Gianni Palumbo
Team Leader di BioPhilia Group che presiede dal 2009. È componente e del Centro Indipendente Studi Alta valle del Volturno e della Società Italiana per la Storia della Fauna “G. Altobello”. Declina l’impegno sociale riversando attenzione per archivi e biblioteche. È stato Ispettore archivistico onorario per il Ministero dei Beni Culturali dal 2016 al 2020. Ha scritto alcune sceneggiature per la trasmissione radiofonica Wikiradio di Radio3 RAI. Collabora con diverse testate giornalistiche ed è autore di libri e articoli su riviste scientifiche e divulgative. Tra gli altri, ha pubblicato Il Grillaio (Altrimedia Edizioni, 1997), La vicenda di Giuseppe Camillo Giordano (Adda Edizioni, 2014), Tracce di Luce (Edizioni CISAV, 2013) e i fumetti da collezione San Francesco d’Assisi e Frammenti d’Erbario (Altrimedia Edizioni, 2016, 2017); da circa dieci anni si interessa del naufragio del piroscafo Utopia, pubblicando articoli per quotidiani e riviste scientifiche e divulgative, recentemente ha pubblicato il libro L’Utopia tra le nebbie della memoria. Appunti di un naufragio, Marotta&Cafiero editori, Napoli 2024.
Team Leader of BioPhilia Group, which he has chaired since 2009. He is a member of the Centro Indipendente Studi Alta Valle del Volturno and of the Società Italiana per la Storia della Fauna ‘G. Altobello’. He is socially committed, paying attention to archives and libraries. He was Honorary Archival Inspector for the Ministry of Culture from 2016 to 2020. He has written several scripts for the radio programme Wikiradio on Radio3 RAI. He collaborates with several newspapers and is the author of books and articles in scientific and popular magazines. Among others, he has published Il Grillaio (Altrimedia Edizioni, 1997), La vicenda di Giuseppe Camillo Giordano (Adda Edizioni, 2014), Tracce di Luce (Edizioni CISAV, 2013) and the collectible comics San Francesco d'Assisi e Frammenti d'Erbario (Altrimedia Edizioni, 2016, 2017); for about ten years he has been interested in the shipwreck of the steamship Utopia, publishing articles for newspapers and scientific and popular magazines; recently he published the book L'Utopia tra le nebbie della memoria. Appunti di un naufragio, Marotta&Cafiero editori, Napoli 2024.
Phone: +39 333 3456900
Team Leader of BioPhilia Group, which he has chaired since 2009. He is a member of the Centro Indipendente Studi Alta Valle del Volturno and of the Società Italiana per la Storia della Fauna ‘G. Altobello’. He is socially committed, paying attention to archives and libraries. He was Honorary Archival Inspector for the Ministry of Culture from 2016 to 2020. He has written several scripts for the radio programme Wikiradio on Radio3 RAI. He collaborates with several newspapers and is the author of books and articles in scientific and popular magazines. Among others, he has published Il Grillaio (Altrimedia Edizioni, 1997), La vicenda di Giuseppe Camillo Giordano (Adda Edizioni, 2014), Tracce di Luce (Edizioni CISAV, 2013) and the collectible comics San Francesco d'Assisi e Frammenti d'Erbario (Altrimedia Edizioni, 2016, 2017); for about ten years he has been interested in the shipwreck of the steamship Utopia, publishing articles for newspapers and scientific and popular magazines; recently he published the book L'Utopia tra le nebbie della memoria. Appunti di un naufragio, Marotta&Cafiero editori, Napoli 2024.
Phone: +39 333 3456900
less
InterestsView All (55)
Uploads
Videos by Gianni Palumbo
Books by Gianni Palumbo
Una breve biografia dell'artista, intimo amico di Matisse, che decise di abbandonare la vita mondana e i salotti parigini e romani per dedicarsi alla ricerca della luce, usando unicamente i pastelli, tra i monti delle Mainarde, al confine tra Molise, Lazio e Abruzzo.
Una sorta di eremitaggio, molto fecondo, di un uomo che non è stato solo un grandissimo artista ma, per via del suo stile di vita, sobrio e concreto, anche un filosofo la cui conoscenza è - senza dubbio - motivo di grande meraviglia!
Il volume è stato edito dal CISAV (Centro Studi Indipendente dell'Alta valle del Volturno) in occasione del Festival "Tracce di Luce. Alla scoperta di Charles Lucien Moulin" - Castelnuovo al Volturno e Isernia, 4-14 settembre 2023.
Dai sacchi dell’immondizia alle scaffalature d’archivio:
la rocambolesca storia del recupero delle carte d’archivio a un passo dalla
totale dispersione e distruzione.
700 volumi di botanica e agraria (compreso enciclopedie e periodici rilegati).
Si fornisce l’analisi bibliologica, riferita esclusivamente ai libri a tema botanico e naturalistico, attraverso la quale è stata sottolineata e descritta, in particolare, l’importanza di alcuni tra i libri più antichi e significativi per la storia della botanica e per la storia dell’illustrazione botanica.
Le pagine del fumetto, introdotte da queste righe iniziali, parlano un linguaggio che sa di memoria. Memoria certamente accattivante, fatta di disegni proposti in un ritmo moderno e gustoso per tutti, memoria impressa su carta tra i dialoghi di una storia vincente, quella che ha dato a Pomarico il ruolo di una delle cittadine ricordate nel Trattato dei miracoli di san Francesco d’Assisi composto intorno al 1252-1253 da Tommaso da Celano.
