolo, a sua volta eretta sul luogo tradizionalmente considerato la tomba di Cristo; il terzo è l'emblematico Muro Occidentale o Muro del Pianto, luogo sacro per eccellenza degli ebrei, residuo del Tempio costruito da Salomone, re di Giudea.
Si segnala inoltre la Chiesa di San Salvatore, fondata nel 1559 dai Francescani, all'interno del complesso ancora oggi sede della Custodia di Terra Santa, dell'archivio storico, della biblioteca, delle edizioni Franciscan Printing Press. Dal 2008 è dotata del più importante organo a canne della città, opera di artigiani austriaci e dono della diocesi di Innsbruck. Nella struttura opera l'Istituto Magnificat, dedicato all'insegnamento musicale (canto, coro, pianoforte, archi, fiati) in collegamento con il Conservatorio di Vicenza, con docenti e studenti ebrei e cristiani, israeliani e palestinesi. Il coro del Magnificat accompagna le celebrazioni cattoliche solenni del Santo Sepolcro e delle altre Basiliche e Santuari.
Nella Città Nuova sono situati il Museo d'Israele (con l'esposizione di alcuni rotoli originali od in riproduzione del Mar Morto), l'Università Ebraica (1918, tra le migliori al mondo, un campus della quale è nella parte araba), il Museo dell'Olocausto o “Yad Vashem”, il Cimitero nazionale del monte Herzl, sede inoltre del Centro Sionistico Internazionale, la Biblioteca nazionale e universitaria ebraica e il Palazzo del parlamento israeliano (Knesset), sia la sede precedente che quella attuale. Pregevoli la Sinagoga di rito italiano, trasportata e riassemblata qui da Conegliano Veneto, la parte più antica dei quartieri di Rehavia e Morasha composte da vicoli stretti e silenziosi. Diverse comunità nazionali (Russia, Francia, Spagna, Italia, Olanda..) hanno ricostruito nella città nuova simboli architettonici dei loro paesi (ad esempio Piazza della Signoria di Firenze nello spiazzo del servizio dell'educazione municipale, chiese ortodosse nel Russian Compound vicino al carcere centrale cittadino, un mulino a vento a Rechavia..). Il passeggio e lo shopping si praticano soprattutto nel triangolo tra Jaffa road, King George street e rechov Ben Jehuda (l'artefice della lingua ebraica moderna) oppure in Salach-Din street, la via principale del quartiere arabo ad Est. Un intero quartiere quasi è dedicato al terziario ed allo shopping (Talpiot) oltre al grande Mall "Malha" (Regina), nei pressi dell'omonima stazione ferroviaria. Il mercato popolare ebraico è in Mahanè benJehuda, il suk da Porta Damasco verso Nord. La parte moderna di Gerusalemme si è sviluppata attorno alla Città Vecchia anche con insediamenti di grandi dimensioni (quartiere di Ghilo).
Dal 1981 la Città Vecchia di Gerusalemme è inserita tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO. L'anno seguente viene elencata tra i "patrimoni in pericolo" in seguito alla richiesta avanzata dalla Giordania.
Gerusalemme ospita anche il Bible Lands Museum, un museo che "esplora" la cultura dei popoli e delle terre citati nella Bibbia, fra cui gli antichi Egizi, i Cananei, Filistei, Aramei, Ittiti, Elamiti, Fenici e Persiani.
Economia
Storicamente, l'economia di Gerusalemme, città lontana dai porti e dalle vie commerciali (Giaffa, Gaza), dipendeva dai pellegrini, ossia, come oggi lo si chiama, dal turismo religioso internazionale. Il turismo culturale e religioso, oltre alla consistente presenza di studenti stranieri presso le università civile e le facoltà ecclesiastiche(Studium Biblicum Franciscanum dei Frati Minori, Ecole Biblique et Archeologique Francais dei Domenicani, S. Paul Theological Institute dei Salesiani ed altri centri ecumenici e riformati), è ancor oggi il volano principale (6,1% degli addetti solo in alberghi e ristoranti), ma da 40 anni è sempre più chiaro che il benessere della città non può affidarsi solo ad esso.
L'urbanistica favorisce il turismo ma scoraggia lo sviluppo economico: una legge approvata durante il Mandato britannico per conservare l'estetica della città impone che ogni edificio sia costruito in pietra di Gerusalemme; inoltre, solo il 2,2% della superficie della città è destinabile a industria e infrastrutture (la metà di Tel Aviv, un settimo di Haifa), in gran parte ad Atarot.
