Visualizza wikitesto di Campi Flegrei

{{nota disambigua}}
{{C|voce calderone con vari recentismi dovuti all'attualità del bradisismo nell'area e parti non wikificate correttamente. Da controllare la corrispondenza tra osservatorio vesuviano e quanto scritto nella sezione geologica (vd. discussione)|geografia|giugno 2024}}
{{Montagna
|nomemontagna = Campi Flegrei
|immagine = Panorama con Cratere degli Astroni.jpg
|didascalia = Panorama dei Campi Flegrei con al centro il cratere degli Astroni
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I '''Campi Flegrei''' ({{lang-grc|φλέγω|phlégō|brucio|p=no|pp=no|da=si}}, letteramente "campi ardenti") sono una vasta area di natura vulcanica della [[città metropolitana di Napoli]], attiva da più di {{formatnum:80000}} anni.<ref>{{Cita web|url=https://www.ov.ingv.it/index.php/monitoraggio-sismico-e-vulcanico/campi-flegrei|titolo=Osservatorio Vesuviano - I Campi Flegrei - Inquadramento|sito=www.ov.ingv.it|accesso=2024-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ingv.it/campi-flegrei|titolo=CAMPI FLEGREI|autore=Enrico Rocchetti|sito=Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia|data=2018-06-05|accesso=2024-05-30}}</ref> Abitati sin dall'epoca preistorica e protostorica, furono luogo dell'insediamento delle prime colonie della [[Magna Grecia]] nell'[[VIII secolo a.C.]], comprese tra gli odierni comuni di [[Bacoli]] e [[Pozzuoli]]. Costituiscono un territorio di rilevanza storica, culturale e geologica.

==Territorio==
[[File:Naples - Campi Flegrei caldera cluster.jpg|miniatura|Immagine satellitare dei Campi Flegrei]]
[[File:Phlegraean Fields Relief Map, SRTM-1.jpg|miniatura|Immagine topografica dei Campi Flegrei]]
L'area è una [[Supervulcano|grande caldera]] in stato di quiescenza, con un diametro di {{M|15|-|18|u=km}}, i cui limiti sono dati dalla collina di [[Posillipo]], dalla [[collina dei Camaldoli]], dal monte di Cuma e dal monte di Procida (buona parte della caldera si ritrova anche nel mare). La caldera si è generata a seguito di violente eruzioni, presumibilmente [[Ignimbrite campana|ignimbrite]] e [[Tufo giallo napoletano (eruzione)|tufo giallo]]. L'ultima eruzione definita di [[Monte Nuovo]] è avvenuta nel [[1538]],<ref>{{Cita web|url=https://www.uniroma3.it/articoli/campi-flegrei-definito-il-comportamento-del-vulcano-prima-durante-e-dopo-leruzione-del-1538-339521|titolo=CAMPI FLEGREI - Definito il comportamento del vulcano prima, durante e dopo l’eruzione del 1538|sito=Università Roma Tre|accesso=2024-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.geopop.it/eruzione-di-monte-nuovo-del-1538/|titolo=L'eruzione di Monte Nuovo del 1538 ai Campi Flegrei e i terremoti che l’hanno preceduta|autore=Stefano Gandelli|data= 1º aprile 2022|accesso=9 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240521053417/https://www.geopop.it/eruzione-di-monte-nuovo-del-1538/|urlmorto=no}}</ref> da allora la caldera è quiescente ma continuano i segnali di attività, in particolare i Campi Flegrei sono caratterizzati da vulcanismo secondario e sono noti per il fenomeno del [[bradisismo]] e le [[Bradisismo flegreo|crisi recenti]].

La caldera è costituita da numerosi crateri e piccoli edifici vulcanici (almeno ventiquattro), alcuni dei quali presentano manifestazioni gassose effusive o idrotermali ([[Solfatara di Pozzuoli|Solfatara]], [[Area idrotermale di Pisciarelli|Pisciarelli]]). In tutta la zona sono visibili importanti depositi di origine vulcanica come il Tufo Grigio Campano (o [[ignimbrite]] Campana) o il Tufo Giallo. Nella zona sono presenti dei laghi di origine vulcanica ([[lago d'Averno]]) e laghi costieri originatisi per sbarramento ([[lago di Lucrino]], [[lago Fusaro]] e [[lago Miseno]]).

La caldera è in parte sommersa dal [[golfo di Pozzuoli]]. L'edificio vulcanico maggiore, la [[collina dei Camaldoli]], è alta 457 [[m s.l.m.]]

L'area dei Campi Flegrei è compresa nei comuni di [[Bacoli]], [[Monte di Procida]], [[Pozzuoli]], [[Quarto (Italia)|Quarto]], [[Giugliano in Campania]], [[Marano di Napoli]] e [[Napoli]]. In particolare, i primi quattro comuni citati, che occupano la caldera flegrea, sono quasi completamente flegrei. La frazione flegrea [[Licola]] è compresa nel comune di Giugliano in Campania. Marano di Napoli è sulle pendici settentrionali dei Camaldoli e si affaccia in parte sulla caldera. Ricade infine nei Campi Flegrei la zona occidentale del comune di Napoli, con i quartieri di [[Bagnoli (Napoli)|Bagnoli]], [[Fuorigrotta]], [[Soccavo]], [[Pianura (Napoli)|Pianura]] all'interno della caldera e i quartieri di [[Posillipo]], [[Chiaia]], [[Vomero]], [[Arenella (Napoli)|Arenella]], [[Chiaiano]] in parte all'interno e a ridosso della caldera.