Che cosa è successo nel lontano XIII secolo a una famiglia pomaricana bisogna scoprirlo seguendo le vicende raccontate in queste pagine, leggendo tutto d’un fiato una storia che a così tanti anni di distanza ancora incuriosisce e appassiona.
Quando si parla di memoria il modo di comportarsi non è poi tanto diverso dal lavoro di quelle donne al telaio. È un impegno non da poco, ma le meraviglie che prendono forma sono opere preziose, pezzi unici: i ricordi si presentano come una fitta trama di fili che si uniscono, si ordinano e riannodano e svelano immagini che si credevano lontane, in parte solo confuse o forse perse del tutto.
La giornata di studi e la mostra hanno rappresentato l’inizio di un percorso nuovo nella comunità di Pomarico e oltre quest’ultima; un momento di riflessione che ri-scopre l’afflato emotivo delle profonde connessioni della vita religiosa con la struttura civile della società. Perché se è vero, come sosteneva Benedetto Croce, che “non possiamo non dirci cristiani” avendo operato il cristianesimo una autentica rivoluzione nella coscienza morale, allora la ri-scoperta del francescanesimo, anche dal punto di vista laico, in una comunità dove sembrava sopito, offre il modo attraverso il quale ricongiungere l’uomo all’essenza più autentica dell’anima, perché Francesco, dalla sua imponente statura di uomo semplice e santo, fa riflettere anche i più testardi o gli atei.
Se Giordano è stato sinora valutato con rispetto ma marginalmente c’è tuttavia da chiedersi quanto al suo oblio non abbiano contribuito proprio le difficili condizioni della sua vicenda, la chiusura dell’ambiente, la brevità della vita. Alle origini della vicenda delle scienze naturali troviamo in realtà, l’entusiasmo e il lavoro di tanti appassionati “dilettanti”, talvolta oscuri, talaltra poco noti, in alcuni casi assurti a grande fama; ma è una storia in parte ancora da scrivere ed è assai difficile separare i contributi, ripartire i meri- ti, ridisegnare le reti. Per questo ben vengano ricostruzioni come questa che cominciano a rendere giustizia all’impegno e alla passione di un ricercatore che fu comunque pioniere nello studio del suo territorio e, come qualcuno ha ricordato, importante briologo. Infine di Camillo Giordano va ricordato il preminente interesse per l’opera di Darwin che lo colloca fra le poche figure che nel Meridione si fecero in qualche modo tramiti di quelle ricerche. Come ci ha raccontato Palumbo, tutte le opere del grande naturalista sono presenti nella biblioteca di Giordano e legittimamente se ne può anche arguire una cer- ta simpatia. Ma per questa ed altre scoperte rinvio al testo ed alle sue ricche illustrazioni nella convinzione che un altro significativo tassello dell’immen- so mosaico della scienza postunitaria è stato posto.
Peter Zeller - Ricercatore di Storia della scienza e delle tecniche Università di Foggia
E sarà una gran bella città, perchè in essa sarà viva e presente la tolleranza, e con essa il piacere e il gusto della diversità culturale e genetica". Tratto dalla prefazione di Danilo Mainardi.
Il volume è il risultato di una riflessione condivisa tra diversi soggetti attivi nella difesa della biodiversità europea, ognuno con compiti e ruoli diversi tesi, tutti, al conseguimento dei medesimi obiettivi.
Con questo volume la LIPU mira a fornire un contributo articolato sul tema della Rete Natura 2000 e, in ultima analisi, del bene "biodiversità", non ancora al sicuro, nonostante la accresciuta consapevolezza e sensibilità collettiva.
Il prestigioso gruppo di autori che hanno partecipato all'opera, il contributo delle maggiori associazioni ambientaliste italiane nonchè di Birdlife International, i contributi di enti e istituti di prestigio e nomi storici dell'ambientalismo e della cultura italiani, il lavoro intenso della LIPU e soprattutto l'importanza del tema trattato fanno di questo volume un'opera di rilievo e un importante stimolo affinchè i problemi delle coste, della biodiversità, della natura in genere siano affrontati con il giusto senso di responsabilità da parte di tutti, prima che le coste spariscano del tutto, prima che sia troppo tardi.
La volontà della Regione Basilicata e del Comune di Tricarico di completare alcuni aspetti della conoscenza del territorio si è concretizzata attraverso specifici studi e ricerche sul campo che hanno permesso un ampliamento della consapevolezza dell'importanza strategica per alcune specie di grande valore conservazionistico.
L'IBA (Important Bird Area) n.137, individuata da Birdlife International, che comprende l'area di indagine, è stata in tal modo analizzata in profondità, secondo le più recenti metolologie di indagine. Si offrono così alcuni spunti importanti per la conservazione del territorio.
Papers by Gianni Palumbo
La proposta descritta analizza la possibilità di passare da un museo di esposizione a un museo di narrazione creando degli "ambienti sensibili" dentro i quali l’esperienza di fruizione dello spazio museale trasforma il museo stesso che diventa un luogo accogliente, visionario, onirico; un racconto visuale non più solo da osservare, così come si osserva un’opera esposta, ma da vivere; il fruitore diventa co-protagonista e partecipa con un ruolo attivo, sfruttando in maniera dinamica le proprie potenzialità cognitive e sensoriali.
Che fare per provare a salvarlo?