Di conseguenza, solo l'8,5% della forza lavoro è impiegata nell'industria manifatturiera (in Israele 15,8%), anche se un numero crescente di imprese high-tech internazionali si sta localizzando nel parco industriale di Har Hotzvim, periferia nord della città.
In quanto polo religioso e culturale, ma anche in quanto città afflitta da una non trascurabile povertà (vedi sotto), la quota di addetti nell'istruzione (17,9%), nella sanità (12,6%), nei servizi sociali (6,4%), è ampiamente superiore alla media nazionale.
In quanto capitale dello Stato di Israele, Gerusalemme è sede anche di una quota importante di posti di lavoro pubblici (8,2% del totale, contro una media nazionale del 4,7%), in misura crescente dopo l'unificazione della città sotto controllo israeliano in seguito alla guerra dei sei giorni (1967); inoltre da allora il governo offre sussidi e incentivi alle nuove imprese che si localizzano in città.
Dal 1967 (ma in realtà già dalla divisione del 1948) la parte araba fino al 1967 (Gerusalemme Est) si è sviluppata a ritmi più lenti della parte israeliana dal 1948 (Gerusalemme Ovest). Ciononostante, le famiglie con persone occupate sono il 76% a est e solo il 67% a ovest, a causa del gran numero di ebrei ultra-ortodossi (Haredi) maschi che non entrano nella forza lavoro. Il tasso di disoccupazione (2007) è leggermente migliore a Gerusalemme (8,3%) che nel resto di Israele (9,0%), anche se in gran parte a causa del relativamente basso tasso di attività. Per queste ragioni, oltre che per la seconda Intifada, la quota di abitanti sotto la soglia di povertà è cresciuta in entrambe le parti della città fra il 2001 e il 2007 (+40%). Nel 2006, il reddito mensile medio per occupato era a Gerusalemme NIS 5.940 (1.080 euro), NIS 1.350 (245 euro) sotto alla media di Tel Aviv.
Trasporti
L'aeroporto di Gerusalemme (IATA: JRS, ICAO: LLJR, OJJR) si trova a 12 km a nord dal centro città, nei territori palestinesi occupati da Israele dal 1967 in seguito alla guerra dei sei giorni. Nel 2001 è stato chiuso ed affidato alle Forze Armate a causa della seconda Intifada. L'aeroporto più vicino è l'aeroporto di Tel Aviv-D. Ben Gurion a 58 km dalla città.
L'unica linea ferroviaria è la Tel Aviv - Bet Shemesh - Gerusalemme (stazione di Malha), tortuosa e con scarse frequenze, con prezzi e tempi non concorrenziali con i taxi collettivi. È in costruzione una linea ad alta velocità da Tel Aviv a Gerusalemme, di cui si prevede il completamento nel 2011 ma che oggi è in forse per motivi di bilancio.
La cooperativa Egged, la seconda più grande società di trasporto pubblico del mondo, gestisce dal 1948 quasi tutto il trasporto pubblico urbano e inter-urbano in Israele, quest'ultimo dalla stazione centrale degli autobus a Rechov Yafo (ingresso ovest alla città, dall'autostrada 1).
Il trasporto pubblico locale offre la scelta di autobus (Egged), o taxi anche collettivi (Sherut). Il sistema ostacola la continuità di spostamento tra la zona araba e quella israeliana. Nell'agosto del 2011 è stata completata l'unica linea della metrotranvia di Gerusalemme (Jerusalem Light Rail), dotata di 23 fermate ed esteso fino ad alcuni quartieri arabi della cintura metropolitana.
Amministrazione
La municipalità di Gerusalemme fu istituita sotto l'Impero Ottomano nel 1863.
Dal 1948 al 1967 sono esistite due diverse amministrazioni per la città, una israeliana e una giordana (Amanat al-Quds o Gerusalemme Est).
La città, divisa in seguito alla guerra arabo-israeliana del 1948, è stata riunificata nel 1967, dopo la guerra dei sei giorni e l'azione dei paracadutisti israeliani in Città Vecchia. Il camminamento delle mura conserva alcune indicazioni delle postazioni giordane durante il conflitto.
Il consiglio cittadino conta 31 consiglieri eletti, uno dei quali è il sindaco, che ha un mandato quinquennale e può nominare sei vicesindaci. Solo il sindaco e i vicesindaci sono remunerati. Le riunioni del consiglio avvengono solitamente a porte chiuse, ma almeno una volta al mese si tiene una seduta pubblica. L'amministrazione municipale ha sede a piazza Safra (Kikar Safra) che si affaccia sulla parte di Jaffa Road vicina alla Città Vecchia e nelle vicinanze del palazzo della Posta Centrale e della Banca Nazionale (Bank Leumì).