Fanno parte dell'area flegrea benché non del vulcano Campi Flegrei anche le [[isole Flegree]] di [[Ischia (isola)|Ischia]], [[Procida]] e [[Isola di Vivara|Vivara]]. Esse hanno una storia e cronologia in parte differente, in parte parallela a quella dei vulcani sulla terraferma. Inoltre numerosi altri crateri sono stati individuati nel golfo di Pozzuoli, sprofondati nel mare o disgregati da esso nel corso dei millenni.<ref>{{Cita web|url=https://www.ingv.it/newsletter-ingv-n-4-aprile-2020-anno-xiv/il-vulcano-c-e-ma-non-si-vede-i-campi-flegrei-tra-mito-e-realta|titolo=Il vulcano c’è ma non si vede: i Campi Flegrei tra mito e realtà|autore=Sara Stopponi|sito=Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia|data=2020-03-13|accesso=2024-05-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.treccani.it/enciclopedia/campi-flegrei_(Enciclopedia-Italiana)/,%20https://www.treccani.it/enciclopedia/campi-flegrei_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=FLEGREI, CAMPI - Treccani|sito=Treccani|accesso=2024-06-03}}</ref>

==Cultura e paesaggio==
[[File:Shepherd-vicinity of Naples.jpg|miniatura|destra|270px|Mappa dei dintorni di Napoli, dallo ''Historical Atlas'' di W.R. Shepherd (1911)]]
[[File:Capo Miseno, Nisida e Capo Posillipo.jpg|miniatura|sinistra|270px|Particolare della costa flegrea]]
[[File:Jacob Philipp Hackert - Campi Flegrei dai Camaldoli.jpg|sinistra|miniatura|270x270px|Veduta dei Campi Flegrei nel 1797, olio su tela di [[Jakob Philipp Hackert|Jacob Philipp Hackert]]]]
I Campi Flegrei hanno un'enorme importanza storica, paesaggistica e territoriale per numerosi motivi che hanno reso dal [[XVII secolo]] al [[XIX secolo]] questa parte della Campania meta del [[Grand Tour]], richiamando visitatori da tutt'Europa. Tra questi [[Johann Wolfgang von Goethe|Goethe]] che nel suo [[Viaggio in Italia (saggio)|Viaggio in Italia]] ne dà ampia descrizione.

Nel 2003, in attuazione della Legge Regionale della Campania n. 33 del 1.9.1993,<ref>{{Cita web|url=https://agricoltura.regione.campania.it/foreste/PAF/LR_1993_33.pdf|titolo=Legge regionale n. 33 del 1-09-1993 Regione Campania << Istituzione di parchi e riserve naturali in Campania >>|formato=pdf|citazione=Con la presente legge è approvato il programma delle Aree naturali protette di cui al seguente elenco: … 5) Campi Flegrei ...|accesso=21 maggio 2024|urlarchivio= https://web.archive.org/web/20180325004159/https://agricoltura.regione.campania.it/foreste/PAF/LR_1993_33.pdf|urlmorto=no}}</ref> è stato istituito il [[Parco regionale dei Campi Flegrei]]. Zone di importante valore biologico e naturale sono [[Capo Miseno]], il [[Parco sommerso di Baia]], il [[Monte Nuovo]] e il [[Cratere degli Astroni]].

=== Attività termali ===
Seppur ridotte rispetto all'epoca antica, ancora numerose sono le sorgenti di acque termali che vi sgorgano.
Oltre alle più famose sorgenti termali disseminate in tutta l'[[Ischia (isola)|isola di Ischia]], sulla terraferma invece molto rinomate sono le [[Complesso termale di Agnano|Terme di Agnano]], a carattere soprattutto terapeutico, le Terme [[Pozzuoli|Puteolane]] e infine a Lucrino frequentatissime per relax e terapie sono le "Stufe di Nerone", dove oltre gli impianti moderni per le immersioni, vi sono le saune che corrispondono agli impianti antichi di epoca romana, e il "Lido Nerone–Lo scoglio", dove è possibile immergersi nelle acque bollenti in apposite vasche situate sulla spiaggia.

=== Località di interesse storico e archeologico ===
La città di [[Pozzuoli]] fu il porto di Roma verso l'Oriente fino a quando l'imperatore [[Traiano]] non fece costruire il [[Porto di Traiano|porto artificiale di Ostia]]. A Pozzuoli vi sono numerosi edifici monumentali di epoca romana, fra cui l'antico mercato (''[[Macellum (mercato)|Macellum]]'') chiamato "[[Macellum di Pozzuoli|Tempio di Serapide]]", importante per la nascita della geologia e la misurazione del bradisismo in passato; il [[Cattedrale di Pozzuoli|Tempio di Augusto]], trasformato poi in duomo della città e recentemente restaurato, grandi edifici termali, tratti di strade romane, ampie necropoli monumentali (tra cui la necropoli di via Celle), e ben due anfiteatri di cui l'[[Anfiteatro Flavio (Pozzuoli)|Anfiteatro Flavio]] è il terzo più grande d'Italia.