Tra le varie ipotesi la Società Italiana per la Storia della Fauna propone la creazione di una banca genetica per la riproduzione e la conservazione della specie ex situ (art 9 Convenzione per la Biodiversità), così come già accade in altre parti del mondo per altre specie. Si tratta di una misura che mira a mettere in sicurezza il patrimonio genetico di questa popolazione endemica italiana ridotta al lumicino
La vita di un artista adeso alla Natura quale fonte primaria di ispirazione. La vita anarchica di un uomo al limite dell'incredibile.
Una breve biografia dell'artista, intimo amico di Matisse, che decise di abbandonare la vita mondana e i salotti parigini e romani per dedicarsi alla ricerca della luce, usando unicamente i pastelli, tra i monti delle Mainarde, al confine tra Molise, Lazio e Abruzzo.
Una sorta di eremitaggio, molto fecondo, di un uomo che non è stato solo un grandissimo artista ma, per via del suo stile di vita, sobrio e concreto, anche un filosofo la cui conoscenza è - senza dubbio - motivo di grande meraviglia!
Il volume è stato edito dal CISAV (Centro Studi Indipendente dell'Alta valle del Volturno) in occasione del Festival "Tracce di Luce. Alla scoperta di Charles Lucien Moulin" - Castelnuovo al Volturno e Isernia, 4-14 settembre 2023.
Dai sacchi dell’immondizia alle scaffalature d’archivio:
la rocambolesca storia del recupero delle carte d’archivio a un passo dalla
totale dispersione e distruzione.
700 volumi di botanica e agraria (compreso enciclopedie e periodici rilegati).
Si fornisce l’analisi bibliologica, riferita esclusivamente ai libri a tema botanico e naturalistico, attraverso la quale è stata sottolineata e descritta, in particolare, l’importanza di alcuni tra i libri più antichi e significativi per la storia della botanica e per la storia dell’illustrazione botanica.
Le pagine del fumetto, introdotte da queste righe iniziali, parlano un linguaggio che sa di memoria. Memoria certamente accattivante, fatta di disegni proposti in un ritmo moderno e gustoso per tutti, memoria impressa su carta tra i dialoghi di una storia vincente, quella che ha dato a Pomarico il ruolo di una delle cittadine ricordate nel Trattato dei miracoli di san Francesco d’Assisi composto intorno al 1252-1253 da Tommaso da Celano.
Che cosa è successo nel lontano XIII secolo a una famiglia pomaricana bisogna scoprirlo seguendo le vicende raccontate in queste pagine, leggendo tutto d’un fiato una storia che a così tanti anni di distanza ancora incuriosisce e appassiona.
Quando si parla di memoria il modo di comportarsi non è poi tanto diverso dal lavoro di quelle donne al telaio. È un impegno non da poco, ma le meraviglie che prendono forma sono opere preziose, pezzi unici: i ricordi si presentano come una fitta trama di fili che si uniscono, si ordinano e riannodano e svelano immagini che si credevano lontane, in parte solo confuse o forse perse del tutto.
La giornata di studi e la mostra hanno rappresentato l’inizio di un percorso nuovo nella comunità di Pomarico e oltre quest’ultima; un momento di riflessione che ri-scopre l’afflato emotivo delle profonde connessioni della vita religiosa con la struttura civile della società. Perché se è vero, come sosteneva Benedetto Croce, che “non possiamo non dirci cristiani” avendo operato il cristianesimo una autentica rivoluzione nella coscienza morale, allora la ri-scoperta del francescanesimo, anche dal punto di vista laico, in una comunità dove sembrava sopito, offre il modo attraverso il quale ricongiungere l’uomo all’essenza più autentica dell’anima, perché Francesco, dalla sua imponente statura di uomo semplice e santo, fa riflettere anche i più testardi o gli atei.
Se Giordano è stato sinora valutato con rispetto ma marginalmente c’è tuttavia da chiedersi quanto al suo oblio non abbiano contribuito proprio le difficili condizioni della sua vicenda, la chiusura dell’ambiente, la brevità della vita. Alle origini della vicenda delle scienze naturali troviamo in realtà, l’entusiasmo e il lavoro di tanti appassionati “dilettanti”, talvolta oscuri, talaltra poco noti, in alcuni casi assurti a grande fama; ma è una storia in parte ancora da scrivere ed è assai difficile separare i contributi, ripartire i meri- ti, ridisegnare le reti. Per questo ben vengano ricostruzioni come questa che cominciano a rendere giustizia all’impegno e alla passione di un ricercatore che fu comunque pioniere nello studio del suo territorio e, come qualcuno ha ricordato, importante briologo. Infine di Camillo Giordano va ricordato il preminente interesse per l’opera di Darwin che lo colloca fra le poche figure che nel Meridione si fecero in qualche modo tramiti di quelle ricerche. Come ci ha raccontato Palumbo, tutte le opere del grande naturalista sono presenti nella biblioteca di Giordano e legittimamente se ne può anche arguire una cer- ta simpatia. Ma per questa ed altre scoperte rinvio al testo ed alle sue ricche illustrazioni nella convinzione che un altro significativo tassello dell’immen- so mosaico della scienza postunitaria è stato posto.
Peter Zeller - Ricercatore di Storia della scienza e delle tecniche Università di Foggia
E sarà una gran bella città, perchè in essa sarà viva e presente la tolleranza, e con essa il piacere e il gusto della diversità culturale e genetica". Tratto dalla prefazione di Danilo Mainardi.