La città è anche la capitale dell'omonimo distretto israeliano (prefisso telefonico distrettuale 02).
Sindaci
- Nir Barkat (novembre 2008-) Indipendente (ex Kadima)
- Uri Lupolianski (2003-2008) Giudaismo Unito della Torah
- Ehud Olmert (1993-2003) Likud
- Teddy Kollek (1965-1993) Laburisti
Città gemellate
Sport
Come nel resto d'Israele, lo sport più popolare è il calcio, seguito dalla pallacanestro. A Gerusalemme è attiva una polisportiva, l'Hapoel Gerusalemme, attiva nel calcio, nella pallacanestro, nel nuoto e nel calcio a 5.
Calcio
Le squadre principali della città sono:
- Il Beitar Gerusalemme, fondato nel 1936 e militante nella massima seria israeliana, che ha nel suo palmarès ben 6 campionati israeliani, 7 Coppe d'Israele e 2 Coppe Toto.
- L'Hapoel Gerusalemme, sezione calcistica dell'omonima polisportiva, fondata nel 1926 e militante nella seconda serie israeliana, che ha nel suo palmarès 1 Coppa d'Israele.
Personalità legate a Gerusalemme
- Melchisedec, principe di Salem
- Re Salomone, re d'Israele
- Gesù di Nazaret
- Maria, madre di Gesù di Nazaret
- Flavio Giuseppe, storico
- San Cirillo di Gerusalemme, padre della Chiesa
- Papa Teodoro I
- Melisenda di Gerusalemme, regina
- Isaac Luria (o Yitzhak Ashkenazi), cabbalista
- Shmuel Yosef Agnon, scrittore e premio Nobel
- Aref al-Aref, sindaco
- Daniel Auster, sindaco
- Mili Avital, attrice
- Uzi Baram, uomo politico, più volte ministro
- Mustafa Barghuti, medico e uomo politico
- Zeev Boim, uomo politico, più volte ministro
- Avraham Burg, presidente della Knesset
- Eli Cohen, spia
- Aref al-Dajani, sindaco
- Mordechai Eliyahu, rabbino capo d'Israele
- Ruth Gavison, giurista
- Brian George, attore
- David Grossman, scrittore
- Sami Hadawi, dirigente del catasto e scrittore
- Amira Hass, giornalista
- Naomi Chazan, accademica e politica
- Amin al-Husayni, Gran Mufti di Gerusalemme e uomo politico
- Musa al-Husayni, sindaco e uomo politico
- Eliahu Inbal, direttore d'orchestra
- Dalia Itzik, presidente della Knesset
- Hussein al-Khalidi, sindaco e uomo politico
- Yussef al-Khalidi, sindaco, presidente del parlamento ottomano
- Ruhi al-Khatib, sindaco
- Dan Meridor, uomo politico, più volte ministro
- Dorrit Moussaieff, gioielliera, first lady d'Islanda
- Raghib al-Nashashibi, sindaco e uomo politico
- Yitzhak Navon, Presidente dello Stato d'Israele
- Amos Oz, scrittore
- Shahar Peer, tennista
- Natalie Portman, attrice
- Yitzhak Rabin, generale e Primo ministro
- Reuven Rivlin, presidente della Knesset
- Edward Said, docente universitario
- Renen Schorr, sceneggiatore, regista e produttore
- Tom Segev, storico
- Sirhan Sirhan, assassino di Robert Kennedy
- Adin Steinsaltz, talmudista
- Shmuel Tamir, uomo politico
- Suha Tawil, moglie di Yasser Arafat
- Ahmet Kutsi Tecer, poeta e insegnante
- Aaron Valero, medico
- Yitzhak Yedid, pianista e compositore
- Yigael Yadin, archeologo, militare e politico
- Abraham B. Yehoshua, scrittore
- Farid Hanania, accademico
- Bayan Hout, storica
- Ruhi al-Khalidi, saggista
- Khalil al-Khalidi, shaykh e presidente del Shari'a-Berufungsgerichts (Il Cairo)
- Walid Khalidi, storico
- Nurit Zarchi, poetessa e giornalista
- Sobhi Zubaydi, artista
Galleria
Note
- ^ Capitale del Regno di Giuda e Israele dal 1000 a.C. circa e del Regno di Giuda dal 933 a.C. al 597 a.C.
- ^ Lo stesso termine "sionismo" deriva dal nome del monte Sion, considerato il primitivo nucleo della città di Gerusalemme.
- ^ a b Basic Law: Jerusalem, Capital of Israel
- ^ Il 6 ottobre 2002 Yasser Arafat promulgò una legge che proclamava formalmente Gerusalemme Est (vale a dire la parte cosiddetta "araba", comprendente la Città Vecchia di Gerusalemme) capitale del futuro stato della Palestina.