Il collegamento dei Campi Flegrei con Napoli avveniva attraverso la [[Crypta Neapolitana]], galleria scavata nella roccia di tufo in epoca romana. All'ingresso della crypta si trova un [[colombario]] di epoca imperiale identificato come la tomba del poeta [[Virgilio]].

[[File:Ruined_temple_to_Apollo,_Avernus.jpg|miniatura|destra|270px|Rovine del "tempio di Apollo" sul [[lago d'Averno]]]]
Il lago d'Averno, che occupa una caldera vulcanica spenta, aveva una vantaggiosa posizione strategica e in epoca romana per un breve periodo fu utilizzato insieme al vicino lago di Lucrino come porto militare dell'antica Roma, base chiamata ''[[Portus Iulius|Portus Julius]]''. Sul lago d'Averno spicca il rudere di una grande sala termale romana chiamata Tempio di Apollo. Una grotta artificiale realizzata in epoca romana veniva erroneamente considerata la grotta della [[Sibilla Cumana]]. Altresì la leggenda vuole che questa fosse l'ingresso agli inferi descritto da [[Virgilio]] nel sesto libro dell'[[Eneide]] in cui si reca l'eroe [[Enea]].

[[File:Piscina Mirabilis 2010-by-RaBoe-24.jpg|miniatura|destra|270px|La [[Piscina Mirabilis]] a [[Bacoli]]]]
[[Baia (Bacoli)|Baia]] (ricadente nel comune di Bacoli) rappresentava il luogo di soggiorno prediletto dell'aristocrazia romana e di diversi imperatori, che qui venivano a dilettarsi tra mare e ''otium'' edificandovi lussuose ville di soggiorno e numerosi impianti termali di cui le sale monumentali ancora oggi vengono impropriamente chiamate "Tempio": spiccano quello di Mercurio, di Venere, di Diana.
A Baia vennero inventate da [[Sergio Orata]] le ''[[suspensura]]e'' per mantenere calde le sale termali, e furono sperimentate in misura ridotta nuove soluzioni architettoniche di cupole, che poi furono applicate a Roma ad esempio nella realizzazione del [[Pantheon (Roma)|Pantheon]].
Le rovine dei resti dell'antica città di Baia sono ora visitabili presso il [[complesso archeologico di Baia]], mentre
attualmente un'importante parte dell'antica Baia è sommersa dal mare a causa del bradisismo: per le numerose presenze archeologiche sottomarine, recentemente il golfo di Baia è stato dichiarato area marina protetta e istituito il [[Parco sommerso di Baia]]. Alcuni monumenti particolarmente significativi sono stati oggetto di scavi subacquei: degno di menzione è il [[Ninfeo di Punta Epitaffio]] la cui ricostruzione, completa delle sculture marmoree rinvenutevi, è visibile nel [[Castello Aragonese (Baia)|Museo Archeologico dei Campi Flegrei]] situato nel [[Castello Aragonese (Baia)|Castello aragonese di Baia]].

Sempre all'interno del comune di Bacoli vi è l'antica [[Miseno (Bacoli)|Misenum]], villaggio sorto in epoca romana, sede dell'importante [[Classis Misenensis|flotta pretoria dell'imperatore]]. La spiaggia di [[Miliscola]] a tutt'oggi conserva nel suo nome il ricordo degli allenamenti che vi svolgevano i marinai romani (''militum schola''). Dell'antico villaggio militare si è messo in luce il [[Sacello degli Augustali]], splendidamente ricostruito in un'apposita sala del Museo Archeologico dei Campi Flegrei. Tra i monumenti più rappresentativi resta la [[Piscina mirabilis]], la più grande cisterna nota mai costruita dagli antichi romani della capacità di {{M|12600|u=m³}}, che riforniva di acqua potabile le navi della [[marina militare romana]] che approdavano nel porto di [[Miseno (Bacoli)|Miseno]].
L'attuale frazione di Miseno è posta ai piedi del promontorio di [[Capo Miseno]] che rappresenta l'ultima propaggine di terraferma che racchiude il golfo di Pozzuoli, punta estrema del [[golfo di Napoli]].

Tra gli altri monumenti romani si trovano a Bacoli le [[Cento Camerelle]],<ref>[https://www.incampania.com/beniculturali.cfm?s=5&Menu_ID=200&Sub_ID=202&Info_ID=4322 Cento Camerelle] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20140819144420/https://www.incampania.com/beniculturali.cfm?s=5&Menu_ID=200&Sub_ID=202&Info_ID=4322 |data=19 agosto 2014 }}</ref> antica cisterna di un'importante villa di epoca imperiale, e la cosiddetta "[[Tomba di Agrippina]]",<ref>[https://www.cir.campania.beniculturali.it/luoghi-della-cultura/tomba-di-agrippina Tomba di Agrippina - Bacoli ] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20141230132736/https://www.cir.campania.beniculturali.it/luoghi-della-cultura/tomba-di-agrippina |data=30 dicembre 2014 }}</ref> in realtà parte di un [[odeion]] di un'antica villa romana.