Il volume è il risultato di una riflessione condivisa tra diversi soggetti attivi nella difesa della biodiversità europea, ognuno con compiti e ruoli diversi tesi, tutti, al conseguimento dei medesimi obiettivi.
Con questo volume la LIPU mira a fornire un contributo articolato sul tema della Rete Natura 2000 e, in ultima analisi, del bene "biodiversità", non ancora al sicuro, nonostante la accresciuta consapevolezza e sensibilità collettiva.
Il prestigioso gruppo di autori che hanno partecipato all'opera, il contributo delle maggiori associazioni ambientaliste italiane nonchè di Birdlife International, i contributi di enti e istituti di prestigio e nomi storici dell'ambientalismo e della cultura italiani, il lavoro intenso della LIPU e soprattutto l'importanza del tema trattato fanno di questo volume un'opera di rilievo e un importante stimolo affinchè i problemi delle coste, della biodiversità, della natura in genere siano affrontati con il giusto senso di responsabilità da parte di tutti, prima che le coste spariscano del tutto, prima che sia troppo tardi.
La volontà della Regione Basilicata e del Comune di Tricarico di completare alcuni aspetti della conoscenza del territorio si è concretizzata attraverso specifici studi e ricerche sul campo che hanno permesso un ampliamento della consapevolezza dell'importanza strategica per alcune specie di grande valore conservazionistico.
L'IBA (Important Bird Area) n.137, individuata da Birdlife International, che comprende l'area di indagine, è stata in tal modo analizzata in profondità, secondo le più recenti metolologie di indagine. Si offrono così alcuni spunti importanti per la conservazione del territorio.
La proposta descritta analizza la possibilità di passare da un museo di esposizione a un museo di narrazione creando degli "ambienti sensibili" dentro i quali l’esperienza di fruizione dello spazio museale trasforma il museo stesso che diventa un luogo accogliente, visionario, onirico; un racconto visuale non più solo da osservare, così come si osserva un’opera esposta, ma da vivere; il fruitore diventa co-protagonista e partecipa con un ruolo attivo, sfruttando in maniera dinamica le proprie potenzialità cognitive e sensoriali.
Che fare per provare a salvarlo?
Tra le varie ipotesi la Società Italiana per la Storia della Fauna propone la creazione di una banca genetica per la riproduzione e la conservazione della specie ex situ (art 9 Convenzione per la Biodiversità), così come già accade in altre parti del mondo per altre specie. Si tratta di una misura che mira a mettere in sicurezza il patrimonio genetico di questa popolazione endemica italiana ridotta al lumicino
La vita di un artista adeso alla Natura quale fonte primaria di ispirazione. La vita anarchica di un uomo al limite dell'incredibile.
La narrazione di un personaggio singolare e un po' anarchico nel contesto dei margini dell'Appennino molisano.
"Ho sentito un lamento in mezzo alle onde un lamento che ha reso più fioche le nostre lampare. Era forse il pianto della luna? O era grido di stelle? Erano angeli precipitati da lontane galassie o demoni del mare che davano sfogo a un antico dolore?" M. Sammartino
La prima mostra delle Scuole Storiche Napoletane centenarie è stata allestita nella sede dell'Archivio di Stato, l'antichissima abazia del SS. Severino e Sossio, dal 2 aprile al 30 maggio 2014.
Tra la immensa mole di documenti, anche i dettagli sullo scienziato Giuseppe Camillo Giordano che ebbe modo di insegnare in vari Istituti partenopei. Gianni Palumbo ha presentato la monografia su Giordano nella Sala Cinese della Reggia borbonica di Portici.
The alarm of scientists has been disregarded repeatedly. By ignoring our history (which teaches us many things-- social distance and the use of masks, currently, are the only forced and effective resources that we managed to field and are exactly the same as 100 years ago with the "Spanish "flu pandemie), we are left vulnerable despite several scientists who are studying on shortening the period of this pandemic that brought health, social and economic crises.
The transitionfrom the pandemie to the endemie containment phase is complex and will require a multitude of citizens to resolve the situation. The development and distribution of vaccines are now close but we must stili be cautious. In this article, an analysis of the situation, particularly in ltaly, will be made.
Sulla scorta dell’impegno, frutto di accorate ricerche di tanti scienziati, accadde qualcosa di incredibile: già prima dell’Unità d’Italia i botanici avevano chiari e inequivocabili intenti comuni circa la modalità di raccolta, scambio e analisi dei dati scientifici, e anche rispetto alla modalità di organizzazione delle informazioni che provenivano dalle ricerche sul campo. Potremmo affermare, benché impropriamente, che l’Unità d’Italia fu fatta, prima del 1861, dai botanici dei vari luoghi d’Italia.
Il grillaio, nel corso del tempo, è stato oggetto di attenzione da parte del legislatore e di gruppi conservazionisti. Grazie ad azioni mirate lo status di conservazione è migliorato. Tuttavia è stato necessario, recentemente, produrre un action plan nazionale per coordinare le azioni possibili per consolidare il trend positivo della specie.