- ^ Gerusalemme Est si trova al di fuori dei confini internazionalmente riconosciuti di Israele; la sua annessione è stata considerata non valida dall'ONU. Per maggiori dettagli, vedi la sezione #Status internazionale e più diffusamente la voce Status di Gerusalemme.
- ^ Cfr. Claudio Lo Jacono, Storia del mondo islamico (VII-XVI secolo). I - Il Vicino Oriente, Torino, Einaudi, 2004, pp. 303 e segg.
- ^ Cfr. Francesco Chiodelli, Gerusalemme contesa. Dimensioni urbane di un conflitto, Roma, Carocci, 2012; cfr anche Francesco Chiodelli, "Planning Jerusalem Uno sguardo panoramico sull’urbanistica nella Città Santa in relazione al conflitto israelo-palestinese", Planum, The Journal of Urbanism, 2/2011, pp. 1-12
- ^ Legge Fondamentale: Gerusalemme capitale di Israele, approvata dall Knesset il 30 luglio 1980.
- ^ Risoluzione 478 del Consiglio di Sicurezza dell'ONU del 20 agosto 1980.
- ^ "The international community refused to recognize Jerusalem as Israel's capital, believing that to do so would establish the dangerous precedent of legitimizing territorial expansion by military conquest--in direct contravention of United Nations resolutions" (Stephen Zunes) [1]
- ^ "Most states have not respected Israel's sovereign right to determine its own capital city, and have refused to recognize Jerusalem as the capital of Israel Israel Ministry of Foreign Affairs
- ^ Fonti: Israel Insider; Perché non riconoscere Gerusalemme capitale? di Dimitri Buffa L’Opinione.it, 15 maggio 2007
- ^ «La città ebraica di Gerusalemme è parte integrante di Israele, anche se la maggioranza mondiale non lo riconosce», Uri Lupolianski, sindaco di Gerusalemme (Israel heute, maggio 2007) [2]
- ^ «Mi auguro che Gerusalemme diventi la capitale di Israele riconosciuta internazionalmente come tale.», Colette Avital, Israel heute, maggio 2007 [3]
- ^ IMEU: Links: 2.7 - Jerusalem and the Corpus Separatum proposed in 1947
- ^ Il Jerusalem Post, dopo lo spostamento dell'ambasciata del Costa Rica, ha chiesto sarcasticamente ai suoi lettori di rispondere a un quiz: "Nomina l'unico paese al mondo che riconosce Gerusalemme come capitale di Israele. Molti avrebbero difficoltà a indovinare, ma la sorprendente risposta alla domanda è: El Salvador." jerusalem post, agosto 2006. Poco dopo, anche El Salvador ha spostato la sua ambasciata nei pressi di Tel Aviv.
- ^ "Il Congresso americano, dal 1995, impone alla Casa Bianca di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele e di trasferire il corpo diplomatico americano da Tel Aviv alla città santa, malgrado l’Amministrazione trovi sempre una scusa per non farlo." 29 marzo 2006, Rocca su Il foglio [4]
- ^ Jewish history timeline; Turkish/Ottoman Rule, 1517—1917
- ^ French traveler, Jewish history timeline; Turkish/Ottoman Rule, 1517—1917
- ^ Christian travelers Johann Aegidius Van Egmont and John Heyman, Jewish history timeline; Turkish/Ottoman Rule, 1517—1917
- ^ New York Times, February 19, 1869
Voci correlate
- Giudaizzazione di Gerusalemme
- Basilica del Santo Sepolcro
- Capitale della Terra d'Israele
- Chiesa di Gerusalemme
- Cupola della Roccia
- Custodia di Terra Santa
- Gerusalemme Celeste
- Monte Moriah
- Moschea al-Aqsa
- Regno di Gerusalemme
- Sindrome di Gerusalemme
- Spianata delle moschee
- Status di Gerusalemme
- Storia di Gerusalemme
- Tempio di Gerusalemme
- Quattro Città Sante
Altri progetti
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Collegamenti esterni
Mappe
Status della città
- (EN) Posizione ONU sullo status di Gerusalemme
- (EN) Basic Law: Gerusalemme, Capitale di Israele, Governo di Israele
- (EN) Posizione palestinese su Gerusalemme
Notizie e media
- The Jerusalem Post
- Al Quds Giornale (Arabica)
- Jerusalem Media and Communications Centre
- [5] The MediaLine
- Gerusalemme, la città contesa. Centro Italiano per la Pace in Medio Oriente