Dopo il lago Fusaro vi è l'antica [[Cuma|città di Cuma]], che è la colonia greca più antica in [[Magna Grecia]], famosa fin dalle origini in quanto sede dell'oracolo ove vaticinava la [[Sibilla Cumana]]. Dell'antica città, poco scavata, è visitabile la parte bassa della città di epoca romana, con l'area del Foro e i relativi edifici pubblici, la [[Crypta Romana]], e soprattutto l'acropoli con l'[[antro della Sibilla]] e i [[Tempio di Apollo (Cuma)|templi di Apollo]] e [[Tempio di Giove (Cuma)|di Zeus]]. Fa da porta alla città lo splendido [[Arco Felice]], un monumentale arco in laterizi di epoca romana costruito nel taglio che i romani effettuarono nella collina, attraverso il quale l'antica [[via Domiziana]] entrava in Cuma.

=== Altre località d'interesse storico ===
[[File:Napoli_casino.jpg|miniatura|destra|270px|La [[Casina Vanvitelliana]] sul [[lago Fusaro]]]]
A nord di Miseno, nel lago Fusaro, su di un isolotto, si trova la graziosa [[Casina Vanvitelliana]] fatta costruire nel [[XVIII secolo]] dal re [[Ferdinando I delle Due Sicilie|Ferdinando IV di Borbone]] come casina di appoggio alle sue battute di caccia alle folaghe o di pesca sul lago.

=== Località vulcaniche ===
[[File:Solfatara_-_Pozzuoli_-_Campania_-_Italy_-_July_11th_2013_-_12.jpg|miniatura|sinistra|270px|La [[solfatara di Pozzuoli]]]]
A monte di Pozzuoli vi è la solfatara, cratere ancora attivo dove si manifestano potenti fumarole che erompono i loro vapori sulfurei a oltre {{M|160|u=°C}}, mentre in una depressione centrale della caldera si può osservare del fango che bolle a {{M|140|u=°C}}. Nel vulcano vennero girati alcuni famosi film di [[Totò]], tra cui ''[[Totò all'inferno]]'' e ''[[47 morto che parla]]'', nonché le sequenze "vulcaniche" nel film dei [[Pink Floyd]] ''[[Pink Floyd: Live at Pompeii]]''.

Poco distante da Pozzuoli, verso occidente, in riva al lago Lucrino, nel [[1538]] è sorto il [[Monte Nuovo]], il vulcano più recente d'Europa, oggi oasi naturalistica.

== Elenco dei vulcani ==
[[File:MonteGauro.jpg|miniatura|270px|Massiccio tufaceo del [[Monte Gauro]] e lungo la costa l'altipiano della Starza (veduta da [[Pozzuoli]])]]
[[File:Solfatara pozzuoli 2005.jpg|miniatura|270px|La [[solfatara di Pozzuoli]]]]
[[File:Airforceacad03.jpg|miniatura|270px|Colata lavica (duomo trachitico) della [[Solfatara di Pozzuoli|solfatara]] su cui è situata l'[[Accademia Aeronautica]]]]

Di seguito un elenco delle principali eruzioni, dei crateri spenti, dei vulcani e delle zone ancora attive, e dei picchi più facilmente riconoscibili nella morfologia dei luoghi, elencati in ordine cronologico di formazione.
* Datazione dai {{formatnum:35000}} ai {{formatnum:10500}} anni fa:
** Posillipo – Collina dei Camaldoli – Monti San Severino – Monte di [[Cuma]] (parte tufacea) – Monte di Procida
** [[Capo Miseno]] (Bacoli)
** [[Bacoli]] e Punta Pennata (Bacoli)
** [[Monte Gauro]] (Pozzuoli)
** Quarto
* Datazione dai {{formatnum:10500}} agli {{formatnum:8000}} anni fa:
** [[Nisida|Isola di Nisida]] (Napoli)
** [[Montagna Spaccata]] (Quarto Flegreo)
** [[Fondi di Baia]] e Golfo di Baia (Bacoli) [8 400 anni fa]
* Datazione dagli {{formatnum:8000}} ai 500 anni fa:
** [[La Starza (Pozzuoli)|La Starza]] (Pozzuoli)
** [[Monte Cigliano]] (Pozzuoli)
** Agnano (Napoli) [{{formatnum:4400}} anni fa]
** [[Monte Olibano]] (Pozzuoli) duomo trachitico dell'[[Accademia Aeronautica]] [{{formatnum:4800}} anni fa]
** [[Monte Spina (Campania)|Monte Spina]] (Napoli) [{{formatnum:4100}} anni fa]
** Solfatara (Pozzuoli) [{{formatnum:3900}} anni fa]
** Lago d'Averno (Pozzuoli) [{{formatnum:3800}} anni fa]
** [[Riserva naturale Cratere degli Astroni|Cratere degli Astroni]] (Napoli) [{{formatnum:3700}} anni fa]
** [[Cratere Senga]] [{{formatnum:3700}} anni fa]
** [[Monte Nuovo]] (Pozzuoli) [<nowiki/>[[1538]] d.C.]
* Isole (da precisare)
** [[Monte Epomeo]] (Isola d'Ischia)
** [[Isolotto di San Martino]] (Monte di Procida)
** [[Nisida]]
** Procida (diversi crateri: ''Chiaia'', ''Carbonchio'', ''Pozzovecchio'')
** Isola di Vivara
** [[Golfo di Genito]] — tra Procida e Vivara
* Piane indifferenziate:
** Fuorigrotta (Napoli)
** Pianura (Napoli)
** Pisani (Napoli)
** Soccavo (Napoli)