"La strategia dell'abbandono abita da sempre sull'Appennino. Sta lì, silente e dormiente per lungo tempo, un po' come le faglie nella crosta terrestre. Poi, come il terremoto, all'improvviso ritorna ciclicamente a manifestarsi con tutta la sua forza, arruolando proseliti, capi ed esecutori. Il terremoto, al pari di altre calamità naturali, è il suo più grande complice, un validissimo "facilitatore". Nel tempo, durante le fasi di quiete, la strategia dell'abbandono si alimenta di cattiva edilizia, saccheggio del paesaggio e delle risorse naturali, mancata prevenzione geomor-fologica, e di patrimoni immobiliari lasciati all'incuria da eredi, che neanche si ricordano di essere proprietari di una casa della bisnonna. La cattiva politica è la sua linfa vitale: politici e governanti di scarse qualità e improvvisate che rincorrendo i falsi miti del decisionismo, dell'efficienza e della razionalizzazione, hanno ridotto gli spazi democratici e rappresentativi, quasi azzerato i servizi alle persone, svenduto e privatizzato beni pubblici e risorse natu-rali. Amministratori locali senza poteri di intervento efficaci e sanzionatori verso quanti lasciano depauperare un patrimonio immobiliare, fino al punto di renderlo pericoloso per tutti …" Leonardo Animali, tratto da "Così il terremoto ha ridato linfa alla strategia dell'ab-bandono", 11 ottobre 2017 (sezione "Scritture" del sito web "Lo stato delle cose).
L'articolo di Gianni Palumbo viene dopo quelli di Raùl Zibechi e di Ramon Mantovani, dopo la lettera di Marcos al settimanale CARTA. E' il nostro dibattito "globale".
La redazione raccomanda per la citazione dell’intero volume la seguente dizione: La Gioia G., Melega L. & Fornasari L., 2017. Piano d’Azione Nazionale per il grillaio ( Falco naumanni ). Quad. Cons. Natura, 41, MATTM - ISPRA, Roma.
Per le schede delle diverse popolazioni italiane la redazione raccomanda la seguente dizione: Hueting S., 2017. Il grillaio in Lazio. In: La Gioia G., Melega L. & Fornasari L. Piano d’Azione nazionale per il grillaio ( Falco naumanni ). Quad. Cons. Natura, 41, MATTM -- ISPRA, Roma: 84-86.
L' Europa detiene la sottospecie nominale P. p. porphyrio, che mostra un range di distribuzione frammentato come conseguenza di un grande declino che la specie ha subito tra la fine del XIX e la metà del XX. La popolazione europea, al momento della redazione di questo AP, è stimata a ca. 3.990-5.154 coppie nidificanti, 85-90% in Spagna (3.500-4.500 coppie). Popolazioni molto più piccole rimangono in Sardegna (450-600 coppie), Portogallo (34-38 coppie) e Francia (6-16 coppie). In Grecia la specie era un raro uccello nidificante residente nel XIX secolo nella terraferma meridionale e si estinse alla fine di quel secolo. La Russia (Mar Caspio) e la Turchia detengono la sottospecie P. p. caspius, il cui stato di conservazione attuale non è chiaro.
Le popolazioni europee si stanno riprendendo, espandendo la loro gamma di distribuzione come conseguenza delle misure di protezione diretta della specie e del suo habitat. Tuttavia, rimangono ancora alcune minacce che possono fermare o compromettere questo processo di recupero, in particolare la perdita e il degrado dell'habitat. I programmi di reintroduzione possono essere necessari per superare la frammentazione dell'habitat e della popolazione.
“Uccelli” 79/409/CEE. Ciò impegna gli Stati membri che la recepiscono a tutelare la specie e i siti da essa frequentati per la nidificazione, lo svernamento e nel corso della migrazione.
La Convenzione di Berna annovera la specie in Appendice II così come la
Convenzione di Bonn. BirdLife International classifica la specie come “vulnerabile - SPEC Category 2 - Forte declino” (Schulz, 1994), a causa del declino di oltre il 40% della popolazione europea tra il 1970 ed il 1990.
In Italia la specie è compresa nella lista delle specie particolarmente protette, anche sotto il profilo sanzionatorio, dall’art. 2 (Oggetto della tutela) della Legge 11 febbraio 1992, n.157 “Norme per la protezione della fauna omeoterma e per il prelievo venatorio”.
É stata, inoltre, inserita come specie “a più basso rischio” (LR) nella nuova Lista Rossa Nazionale (LIPU e WWF, 1999), nella categoria “specie dipendenti da azioni di conservazione”.
La Deliberazione di Giunta Regionale 20 aprile 2001, n.7/4345 dellaRegione
Lombardia “Approvazione del Programma Regionale per gli Interventi di
Conservazione e Gestione della Fauna Selvatica nelle Aree Protette e del Protocollo di Attività per gli Interventi di Reintroduzione di Specie Faunistiche nelle Aree Protette della Regione Lombardia” annovera la specie nei propri allegati (I e II).
Le misure di conservazione previste sono costituite da interventi diretti sulla specie (reintroduzione) e sull’habitat, da attività di monitoraggio e da azioni di sensibilizzazione dell’opinione pubblica.
Nel 1993 la LIPU ha organizzato presso il Castello di S.Alessio con Vialone (PV) il primo Workshop nazionale sulla conservazione della Cicogna bianca in Italia, al fine di definire ed uniformare i metodi di ricerca e di intervento a favore della specie.
Nel novembre 1999 la LIPU ha organizzato un Workshop, presso la Riserva
Naturale Orientata “La Fagiana” a Magenta Fraz. Pontevecchio (MI), per discutere delle strategie di conservazione a supporto della specie in Italia. Il Piano di Azione si basa essenzialmente su quanto emerso in tale occasione, su dati inediti e su riferimenti bibliografici.
