San Gerlando di Agrigento

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San Gerlando di Agrigento
Vescovo
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battezzato
Santo
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Raffaello Politi, San Gerlando di Agrigento (XIX secolo), olio su tela
Titolo
Incarichi attuali
Età alla morte circa 65 anni
Nascita Besançon
1035 ca.
Morte Agrigento
25 febbraio 1100
Sepoltura
Conversione
Appartenenza
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Ordinato diacono
Ordinazione presbiterale
Ordinazione presbiterale XI secolo
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Consacrazione vescovile 1088
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Incarichi ricoperti Vescovo di Agrigento
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° vescovo di Roma
Elezione
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Consacrazione {{{consacrazione}}}
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(per causa incerta o sconosciuta)
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pontificato
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Extra Anni di pontificato


Cardinali creazioni
Proclamazioni
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Eventi

Iter verso la canonizzazione

Venerato da Chiesa cattolica
Venerabile il [[]]
Beatificazione [[]]
Canonizzazione 1159
Ricorrenza 25 febbraio
Altre ricorrenze
Santuario principale
Attributi
Devozioni particolari {{{devozioni}}}
Patrono di Agrigento
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Incoronazione
Investitura
Predecessore
Erede
Successore
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Onorificenze
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Nomi postumi
Altri titoli
Casa reale {{{casa reale}}}
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Coniuge

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Consorte

Consorte di

Figli
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Collegamenti esterni
Scheda su santiebeati.it
Invito all'ascolto
Firma autografa
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{{{Festività}}}
Tutti-i-santi.jpgNel Martirologio Romano, 25 febbraio, n. 5:
« Ad Agrigento, san Gerlando, vescovo, che riordinò la sua Chiesa liberata dal potere dei Saraceni. »
(Santo di venerazione particolare o locale)

San Gerlando di Agrigento (Besançon, 1035 ca.; † Agrigento, 25 febbraio 1100) è stato un vescovo italiano. Le sue reliquie sono conservate nella cattedrale di Agrigento, in un'urna d'argento di pregevole fattura.

Biografia

Forse nativo di Besançon e parente del conte di Sicilia Ruggero I degli Altavilla (†1101), fu uomo di grande carità e molto erudito nelle sacre discipline. Fu nominato da Ruggero primicerio della Schola cantorum della chiesa di Mileto a Catanzaro. Dopo la riconquista di Agrigento dall'occupazione araba nel 1086 e il ristabilimento della gerarchia ecclesiastica sull'isola, fu nominato, dallo stesso conte, vescovo della città nel 1088. La bolla di conferma pontificia è del 1098, fu consacrato a Roma da Papa Urbano II.

Nel viaggio di ritorno, passando per Bagnara in provincia di Reggio Calabria, predisse al priore del locale monastero, Drogone, che sarebbe stato suo successore. Ritornato ad Agrigento, Gerlando si adoperò alla riorganizzazione della diocesi, che dopo l'occupazione musulmana durata dall'829 al 1086, contava ben pochi cristiani e in sei anni edificò l'episcopio e la cattedrale, che dedicò alla Madonna e a san Giacomo (nel 1305 venne dedicata a san Gerlando, quando la chiesa fu ricostruita dal vescovo Bertoldo de Labro). Sappiamo inoltre che partecipò al convegno di Mazara del Vallo del 1098 in cui il gran conte Ruggero I e i vescovi della Sicilia si accordarono per la ripartizione delle decime; a lui si dà il merito di aver convertito e battezzato il signore arabo Chamud, chiamato poi Ruggero Achmet. Dopo dodici anni di episcopato, Gerlando morì il 25 febbraio 1100.

Culto

Statua di san Gerlando (part. Volto del santo), XV secolo, legno intagliato; Agrigento, Museo Diocesano

Da parte dei fedeli di Agrigento, ancora oggi, il suo nome viene invocato a difesa di calamità naturali. San Giullannu senza ddannu cioè "San Gerlando difendici dal danno o dai danni", quali tempeste, fulmini e tuoni. In occasione della rovinosa frana del 19 e 20 luglio 1966, che inghiotti grande parte della città, il suo nome venne quotidianamente invocato. La frana non provocò alcuna vittima, fatto che i fedeli interpretarono come intervento del santo.

Successioni

Predecessore: Vescovo di Agrigento Successore: Bishopcoa.png
dominazione araba 1088-1100 Drogone
1100-1104
I
II
III
IV
V
VI
VII
VIII
IX
X
con
con
dominazione araba {{{data}}} Drogone
1100-1104
Collegamenti esterni