== Storia e struttura geologica ==
=== Fasi Geologiche ===
Nei Campi Flegrei si riconoscono e distinguono tre periodi o fasi geologiche:
* primo periodo flegreo: risale a {{formatnum:42000}}–{{formatnum:35000}} anni fa; è caratterizzato da banchi in [[piperno (roccia)|piperno]] e tufi grigi pipernoidi, riconoscibili nella collina dei Camaldoli, come nella dorsale settentrionale e occidentale del monte di [[Cuma]]; altri prodotti a esso riferibili sono quelli profondi di Monte di Procida, riconoscibili negli strapiombi della sua costa. Per questo periodo si parla anche del vulcano [[Archiflegreo]] la cui attività vulcanica esplosiva raggiunse l'apice con l'esplosione che disseminò in buona parte della regione [[Campania]] l'[[ignimbrite campana]] e che portò allo sprofondamento della caldera ({{formatnum:39000}} anni fa).<ref>{{cita pubblicazione |titolo= |rivista=Bollettino della Società geologica italiana |editore=Società geologica italiana |volume=69 |anno= 1950 |p=117 }}</ref> L'eruzione, di magnitudo 7.7-7.8,<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Aurora |cognome=Silleni |nome2=Guido|cognome2=Giordano|nome3=Roberto|cognome3=Isaia|data=2020|titolo=The Magnitude of the 39.8 ka Campanian Ignimbrite Eruption, Italy: Method, Uncertainties and Errors|rivista=Frontiers in Earth Science|volume=8|lingua=en|accesso=25 marzo 2021|doi=10.3389/feart.2020.543399|url=https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/feart.2020.543399/full}}</ref> ha devastato la Campania e parte del Sud Italia, ma l'impatto è stato globale;<ref>{{cita web|url=https://www.geopop.it/leruzione-dei-campi-flegrei-di-39-mila-anni-fa-e-la-piu-grande-del-mediterraneo/|titolo=L’eruzione dei Campi Flegrei di 39 mila anni fa è la più grande del Mediterraneo|accesso=21 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240505145802/https://www.geopop.it/leruzione-dei-campi-flegrei-di-39-mila-anni-fa-e-la-piu-grande-del-mediterraneo/|urlmorto=no}}</ref>
* secondo periodo flegreo: databile fra i {{formatnum:35000}}–{{formatnum:10500}} anni fa; proprio {{formatnum:35000}} anni fa avvenne la maggiore eruzione della storia che si è caratterizzata per l'esteso deposito di tufo che ricopre l'intera piana campana per un'area di oltre {{formatnum:10000}} chilometri quadrati;<ref name="FL">"I Campi Flegrei e i fenomeni bradisismici", di Giuseppe De Natale, Giuseppe Mastrolorenzo, Folco Pingue e Roberto Scarpa, pubblicato su "Le Scienze (Scientific American)", nr. 306, febbraio 1994, pp. 32-43.</ref> circa {{formatnum:15000}} anni fa si verificò un altro evento catastrofico quando nei vulcani si formò un quantitativo di pomici e ceneri a causa della frammentazione di 40 chilometri di magma, il cui prodotto fu il [[Tufo|tufo giallo]] che costituisce i resti di un immenso vulcano subacqueo (avente un diametro di circa {{M|15|u=km}} e Pozzuoli al suo centro), il cui cratere residuo è formato dalla collina di Posillipo, dalla collina dei Camaldoli, dalla dorsale settentrionale di Quarto, dai monti di Licola-S.Severino, dal [[dicco]] del monte di Cuma, e da Monte di Procida. All'interno di questo cratere si erge ancora il massiccio tufaceo del [[monte Gauro]] che si colloca tra Pozzuoli e l'Averno.<ref>{{cn|Studi recenti datano più precisamente il tufo giallo napoletano a {{formatnum:15000}} anni fa.}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.ov.ingv.it/index.php/flegrei-storia-eruttiva/le-eruzioni-principali/tufo-giallo-napoletano#:~:text=L'eruzione%20del%20Tufo%20Giallo,era%20molto%20diversa%20da%20oggi.|titolo=Il Tufo Giallo Napoletano|sito=[[Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia]] -  Osservatorio Vesuviano|autore=F. Sansivero|accesso=21 maggio 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20211205194835/https://www.ov.ingv.it/index.php/flegrei-storia-eruttiva/le-eruzioni-principali/tufo-giallo-napoletano|urlmorto=no}}</ref>