Quanto contenuto nel documento costituisce la prima raccolta completa delle informazioni relative alla distribuzione e alla conservazione della Cicogna bianca in Italia.
Il presente aggiornamento tiene conto di quanto emerso nel corso dei primi 12 mesi di applicazione del Piano di Azione.
Presso l’Archivio storico comunale di Pomarico, giornata di studi/riflessione tematica sul caffè, ricordando il famoso botanico Giuseppe Camillo Giordano, co-fondatore della Società botanica Italiana.
Giordano è statp il soggetto di una biografia curata dal naturalista Gianni Palumbo, edita per i tipi di Adda Edizioni. La biografia di un botanico che ricostruisce un pezzo di storia della scienza e, in particolare, della botanica nella seconda parte del XIX secolo, un periodo particolarmente fecondo per questa disciplina in Italia e in Europa.
Sulla scorta di quella biografia l’occasione è stata ghiotta per Francesco Nocco – docente dell’Università degli Studi di Bari e della Scuola di Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’Archivio di Stato del capoluogo pugliese, nonché socio del sodalizio culturale intitolato al botanico lucano – per scrivere una riflessione bibliografica su un antico articolo di Giordano dedicato alla storia del caffè; riflessione confluita in una monografia sul caffè recentemente edita nella collana “Il Conviviale” dedicata a tematiche monografiche su questioni di storia e cultura alimentare.
A supporto di questa riflessione tematica su una bevanda divenuta popolare solo nel ‘900, ma introdotta in Italia nel XVI secolo grazie a viaggiatori e studiosi, insieme all’autore della biografia Palumbo e al citato Francesco Nocco, ne hanno discusso anche Piero Medagli, noto botanico pugliese dell’Università del Salento, Michele Durante, già dirigente dell’Ufficio Cultura della Regione Basilicata, nonché ex Direttore dell’Archivio di Stato di Taranto, e Camilla Catarzi dell’Accademia del Caffè Espresso, ramo culturale dell’azienda La Marzocco; l’Accademia si occupa della promozione del caffè espresso ed è un sodalizio culturale dinamico, nato nella vecchia fabbrica de La Marzocco, che riunisce oggi al suo interno: il museo aziendale La Marzocco, l’archivio storico, una piantagione di caffè indoor, laboratori di ricerca e formazione e le Officine Fratelli Bambi, una vera e propria officina meccanica dedicata alla progettazione e costruzione di macchine su misura.
Ancora una volta l’Associazione culturale “G. C. Giordano” ha offerto alla riflessione un elemento di socializzazione e di convivialità, stavolta tra cultura e passione culinaria specificatamente per una bevanda entrata nei riti quotidiani di tutti gli italiani. Una riflessione colta sulle possibilità offerte da una pianta tropicale, divenuta in Italia e in tutto il mondo tra gli elementi principali dei convitati a mensa.
La cifra organizzativa è stata quella dell’inclusione, oltre ai membri del CISAV si sono aggiunti molti amici che hanno trovato la pratica di questa idea di grande interesse culturale, sociale, artistico.
Un evento fuori dal coro, un evento capace di includere decine e decine di soggetti che hanno voglia di ragionare intorno a temi di grande attualità già a suo tempo evidenziati, con grande sobrietà e profondità, dall’artista francese che celebriamo con cura, la cura di chi ama -senza risparmiarsi- un modo di vivere che è azione concreta, trasparenza, inclusione, condivisione, solidarietà, circolarità.
Dal 4 al 10 settembre 2023, a Castelnuovo al Volturno, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, prima edizione del Festival culturale "Tracce di Luce".
Entrambe le realtà operano in territori che, seppur accomunati dalla medesima appartenenza regionale, sono profondamente diversificati. Problemi e contraddizioni specifiche dei contesti locali, infatti, si dispiegano a partire dalla comune condizione di marginalità e subalternità che la regione e tutto il Mezzogiorno d’Italia subiscono nel pieno dell’epoca neoliberista e sindemica. In questo scenario, la promozione di un sapere libero e accessibile rappresenta, per entrambe le realtà, una missione volta a diffondere consapevolezza e favorire l’acquisizione di una comune coscienza di luogo.
I giovani ricercatori del Cisav, in occasione dell'uscita dell’ultimo numero della rivista Saperi Territorializzati, interamente autoprodotto, vi danno appuntamento, nello spazio della libreria Risguardi, per un confronto con i librai e i presenti, sul tema della partecipazione e cura dei territori interni e dei piccoli paesi. Cercheremo di rispondere alla domanda: in una comune condizione di marginalità e subalternità, quanto è importante impegnarsi per una promozione del sapere libero, critico, consapevole e produttivo per la propria terra?
L'ideazione e attuazione del progetto sono risultati funzionali a creare e fornire alle Istituzioni degli strumenti idonei ad arginare situazioni di contaminazione per l'attuazione di più incisive politiche ambientali.
Nel convegno vengono presentati i restauri di due platee settecentesche dell'Archivio storico di Pomarico e di 5 volumi documentali del Decurionato di Montemilone afferenti all'Archivio storico del comune lucano. I restauri, effettuati dal laboratorio Codex di Guagnano (Lecce) sono stati autorizzati dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata, braccio operativo del Ministero dei Beni Culturali competente per territorio.