* terzo periodo flegreo: datato dagli {{formatnum:8000}} anni fa fino ad oggi; è caratterizzato dalla pozzolana bianca che costituisce il materiale di cui è formata la maggior parte dei vulcani che formano i Campi Flegrei. Essi si sono collocati tutti all'interno del cratere primordiale del Secondo Periodo Flegreo; a grandi linee si può dire: con un'attività iniziale a sud-ovest nella zona di Bacoli e di [[Baia (Bacoli)|Baia]] ({{formatnum:10000}}–{{formatnum:8000}} anni fa); un'attività intermedia in area centrale, zona tra Pozzuoli, [[Montagna Spaccata]] e Agnano ({{formatnum:8000}}–{{formatnum:3900}} anni fa); e infine un'attività più recente spostatasi nuovamente verso occidente a formare l'[[Lago d'Averno|Averno]] e il [[monte Nuovo]] ({{formatnum:3800}}–500 anni fa), un piccolo cono vulcanico alto 133 metri vicino al lago di Lucrino nel comune di Pozzuoli.<ref>Studi più recenti riconoscono per ii Terzo Periodo Flegreo almeno tre periodi eruttivi datati rispettivamente a {{formatnum:15000}}-{{formatnum:9500}} anni fa; {{formatnum:8600}}-{{formatnum:8200}} a.f.; {{formatnum:4800}}-{{formatnum:3800}} a.f.</ref> L'ultima eruzione è stata quella del Monte Nuovo nel 1538<ref>{{Cita web|url=https://volcano.si.edu/volcano.cfm?vn=211010&vtab=Eruptions|titolo=Campi Flegrei - Eruptive History|lingua= en|accesso=9 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230328054140/https://volcano.si.edu/volcano.cfm?vn=211010&vtab=Eruptions|urlmorto=no}}</ref> dopo un periodo di quiescenza durato circa {{formatnum:3000}} anni ed è tra le eruzioni di minore intensità avvenute ai Campi Flegrei.
* storia recente: dal 1970 al 1972 il bradisismo ha provocato un episodio di sollevamento del suolo di circa 170 centimetri nel porto di Pozzuoli, e dal 1982 al 1984 si è verificata una seconda risalita del suolo che portò il sollevamento delle banchine all'altezza di circa 3 metri; dalla fine del 1984 si è verificata una fase discendente, conclusasi nel 2005; da allora è di nuovo in atto un progressivo innalzamento. È da notare come nel biennio 1982-1984 siano stati rilevati circa {{formatnum:10000}} terremoti, qualche centinaio avvertiti anche dalla popolazione.<ref name="FL" /> Nel 2012, è stato pianificato il Campi Flegrei Deep Drilling Project (CFDDP), nell'ambito del programma scientifico internazionale di perforazioni continentali denominato ICDP (''International Continental Scientific Drilling Program''): il CFDDP prevede la realizzazione di un pozzo di {{M|3,5|u=km}} a Bagnoli, a ridosso della collina di Posillipo, con l'intenzione di monitorare la camera magmatica sottostante e studiare la stratigrafia della locale crosta terrestre.<ref name="S. Mattoni"/> Il foro iniziale, profondo 501 metri nel 2016, ha permesso di ricostruire la [[Stratigrafia (geologia)|stratigrafia]] accumulatasi in {{formatnum:47000}} anni e di rivelare l'evoluzione dell'attività eruttiva nello stesso periodo.<ref name="S. Mattoni"/> Ha permesso, inoltre, di individuare limiti più stringenti all'estensione della caldera, il cui margine orientale, ad esempio, si è potuto restringere fino in corrispondenza della collina di Posillipo, escludendo quindi una possibile estensione fino alla [[centro storico di Napoli|parte centrale della città di Napoli]], come si temeva in precedenza.<ref name="S. Mattoni">{{cita web | url = https://comunicazione.ingv.it/index.php/comunicati-e-note-stampa/1459%20CAMPI-FLEGREI-DEEP-DRILLING-PROJECT-CFDDP-PRIMI-RISULTATI-DAL-POZZO-DI-BAGNOLI | titolo = Campi Flegrei Deep Drilling Project (CFDDP): primi risultati dal pozzo di Bagnoli | nome = Silvia | cognome = Mattoni | sito = INGV Comunicazione | giorno = 6 | mese = dicembre | anno = 2016 | accesso = 13 luglio 2017 | urlarchivio = https://web.archive.org/web/20171010052647/https://comunicazione.ingv.it/index.php/comunicati-e-note-stampa/1459%20CAMPI-FLEGREI-DEEP-DRILLING-PROJECT-CFDDP-PRIMI-RISULTATI-DAL-POZZO-DI-BAGNOLI | dataarchivio = 10 ottobre 2017 | urlmorto = sì}}</ref> Uno scritto del 2013 di vulcanologi dell'[[Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia]] (INGV) ha attribuito il rapido innalzamento del terreno tra il [[2012]] e il [[2013]] ad un accumulo di magma situato a {{M|3|u=km}} di profondità, 500 metri a sud del porto di Pozzuoli.