Al corvo, animale fortemente evocativo, vengono attribuiti diversi significati: l'inganno, la trasformazione, la guida e lo spirito di adattamento. In virtù di queste caratteristiche, il corvo sembra essere l'animale che meglio ritrae i nostri tempi: in un'era iconocentrica come quella in cui viviamo, siamo continuamente mossi dall'esigenza e dall'urgenza di cercare una guida di fronte alla difficoltà nel riconoscimento del "vero".
Simbolo di trasformazione e di adattamento, il corvo potrebbe essere l'animale resiliente per eccellenza.
Se un racconto spiega l'origine della luce, narrando di quando "il corvo che nella notte eterna non poteva trovare cibo, desiderò la luce, e la terra si illuminò", allora qualunque cosa può accadere meravigliosamente.
Il workshop è rivolto a tutti, studiosi e appassionati. Per gli iscritti al Disum dell'Università degli Studi di Bari saranno riconosciuti due crediti formativi.
Ferrandina (Matera), 28 aprile / Grassano (Matera), 29 aprile 2018
Per tre giorni la cittadina della collina materana sarà “invasa” da colori, suoni, danze delle Maschere antropologiche, provenienti dall’Italia e dall’Europa.
L’evento è nato nel 2012 con l’intento di diventare un momento di riscoperta delle radici popolari più autentiche della Basilicata, ma allo stesso tempo di essere occasione di incontro e di confronto con altre regioni d’Italia e d’Europa, legate da un filo comune, il Carnevale, espressione intima e profonda della più vera cultura popolare.
Ad animare la manifestazione saranno ben 22 i gruppi, provenienti da diverse parti d’Italia e d’Europa. Saranno presenti le maschere di Škoromati, dalla Slovenia, insieme a quelle di Navarra e a quelle del Carnevale di Skyros in Grecia.
Inoltre, oltre alle maschere della Rete dei Carnevali Lucani, ci saranno quelle della Calabria, del Molise, della Lombardia, della Sicilia e della Sardegna.
Ad aprire il ricco ventaglio di eventi il 2 giugno ci sarà l’inaugurazione di una mostra fotografica, curata dal dott. Rocco Giorgi, “La podolica in transumanza”, e una serie di iniziative che avranno inizio con i bambini dell’Istituto comprensivo di Tricarico, che sfileranno insieme alle maschere ospiti già presenti, a cui seguirà tanta animazione con artisti di strada, gonfiabili e gli sbandieratori di Avigliano, nello “Spazio bambini”, allestito nel Piazzale delle Scuole elementari, a cura di PUC, Avis e Tricarico a cavallo.
In serata, in Piazza Garibaldi, si terrà il concerto della Tarantula Garganica e a seguire ancora musica con Antropologico Dj Set e dalle ore 1:00 festini di mezzanotte con le maschere di Lavello.
Il 3 giugno la giornata si aprirà alle 9:30 con il Convegno “Maschere e riti d’Europa”, che vedrà, oltre i saluti delle autorità regionali, la partecipazione di Giovanni Kezich, direttore del Museo degli usi e costumi della gente trentina di San Michele all'Adige; il Prof. Ferdinando Mirizzi, Direttore del Dipartimento di Culture Europee e del Mediterraneo; padre Donato Giordano, storico dell’arcidiocesi di Matera e del Direttore dell’APT Basilicata, Mariano Schiavone.
Napoli, chiesa di San Carlo all'Arena, 7 maggio 2016.
Non è un percorso nel buio della prospettiva campanilistica ma, al contrario, l’apertura, la messa in rete, la comunione della consapevolezza che emerge dagli archivi, quindi dalla storia, per trasferirsi nella sfera della conoscenza globale e della consapevolezza fatta di concretezza a partire dalle fonti storiche e storiografiche.
Un insieme di competenze e di narrazioni costruite con meticolosa attenzione dall’Associazione Culturale “Giuseppe Camillo Giordano”, con la collaborazione della Soprintendenza Archivistica della Puglia e della Basilicata; una narrazione che parte dall’analisi di documenti antichissimi, pagine di memoria riscoperte di recente e arriva, attraverso i secoli, a quella “memoria digitale”, recentissima, costituita dal dossier che ha permesso a Matera di diventare Capitale Europea della Cultura per il 2019. Un risultato che ci ha fatto esultare e sentire orgogliosi e rispetto al quale Pomarico non intende rimanere indietro, ma prova a stargli al passo con la giusta sinergia, con molta volontà e competenze, per far sì che quella vittoria diventi ancora più forte grazie alla partecipazione delle realtà della provincia che non chiedono caritatevolmente, ma - sempre nella prospettiva straordinaria di capovolgere il cliché della categoria di un Sud che chiede - offrono un percorso culturale da integrare a quanto magistralmente ha saputo fare il capoluogo, per arricchire di bellezza e di prospettive i nostri luoghi. Un percorso per crescere e per provare insieme a costruire nuovi e comuni orizzonti culturali e sociali.
La giornata di studi internazionale, a La Linea de la Concepcion, nella baia di Gibilterra, ha come obiettivi il tener viva la memoria ma anche quello di consegnare alla storiografia ufficiale verità fino ad ora sottaciute nella scarna bibliografia ufficiale fino ad ora prodotta.