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=D’Auria Luca; Susi Pepe; Raffaele Castaldo; Flora Giudicepietro; Giovanni Macedonio; Patrizia Ricciolino; Pietro Tizzani; Francesco Casu; Riccardo Lanari; Mariarosaria Manzo; Marcello Martini; Eugenio Sansosti; Ivana Zinno|titolo=Magma injection beneath the urban area of Naples: a new mechanism for the 2012–2013 volcanic unrest at Campi Flegrei caldera |rivista= Scientific Reports Nature Publishing Group|volume=5|doi=10.1038/srep13100|url=https://www.nature.com/articles/srep13100}}</ref> Nel dicembre del [[2016]], l'intensa attività vulcanica nella zona allarmò la comunità scientifica in vista di una possibile eruzione.<ref>{{Cita news|autore=Elena Dusi|url=https://www.repubblica.it/scienze/2016/12/22/news/segni_di_risveglio_ai_campi_flegrei_il_supervulcano_piu_grande_d_europa_preoccupa_i_ricercatori-154698514/|titolo=Segni di risveglio ai Campi Flegrei. Il vulcano più grande d'Europa preoccupa i ricercatori|pubblicazione=La Repubblica|data=22 dicembre 2016}}</ref> Nel maggio del 2017, uno studio condotto dall'[[University College (Londra)|University College di Londra]] e dall'[[Osservatorio Vesuviano]] affermò che la caldera dei Campi Flegrei fosse più vicina all'eruzione rispetto a quanto si pensasse.<ref>{{Cita pubblicazione|autore=University College of London; Osservatorio Vesuviano |titolo= Campi Flegrei volcano eruption possibly closer than thought|rivista=Nature Communications|url=https://phys.org/news/2017-05-campi-flegrei-volcano-eruption-possibly.html}}</ref> Nel loro bollettino settimanale a partire dal 6 aprile 2021, INGV riferisce che il tiltmeter GPS RITE ha un tasso medio di sollevamento di {{M|13|2|u=mm}} al mese.<ref>{{Cita web|url=https://www.ov.ingv.it/index.php/monitoraggio-e-infrastrutture/bollettini-tutti/boll-sett-flegrei/anno-2022/1055-bollettino-flegrei-2022-02-08/file|titolo=CAMPI FLEGREI - Bollettino Settimanale 31/01/2022 – 06/02/2022|sito=[[Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia|INGV]]|data=8 febbraio 2022|p=1|accesso=9 giugno 2024|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20240609095209/https://www.ov.ingv.it/index.php/monitoraggio-e-infrastrutture/bollettini-tutti/boll-sett-flegrei/anno-2022/1055-bollettino-flegrei-2022-02-08/file|urlmorto=no}}</ref> Il terremoto più forte dal 29 marzo ha avuto magnitudo di 2,2 e la stazione GPS RITE ha misurato {{M|72.5|u=cm}} di sollevamento da gennaio 2011.<ref>{{Cita web|url=https://www.ov.ingv.it/ov/bollettini-campi-flegrei/Bollettino_Flegrei_2021_04_06.pdf|titolo=CAMPI FLEGREI Bollettino Settimanale 29/03/2021 – 04/04/2021 (Data emissione 06 aprile 2021)}}</ref><ref>{{Cita web|url= https://www.ov.ingv.it/ov/en/campi-flegrei/stato-attuale/272-campi-flegrei-bollettini-settimanali.html|titolo=CAMPI FLEGREI - BOLLETTINI SETTIMANALI}}</ref> Poiché l'attività sismica si manifesta fino a tre chilometri di profondità, la magnitudo attesa dei terremoti si attesta intorno all'ordine dei 4.4-4.5 gradi. La caldera del vulcano è larga circa 10-12 km di diametro e ciò induce a pensare che terremoti abbiano un carattere locale e che difficilmente si propaghino a distanze maggiori.<ref>{{cita web|url=https://www.repubblica.it/cronaca/2023/09/08/news/terremoti_intervista_sismologo_legame_marche_campi_flegrei-413795891/|titolo=Terremoti, il sismologo: “Nessun legame tra Marche e Napoli. Nei Campi Flegrei la sismicità sta aumentando da anni, ma non c’è da temere”|accesso=3 settembre 2024|dataarchivio=9 settembre 2023|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20230909143014/https://www.repubblica.it/cronaca/2023/09/08/news/terremoti_intervista_sismologo_legame_marche_campi_flegrei-413795891/|urlmorto=sì}}</ref>