Segnando ipoteticamente come punto zero l’epoca dell’abolizione della feudalità (primo decennio del XIX secolo) vi è infatti un acuirsi dei fenomeni di disboscamento, considerati una co-necessità di progresso a cui la parcellizzazione progressiva del feudo non poteva sottrarsi. La pratica di recupero dei terreni da coltivare, diventata una necessità ancora più spinta dopo il decadere della borghesia agraria che si era, di fatto, sostituita ai grandi feudatari, rappresenta il naturale prosieguo della disgregazione di equilibri secolari cristallizzati nel tempo. E con la perdita di tali equilibri il manifestarsi delle problematiche idrogeologiche su larga scala, soprattutto nelle regioni meridionali con determinate caratteristiche geo-litologiche di oggettiva fragilità, diviene cronaca quasi quotidiana che si implementa con l’aumento delle più disparate attività antropiche. La riforma agraria novecentesca sgretola ulteriormente il latifondo, si effettuano bonifiche per attuare una democratica redistribuzione delle terre e nello stesso tempo i cardini di strutturazione produttiva della società si innestano su nuovi e moderni paradigmi che, in particolare dal secondo dopoguerra, non tengono più conto dell’accresciuta fragilità idrogeologica del territorio avviando, progressivamente e inesorabilmente, una pratica di azione risarcitoria dei vulnus geostrutturali basata essenzialmente sul progresso ingegneristico, meccanico, tecnologico, arginando la soluzione non ingegneristica e quindi mettendo in secondo piano la strategia di prevenzione delle problematiche di rischio geo-idrologico.
Nel presente contributo si analizza e fornisce un repertorio delle frane del territorio di Pomarico, recentemente tornata alle cronache nazionali per un rovinoso e imponente evento che ha coinvolto buona parte del versante S-SO del proprio centro storico. Il contributo tiene conto non soltanto dei repertori in uso in ambito geologico ma integra e arricchisce gli stessi attingendo dagli archivi pubblici e privati (per questi ultimi si è fatto riferimento esclusivamente a quelli riconosciuti di notevole interesse storico da parte della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia e della Basilicata). L’intento è quello di legare il più possibile l’idea e la pratica di interventi non strutturali in eventi franosi alla conoscenza storica dei medesimi per favorire una migliore integrazione nelle scelte politiche e tecniche di programmazione e prevenzione, concetti per lo più accantonati nella pratica dalla seconda metà del XX secolo fino ai nostri giorni.
Viene presentato, a Pomarico, nella cornice delle manifestazioni estive de "l'Agosto pomaricano" con la partecipazione dei due autori: Milena Ferrandina e Gabriele Scarcia.
La vicenda di Giuseppe Camillo Giordano
Vengono presentati i dati di diverse nazioni europee, Italia inclusa. E' il primo intervento internazionale sullo status e la distribuzione del Grillaio in Italia.
Madrid 29 ottobre -1 novembre 1999 - "Biologia y Conservacion del Cernicalo Primilla"
Tuttavia, senza affrontare la questione ecologica, il traguardo di un vaccino non basterà a fermare la riduzione del periodo di manifestazione di altre pandemie perchè altri spillover sono dietro l'angolo. Occorre un impegno globale per invertire la velocità del cambiamento climatico e l'alterazione degli ecosistemi.
Si specifica che quanto riportato in questo draft è detto a titolo meramente personale e non si tratta in alcun modo di una posizione ufficiale della SAB.
E cosa accadrà ora al virus? Cosa accade a un virus se gli si sottrae il "materiale umano" per il cui tramite si ricombina, si moltiplica e muta?
Interrogativi per il prossimo futuro durante il quale occorrerà continuare a convivere col l'epidemia che dovrà essere riportata allo stato endemico su ogni territorio dopo aver attraversato, in poche settimane, ben 185 su 196 Stati del pianeta!
La logica emergenziale nella gestione della pandemia e i problemi della sanità italiana rispetto a una vicenda prima demonizzata e poi sottostimata e maldestramente paragonata all'influenza stagionale.
La schizofrenia dell'informazione sulle problematiche di pandemia ai tempi di internet.
Draft del 29.02.2020
Quelle fonti, rivelatesi preziose oltre ogni immaginazione, sono state zelantemente e amorevolmente recuperate con una fatica immane, da un pugno di amanti degli archivi e qualche professionista che ha deciso di immolarsi per evitare che la gran quantità di documenti rinvenuta seguisse le sorti dell'oblio e della distruzione determinati da quel punto di non ritorno che era appena stato ineluttabilmente superato; agire e agire subito, non si aveva altra scelta!
Quel pugno di donne e uomini, consapevoli della propria follia, intrapresero un percorso non ancora concluso ma che ha permesso di recuperare circa l'80% dei nuclei documentali ritrovati in condizioni cattive e - in alcuni casi - pessime.
Ora è tutto ben visibile sugli scaffali, nelle stanze adibite ad Archivio storico comunale nella dimora storica settecentesca "Donnaperna", in gran parte di proprietà comunale. L'archivio è diventato il fulcro essenziale di numerose attività culturali, proposte e animate dall'Associazione "Giuseppe Camillo Giordano".
Nel report seguente è raccontata la cronistoria di questa bella follia che è stata anche attenzionata dai media locali, regionali e nazionali (tra i tanti, il Venerdì di Repubblica, la trasmissione "Ovunque sei" di Radio 2 RAI etc.).
Personaggi e interpreti fanno riferimento a fatti reali accaduti in territorio di Pomarico. Il tutto si interseca con la storia ufficiale del presepe Francescano.
Un viaggio alla scoperta di mondi di carta, di voci che parlano di democrazia, autenticità, condivisione, educazione, narrazione, solidarietà, sostenibilità e inclusione, in cui le testimonianze rendono trasparenti valori e memorie.