== Mineralogia ==
Nella zona dei Campi Flegrei sono stati rinvenuti diversi minerali; i più rilevanti, per i quali è definita [[località tipo]], sono:<ref>[https://www.mindat.org/loc-108343.html Minerali rinvenuti nei Campi Flegrei]</ref>
* [[Dimorfite]]
* [[Marialite]]
* [[Misenite]]
* [[Voltaite]]

==Rischio vulcanico==
I Campi Flegrei costituiscono un'area a [[rischio vulcanico]] e [[Rischio sismico|sismico]], sottoposta a costante sorveglianza dell'[[Osservatorio Vesuviano]].<ref>[https://www.ov.ingv.it/OV/it/campi-flegrei.html Campi Flegrei - stato attuale<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>

=== Livelli di allerta e stato di attività del vulcano ===

I livelli di allerta per i Campi Flegrei descrivono lo stato di attività del vulcano e scandiscono il tempo che precede una possibile ripresa dell’attività eruttiva. Le conseguenti azioni che devono essere intraprese dal Servizio Nazionale della Protezione Civile sono definite nelle fasi operative (attenzione, preallarme e allarme) previste nelle pianificazioni di protezione civile. Le fasi di preallarme e allarme sono dichiarate dal Presidente del Consiglio dei Ministri.<ref>{{Cita web|url=https://rischi.protezionecivile.gov.it/it/vulcanico/vulcani-italia/campi-flegrei/la-pianificazione-nazionale-di-emergenza-il-rischio-vulcanico-i-campi-flegrei/|titolo=La pianificazione nazionale di emergenza per il rischio vulcanico per i Campi Flegrei|sito=rischi.protezionecivile.gov.it|accesso=2024-06-01}}</ref>

I livelli di allerta sono quattro: verde (normale attività del vulcano), giallo (attenzione), arancione (preallarme) e rosso (allarme).

Dal 2012 il livello di allerta per i Campi Flegrei è giallo e la fase operativa adottata è di “attenzione”.
== Note ==
<references/>
== Bibliografia ==
* ''Napoli e dintorni'', Guida d'Italia del Touring Club Italiano, Milano, 1976.
* Alessandro Giuliani, ''La Viabilità antica nei Campi Flegrei'', Napoli, 2011, {{ISBN|978-88-6618-346-4}}.
* Mario Sirpettino, ''La Solfatara d Pozzuoli'', Napoli, 1990, {{ISBN|88-85263-01-1}}.
* Mario Sirpettino, ''I Campi "Abbruciati": Asterischi flegrei'', Napoli, 2002.
* Mario Sirpettino, ''I Campi Flegrei: guida storica'', Napoli, 1999, {{ISBN|88-8114-789-0}}.
* Gea Palumbo, ''Ricominciamo dai nomi, dai miti e dalle fonti nei secoli. Procida, Ischia, Cuma, Bacoli, Baia, Miseno, Monte di Procida, Cappella, la via per Quarto, Pozzuoli e il Monte Barbaro nella lunga durata,'' Napoli, 2024, ISBN 978-88-97630-66-1.
* {{cita pubblicazione |autore=Giuseppe De Natale |autore2=Claudia Troise |autore3=Renato Somma |titolo=Invited perspectives: The volcanoes of Naples: how can the highest volcanic risk in the world be effectively mitigated? |url=https://nhess.copernicus.org/articles/20/2037/2020/nhess-20-2037-2020.pdf |data=23 luglio 2020 |doi=10.5194/nhess-20-2037-2020 |lingua=en}}

;Cartografia
* F. Barberi, G. Luongo, CNR Progetto Finalizzato Geodinamica, Joint venture Agip-Enel, ''Carta Geologica e Gravimetrica dei Campi Flegrei'' Scala 1:{{m|15000}}, Roma, 1986.
* STR, ''Campi Flegrei - Viaggio nel mito'' Scala 1:{{m|15000}}, Napoli, 1993 (carta topografico-archeologica).
* Alessandro Giuliani, ''Campi Flegrei, Atlante di cartografia storica'' Napoli, 2013, {{ISBN|978-88-911072-6-8}}.

== Voci correlate ==
* [[Zona rossa dei Campi Flegrei]]
* [[Isole Flegree]]
* [[Penisola flegrea]] 
* [[Parco regionale dei Campi Flegrei]]
* [[Pozzuoli]]
* [[Napoli]]
* [[Scavi archeologici di Cuma]]
* [[Museo archeologico dei Campi Flegrei]]
* [[Solfatara di Pozzuoli|Solfatara]]
* [[Area idrotermale di Pisciarelli|Pisciarelli]]
* [[Bradisismo]]
* [[Ignimbrite campana]]
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|preposizione=sui}}

== Collegamenti esterni ==
* [https://www.ov.ingv.it/index.php/monitoraggio-sismico-e-vulcanico/campi-flegrei/obiettivo-campi-flegrei Informazioni sullo stato dei Campi Flegrei e sulle attività di sorveglianza - INGV]
* [https://m.youtube.com/watch?v=ShU_V_7SUQA&list=PLaLgDI0rVT4D-pwhkkht-yn-y_92j8sI2&index=7 Video Exe Flegrei 2019 - Il rischio vulcanico nei Campi Flegrei e la risposta di Protezione Civile]
* {{cita web|https://parcoarcheologicocampiflegrei.beniculturali.it|Parco Archeologico dei Campi Flegrei - Sito ufficiale}}

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